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[In Missione] Scheda di Sayo (Nuke)
22-08-2014, 12:02 AM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 02-09-2014 12:19 PM da Kelsier.)
Messaggio: #1
[In Missione] Scheda di Sayo (Nuke)
Nome: Sayo
Età: 18
Altezza: 1.68 m
Peso: 50 Kg
Arto Dominante: Destro
Tipologia: Attacco

Avatar:
[Immagine: 15d45mb.jpg]


Simbolo:
[Immagine: se6ctw.jpg]


Profilo Fisico: Corpo tonico e allenato dotato di una buona muscolatura, il che le conferisce una buona velocità e una discreta forza. Ha i capelli lunghi che le scendono morbidi lungo le spalle con una piccola frangia corta sulla fronte, lineamenti dolci ma una sguardo freddo ed impassibile.

Profilo Psicologico: È fredda e distaccata e appare impassibile in ogni situazione. Non si cura di quello che succede agli altri e in generale pensa a sé stessa ed al suo incarico. Nonostante non mostri alcuna emozione particolare questo non vuol dire che nulla la infastidisca, infatti cerca di evitare le persone troppo loquaci o troppo insicure. Per quel che riguarda il suo rapporto con gli umani, si mostra indifferente nonostante nel profondo provi un leggero odio per quello che degli uomini hanno fatto a lei e alla sua famiglia. Da piccola era molto competitiva e ancora oggi lo è anche se non lo fa vedere. Proprio questa sua sfaccettatura porta all'unica occasione in cui si riesce ad intravedere una minima emozione sul suo viso è quando si trova ad affrontare un nemico che ritiene essere molto forte. In questa occasione le si stampa involontariamente sul viso un leggero sorriso, segno che da quel momento in poi darà il massimo per sconfiggere l'avversario. Durante i combattimenti è completamente concentrata sull'eliminazione del nemico a qualsiasi costo e non esiterebbe a colpire una compagna nella sua traiettoria se questo le permettesse di eliminare l’avversario. Grazie all'indottrinamento subito è completamente fedele all'organizzazione ed esegue qualsiasi ordine le venga impartito senza la ben che minima esitazione.

Storia personale: Sayo viveva in un piccolo villaggio non molto distante dalla grande città di Rabona. La sua famiglia era composta da lei, il padre, la madre e la sorella maggiore. Il padre era un taglialegna e la madre si occupava principalmente di lei e la sorella oltre che della casa. È sempre stata molto competitiva, specialmente nei confronti della sorella. Questo perché pensava che fosse la preferita dei genitori e questa sua convinzione l'ha portata ad instaurare una rivalità con essa. A causa di ciò ha sempre cercato in ogni modo di risultare migliore di quest'ultima in qualsiasi cosa. Fino all'età di sei anni non le accadde nulla di strano e lei era una normalissima bambina felice, cosa che però sarebbe cambiata drasticamente portandola a diventare una mezzo-yoma fredda ed impassibile.

Tutto cominciò una sera d'estate, sembrava essere la solita serata tranquilla e dato l'orario tutti o quasi ormai nel villaggio si erano coricati. Quello che gli abitanti non sapevano però era che il villaggio era stato adocchiato da una banda di banditi e che quella notte avrebbero attaccato portando via tutto il possile. Sayo e la sorella stavano dormendo nello loro stanza quando sentirono un forte tonfo e una serie di passi andare verso la stanza dei genitori e altri venire verso la loro. Le due non ebbero il tempo di fare nulla e poco dopo due uomini entrarono e le presero, portandole fuori dalla casa dove avevano già portato i loro genitori. Sayo in quel momento era completamente terrorizzata, cercavi di dimenarsi il più possibile per liberarsi ma era inutile. Una volta fuori vide i genitori a terra e sullo sfondo il resto del villaggio in fiamme. Ad un certo punto uno dei banditi, il capo, si avvicinò ai suoi genitori e successivamente si diresse verso le due ragazzine con uno strano ghigno stampato in faccia. Sayo e la sorella continuavano a piangere e ad urlare e il bandito sembrava gioire di ciò e quindi decise di fare una cosa che le due non avrebbero mai dimenticato. Per prima cosa ordinò a due dei suoi uomini di far inginocchiare il padre e la madre davanti alle due in modo che potessero guardarsi negli occhi. Il loro sguardo era spaventato e preoccupato, non tanto per quello che sarebbe successo a loro ma per quello che quei banditi avrebbero fatto alle loro figlie. Subito dopo i due banditi estrassero due pugnali e li puntarono alla gola dei due malcapitati. Alla vista di ciò le due sorelle urlarono anora più forte di prima pregando i banditi di lasciare stare i loro genitori. Il capo non aveva certamente quell'idea in mente infatti quella specie di mostro ascoltò per un po' le urla strazianti delle due e dopo, quando si sentì appagato, con un leggero cenno del capo diede il via libera agli altri due che subito tagliarono la gola ai due malcapitati. Alla vista di quella scena la voce di Sayo sparì completamente, nonostante muovesse le labbra dalla sua bocca non usciva il minimo suono. Rimase come paralizzata, incredula, con gli occhi spalancati grondanti di lacrime fissati a guardare i cadaveri dei genitori che ormai si trovavano in due pozze di sangue.

Passò poco tempo e i banditi se ne andarono dal villaggio ormai distrutto portandosi dietro tutti i bambini che erano riusciti a catturare. Durante il tragitto verso la base dei banditi Sayo non disse ne fece nulla, era in un qualche stato di trance, mentre la sorella era ancora combattiva. Una volta arrivati alla base, Sayo poté vedere due gabbie. Una era vuota mentre nell'altra vi erano rinchiuse sette bambine. Successivamente i banditi misero i nuovi prigionieri dentro alle suddette gabbie, mettendo i maschi nella gabbia vuota e Sayo e la sorella nell'altra. Sayo entrò nella sua cella e si andò a sedere in un angolo con la testa fra le braccia mentre riviveva nella sua testa quello che era successo poche ore prima sentendo dentro di sé l'odio per quegli uomini crescere sempre più. Quel posto era una specie di prigione in cui, per qualche motivo, i maschi e le femmine subivano un trattamento molto differente. Ai ragazzi era riservato il trattamento peggiore, infatti quest'ultimi venivano torturati solamente per il divertimento dei loro aguzzini e qualche giorno dopo venivano portati via. Alle bambine invece venivano affidati alcuni compiti da svolgere di carattere generale e solo nel caso si rifiutassero di eseguirli venivano punite, anche se in modo molto minore rispetto alle giornaliere torture subite dai maschi. A differenza dei maschi quest'ultime venivano tenute alle base perché dalla vendita delle bambine i banditi ricevevano un buon guadagno e sopratutto avevano una qualche sorta di accordo con uno strano tizio tutto vestito di nero che ogni due settimane circa arrivava per acquistare una bambina.

Sin dalla sera della sua cattura, la mente di Sayo era diventata piuttosto fragile sopratutto per il trauma di aver visto morire i propri genitori davanti a lei. Questo sommato al suo stare in quel posto, dove sentiva le urla di dolore degli altri bambini praticamente ogni giorno, avevano cominciato a modificare il suo modo di rapportarsi con l'esterno. Un po alla volta cominciò a non mostrare più quello che provava e alla fine arrivò al punto in cui non mostrava la minima reazione a quello che le accadeva intorno. Non sorrideva, non piangeva, nulla. Rimaneva sempre calma con un espressione seria stampata in volto. In contemporanea a questo cominciò a rafforzarsi in lei la convinzione di dover pensare solo a sè stessa, eliminando qualsiasi legame con altre persone dato che in quella situazione non sarebbero serviti a niente. Erano passati vari mesi da quando era stata rapita e anche se lei non lo sapeva da li a poco sarebbe stata molto da lontana da quel posto maledetto. In due giorni i banditi avrebbero ricevuto la solita visita dell'uomo in nero e il capo doveva selezionare come sempre quale bambina vendergli. Per questa volta aveva deciso di scegliere una delle due sorelle ma non sapeva quale e allora decise un modo divertente per avere una risposta. Avrebbero dovuto combattere e la vincitrice avrebbe vinto la sua futura libertà, quindi le fece portare davanti a lui e disse loro che sarebbero potute andare via da li molto presto ma che per avere questo privilegio avrebbero dovuto lottare una contro l'altra. Successivamente furono portate in un ampia cella vuota e ad ognuna delle due fu consegnato un coltello.


Le due erano ferme una davanti all'altra e mentre Sayo manteneva la solita espressione seria e impassibile, la sorella era in lacrime e molto nervosa. Poco dopo la sorella lasciò cadere il coltello a terra, non ce la faceva, non poteva colpire una persona a lei cara. Quella sarebbe stata la reazione che chiunque avrebbe avuto in quel frangente però Sayo ormai non la considerava più come sua sorella ma come una qualsiasi altra persona di cui non le importava niente. Quindi non ebbe nessun problema ad attaccarla per la propria liberà, per il proprio bene. Mentre la sorella la guardava in lacrime, lei partì senza esitazione e con un unico movimento netto tagliò la gola alla sorella. I banditi rimasero completamente sorpresi da quello che avevano appena visto e rimasero in silenzio ad osservare la scena. Poco dopo Sayo fu accompagnata di nuovo nella sua cella dove si mise nel suo solito angolo aspettando il giorno seguente in cui sarebbe stata portata via da lì. Era la mattina del giorno dopo e Sayo sentì il capo dei banditi parlare con qualcuno. Alzò lo sguardo e vide quell'uomo[/color] tutto vestito di nero che come sempre consegnata un sacchetto al bandito per poi avvinarsi alla gabbia per recuperare la sua "merce". Una volta arrivatole vicino si chinò e le parlò.
Ora tu verrai via con me senza fare storie, va bene?
La ragazzina non rispose ma semplicemente si alzò e seguì l'uomo allontanandosi per sempre da quel posto. L'uomo la portò alla sede dell'organizzazione dove successivamente fu trasformata in una delle cosiddette streghe dagli occhi d'argento.
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28-08-2014, 02:46 PM
Messaggio: #2
RE: [Nuova] Scheda di Sayo (Nuke)
SCHEDA APPROVATA

A momenti verrà creato il profilo di Sayo in Sistema. Accedi in GDR CP e assegnale i suoi primi punti Parametro.
A giorni partirà il tuo Test, di cui verrai informato via PM.

(Per favore decolora le modifiche: sono diventate parte della tua Scheda, ora)
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30-11-2014, 03:57 PM
Messaggio: #3
RE: [In Missione] Scheda di Sayo (Nuke)
Capitolo I
Il Maledetto Segno Tombale

Qui riposa il corpo del Re, il corpo del Dio.

Era l'alba e Sayo stavo percorrendo i corridoi di Staph, dirigendosi verso l'ingresso della roccaforte. Nonostante fosse abbastanza presto e si fosse svegliata da poco, la novizia era già più che sveglia e attiva. Come da ordine impartitole, si era preparata e aveva recuperato una claymore senza marchio dall'armeria per poi dirigersi all'ingresso. Lì trovò ad attenderla Hayez, un uomo in nero che si poteva dire piuttosto particolare, che poco dopo passò a dirle il motivo per il quale l'aveva convocata. Era stata convocata per affrontare il sue test per diventare una vera e propria guerriera. L'incarico consisteva nell'andare in una vecchia tomba ad indagare sulla possibile presenza di uno yoma e, in caso affermativo, eliminarlo. Dopo aver fatto un leggero inchino in segno di congedo verso l'uomo, la novizia si incamminò verso la sua destinazione.

Durante il suo cammino pensò a come sarebbe stato combattere finalmente contro uno yoma, sperando di trovarsi di fronte un avversario che l'avrebbe fatta divertire. Ormai era trascorsa buona parte della giornata e all'orizzonte la ragazza poteva vedere del verde, segno della fine di quella distesa sabbiosa che aveva percorso in precedenza, e poco dopo notò anche una figura blu ferma nel bel mezzo della via. Una volta avvicinatasi, la ragazza poté identificare meglio quella figura. Si trattava di un beduino che non appena la vide, le corse incontro. Quello doveva essere la guida che Hayez le aveva detto avrebbe incontrato e che l'avrebbe accompagnata verso la tomba. L'uomo si presentò e, dopo averle indicato la via verso la tomba, si incamminò insieme alla novizia. Durante il tragitto, la ragazza approfittò di questo tempo morto per chiedere maggiori informazioni all'uomo riguardo alla leggenda del Re e riguardo a quello che era accaduto poco giorni prima. L'uomo le raccontò quello che sapeva sulla leggenda, aggiungendo qualche particolare rispetto alla versione dell'uomo in nero, e le mostrò una pergamena su cui era ritratta una piantina della tomba con relativa posizione delle trappole. Se fino a quel momento la sua missione sembrava piuttosto semplice, ora la cosa sembrava un pelo più complicata dato che si aggiungeva il problema rappresentato dalle trappole.

Dopo circa un'ora di cammino, i due arrivarono alla suddetta tomba. Quello che si trovarono davanti fu una bassa costruzione rettangolare che emergeva tra le sabbie del deserto, dove si poteva vedere un ingresso. Per loro sfortuna l'ingresso era chiuso da una lastra di pietra su cui erano incese strane figure. Non appena le vide, l'uomo si avvinò alla lastra per tradurre quello che vi era scritto. Sulla lastra era presente una formula rituale e poco più in basso un indizio che spiegava come aprire la porta. Dopo due tentativi falliti, Sayo riuscì finalmente ad aprire la porta. Una volta aperta la porta, la ragazza poté dare un'occhiata a quello che c'era all'interno. Quello che vide fu una grande sala rettangolare vuota che di fronte a lei si restringeva in un corridoio, alla fine del quale si intravedeva una figura. La novizia non riusciva a percepire nulla ma gli occhi dorati di quella figura non lasciavano alcun dubbio, quello era uno yoma. Ora aveva la conferma che il re era effettivamente uno yoma ed ora il suo incarico consisteva nell'ucciderlo. Sayo ascoltò immobile quello che disse lo yoma, trattenendosi dal lanciarsi all'attacco a causa delle trappole. Una volta finito di parlare, lo yoma si girò e corse verso l'interno del mausoleo, sparendo nell'ombra.

In seguito, dopo aver controllato che non vi fossero trappole all'ingresso, i due si inoltrarono nel mausoleo, percorrendo lo stesso corridoio che aveva percorso lo yoma in precedenza fino ad arrivare ad un bivio. Da quel punto la strada si diramava in due corridoi a L e in ognuno di essi era presente una trappola. La natura delle due trappole era scritta su una lastra presunte sul muro e, dopo che il vecchio ebbe tradotto quello che vi era scritto, la novizia decise di dirigersi verso il corridoio di sinistra perché le sembrava il meno pericoloso. Alla fine di questo corridoio era presente una parete con alcune mattonelle in rilievo su cui erano incisi degli animali e solo nel caso la ragazza avesse premuto quella giusta, i due sarebbero riusciti a proseguire verso l'interno. Dopo aver riflettuto su quale mattonella premere, Sayo aveva premuto quella raffigurante il serpente e questa si rivelò essere la scelta giusta, infatti la parete si spostò di lato e poté proseguire verso la stanza successiva. I due sbucarono in un ampia stanza in cui erano presenti diverse statue e il vecchio la identificò come l'anticamera della sala del sarcofago. Alla fine della stanza vi erano altre due porte, una chiusa ed una aperta. Quella aperta conduceva alla sala del tesoro mentre l'altra portava alla stanza del sarcofago. Nonostante passando dalla stanza del tesoro Sayo avrebbe potuto cogliere di sorpresa lo yoma, la ragazza decise invece di provare ad aprire la porta che portava alla stanza in cui si trovava il mostro in modo da poter avere uno scontro alla pari. Per poterla aprire, la novizia avrebbe dovuto premere nell'ordine giusto alcune mattonelle che si riferivano all'ufficio funebre. Dopo alcuni tentativi falliti in cui aveva fatto scattare diverse trappole finendo con il rimanere ferita, la ragazza era ormai vicina alla soluzione ma prima di fare un ultimo tentativo decise di rigenerare le ferite che aveva subito fino a quel momento. Una volta terminata la rigenerazione e dopo aver fatto tornare indietro il vecchio, la novizia provò un ulteriore volta ad aprire la porta. Questa volta la sequenza era quella giusta e finalmente avrebbe potuto affrontare lo yoma.

La porta si aprì e la novizia poté vedere abbastanza bene la stanza già da fuori. La stanza era piuttosto ampia e spoglia, con l'eccezione di un poderoso sarcofago di granito posto su un piano rialzato, quindi sembrava adatta per un combattimento. Appoggiato alla parete opposta all'entrata c'era lo yoma in attesa con un sorriso maligno stampato in faccia. Lo yoma sembrava essere molto sicuro di sé e quindi, non sapendo cosa avesse in mente, la ragazza avanzò lentamente nella stanza per poi fermarsi dopo aver fatto pochi passi. Lo yoma all'inizio rimase fermo non mostrando alcuna reazione ma poco dopo sembrò molto stizzito dal comportamento della novizia e subito scattò verso il sarcofago, lanciando poi il coperchio dello stesso verso la ragazza. Sayo si buttò a terra il più velocemente possibile, riuscendo così ad evitare quella lastra di granito. Scampato il pericolo, la ragazza si rialzò e poté constatare come lo yoma si era rifugiato nella stanza accanto, grazie alla sua percezione. In quella stanza era ancora presente una trappola attiva e per questo, Sayo decise di agire cautamente. Per prima cosa provò a provocare lo yoma per farlo venire allo scoperto, ma quest'ultimo non abboccò e allora si avvicinò con prudenza alla porta riuscendo così a vedere l'interno della sala. La stanza del tesoro era più grande di quella precedente ed era letteralmente ricoperta d'oro, fatta eccezione per sentiero serpentino che collegava le due vie d'accesso. Lo yoma si trovava fermo all'altezza dell'ultima curva di questo sentiero con un sorriso maligno stampato in volto e, come in precedenza, appariva non intenzionato a fare nulla. Non conoscendo la natura della trappola, ma ipotizzando che in qualche modo si attivasse in caso avesse toccato qualcosa, la novizia decise di avvicinarsi lentamente rimanendo in guardia. Vedendo ciò, lo yoma si incupì e subito si mise a correre verso l'altra uscita dirigendosi verso l'anticamera. Ora la ragazza aveva due alternative: rincorrere lo yoma oppure tornare indietro e fare il giro più lungo. Non sapendo ciò che aveva in mente lo yoma, Sayo decise di ripassare dalla porta da cui era entrata il più velocemente possibile, perchè la riteneva la strada più sicura. Ancora una volta la novizia non si era mossa come avrebbe voluto lo yoma e quest'ultimo accorgendosene, emise un grugnito di frustrazione e si mise a correre più velocemente, facendo cadere prima di uscire un vaso a terra. Subito si sentì un distinto rumore di meccanismi e sentendolo, la ragazza si buttò d'istinto verso l'uscita. Un attimo dopo dal pavimento della sala fuoriuscirono decine di spuntoni di ferro che raggiungevano il soffitto con le loro punte. Sayo si era salvata per poco e, subito, si rialzò e si precipitò verso l'anticamera con tutta la prudenza che il momento di tensione poteva concederle.

Una volta oltrepassata la porta, la novizia vide che lo yoma era ancora li fermo e non appena quest'ultimo la vide, fece saettare i suoi artigli verso di lei. Aspettandosi un attacco a sorpresa, la ragazza reagì prontamente liberando dello yoki e compiendo una capriola in avanti, evitando così gli artigli. In questo frangente lo yoma risultò essere piuttosto lento e per questo, la novizia ebbe modo di rialzarsi e di tranciargli il braccio sinistro senza che il mostro potesse reagire. Accusato il colpo, lo yoma cadde a terra e dopo pochi istanti si riprese, rialzandosi in tutta fretta per poi mettersi a correre verso l'uscita. Sayo liberò un ulteriore quantità di yoki e scattò subito al suo inseguimento. Essendo più veloce del mostro, lo raggiunse in fretta e, portandosi alla sua destra, gli tagliò anche la gamba destra facendolo così cadere. Con le ultime forze lo yoma riuscì a prenderla per il polso e a trascinarla a terra con lui. Ora i due si trovavano distesi uno vicino all'altro, con lo yoma che teneva saldamente il polso della ragazza. La novizia voleva assolutamente liberarsi per poter poi terminare lo scontro e per fare ciò diede un calcio allo yoma, colpendo la ferita che gli aveva appena inflitto. La presa del mostro si indebolì e Sayo si liberò senza alcuna difficoltà, portandosi successivamente sopra allo yoma tenendogli il braccio destro bloccato. In seguito portò la spada quasi ad appoggiarsi sulla gola dello yoma e rimase ferma a fissarlo per qualche secondo. Dopo qualche secondo decise che era giunto il momento di farla finita e fece scorrere la lama da sinistra verso destra andando così a decapitare il mostro. La testa del mostro rotolò via e questo segnava la conclusione del suo incarico e questa era la cosa più importante per lei. Sul luogo alla fine fece la sua comparsa Hayez che, dove aver constatato che la novizia aveva completato l'incarico, cominciò a parlarle. Quando ebbe finito di parlare, l'uomo si voltò e si diresse verso l'uscita per tornare all'organizzazione. Dopo aver azzerato il suo yoki e recuperate un po' di energie, anche la novizia si mise in cammino verso la sede dell'organizzazione, dove da lì a poco sarebbe diventata una guerriera a tutti gli effetti.
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09-10-2015, 09:11 PM
Messaggio: #4
RE: [In Missione] Scheda di Sayo (Nuke)
Capitolo II
Il verde che non è speranza

Un colore familiare...

Dopo aver superato il test ed essere diventata una guerriera, Sayo era stata assegnata alla regione di Doga nelle terre dell'Ovest. Quella zona era decisamente più accogliente rispetto alle terre dell'Est, sede dell'organizzazione, e in qualche modo le ricordava il luogo in cui era cresciuta. Un giorno mentre si stava riposando sotto un albero, venne contattata da un sottoposto di Cort il quale le riferì che l'uomo in nero aveva un incarico per lei. Immediatamente si mise in cammino verso il punto d'incontro prestabilito che si trovava nei pressi di Bose nelle terre del Sud. Giunta al crocevia poco distante dalla città, Sayo incontrò il contatto che le avrebbe riferito qual'era il suo compito e la guerriera con cui lo avrebbe svolto. Dopo aver ricevuto le istruzioni preliminari, le due partirono alla volta della città di Bose dove avrebbero ottenuto tutte le informazioni del caso.

Arrivate a Bose, le guerriere furono condotte dall'uomo che aveva richiesto l'intervento dell'organizzazione e una volta giunte alla sua abitazione, quest'ultimo cominciò a esporre i motivi per cui erano state chiamate. L'uomo riuscì a dire giusto una o due frasi prima di essere interrotto dall'arrivo di quattro uomini mascherati, entrati sfondando le finestre. Il combattimento seguente termina con la vittoria delle due guerriere, le quali riportano solo qualche ferita di gravità minore. I pugnali usati dagli aggressori erano intrisi di una strana sostanza verde che la sua compagna sembrava aver riconosciuto. Secondo quanto le riferisce, quella sostanza doveva avere un qualche effetto inibitore dello yoki ma per il momento non sembrava aver avuto alcun effetto. Dopo lo scontro, le guerriere si divisero e iniziarono le loro indagini nei luoghi indicati dal loro contatto. Appena giunte ai loro rispettivi luoghi di indagine, le due cominciarono a notare i primi effetti di quella sostanza, infatti la loro percezione dello yoki era inutilizzabile. Certamente non era una gravissima perdita, ma non poter percepire lo yoki di possibili yoma presenti le avrebbe messe sicuramente in svantaggio.

Le ricerche di Sayo non diedero molti frutti. L'unica cosa di nota che riuscì a scoprire fu una nave carica di barili contenenti quella sostanza ormeggiata al porto. Non aveva scoperto dove sarebbe andata o chi erano coloro che avevano commissionato il trasporto e non le rimaneva che sperare che la sua compagna avesse avuto più fortuna. Una volta ricongiunte, la compagna la informa della pista che le avevano indicato e poco dopo si misero in cammino verso la zona dei magazzini. Dopo aver perlustrato la zona per un po' di tempo, Sayo notò alcuni barili fuori da un edificio che portavano lo stesso marchio di quelli che aveva visto sulla nave in precedenza. Quello doveva essere il magazzino dove tenevano quei barili e quindi lì avrebbero potuto trovare altre informazioni. Dall'esterno sembrava non esserci nessuno nel magazzino e, una volta entrate le due cominciarono ad esaminare l'interno. Il posto sembrava vuoto ma all'improvviso vennero colpite dai lunghi artigli di un mostro alato piombato dal soffitto. Senza la loro percezione non si erano accorte della sua presenza e quindi il mostro aveva avuto l'effetto sorpresa dalla sua. Il combattimento con lo yoma alato si dimostrò essere più difficile del previsto, data la grande agilità del mostro, ma alla fine le guerriere ne uscirono vittoriose.

Alla periferia della città le guerriere trovano ad aspettarle un Cort stanco dal viaggio. Immediatamente la compagna fece rapporto mentre Sayo rimase sull'attenti in silenzio, visto che non aveva altre informazioni da aggiungere.

To be continued...
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