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QUI Per Il Quarantacinquesimo Capitolo Della Nuova Stagione!
08-12-2019, 03:46 PM
Messaggio: #1
QUI Per Il Quarantacinquesimo Capitolo Della Nuova Stagione!
CLAYMORE EPISODIO 45 - L'ALBA DI UNA NUOVA VITA


Teresa sta per dare il colpo di grazia a Priscilla, ma, davanti alla ragazza, si è inginocchiata un'altra figura. Teresa ha fermato la spada prima di colpirla.


RAFAELA:
(inginocchiata davanti a Priscilla, ma
guarda rivolta verso Teresa, anche se
guarda in basso)
Ti chiedo scusa...Priscilla...
HELEN:
(guardando la scena)
Ehi...si può sapere...che sta
succedendo...?
DENEVE:
Non lo so...
MIRIA:
Lei è...
(pensa)
Una guerriera orgogliosa come
lei che si inginocchia davanti a
qualcuno?
RAFAELA:
E chiedo scusa anche a te...Claire.
Se c'è una persona che devi
incolpare in tutta questa storia...sono io.
(...)
Teresa...Claire....so bene quello che avete
passato, anche se probabilmente
non posso capirlo, ma lei...è mia sorella.
TERESA:
Tu sei Rafaela...ci siamo incontrate
quella volta al fiume...
Vedo che hai rigenerato l'occhio...
RAFAELA:
...
TERESA:
Ci sono tante cose che vorrei
chiederti, ma mi limito ad una sola:
la sorella di cui parlasti quella volta...
era Priscilla?
RAFAELA:
...Sì...era lei...
SETTE FANTASMI:
...?!...
TERESA:
Capisco...
PRISCILLA:
(commossa, comincia a ricordare)
...
RAFAELA:
Non posso perdere anche lei, se
vuoi vendicarti prendi la mia vita...forse
non sarà lo stesso, ma non potrei
mai stare a guardare mentre uccidi
l'unica persona che mi resta...alla fine
lei non mi conosce nemmeno...
(inginocchiata, a testa bassa)
(...)
...In ogni caso...la fermerò tutte le
volte che ce ne sarà bisogno...
PRISCILLA:
...Io...ho...
TERESA:
(passa un poco, sorride e tira via
la spada per porgerle la mano)
Questa storia ha già fatto troppe
vittime...è ora di terminarla qui.
RAFAELA:
(guarda Teresa e le porge la
mano, alzandosi)
Ti ringrazio...
TERESA:
(sorride)
Che diritto ha una morta di
prendere la vita di una viva?
E poi quella volta non avevo del
tutto compreso le tue parole, ma ora so
cosa si prova ad avere qualcuno da proteggere,
qualcuno per cui rischiare la vita.
(va verso le altre guerriere)
Non so davvero come ringraziarvi,
senza di voi non so cosa sarebbe
successo a Claire...all'apparenza sembra
una ragazza adulta, ma dentro di se
è ancora una bambina che ha bisogno
di sostegno e sono felice che abbia
trovato delle amiche come voi. Mi ha
raccontato che siete state tutte importanti
nella sua vita e (...) ve la affido.
Ah...appena torna Claire, datele
una carezza sulla testa, sembra
che le odi, ma in realtà è molto felice.
(alza la mano in segno di saluto,
guarda il cielo, sussurrando)
Grazie anche a te...Rosemary...
(torna Claire)
CLAIRE:
(guarda in alto, sorridendo, pensa)
Teresa...
(stanca, fatica a reggersi in piedi)
HELEN E DENEVE:
(la sostengono)
...
CLAIRE:
Ah...ragazze...


Scena dove Claire e Teresa si parlano da dentro Claire.
Helen e Deneve, seguite da Miria, Cynthia e Yuma, accarezzano la testa di Claire.
CLAIRE:
(arrossendo)
E-ehi...Miria...che ti prende?
MIRIA:
Niente...sei stata davvero
straordinaria, Claire...
(sorridendo)
HELEN:
(accarezzandole la testa)
Già, sei stata grande!
DENEVE:
(accarezzandole le testa)
Ti faccio i miei complimenti.
CLAIRE:
(arrossendo)
Ma cosa...vi ha detto...Teresa?
RAFAELA:
(copre Priscilla con un mantello e la
aiuta a rialzarsi)
Torniamo a casa.
PRISCILLA:
(annuisce)
...
MIRIA:
(lancia una canottiera a Raffaella)
Le tirocinanti si spaventeranno
a vedere quelle ferite...
RAFAELA:
(la mette)
HELEN:
Certo che potevi anche farlo
prima...intendo trasformarti...
CLAIRE:
(guarda Rafaela)
E' grazie a lei che ho compreso come fare...
ma solo ora ne capisco il motivo...
HELEN:
(guarda Claire, poi Rafaela
e poi ancora Claire)
A lei? Non ci capisco molto, ma
so che siamo salve, quindi va bene così.
MIRIA:
(si inginocchia e si volta verso Tabitha)
Come sta...
TABITHA:
(le appoggia il pugno sul viso)
Ero in debito di un pugno...
DENEVE:
(sorride)
...
HELEN:
...Possiamo tornare a casa...tutte
insieme...ancora non ci credo...
(emozionata. Prende Claire per
aiutarla a stare in piedi)
DENEVE:
(aiuta Tabitha che le sorride
di rimando)
MIRIA:
Possiamo davvero tornare a casa...
(prendendo in mano
il sacchetto che portava con sè)


Intanto che le guerriere tornano a Rabona; Irene, sull'altura del luogo in cui si è rifugiata, guarda in lontananza e percepisce una presenza dietro di se.


IRENE:
...?!...
TERESA:
(dietro di lei, con occhi e capelli da umana)
E' da un pò che non ci vediamo, eh...Irene?
IRENE:
Te ne vai?
TERESA:
Già, ho sistemato ciò che dovevo.
(si guarda le mani)
IRENE:
Avresti dovuto usare questo tempo
per parlare con quella ragazza...
TERESA:
Ahahah, non fare la modesta...
ho già parlato con Claire a sufficenza, mi
ha raccontato tutto quello che le è
successo...per questo sono qui.
(cammina verso di lei)
Voglio ringraziarti di quello che hai
fatto per lei...ad essere onesta, non
avrei sperato in una persona migliore.
IRENE:
Ho fatto solo ciò che ho ritenuto giusto...
TERESA:
Credo che tu intenda dire che l'hai
fatto per scusarti...con me non usare certi metodi.
Vedi...se fosse stato il contrario
probabilmente tutti avrebbero agito
come te, per questo non mi devi niente.
Sono stata fortunata ad incontrare quella
ragazzina, sono stata felice ed ho capito
cosa si prova ad essere di nuovo umani...
E ti ringrazio per averle permesso di
sopravvivere...probabilmente senza la
Spada Fulminea non sarebbe arrivata
fino a questo punto, l'hai salvata e per me
questo è più che sufficente. Ad ogni
modo resta una ragazzina impulsiva
e testarda per cui...l'affido a te.
(sorride e l'abbraccia)
IRENE:
(abbassa la testa)
...
TERESA:
Bene...è ora, tu cerca di non
raggiungerci tanto presto...
Ah e...fallo un sorriso ogni tanto!
(scompare del tutto)
IRENE:
(si volta, probabilmente commossa)
...


A Rabona, le guerriere ed i soldati stanno riaccogliendo parte degli abitanti e si preparano a riaccogliere anche le guerriere che tornano dalla lunga missione. Vengono accolte da tutti che si occupano di Tabitha, portandola a riposo.
CLARICE:
(si tiene in piedi grazie a Miata ed
un bastone, appena le vede è felice)
Stanno tornando! E ce ne sono...anche
di più...?
GALATEA:
(sorride, fiera)
...
AUDREY:
La squadra suicida è tornata, ora che
ci siamo tutte...direi che si può
festeggiare.
(sorride)
HELEN:
Come sarebbe a dire "squadra suicida"?
(arrabbiata)
Guarda che noi...
MIRIA:
(avanzando verso Galatea, che sta
per parlare, la tira per il colletto
della giacca e la bacia)
GALATEA:
(prima colta di sorpresa, poi
ricambia, sorridendo)
HELEN:
(si blocca, a bocca aperta)
...
DENEVE:
Che c'è? E' da quando siamo arrivate
in questa città che lo dici.
(seria, guardandola)
MIRIA:
(appoggia la testa sul suo petto)
...
GALATEA:
(la abbraccia)
AGATA:
(guardando la scena, insieme
a Clarice, Miata, Audrey e Sid)
Non esiste peggior cieco di
chi non vuol vedere.
SID:
Ma è...una battuta?
(guardando sia Agata che le due)


Intanto, Lisia e le tirocinanti accolgono Rafaela. La bambina corre, commossa, verso la guerriera che si inginocchia e la abbraccia. Anche le tirocinanti abbracciano la guerriera. Jess, guarda la scena, sorridendo. Mentre le ragazze si parlano; sul luogo dove Riful è a terra, arriva un figura ferita che si ferma vicino al corpo dell'Abissale, sorridendo. Un'altra figura, invece, arriva con in braccio Dauf. L'Organizzazione, intanto, è completamente rasa al suolo. A Rabona, Miria deve mostrare una cosa alle guerriere.


MIRIA:
(sulle mura, fa vedere la testa di
Rimuto a tutte le guerriere)
TUTTI:
(esultano. Poco dopo)
HELEN:
(bendata, in abiti umani
con le mani dietro la testa)
Quindi hai intenzione di andartene?
CLAIRE:
Sì, ci sono ancora un paio di
cose che devo fare...ma tornerò
presto.
HELEN:
(mangiando una mela)
Noi ti aspetteremo qui...non
credo che ci siano altri posti
in cui andare ora come ora...
anzi, potremmo andare a fare un
salto nel mio villaggio, credo che
sia stato ricostruito ora...
DENEVE:
D'accordo, come preferisci.
(a Claire)
Mi raccomando, torna presto.
MIRIA:
(arriva con Galatea)
E abbi cura di te.
CLAIRE:
(annuisce)
Ci vediamo!
(si volta e si incammina)
GALATEA:
Altri programmi?
MIRIA:
(arrossisce un poco)
Per ora nessuno.
HELEN:
E' più forte di me...è troppo
strano...
DENEVE:
Dovrai farci l'abitudine.


Claire esce da Rabona e si incammina verso Ovest, arrivando ad un villaggio, si ferma davanti ad una casa e bussa sulla porta. Un ragazzo, ormai uomo, apre la porta e, una volta vista la guerriera, si commuove.


RAKI:
C-Claire?!
(la abbraccia)
CLAIRE:
(ricambia l'abbraccio, commossa)
Sei cresciuto tanto...Raki...


I due sono seduti al tavolo e si parlano.


CLAIRE:
...e questo è ciò che è successo.
Ora dimmi di te...
RAKI:
Da quando ci siamo separati
ti ho cercata tanto...al Nord ho
incontrato un uomo che mi ha
insegnato ad utilizzare la
spada, con il tempo ho capito
che non era un uomo comune...
si chiamava Isley...
CLAIRE:
Isley del Nord?! Non riesco ancora
a credere che tu abbia imparato
proprio da lui l'utilizzo della spada.
Isley è...o meglio era...un'Abissale.
Un risvegliato che in passato era
stato il numero 1 della propria generazione.
RAKI:
(scosso)
Ora capisco molte cose...ad ogni modo
non mi ha fatto del male...anzi, mi
ha insegnato ad utilizzare la spada
al meglio. Successivamente sono
passato a Rabona, per vedere se fossi
lì, ero sicuro che non fossi morta in
quella guerra...Sid e Gark mi hanno
ospitato per un pò, poi sono tornato
qui a Doga, dove tutto è iniziato...ed
ho incontrato lei...Anna...
ANNA:
(sorride)
Piacere...
CLAIRE:
(sorride di rimando)
RAKI:
Avevo acquisito una buona abilità
con la spada quindi...l'ho utilizzata
per proteggere gli abitanti del mio
paese, credo di essere in grado di
battermi con alcuni Yoma, il
problema sarà riconoscerli.
(entrambi sorridono)
Nonostante questo non ho
mai smesso di cercarti, Claire.
CLAIRE:
(sorride, commossa)
Sono felice che tu sia salvo e
che abbia trovato ciò che dovevi.
(si alza)
Rabona non è poi così distante
da qui, fateci un giro quando potete.
RAKI:
Certo, lo faremo! Ma lo stesso
vale per te. Sarai sempre la benvenuta qui!
CLAIRE:
(sorride, esce dalla
porta e si allontana)
RAKI:
(sulla porta con Anna)
Abbi cura di te!
CLAIRE:
(saluta, andandosene)


Giorni dopo, a Rabona, le guerriere stanno già meglio e continuano i preparativi per ricostruire la città. Galatea guarda in lontananza; Miria la raggiunge mettendosi di fianco a lei.


MIRIA:
E' strano, vero? Essere
finalmente libere...
GALATEA:
Io lo ero già...ci ho fatto l'abitudine.
MIRIA:
...
Tempo fa mi dicesti di aver
trovato un altro tipo di luce...cosa
intendevi dire?
GALATEA:
...Al contrario della maggior parte
di noi guerriere...io ho avuto una vita
felice, quando i miei genitori sono morti
ed io sono entrata all'Organizzazione ero
orgogliosa di essere la Numero 3, motivo
per cui questa condizione non mi è mai
pesata, anzi...ne andavo fiera...
Ma dopo la battaglia di Pieta tutto
cambiò...mentre io ero all'Organizzazione,
molte mie compagne stavano morendo
una ad una, tu compresa...in quel
momento capii che non potevo restare...
MIRIA:
...e ti accecasti?
GALATEA:
Io ero "l'occhio dell'Organizzazione"...
"Galatea dagli occhi divini"...
(sorride, ironica)
...non mi sono accecata solo per
poter vivere tra gli umani, l'ho fatto
soprattutto per accettarmi io stessa.
Non volevo più appartenere a loro.
MIRIA:
(posa una mano su quella di Galatea)
Tu non appartieni a loro.
(guardandola)
...Ho...bisogno di un favore.
GALATEA:
(seria)
Dimmi.


Nel frattempo, dentro la città, le guerriere si danno da fare. Yuma insegna ai Soldati di Rabona a lanciare la spada e le lance; Galatea batte Dietrich alla gara di bevute con Audrey che si offre di sfidarla; Helen e Deneve decidono di andare a visitare il loro paese natale; Cynthia e le altre parlano ed aiutano la ricostruzione della città. Poco fuori dalle mura c'è una piccola casa dove Rafaela vive con Jess e Priscilla. Dopo aver cenato; le due ex guerriere si parlano.
PRISCILLA:
E così...colui che ho ucciso
non era mio padre...
(seduta, a testa bassa)
RAFAELA:
Mamma morì poco dopo la tua
nascita, così ti consegnai a nostro padre...
...ma lui stava invecchiando e ti diede ad un
amico di famiglia. Con il tempo anche
papà morì, ma eri solo una bambina e
probabilmente hai riconosciuto lo Yoma
che stava divorando il cadavere della
tua madre adottiva come nostro padre.
PRISCILLA:
(si mette le mani in testa)
E' tutto...così complicato...
(le toglie)
Però...significa che io non ho
mai veramente conosciuto la
mamma...
RAFAELA:
...
PRISCILLA:
Dodici anni fa...io sono diventata un
mostro. Ero convinta di essere nel giusto.
Ma...sapevo di avere due scelte
davanti a me: la prima era continuare
a vivere per come ero, un mostro. La
seconda era morire. Era come se
avessi accettato la mia nuova condizione, ma
dentro di me qualcosa mi spingeva a smettere.
Volevo morire. Tu sei stata la mia terza
scelta: accettarmi per come ero e
vivere per come volevo essere.
RAFAELA:
...
...Credo che Mamma sapesse di dover morire, gli
esperimenti che avevano fatto su di lei
la stavano distruggendo, ma
decise di salvare almeno me e te.
Per lei noi eravamo più importanti
di tutto il resto. Dovevo proteggerti...
perchè tu hai il suo stesso sorriso.
PRISCILLA:
(commossa, piange)
Sign...gh...


Claire, intanto, dopo aver fatto visita alla tomba di Jean, arriva da Irene.


IRENE:
Da quanto tempo non percepivo
questa presenza...
(girandosi)
CLAIRE:
Sono venuta a saldare il mio debito, ma
a quanto pare...non è più necessario.
Ci sono molte cose di cui
vorrei parlarti...Irene...




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