18-03-2015, 12:01 AM
La morte è terribile per chiunque. Giovane o vecchio, buono o cattivo, è sempre la stessa. La morte è imparziale. Non esiste una morte particolarmente terribile. Ecco perché la morte è così temibile. Le vostre azioni, la tua età, la tua personalità, la vostra ricchezza, la tua bellezza: sono tutti insignificanti di fronte alla morte.
Trama tratta da wikipedia:
La vicenda si svolge nello sperduto villaggio di montagna di Sotoba dove ancora sopravvivono antiche tradizioni, come l'inumazione dei defunti. Al termine di una torrida estate, una strana famiglia si trasferisce all'improvviso nel castello in stile occidentale che domina il villaggio dall'alto di una collina. Contemporaneamente una serie di morti improvvise comincia a decimare gli abitanti; il primario oltre che proprietario dell'unica clinica, Ozaki Toshio, inizialmente sospetta una misteriosa epidemia ma, con l'aiuto del suo amico d'infanzia, Seishin Muroi, ora monaco del tempio locale e autore di romanzi di successo, scoprirà una realtà più terribile di qualunque immaginazione.
Finito di visionare recentemente e devo ammettere che Shiki (o Shi Ki) è un'anime decisamente profondo e di una malinconia mista a dolcezza davvero impressionante. Tale serie rientra nel genere horror non splatter violento, eccetto qualche scena e gli ultimi 2-3 episodi, ma d'atmosfera psicologico ( J-Horror qualcuno direbbe) causa ritmo molto lento, colonna sonora malinconica triste e luoghi oscuri. Ma non sono questi elementi ad avermi appassionato (questo lo dice uno che ha un rapporto conflittuale con gli horror come dissi tempo fa); non è la trama che comunque rimane solida, priva di sbavature e ben scritta; neanche una regia sicura, capace di lasciare lo spettatore a fine episodio incuriosito e impaziente di continuare la visione; sono i personaggi il pilastro della serie: sono loro e le loro credibili reazioni di fronte a questi eventi a rendere la serie un piccolo gioiellino. Mi spiego.
Non esiste un unico assoluto protagonista ma tanti, i quali affronteranno questi misteri indipendentemente fino alla fine, così come ognuno troverà una soluzione differente al problema
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. cioè la comparsa dei Risorti (Vampiri) che cacciano gli esseri umani per sopravvivere, trasformando eventualmente le vittime in altri Risorti
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visto che considererà fino in fondo gli Shiki come una malattia e quindi non avrà alcuna remora nell'usare metodi poco ortodossi per ''debellare l'epidemia'' tipo fare esperimenti su sua moglie tramutatasi in Shiki per poi sbarazzarsene senza pietà
Di natura più complessa è decisamente il monaco Seishin: come monaco ha una mentalità più ''aperta'' e più ''comprensiva'' del suo amico dottore; eppure egli nasconde una malinconia e un senso di disperazione insospettabile inizialmente, ma di cui ne viene data prova man mano che si procede con la visione. Ugualmente inspiegabile all'inizio il suo modo di affrontare ''l'epidemia'' .
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poiché deciderà di unirsi agli Shiki ''tradendo'' i suoi simili, ma una visione attenta del personaggio ci fa capire che lui non li considera come dei mostri o una malattia, quanto degli esseri sfortunati abbandonati da Dio. Se non è chiaro il suo pensiero basta leggere qui una sua citazione:
Uccidere gli altri non è giustizia, non importa quale tipo di nobile causa uno sostiene.
Ed ora il personaggio forse più affascinante, misterioso e tragico della serie: la ''piccola'' Sunako Kirishiki. Fin dalla sua prima apparizione mostra un' enorme maturità e un fitto alone di mistero.
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che è spiegabile che lei è la prima Risorta e il suo arrivo con famiglia causerà l'inizio degli attacchi e la comparsa di nuovi Shiki
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Questo è il fato che attende ogni Shiki: bere il sangue degli esseri umani per vivere, altrimenti morte. E infatti in questa serie questi Risorti vengono visti sotto la duplice luce di mostri assetati di sangue (il personaggio di Megumi rapprsenta per bene questo loro lato crudele e amorale) che di vittime della propria fame (il personaggio di Tohru, gran amico di uno dei protagonisti Natsuno, invece rappresenta il lato più dannato). Sono esseri impossibili da giudicare, esseri considerati ''abbandonati da Dio'': e Sunako incarna in tutto la natura maledetta di questa specie e uno dei suoi ultimi monologhi ne è la prova:
Non lo trovi ... ironico? Ho davvero ucciso tanta gente ... Non importa quanto un assassino sia atroce, non penso che abbia ucciso così tanti quanti io. Essere uccisa è la mia punizione.Eppure ho paura. Perché? Se fossi la protagonista di una storia, qualcuno sarebbe venuto a salvarmi. Si sarebbe verificato perfino un miracolo.Ma io non ho nessuno che possa venire a salvarmi.Non c'è un dio che possa fare un miracolo per me, dato che sono un'assassina.Però io non ho fatto nulla di male. Mi sono nutrita.Se io non mangiassi morirei di fame. . . non dovrei farlo? Sono una persona cattiva perché non ho voluto morire di fame?
Perché? Perché quella volta non hai fatto nulla? Perché non hai cercato di impedirmi di commettere questi peccati? Non sono diventata tua nemica perché lo volevo! E alla fine, non cercherai di perdonarmi. Perché?
Lodevole è pure la caratterizzazione dei personaggi secondari: le loro reazioni sono umanamente credibili, capace di suscitare nello spettatore sia momenti di compassione che momenti di apprensione.
Melodrammatico, filosofico, crudele, dolce, riflessivo, Shiki è una serie ''subdola'' poiché non coinvolge lo spettatore con immagini eccessivamente crude o forti, quanto sulle reazioni collettive dei personaggi, dialoghi curati e profondi, la drammaticità di alcuni personaggi e degli eventi, rendendola una serie pesante per le importanti tematiche trattate (il rapporto con Dio, la coesistenza qui impossibile tra specie diverse, l'impossibile divisione netta tra bene e male) ma appagante e gran fonte di riflessione.
Altamente consigliata agli amanti di serie impegnate; sconsigliata a chi cerca serie leggere e rilassanti.
Voto oggettivo 9. Voto soggettivo 10.