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QUEST The Bloody Dancer [Ophelia] - Versione stampabile

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RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Narratore - 27-04-2015 09:53 PM

Jurgen emette una risatina, mentre si appoggia con la schiena alla parete che sta tra la porta della stanza e il letto, mentre continua a fissarti senza cambiare espressione e ti risponde:

No, ragazza mia! Che tu sia una mezzademone lo vedo da me! Quello che vorrei sapere è COME sei diventata una mezzademone! Che cosa ti ha fatto diventare quella che sei!

La sua voce risuona sempre uguale, hai però la sensazione che i suoi occhi azzurri e freddi abbiano catturato il tuo gesto di passarti l’indice sulla cicatrice… Ma forse è solo una tua impressione…


RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Ophelia - 27-04-2015 11:01 PM

Citazione:Narrato
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L'uomo si mise a ridere.
"No, ragazza mia! Che tu sia una mezzademone lo vedo da me! Quello che vorrei sapere è COME sei diventata una mezzademone! Che cosa ti ha fatto diventare quella che sei!"
Juliet fece il possibile per non sbuffare ed alzare gli occhi al cielo. "Ma vuoi anche i dettagli?"
Si accorse inoltre dei suoi occhi puntati sul gesto inconscio della ragazza; abbassò lo sguardo sul petto, notando cosa Jurgen stesse fissando, e posò entrambe le mani sul materasso. Dopodichè tornò a guardarlo negli occhi.
"Sangue e carne di Yoma. Dentro di noi", disse in maniera sbrigativa. "Un'agonia" aggiunse, stavolta con un tono meno freddo. Sì è vero, aveva fatto un male cane. Quello è il momento in cui ogni guerriera diventa tale, annulla se stessa e diventa una proprietà dell'Organizzazione. I ricordi diventano quasi sbiaditi, il corpo cambia, il destino si conferma.
Ricordò di aver passato qualche giorno a letto, senza mai alzarsi, in preda al dolore. Non aveva ricevuto conforto da nessuno, era rimasta sola. Ricordò di aver versato qualche lacrima; e soprattutto di aver canticchiato, tanto. Aveva canticchiato anche mentre piangeva, nel tentativo di calmarsi. Canticchiava sempre quando si sentiva sola, probabilmente il suo strano vizio era nato a partire da quell'evento.
Dei, se detestava la solitudine. Più di ogni altra cosa.
E poi, dopo che la trasformazione fu completata, ricordava di aver cercato uno specchio per guardare la propria nuova immagine. E ricordava anche di aver notato per prima cosa gli occhi, non più castani bensì di quel colore così bello e affascinante ma così strano, freddo e misterioso che le faceva pensare al pallore lunare.
Non sapendo dove mettere le mani aveva ricominciato a toccarsi i capelli, stavolta più per conforto personale che per una vera utilità.


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RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Narratore - 28-04-2015 09:27 PM

Un’espressione incuriosita compare sul volto di Jurgen…

Carne e sangue di Yoma… dentro di te? Interessante!

Poi lo vedi portarsi la mano destra a coprirsi la bocca e riflettere sulle tue ultime parole. Quindi si raddrizza sulla sua persona e ti rivolge un cenno col capo.

Va bene Juliet! Ti ringrazio per la tua cortesia e ti lascio riposare.

Il cerusico apre la porta dalla quale è entrato ma, mentre sta uscendo lo senti dire

Ma noi parleremo ancora…

E poi sei finalmente sola e puoi coricarti e riposare.

L’alba del giorno dopo viene chiamata dal canto di un gallo proveniente chissà da dove e, poco dopo, da un lieve bussare alla porta vicina al letto

Juliet? Sono Lukas! Preparati che fra un po’ si parte!

Il tempo di rinfrescarti, indossare la tua armatura e sei pronta ad uscire. Ma come apri la porta il tuo naso viene avvolto dalla fragranza che arriva indubbiamente dal salone: pane caldo, appena sfornato! Ti viene in mente che è da quando sei partita da Staph che non hai più mangiato nulla e che non sai se e quanto mangerai nei prossimi giorni anche se, con ogni probabilità, una compagnia così numerosa probabilmente avrà pensato alle vettovaglie.

Mentre scendi la scala che porta al salone, noti che a un tavolo sono già seduti Lukas, Kheldar e Jurgen, mentre a un altro ci sono Barak e Federgast. Questi ultimi due sembra abbiano deciso di iniziare la giornata con il primo grande boccale di birra. Lukas, accortosi di te, ti fa cenno di avvicinarti e ti invita a sederti:

Juliet! Vieni! Mangia qualcosa! Ci aspetta una lunga giornata!


RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Ophelia - 30-04-2015 01:03 PM

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"Carne e sangue di Yoma… dentro di te? Interessante!", esclamò l'uomo incuriosito. Cosa voleva fare? Va bene la curiosità, ma non aveva intenzione di "sperimentare" la cosa, vero? E poi su un uomo non sapeva che effetto avrebbe avuto...
Dopo aver riflettuto sulle parole della guerriera l'uomo decise di salutarla e uscire.
"Va bene Juliet! Ti ringrazio per la tua cortesia e ti lascio riposare."
E uscendo, aggiunse: "Ma noi parleremo ancora…"
"Suona come una minaccia" rispose ironicamente Juliet, alzandosi subito dopo per chiudere bene la porta.
Bene, adesso era davvero sola. Si coricò sul letto, girandosi a pancia in giù; e mentre naso e bocca affondavano nel cuscino, gli occhi saettarono furtivi verso la porta.

La mattina dopo fu svegliata dalle luci dell'alba e dalla voce di Lukas.
"Juliet? Sono Lukas! Preparati che fra un po’ si parte!"
A differenza di altre volte non le ci volle molto per riprendersi dal sonno e scattare fuori dal letto. Col pensiero della missione si preparò alla velocità della luce e uscì dalla stanza.
Diretta verso il salone, la guerriera si legò i capelli strada facendo e cercò di non cadere dalle scale che stava scendendo così velocemente. Doveva ancora abituarsi a quelle scarpe...
Cinque dei suoi compagni erano già lì; e tra loro vi era anche Lukas, il quale appena la vide la richiamò:
"Juliet! Vieni! Mangia qualcosa! Ci aspetta una lunga giornata!"
La ragazza non se lo fece ripetere due volte e andò a sedersi insieme a loro, salutando tutti e osservando i piatti disponibili.
Pensò che sarebbe stato meglio per lei mangiare qualcosa in quel momento, dato che non sapeva quando avrebbe mangiato di nuovo; e poi doveva essere al 100% delle forze!
Del pane sarebbe andato benissimo.


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RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Narratore - 01-05-2015 04:01 PM

Non c’è solo il fragrante pane appena sfornato in tavola: puoi scegliere se accompagnarlo con burro o un’artigianale marmellata. Per ristorarti puoi scegliere tra latte o the! Evidentemente i tuoi compagni non hanno badato a spese, almeno per quel che riguarda la colazione!

Mentre mangi, a poco a poco, tutti gli altri compagni che mancano all’appello scendono dalla scala ed escono all’esterno: ti è chiaro che devono aver già mangiato e sono tornati nelle stanze per indossare le loro svariate e variegate armature. Li vedi così sfilare verso l’uscita, e quasi tutti ti rivolgono una parola o un cenno di saluto. L’unica eccezione è costituita dallo zelota Relg, che tira dritto senza degnarti di uno sguardo.

Dopo un po', anche Barak e Federgast abbandonano il loro tavolo per andare ad armarsi, con quest’ultimo che saluta la compagnia con un altro dei suoi sonori rutti e, poco dopo anche Lukas Kheldar e Jurgen finiscono la loro colazione e vanno a prepararsi:

Ci vediamo tra poco qui fuori.

Ti avvisa Lukas, mentre Jurgen non dice nulla, limitandosi a fissarti con gli occhi carichi di bramosia e il suo sorrisetto malefico stampato in faccia.

Comunque, poco dopo, siete tutti riuniti fuori dalla locanda e qui scopri che tutti i tuoi compagni sono a cavallo! Certo tu puoi essere anche più veloce di quegli animali ma non sei in grado di dire quanto ti possa costare come fatica mantenere per tutto il giorno un ritmo tale da pareggiare quello dei cavalli al passo o al piccolo trotto. Relg è il primo a dare voce a quei dubbi:

Hai visto Lukas Valan? Questa strega non ha nemmeno un cavallo! E noi non possiamo farci rallentare da lei! Io propongo di andare avanti: che la strega ci segua come può e, se ce la fa, tutti voi dovrete riconoscere che razza di mostro si nasconda dietro il suo bel faccino e le sue curve peccaminose!

Alle sue parole fa seguito un silenzio imbarazzato ma, pochi istanti dopo, Kheldar si fa avanti, accostando il suo cavallo a te e rispondendo a Relg con una nota di sarcasmo nella voce…

Non sarà necessario, mio santo amico! Io peso poco e anche la signorina Juliet non mi sembra di stazza elevata, quindi il mio cavallo ci porterà entrambi… sempre se siete d’accordo signorina!

Conclude sorridendo, togliendo il piede destro dalla staffa e allungando cavallerescamente una mano per aiutarti a salire.


RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Ophelia - 03-05-2015 01:19 AM

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Nonostante le disponibilità, Juliet decise di "accontentarsi" del pane - che le andava più che bene. La sua era solo necessità, mangiando qualcosa si sarebbe assicurata di avere più forze in circolo per la batt... ehm... La fuga.
Che divertente, una guerriera che fugge. Sarebbe stata una brutta botta per l'orgogliosa Juliet che mirava a diventare "la più forte".
"Ci vediamo tra poco qui fuori.", la avvisò Lukas prima di andare a prepararsi. Lo seguì Jurgen, il quale lanciò alla ragazza una strana occhiata e un sorriso maligno.
Juliet si affrettò a finire ed uscì, ormai pronta.

I suoi compagni erano tutti a cavallo... e lei ovviamente non ne aveva uno. Certo avrebbe potuto seguirli comunque, ma facendo più fatica! E se si fosse stancata troppo, non avrebbe avuto abbastanza forze per...
"Hai visto Lukas Valan? Questa strega non ha nemmeno un cavallo! E noi non possiamo farci rallentare da lei! Io propongo di andare avanti: che la strega ci segua come può e, se ce la fa, tutti voi dovrete riconoscere che razza di mostro si nasconda dietro il suo bel faccino e le sue curve peccaminose!", sbraitò Relg. Quelle parole strapparono un sorriso alla guerriera. Bel faccino? Curve peccaminose? "Dannazione, devo piacerti sul serio" pensò Juliet, ridacchiando tra sè mentre nel gruppo calava un silenzio imbarazzato. A quanto pare gli umani ritenevano davvero belle le guerriere: questa consapevolezza la divertiva, e al tempo stesso la riempiva d'orgoglio. Avere fascino permette di esercitare un certo ascendente sugli altri; Juliet doveva solo imparare ad usarlo. Possedeva già una forte personalità, e l'aspetto gradevole non poteva che essere un aiuto in più.
Il silenzio fu interrotto da Kheldar, il quale si fece avanti e rispose a tono:
"Non sarà necessario, mio santo amico! Io peso poco e anche la signorina Juliet non mi sembra di stazza elevata, quindi il mio cavallo ci porterà entrambi… sempre se siete d’accordo signorina!" si rivolse alla fine alla ragazza, porgendole gentilmente la mano per aiutarla a salire.
Juliet annuì, sfoderando un altro dei suoi sorrisi radiosi.
"Grazie per il 'bel faccino'" disse rivolta a Relg, mentre accettava la mano di Kheldar e montava a cavallo. Wow, era... strano. Non era mai stata su un cavallo prima d'ora. Era così alto... Sperava che potesse davvero reggere entrambi. La ragazza era sì esile, ma la massa muscolare ha un suo peso!


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RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Narratore - 04-05-2015 09:42 PM

Il volto di Relg diventa paonazzo quando gli rispondi ma lo zelota si rifiuta di replicare e inizia ad allontanarsi col suo cavallo al passo. Mentre anche gli altri si avviano, ti sistemi sul cavallo di Kheldar, il quale poi fa mettere la sua cavalcatura al passo con gli altri e nel mentre ti dice:

Ammetto di essere ignorante riguardo le tue capacità ma credo tu non abbia problemi a stare in groppa mentre siamo al passo ma se dovessimo iniziare a correre, se non vuoi cadere, dovrai tierti stretta a me e fare quello che ti dirò. D’accordo?

Così vi lasciate Torlilo alle spalle. A parte una breve pausa verso mezzogiorno per abbeverare e far riposare un po’ i cavalli, cavalcate di buon passo verso nord per tutta la giornata. Durante il tragitto realizzi che, da quando sei diventata una mezzademone, non sei mai stata così vicina a un uomo inoltre, per tutta la durata del viaggio, hai la sgradevole sensazione di avere gli occhi di Jurgen sempre addosso. Il paesaggio è prevalentemente pianeggiante e, lungo la strada, puoi notare alcuni insediamenti rurali, piccole comunità senza nome composte per lo più da contadini e capisci che, effettivamente, insediamenti simili non hanno alcuna difesa contro gruppi di banditi organizzati… o peggio

Al tramonto avvistate quella che sembra essere una grande fattoria in rovina. Lukas Valan fa fermare il gruppo poco prima di arrivare e mette tutti sull’avviso:

Quella fattoria che vedete è stata la prima a essere attaccata e i suoi abitanti sterminati e solo per un caso fortunato non sono rimasti coinvolti dei bambini! Per oggi ci fermeremo qui! Non credo che correremo pericoli: disporremo comunque dei turni di guardia ma tenete tutti gli occhi aperti, d’accordo?

Tutti quanti rispondono con dei borbottii d’assenso

Lukas spedisce Jurgen e Larnach a dare un’occhiata all’interno della fattoria mentre Hettar, aiutato da Barak e Maran si prendono cura dei cavalli. Kheldar e Leyhon vengono spediti a esplorare i dintorni. Gli altri invece si preparano a disporre il bivacco notturno, cosa che viene fatta nell’aia della fattoria. Dopo alcuni minuti Jurgen e Larnach ritornano affermando che l’interno della fattoria, devastata da un incendio, non è sicuro e si rischiano crolli, ma esaminando bene il pasto sono riusciti a trovare un prosciutto e alcune forme di formaggio ancora integri e in ottime condizioni.

Osservi questi uomini che si muovono all’unisono, ognuno cosciente dei propri compiti, preparare l’accampamento, accendere il fuoco e tagliare a pezzi il prosciutto e i formaggi in modo che ci sia da mangiare per tutti, senza usare quello che si sono portati dietro. Kheldar e Leyhon rientrano poco dopo, senza aver avvistato nulla. A quel punto, tutti si siedono per mangiare.


Citazione:Se lo desideri puoi dare una mano a chiunque tu voglia: con l’ovvia eccezione di Relg e di quella dei due fratelli, gli altri accetteranno di buon grado. La tua percezione, per il momento, non rileva nulla.



RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Ophelia - 05-05-2015 05:49 PM

Citazione:Narrato
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Le parole sarcastiche della guerriera riuscirono ad avere una reazione sul pover'uomo, che diventò paonazzo e non parlò oltre. Il gruppo partì: Kheldar portò il cavallo al passo con gli altri.
"Ammetto di essere ignorante riguardo le tue capacità ma credo tu non abbia problemi a stare in groppa mentre siamo al passo ma se dovessimo iniziare a correre, se non vuoi cadere, dovrai tierti stretta a me e fare quello che ti dirò. D’accordo?"
"Ah... va bene" rispose Juliet, un po' indecisa. L'idea di stare così vicino ad un uomo la metteva a disagio. D'altronde, a parte suo padre e qualche cugino o zio, anche da bambina non le era capitato spesso di avvicinarsi a degli uomini. E nella vita da guerriera non parliamone, mancava anche il contatto umano... figurarsi quello fisico.

Il viaggio si interruppe verso mezzogiorno, per poi riprendere per tutta la giornata. Aveva avuto la strana sensazione che Jurgen la stesse fissando, per tutto il giorno.
La zona sembrava abitata da contadini, nessuna grande città. Non particolarmente sicuro vivere in un posto simile, già; ma Juliet aveva vissuto in una baita a due ore da qualsiasi centro abitato, quella gente era sicuramente più al sicuro di lei e dei suoi sfortunati genitori. Vivere così isolati ha troppi lati negativi: la distanza dagli altri, la malinconia che inevitabilmente porta un luogo così "al naturale", gli scarsi e deboli metodi di sicurezza... Sì, la ragazza aveva sviluppato una specie di antipatia per posti simili, visti i trascorsi.
In ogni caso il gruppo si fermò verso il tramonto, presso quella che sembrava una fattoria in rovina.
"Quella fattoria che vedete è stata la prima a essere attaccata e i suoi abitanti sterminati e solo per un caso fortunato non sono rimasti coinvolti dei bambini! Per oggi ci fermeremo qui! Non credo che correremo pericoli: disporremo comunque dei turni di guardia ma tenete tutti gli occhi aperti, d’accordo?", avvertì Lukas. Gli altri risposero all'unisono con dei borbottii d'assenso; Juliet esclamò un "Sì" deciso.
A quel punto ognuno si mosse per un compito diverso, formando gruppi da due o più persone. Ogni compito era importante: tra chi esplorava l'interno della fattoria per accertarsi che fosse effettivamente vuota (e stabile), o i dintorni per assicurarsi che non vi fossero banditi; chi si prendeva cura dei cavalli, chi si occupava del cibo o del posto dove passare la notte.
A Juliet non fu assegnato nessun compito in particolare, perciò decise di muoversi di sua spontanea volontà per spaccare la legna che sarebbe poi stata usata per accendere il fuoco.
E quando il lavoro terminò ed il gruppo si sedette per mangiare, la guerriera piantò la spada nel terreno come era suo solito e si sedette appoggiandovi la schiena. Lei non aveva più bisogno di mangiare a differenza loro, quindi ne avrebbe approfittato per chiacchierare un po'.

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RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Narratore - 06-05-2015 09:53 PM

Hai la sensazione che il fatto che tu abbia dato una mano abbia contribuito a farti accettare un po’ di più dalla maggior parte di quei rudi uomini. A riprova di questo, hai notato Lukas che ti ha rivolto un sorriso mentre faceva un cenno d’assenso con la testa. Quando poi pianti a terra la tua spada per sederti, il massiccio Barak ti osserva con molto interesse:

Perché no? Non mi sembra affatto male come idea!

Commenta ad alta voce l’omone dalla barba rossa: subito dopo prende la sua grande spada e la conficca nel terreno con entrambe le sue mani, sedendosi poi e usandola come un poggiaschiena, come fai tu. Ma qualcosa non ha funzionato, infatti poco dopo l’arma si sfila dal terreno e l’omone finisce gambe all’aria… evidentemente o non aveva piantato bene l’arma oppure – più probabile – è semplicemente troppo pesante per usarla in questo modo.

Comunque sia, a vedere la scena, Kheldar scoppia in una risata sguaiata e incontrollata e anche gli altri si divertono ai danni del loro maldestro compagno, ridendo più o meno palesemente di fronte alla figuraccia di Barak. Mentre questo accade noti con la coda dell’occhio Jurgen che si avvicina a te ma, prima che il cerusico possa dire o fare qualcosa, la voce di Lukas gli ruba il tempo.

Ebbene Juliet! Come avrai capito tutti noi ci conosciamo da molto tempo e spesso abbiamo lavorato, se mi passi il termine, assieme. Visto che faremo un po’ di strada con te, che ne diresti di raccontarci qualcosa di te, così per conoscerci un po’ meglio? Sempre se la cosa non ti mette a disagio, ovviamente.

Se desideri chiacchierare un po’, questa potrebbe essere l’occasione buona per iniziare…


RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Ophelia - 06-05-2015 11:10 PM

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Barak osservò interessato il gesto della guerriera.
"Perché no? Non mi sembra affatto male come idea!"
E poco dopo la imitò, conficcando la grossa spada nel terreno per poi appoggiarvisi con la schiena. Probabilmente non l'aveva fissata bene: dopo pochi istanti, infatti, la spada perse il contatto con la terra e ricadde all'indietro, proprio come l'omone. Di fronte alla scena l'intera compagnia scoppiò in una fragorosa risata, Juliet compresa. Quegli umani non erano così male...
Captò con la coda dell'occhio i movimenti del cerusico, che si avvicinava a lei; ma prima che egli potesse dire o fare qualsiasi cosa, la voce di Lukas lo interruppe.
"Ebbene Juliet! Come avrai capito tutti noi ci conosciamo da molto tempo e spesso abbiamo lavorato, se mi passi il termine, assieme. Visto che faremo un po’ di strada con te, che ne diresti di raccontarci qualcosa di te, così per conoscerci un po’ meglio? Sempre se la cosa non ti mette a disagio, ovviamente."
La guerriera rispose con un sorriso gentile. No, non sarebbe stato un problema.
"Oh, non ho molto da raccontare... Un tempo ero umana, vivevo in una baita in mezzo al bosco. Ero una bambina come tutte le altre, credo." Sospirò. "Ma... un giorno uno Yoma uccise i miei genitori, ed io stavo per fare la stessa fine. Una guerriera dell'Organizzazione mi ha salvata uccidendo quel demone, così ho deciso di..." Fece una pausa. Si era stretta nelle spalle raccontando della triste fine dei genitori, ma senza apparire troppo turbata. La sua espressione sembrava voler dire "Beh, è andata così". "...Seguirla", terminò la frase facendo un lieve cenno verso la propria persona. "Ho scelto io questa vita per me. Ed in ogni caso non avrei più avuto una vita da normale umana, dopo quel che era successo. Non volevo più nulla, non mi interessava continuare in quel modo, sposarmi o avere figli. Non era da me, non era per me" spiegò tranquillamente, senza mostrare alcun turbamento. Stava solo dicendo le cose per com'erano, non c'era niente di triste in tutto ciò. "Non ho rimpianti. Preferisco vivere senza sapere se domani vivrò ancora, piuttosto che piangermi addosso e non fare niente", terminò con uno sguardo fiero.

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RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Narratore - 08-05-2015 09:48 PM

La maggior parte dei tuoi compagni ti ascolta con molta attenzione: iniziate quindi a chiacchierare tra voi e vieni così a sapere qualcosa di più su alcuni dei tuoi compagni.

Barak, per esempio, era il figlio di una coppia di montanari del nord, sterminati da uno Yoma; venne poi venduto ai mercanti di schiavi ma fu abile a sfruttare un’occasione propizia e la sua forza già notevole allora per scappare, unendosi poi a dei cacciatori di taglie. Anni dopo, durante un incarico al sud incontrò Kheldar, figlio ribelle di una famigli di ricchi mercanti di Mucha. Con quest’ultimo, rapido di mente, di mano e di lingua, l’irsuto uomo formò una coppia di avventurieri che lavorano assieme ormai da cinque anni.

Larnach invece era una guardia di Rabona, come Maran, ma è stato colto da una profonda crisi morale e spirituale quando, nella città santa, era successo qualcosa nella quale sembrava fosse coinvolta un’altra claymore. Di più non si sa e lui rifiuta di parlarne e da allora vaga per le terre cercando di conciliare i suoi ideali con la realtà.

Federgast invece è forte come Barak ma, a dispetto della sua deformità fisica,è comunque dotato di una certa agilità e rapidità di mano che gli vengono dai trucchi che un giocoliere gli aveva insegnato quand’era ancora piccolo. Odia il suo corpo perciò non se ne prende cura; si rivolge quasi sempre agli altri in maniera maleducata e volgare perché sa che è quello che la gente si aspetta da lui, dato il suo aspetto e, per lo stesso motivo, non sopporta le persone che tentano o fingono di ignorare il suo aspetto: alle sue orecchie risuona come un’ipocrisia dal momento che Federgast è veramente molto brutto!

Infine Hettar… il silenzioso uomo proviene dai territori a sud di Guernica, terra di grandi allevamenti di cavalli, e la sua famiglia venne sterminata da un gruppo di banditi e razziatori. Da allora Hettar è diventato un cacciatore di taglie e non gli importa se un bandito catturato respira o meno quando lo consegna alla giustizia: alcuni sostengono che, nel caso si debbano cacciare banditi particolarmente feroci, Hettar lo farebbe anche a titolo gratuito… Lui si limita a sorridere senza confermare né smentire tale diceria.

Quando il fuoco si è quasi completamente estinto, Lukas richiama tutti all’ordine:

Bene ragazzi, è ora di dormire un po’! Domani ci aspetta un’altra lunga cavalcata! Chi fa il primo turno di guardia?

Conclude sopprimendo a stento uno sbadiglio. Barak e Kheldar si offrono volontari. Tu invece, come intendi passare la notte?


Citazione:
Se hai ancora qualche curiosità da soddisfare, puoi provare a chiedere a qualcuno dei tuoi compagni prima che si corichi… chissà, forse otterrai qualche risposta!



RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Ophelia - 09-05-2015 05:29 PM

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Dopo aver raccontato di sè, anche la maggior parte della compagnia fece lo stesso. Le loro storie erano diverse, eppure tremendamente simili: che ci si trovasse in condizioni di ricchezza o povertà c'era sempre un punto di rottura, un evento capace di farti cambiare rotta radicalmente per passare ad un altro tipo di vita. L'uccisione dei propri genitori, una crisi spirituale, il disprezzo per se stessi: sembravano essere tutti lì per lo stesso motivo.
Quegli umani le sembravano così simili a lei... Condividevano anche il punto di rottura. Era una donna e non apparteneva neanche alle schiere degli umani, tuttavia si sentiva... non proprio al sicuro - quello mai, men che meno a Staph - ma almeno più rilassata. Non erano cattivi, non l'avevano presa di mira per la sua diversità, non si erano comportati in maniera riprovevole.
Certo, tutto questo diventava un po' triste nel pensare che se il nemico fosse stato uno Yoma (e quindi imbattibile per loro) sarebbe dovuta correre via voltandogli le spalle. Il suo viso assunse un'espressione contrariata. "Sarebbe da infami..."
In effetti sarebbe stato meglio snobbarli e fare la presuntuosa dall'inizio, facendosi odiare e odiarli a sua volta. Nel momento in cui nasce una qualsiasi forma di legame o rispetto, si è vincolati ad avere preoccupazione per la vita dell'altro.
Non c'erano molte ragazze come lei, all'Organizzazione. Dato che la maggior parte proveniva da orfanotrofi e poteva essere "adottata" dagli uomini in nero anche in età precoce, di fronte al processo di spersonalizzazione perdeva quasi ogni tratto di emotività diventando un soldato quasi perfetto.
Oltre all'ovvia inesperienza, ciò che rendeva Juliet un soldato imperfetto era la personalità, ancora troppo umana e troppo emotiva e troppo preoccupata per il prossimo.
Si era fatto tardi ormai. Il fuoco si stava spegnendo e Lukas, visibilmente stanco, richiamò all'ordine il gruppo.
"Bene ragazzi, è ora di dormire un po’! Domani ci aspetta un’altra lunga cavalcata! Chi fa il primo turno di guardia?"
Barak e Kheldar si fecero avanti; mentre Juliet, resasi conto di essersi ormai praticamente addossata alla propria spada, decise che per il momento sarebbe stato meglio dormire un po'. Era stata una lunga giornata.
Avrebbe dato una mano col turno di guardia più tardi.

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RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Narratore - 11-05-2015 07:31 PM

Quando ti risvegli è notte fonda…

Guardandoti attorno, noti che Barak e Kheldar sono già andati a dormire e il loro posto sembra essere stato preso dai fratelli Maran e Leyhon, ma non tutti dormono…

Noti infatti che il cerusico Jurgen sta parlottando sommessamente con lo zelota Relg: poco dopo sembrano accorgersi che sei sveglia e smettono di confabulare, ritornando ai loro giacigli. Per il resto l’accampamento è avvolto nella tranquillità più totale, turbata solo dal sonoro russare di Barak e Federgast i quali, a turno, si beccano una sassata da parte di qualcuno dei compagni, evidentemente disturbato dal fracasso…


RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Ophelia - 14-05-2015 04:57 PM

Citazione:Narrato
"Parlato"
"Pensato"
"Sussurrato"
"Detto da altri"

Quando Juliet riaprì gli occhi era ancora notte fonda. Beh, forse per il suo organismo era abbastanza.
Si tirò su, mettendosi a sedere con le gambe incrociate, e si guardò intorno per verificare la situazione. A parte la coppia di uomini dediti al turno di guardia (stavolta i fratelli Maran e Leyhon), sembrava che ci fosse altra gente in piedi.
La guerriera appoggiò il viso contro le nocche della mano destra chiusa a pugno; i suoi occhi dalla colorazione innaturale si strinsero, mettendo a fuoco le figure di Jurgen e Relg che confabulavano. Cosa diamine...?
I due smisero di parlare non appena si accorsero della ragazza, tornando ai propri giacigli. Juliet continuò a fissarli: erano gli unici membri del gruppo che proprio non gliela contavano giusta; ma c'era ancora da stabilire il livello di diffidenza che avrebbe dovuto provare nei loro confronti. Chissà cos'avevano in mente.
Staccò gli occhi dai due solo per alzarsi e raggiungere le uniche due persone ancora sveglie: i fratelli Maran e Leyhon...

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RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Narratore - 16-05-2015 02:07 PM

Maran e Leyhon, i due fratelli di Rabona…

Il primo è il maggiore dei due: fisico robusto, indossa una corazza di piastre completa, con uno strano simbolo che ricorda vagamente un “$” cesellato sulla piastra pettorale e una grande spada pende in un fodero al suo fianco. I suoi occhi azzurri spiccano sul volto incorniciato dall’elmo con la celata aperta.

Leyhon invece indossa un robusto giaccone di cuoio brunito, con rinforzi in cuoio irrigidito a protezione dei punti più esposti; a parte gli alti stivali dello stesso colore del giaccone, tutto il resto del suo abbigliamento è di colore verde. Il suo bel volto è molto simile a quello del fratello e gli occhi sono praticamente gli stessi ma, a differenza di Maran, Leyhon porta i biondi capelli lunghi raccolti in una coda dietro la testa. Il ragazzo è armato con una daga e alcuni piccoli coltelli da lancio sono fissati in appositi foderi ricavati nel giaccone ma la su arma principale sembra essere un arco a doppia curvatura di legno scuro che al momento il ragazzo si è messo a tracolla, per non tenerlo in mano. Quando stai per arrivare, lo senti dire al fratello:

Vado a fare un giro dell’accampamento! Torno subito!

Sarà stato un caso? Senti comunque Maran grugnire qualcosa in risposta poi, dopo pochi attimi, il fratello maggiore si rivolge a te.

Buongiorno signorina! Dormito bene?

La sua voce risuona piatta e priva di emozioni, ma almeno il ragazzone sembra essere educato…


RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Ophelia - 17-05-2015 12:05 AM

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Il suo avvicinarsi ai due ragazzi non aveva nessun motivo particolare, se non quello di mera compagnia. A lei bastava anche stare vicino a persone sveglie, senza parlare.
E poi, trattandosi di quei due, non sperava certo in grandi conversazioni... Non le avevano dato esattamente l'impressione di amarla!
Uno dei due si allontanò appena notata la guerriera: "Vado a fare un giro dell’accampamento! Torno subito!"
Juliet sospirò e si sedette a circa un metro di distanza dal ragazzo rimasto, Maran.
"Buongiorno signorina! Dormito bene?" le chiese l'uomo, con una voce piatta ed incolore.
La ragazza sospirò nervosamente, rassegnata. Sapeva che piacere a tutti fosse fisicamente impossibile, soprattutto per quelle come lei; ed in ogni caso le ispiravano più fiducia quei due di un Relg o un Jurgen che non facevano altro che lanciarle occhiate strane.
Però Juliet era anche una quasi del tutto incapace di tenere a freno la lingua, specialmente quando qualcosa non le andava a genio. "Circa. Sono stata troppo ferma durante la giornata, e l'eccessiva quantità di energia non sfogata mi ha risvegliato", rispose con un'alzata di spalle. Era seduta non di fronte all'uomo, ma al suo fianco - anche se con un po' di distanza - e guardava davanti a sè. Le piacevano quei momenti di quiete. Persino il russare dei suoi compagni le sembrava un suono estremamente rilassante. Le piaceva quel clima, le piaceva essere circondata da persone. E stavano cominciando a piacerle anche loro, quei mercenari così umani e così simili alle persone che aveva conosciuto prima che il suo corpo cambiasse. "Le guerriere non vi convincono?" domandò ironicamente con un sorriso sornione, osservando la sua reazione con la coda dell'occhio.
Non si aspettava di farci grandi conversazioni, ma voleva almeno capire se l'ostilità dei due nei suoi confronti fosse solo una sua impressione o meno. E quale miglior modo per esprimere il suo stato d'animo, se non l'ironia ed il sarcasmo che le erano tanto cari?

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RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Narratore - 18-05-2015 09:26 PM

Alla tua domanda Maran se ne uscì con una scrollata di spalle che fece cigolare la sua pesante armatura, prima di risponderti col tono piatto e neutro che aveva tenuto fino a quel momento.

Non è questione di essere convinti o meno: noi che veniamo da Rabona ci opponiamo con tutte le nostre forze ai demoni e a tutte le creature loro simili. Ho ascoltato la tua storia prima ma devo dirti che noi preferiremmo morire piuttosto che diventare mezzi demoni, lasciando che sia il nostro dio a fare giustizia e vendetta qualora le nostre forze non fossero sufficienti allo scopo.

Maran si interrompe per qualche istante, per darti il tempo di capire le sue parole, per poi riprendere.

Detto questo, io non ho nulla di personale contro di te o di quelle come te. Se non farai nulla di male a me, a mio fratello o ai miei compagni e se non tenterai in futuro di intrufolarti nella mia città, non ho motivo per oppormi a te. Ho sempre cercato, nei limiti del possibile, di vivere e lasciar vivere gli altri. Ma Leyhon, mio fratello, non condivide questo mio modo di pensare: non è un fanatico come Relg ma in lui la tentazione del “risolvi il problema alla radice”, se capisci cosa intendo, è molto forte. Finché ci sono io non farà nulla ma vedi di non provocarlo, d’accordo?

Per ora Leyhon non è ancora tornato e, d'istinto, lanci un rapido sguardo ai tuoi compagni: sono tutti là…


RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Ophelia - 21-05-2015 04:07 PM

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"Non è questione di essere convinti o meno: noi che veniamo da Rabona ci opponiamo con tutte le nostre forze ai demoni e a tutte le creature loro simili. Ho ascoltato la tua storia prima ma devo dirti che noi preferiremmo morire piuttosto che diventare mezzi demoni, lasciando che sia il nostro dio a fare giustizia e vendetta qualora le nostre forze non fossero sufficienti allo scopo."
Alla parola "dio" Juliet si accasciò sulla schiena con un gemito, scivolando teatralmente fino a terra. In famiglia non erano mai stati molto religiosi; in particolar modo la ragazza non aveva mai creduto nell'esistenza di un dio. Così lontana dalla città non era stata influenzata da queste favole, e aveva avuto modo di comporre un ragionamento autonomo.
Un dio che protegge? Un dio che salva? Un dio che vendica? Assolutamente no. Questo dio, mai visto da alcuno, influenzava in modo negativo le vite degli uomini e basta; certi si cullavano sulla certezza di una divinità che avrebbe provveduto a loro. Vivere in questo modo... rinunciare al prendere il proprio destino tra le mani... Una vita così passiva, Juliet non sarebbe mai stata in grado di viverla. E morire riponendo le proprie speranze nel divino invece di andare avanti e lottare era semplicemente patetico.
No, non si pentiva di aver ricevuto il sangue demoniaco. Stava lottando, stava creando il proprio destino da sè.
"Detto questo, io non ho nulla di personale contro di te o di quelle come te. Se non farai nulla di male a me, a mio fratello o ai miei compagni e se non tenterai in futuro di intrufolarti nella mia città, non ho motivo per oppormi a te. Ho sempre cercato, nei limiti del possibile, di vivere e lasciar vivere gli altri. Ma Leyhon, mio fratello, non condivide questo mio modo di pensare: non è un fanatico come Relg ma in lui la tentazione del “risolvi il problema alla radice”, se capisci cosa intendo, è molto forte. Finché ci sono io non farà nulla ma vedi di non provocarlo, d’accordo?"
Ancora a terra lo guardò. La città santa... Di suo non aveva particolare interesse nel visitarla, ma non era mica una turista. Non l'avrebbe deciso lei in ogni caso, Juliet era una guerriera e doveva solo seguire gli ordini. Qualsiasi tipo di ordine.
All'ultima frase dell'uomo la ragazza si lasciò sfuggire una risatina, rialzandosi in piedi e guardandolo dall'alto. La sua espressione non era affatto cattiva; ma quegli occhi avevano sempre un che di suggestivo, di tenebroso, come quelli delle sue compagne ovviamente.
"Dovrei essere io a dire così..." disse tranquillamente, con un certo orgoglio nella voce. Lei non avrebbe fatto nulla se non provocata, ma in ogni caso quante chance avrebbe avuto un umano contro una come lei? Ridicolo anche solo pensarlo. Anzi, dovette reprimere la parte più istintiva di sè che urlava all'affronto.
Fece un mezzo sorriso. "Non ho cattive intenzioni, sono qui per la mia missione. Non attaccherò nessuno, se non per un motivo valido." La sua voce calcò sulle parole "se non per un motivo valido", come a voler rimarcare la differenza di forza tra i due e il suo orgoglio da guerriera. Non potevano uccidere gli umani, ma non le era stato detto nulla a proposito di arti mutilati...
Detto ciò, si diede un paio di pacche dietro per ripulirsi dopo esser stata seduta a terra e si allontanò.
Avrebbe raggiunto gli altri... Aveva in mente una cosa.

"Ehi!" esclamò con la sua voce squillante, una volta raggiunto il gruppo. Con un sorriso largo ed infantile estrasse la spada e la puntò verso gli altri, facendo l'occhiolino come a voler sottolineare le intenzioni giocose. Non sapeva con certezza se avessero tempo per questo, ma tanto valeva provare.
"Dov'è finito il vostro orgoglio maschile? Volete davvero lasciare che una ragazza si dia tante arie senza nemmeno sfidarla?" Sarebbe stato così divertente un duello amichevole! Sentiva davvero il bisogno di impugnare la spada. "Chi di voi è il miglior spadaccino?"

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RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Narratore - 23-05-2015 03:42 PM

Inevitabilmente, la tua sfida proclamata ad alta voce, produce l’effetto di risvegliare la compagnia che ronfava placidamente…

Uh! Chi è?... Ma è ancora notte… Ma vaff… Crepa!...

Questi sono solo i più gentili dei commenti che giungono alle tue orecchie, mentre la maggior parte dei tuoi compagni si limita a girarsi dall’altra parte per riprendere il sonno interrotto. Tuttavia, qualcuno che sembra intenzionato a raccogliere la tua sfida c’è…

Infatti vedi Jurgen il quale, al contrario dei suoi compagni, si alza e, pur essendo in camicia e pantaloni, si allaccia il fodero della spada al fianco e raccoglie un pugnale.

Forse non sarò lo spadaccino più abile del gruppo ma penso di essere l’unico che accetta la tua sfida in questo momento.

Ti dice il cerusico, mentre i suoi occhi ti fissano con la medesima intensità di sempre e il suo sorrisetto, inquietante è stampato sul suo volto.

Però forse è meglio allontanarsi un po’, meglio non disturbare il sonno dei giusti, non trovi?

Conclude a bassa voce per non disturbare troppo gli altri, facendoti segno di seguirlo. Accetterai?


RE: The Bloody Dancer [Ophelia] - Ophelia - 23-05-2015 04:51 PM

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Gli schiamazzi di Juliet produssero l'effetto desiderato, ovvero risvegliare la compagnia; ma i borbottii che giunsero alle sue orecchie le ricordarono ciò a cui prima non aveva proprio pensato: quelle persone non condividevano il suo stesso metabolismo! Perciò necessitavano di più ore di sonno.
La guerriera si grattò leggermente una tempia, contrariata. Che noia essere umani!
"Uh! Chi è?... Ma è ancora notte… Ma vaff… Crepa!..." La ragazza fece spallucce, ridendosela. "Va bene, va bene... Ci riproverò in un altro momento. Tanto nessuno di voi potrebbe competere con me in ogni caso" mormorò stiracchiandosi. Si annoiava, avrebbe dovuto trovarsi qualcosa da fare.
Mentre gettava un'occhiata verso la squadra captò i movimenti di Jurgen, il quale si stava alzando.
"Forse non sarò lo spadaccino più abile del gruppo ma penso di essere l’unico che accetta la tua sfida in questo momento."
Juliet, con le braccia incrociate dietro la testa, lo guardò interrogativa. "Forse sarebbe stato meglio non chiederlo..."
"Uh? Cos'è quello?" domandò, osservando il pugnale. "Non vorrai mica batterti con quello?"
"Però forse è meglio allontanarsi un po’, meglio non disturbare il sonno dei giusti, non trovi?"
La ragazza lo guardò di sottecchi, con una specie di broncio. Quell'uomo ed il suo sorriso inquietante non gliela contavano giusta... E poi, davvero? Un pugnale contro una spada? Non avrebbe mai potuto bloccare la lunga lama della guerriera con quello, era pura follia. Il pugnale era un'arma piccola, dalla lama corta, adatto più che altro a scontri ravvicinati, a tagliare la carne senza tanti preamboli. "Guarda che avevo in mente uno scontro amichevole... Se mi tagli con quel coso te lo faccio ingoiare" borbottò guardandolo ancora con sospetto.
In ogni caso, si stava annoiando. Quel tipo era l'unico finora ad aver raccolto la sua sfida, e poi "nessuno poteva competere con lei" fra quegli umani. Provava sospetto, ma non si sentiva davvero in pericolo. Perciò, rilassò le braccia facendole scendere lungo i fianchi e lo seguì con riluttanza.
"Non troppo lontano", avvisò. "Sarebbe un peccato se qualche tuo compagno ancora sveglio si perdesse la tua sconfitta", lo provocò ironicamente.

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