Inquilino indesiderato [Nardo]

[Nardo]

[-pensato-] [parlato] [parlato da altri]

Seayne aiutò Rebecca a rialzarsi, ma la ragazza, oltre a tremare come una foglia al vento, non riusciva a stare in piedi.

Non fa niente! Vieni, ti porto io!

Le disse la guerriera, mantenendo calmo e gentile il tono della sua voce, cercando di trasmettere a Rebecca la sensazione che, adesso, era al sicuro. Gentilmente la prese in braccio, come faceva da bambina con la sua bambola di pezza e, senza comunque abbandonare la sua claymore, Seayne iniziò a correre a tutta velocità verso la casa di Mastro Gull.
Lungo la strada, Seayne inizìo a canticchiare una dolce nenia, la stessa che sua madre le cantava quando era piccola, per calmarla quando aveva paura, sperando che avesse su Rebecca lo stesso effetto che aveva su di lei. Una lacrima di tristezza le sfuggì da un occhio d’argento e volò via, perdendosi nella notte.
In breve, Seayne giunse in vista della casa di Rebecca: c’era luce all’interno; la porta d’ingresso si spalancò e un uomo uscì sulla soglia

Coraggio Rebecca! Siamo a casa! Guarda, c’è tuo padre!

Esclamò Seayne, fingendo un entusiasmo che non provava a beneficio della sua compagna, arrestando la sua corsa di fronte a Mastro Gull, sul cui volto era dipinta un’espressione allarmata.

Che è successo!?

-E’ molto agitato… e chi non lo sarebbe al suo posto? Alle prese con una situazione che gli sta sfuggendo dalle mani, con uno yoma che sta uccidendo la sua gente e… si vede portare a casa sua figlia in queste condizioni… Cosa gli dico adesso? Tutto dipende dal fatto che creda o meno alle mie parole. Se non mi crede posso raccontare qualsiasi cosa, tanto il risultato non cambierebbe, se invece mi crede… E poi a me non piace mentire!-

Così, mentre Seayne faceva scivolare delicatamente Rebecca dalle sue braccia in quelle del padre, iniziò a raccontare a mastro Gull tutto quanto era accaduto da quando l’avevano rinchiusa nella botola, senza tralasciare nessun particolare, compresa l’aggressione a Rebecca da parte della guardia di Rabona.
E poi concluse, parlando in tono gentile ma fermo.

Mastro Gull, forse Rebecca è riuscita a vedere l’aspetto dello yoma prima che si trasformasse e aggredisse la guardia, il che la mette in pericolo. Proteggetela, vi prego, non lasciate che vada in giro finchè tutto questo non sarà finito. Non so perché lo yoma l’ha risparmiata: forse voleva solo provare la forza delle guardie di Rabona, forse mi ha sentito arrivare e si è accontentato di una sola preda, proprio non so.
Quello che so è che le guardie di Rabona, per quanto coraggiose, non possono scontrarsi con lui. Gli basterà tendere loro degli agguati quando saranno isolate per eliminarle una a una. E se dovessero giungere rinforzi dalla città santa, potrà sempre nascondersi o allontanarsi da Trem per un certo tempo, quel che basta per far credere che il pericolo è passato, per poi ricominciare.

Seayne fece una pausa per riprendere fiato e, trattenendo a stento l’emozione che provava, rivolse una supplica al Capo Villaggio.

Mastro Gull! Vi prego! Lasciatemi libera di compiere il mio dovere! Io… io non voglio che il vostro villaggio faccia la stessa fine del mio! Tutto quello che desidero è uccidere lo yoma che tormenta la vostra gente! Per me… non è soltanto il mio dovere…

Citazione:Yoki Utilizzato: 0%.
Stato Fisico: Escoriazione da sfregamento su buona parte della schiena.
Stato Psicologico: Preoccupata per Rebecca, i cui occhi terrorizzati le hanno riportato alla mente se stessa nella notte della tragedia del suo villaggio. Desidera avere l’approvazione di Mastro Gull.
Abilità Utilizzate: Percezione dello yoki (passiva).