Benvenuto ospite!  Log inRegistrati

RICHIEDI IL TUO ACCOUNT PER L'ACCESSO AL SITO SU TELEGRAM
https://telegram.me/joinchat/DoS4Oj88v-PHTj3EZJe9GQ
Per installare: http://www.claymoregdr.org/Thread-Installare-Telegram
Questa discussione è chiusa  
 
Valutazione discussione:
  • 0 voti - 0 media
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
20-04-2013, 05:55 PM
Messaggio: #57
Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]

Riuscita Olivia a convincere Andrea, avendo messo in comune la strategia le due Guerriere s'avviarono in cerca della sala da gioco di cui il Conte aveva accennato; la trovarono senza vere difficoltà dopo un paio di minuti: era in effetti il luogo verso cui convergeva la parte meridionale della villa.
Quando vi entrarono, Andrea e Olivia si trovarono in un ampissimo salone dominato da tavoli e sedie su cui campeggiavano scacchiere, carte da gioco, libri, strani oggetti in legno, sfere d'avorio e un bel pò d'altre cose che avevano un solo comune denominatore: il gioco.
Trovarono facilmente il Conte, che alzò un braccio verso di loro seduto ad un ampio tavolo che ospitava una decina d'aristocratici, e in piedi altrettanti servi in livrea ad accompagnarli; c'era una sola sedia libera, in chiara attesa di Andrea.

«Finallement esordì giulivo il Conte «Ben arrivata, mon capitaine: accomodatevi, accomodatevi! Ora che ci siamo tutti, possiamo giocare: infatti molti han preferito rimanere di là, quelle damnàge. V'illusterò subito il gioco... ma prima, le presentazioni. Signori, il Capitano Andrea Tourier de la Varalle.» disse allora il padrone di casa indicando Andrea «Il Marchese Louis Aubert de Maintegnac.» e indicò un uomo magro coi capelli e baffi castani, sulla quarantina «Mademoiselle Henriette de Montmartre, mia cugina.» presentò una ragazza minuta dai capelli biondo oro «Suo padre, mio zio il Generale Maurice Julien de Montmartre, Comandante in Capo delle mie milizie.» e indicò un signore in età calvo e dalla rada barba bianca «Madame Jeanne Lamant, vedova del Colonnello Terènce Lamant, di cui ci è cara la memoria.» un imponente donnone piumato abbassò il capo signorilmente «Il Barone Claude Lieux de Hierarque-Arroise.» un uomo di mezza età dai capelli neri striati di grigio fu indicato «Sua moglie, la Baronessa Amalìe.» una bella donna coetanea al marito sorrise «... E infine il mio caro amico, il Duca Hayez Pyse Lòn de Françonnaise.»

Hayez Pyse Lòn de Françonnaise?
Hayez Pyse Lòn?
Hayez?
Hayez?
L'uomo che il Conte indicò - e che gli stava al fianco - era un trentenne sorridente e impomatato, vestito con un abito nero di sartoria e una rosa rossa all'occhiello.
Era senza occhiali, e i suoi occhi erano neri come i capelli, ma a mettergli il pince-nez...
ERA LUI!!!!!
Che diamine ci faceva Hayez tra gli invitati?!? Gli era davvero bastato cambiarsi d'abito e togliersi gli occhialini per passare per tutt'altra persona?!? E poi... il mio caro amico?!?!
Difficile prevedere che stesse ora passando per la testa di Olivia e Andrea, ma in quella provvidenzialmente si chinò su di loro un uomo in livrea nera, che sussurrò ad entrambe:

«... Tranquille, siamo qua per aiutarvi

Di certo interdette, le due Guerriere poterono poi osservare il tizio - un uomo dai capelli castano vivido raccolti da un fiocco rosso e baffi e pizzetto - fare il giro del tavolo per poi assestarsi alle spalle di Hayez.
Alle spalle di Hayez...
Togli baffi e pizzetto, scurisci i capelli, mettigli un bel mantello con cappuccio...
Era Brera.
Inutile stupirsi, ormai.

«Très bien: le regole, ora!» esclamò contento - e ignaro - il Conte «Useremo, dato che siamo esattamente in dieci, un solo seme di carte, una carta a testa: l'obiettivo sarà accumulare tutte le carte. Come? Ebbene... Con un indovinello! Ognuno di noi, a turno, potrà fare un indovinello a qualcun altro: se questi non lo indovina, la carta di questi sarà sua; altrimenti, sarà lui a perdere la sua carta. Ovviamente, se uno è senza carte può fare comunque indovinelli, ma non avrà certo carte da dare se l'altro indovina! Chiaro, no? Armand, distribuisci le carte.»

Il maggiordomo del Conte eseguì, e ogni giocatore ebbe la sua carta: Andrea ricevette il due di denari.

«Come già detto, il vincitore potrà chiedermi qualunque cosa!» ricordò sornione il Conte, che tirò quindi due dadi «Uhm... Curioso: uno e uno, cioè due. Chi ha il due... Ah, le capitaine! Cominci pure lei, mademoiselle de la Varalle, prego!»

Per un colpo di fortuna, era Andrea a poter iniziare il gioco.



Turnazione invariata

per favore, mettete la soluzione degli indovinelli nel post: deciderò se gli NPC li sanno o meno in base alla loro arguzia, non alla mia


Trova tutti i messaggi di questo utente
Questa discussione è chiusa  


Messaggi in questa discussione
Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric] - Narratore - 20-04-2013 05:55 PM

Vai al forum:


Utente(i) che stanno guardando questa discussione: 2 Ospite(i)