Urla, torce e forconi [WolfSoul - Nardo - sagaraluca21]

[Narratore]

Wit rimase in silenzio per qualche istante, mentre i piedi letteralmente tentennavano: era indeciso, e Seayne gli aveva dopotutto dato un contentino.
Ma, decise alla fine, non bastava.

«"Pothrei"... E non pothrei, giushto?» commentò amaro «Mai chiuderhe una porhta. E voi avete frhetta.»

Alzò lo sguardo sul corpo di Jan, evitando Seayne.

«L'altroierhi Jan erha vivo: she lo shon divorhato nella notte, shi shcommetterei tutto. Non mangerhanno nesshun altro, in queshti jiorni: da quando è... morhta... mi shon fatto i miei calcholi, shi.» Wit stava chiaramente accennando a sua moglie «E il fethente, quando shi disshe che voleva chiamarhe Claymore, disshe che lavorhavano per Yoma usshiso, non perh tempo trashcorsho. E' un crhetino, ma un crhretino oneshto, glielo conschedo: shpara idioshie, ma non mente.»

Era chiaro quanto non detto: non c'è il pericolo di altre morti, né lavorate a ore: che vi costa sprecare un pò di tempo per indagare? Wit, era chiaro, riteneva che al di là delle belle parole nemmeno Seayne gli credesse, che lo stesse circuendo per trovare una guida in modo da poter poi chiaccherare amichevolmente con gli albini.
Adombrato, Wit tornò a guardare Seayne.

«Una prhova. Qui al villashio. Oppurhe potete chiederhe a qualchun altrho... she ne throverhete.»




Turnazione invariata