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QUEST Il Calice di Sangue [Vick_Svarta_Blixten-Xyz10]
02-02-2014, 03:25 AM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 02-02-2014 03:32 AM da Xyz10.)
Messaggio: #39
RE: Il Calice di Sangue [Vick_Svarta_Blixten-Xyz10]
Citazione:Narrato
¬ Pensato
~ Parlato

Dicono che la notte porti consiglio, ma non era davvero sicura di cosa volesse dire.
Aveva pensato molto, in quegli interminabili giorni di cammino, alla domanda che le aveva posto Gaia, e non era ancora riuscita a venire ad una; per questo, quando quella sera si allontanò da lei, ne approfittò per rifletterci, forte della complicità del silenzio notturno, dell’umida erba e del cielo stellato.
Dopotutto, non che fosse una cosa così banale. Da quelle parole dipendeva il suo futuro, il resto della sua vita - anche se aveva accuratamente evitato di definirla tale, o sarebbe entrata in un turbine di pensieri che l’avrebbero trascinata giù verso l’abisso, e non è che fosse proprio tra i suoi hobby preferiti, ecco.

In fondo le piaceva essere quello che era, e le piaceva combattere, poco importava che ogni volta mettesse a rischio sé stessa per farlo. Era bello svolgere quelle missioni, e adorava il suono che faceva la spada quando la sguainava e l'agitava per aria, e anche quando veniva premiata salendo in Graduatoria, alla fine si sentiva orgogliosa. Perché lei era questo, una Guerriera, un Numero - e non era nemmeno vero, ora che ci pensava, perché il Numero cambiava in continuazione. Era un simbolo, la ‘S’ stilizzata sulla propria spada, l’unica compagna che la capiva veramente, e che non faceva inutili sproloqui.
Non aveva mai pensato a come sarebbe morta, perché tra le Guerriere ‘pensare’ non era proprio consuetudine, ma ora decise l’avrebbe fatto in battaglia, con la spada, la sua spada, stretta in mano, e contro un avversario troppo potente, ne era convinta. Non s’immaginava un’altra ragazza nel suo duello mortale, no, anche adesso che ci pensava era sicura che sarebbe stato uno Yoma bello grosso, talmente potente da farle venire i brividi, e soprattutto divertente da combattere. Allora sarebbe stata felice.

Ed erano tutte cose che non si sarebbero mai realizzate, lasciando Staph con Gaia e la sua misteriosa alleata. “Saresti libera”, le aveva praticamente detto l’altra. Già, ma libera di far cosa? Di vivere?
Non prendiamoci in giro, loro non potevano avere una vita normale. L’avevano già avuta, ed era finita male, non l’avrebbero mai ottenuta indietro.
Ma allora libera di far che, di combattere tutti i mostri che voleva? Anche qui, assai poco probabile: aveva sentito di Guerriere pronte a inseguire le “traditrici” – ma poi, immaginò, avrebbero definito così anche lei? Con quella parola così carica di disprezzo? Voleva esser ricordata per qualcosa di meglio, che diamine!
E se libertà voleva soltanto dire che non avrebbe più dovuto dormire in quelle orrende celle che i superiori definivano i loro alloggi, non avrebbe più dovuto marcire lì in attesa di esser chiamata per l’ennesimo incarico, e non avrebbe più dovuto subire le angherie di quelli vestiti di nero, allora, beh, erano cose che aveva imparato a sopportare già da un bel pezzo.

Dicono che la notte porti consiglio, insomma, e il consiglio che le aveva dato era di rifiutare, di lasciar perdere, e di continuare così fin quando poteva. Come aveva sempre fatto.

[...]

Era passato un tempo estremamente lungo – o almeno le era sembrato – quindi decise di tornare, sperando che la Numero 16 stesse già dormendo. Sulla strada le sembrava di aver visto un albero da frutta, e visto che quella era la sua scusa ufficiale, forse avrebbe fatto meglio a tornare con una mela, anzi due: alla fine non voleva inimicarsi Gaia, e gliene avrebbe lasciata lì una per l’indomani. Era un gesto da nulla, ma visto che a quanto pareva presto avrebbe dovuto dirle di no, meglio tenersela buona, se poteva.

Il giorno dopo sarebbero partite alla volta di "quella città di cui non le fregava nulla del nome" dove si supponeva ci fosse il mercenario che stavano cercando. Stando alle informazioni della vecchia, praticamente sarebbero arrivate in giornata, ed era un bene, perchè altrimenti si sarebbero arrugginite, lei e la sua lama.

Citazione:Yoki utilizzato: 0%.
Stato Fisico: illesa
Stato Psicologico: turbata da tutti quei pensieri, ma crede di esser finalmente arrivata ad una soluzione, e spera sia quella giusta.

~~~~~~~~~~~~~~~

Se Vick è d'accordo, credo che i turni liberi possano finire qui.
Vai tranquillo e posta quando hai tempo, Ufizu, tanto anche io non posso garantire per niente di esser sempre puntuale nel prossimo futuro, quindi non mi lamenterò di certo Wink (<-- Dio che faccina orrenda °_°)
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RE: Il Calice di Sangue [Vick_Svarta_Blixten-Xyz10] - Xyz10 - 02-02-2014 03:25 AM
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