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[Claire83]

The imitation Game

Ci sono dei film che aprono nuovi mondi ed orizzonti, e The imitation Game è appunto uno di questi.
Non conoscevo la storia di Alan Turing, non ne avevo mai sentito parlare e mi ha colpito veramente tanto.
Avevo sempre e solamente studiato il secondo conflitto mondiale da un unico punto di vista: quello dei libri di storia o di qualche saggio.
Invece, grazie a Morten Tyldum, l'ho visto da un 'angolatura diversa. I conflitti sono fatti di battaglie, sangue, medaglie al valore, strategie, forza fisica, ma possono essere vinte anche grazie all'intelligenza ed all'umiltà di pochi uomini.
Alan Turing, era uno di questi.
Nessuno nei libri di storia ci ha mai parlato di questo.
Nessuno ci ha mai parlato di come ci siano state tante vittorie, vinte grazie ad una macchina geniale.
La storia è ambientata in Inghilterra ed Alan è un ragazzo qualunque, ma dotato di intelligenza e genialità straordinarie. Dopo essersi laureato in matematica, viene "ingaggiato" dai servizi segreti britannici per decriptare i codici segreti nazisti ,codificati tramite una macchina il cui nome è Enigma.
Alan è un ragazzo umile, molto schivo e solitario ma che crede in ciò che fa.
Decide quindi, di progettare una macchina( che non è altro l'antenato del nostro computer) che sarà in grado di decodificare i messaggi segreti dei nazisti.
Inizialmente, la sua idea viene reputata stupida e folle e di altrettanta difficile realizzazione.
Il suo carattere non lo aiuta decisamente a portarla avanti, fin quando grazie anche ad un'amica, interpretata dalla straordinaria Keira Knigtley, riesce ad ottenere l'aiuto dei suoi compagni di lavoro ed i finanziamenti per far funzionare la macchina che ha progettato.
Il resto, si può tranquillamente leggere nei libri di storia. 
Questo film ha vinto l'Oscar per la migliore sceneggiatura, che a mio giudizio è stato strameritato.
Non bisogna impiantare storie con scenari megagalattici o con effetti straordinari e che stupiscano lo spettattore per vincere un Oscar, a volte basta semplicemente raccontare una storia semplice e vera.
L'unica "pecca" di quest' uomo, è stata la sua omossessualità, perchè un tempo, come forse anche oggi, la diversità non è sinonimo di bellezza ma di condanna, perchè lo stabilisce un tizio qualunque o un governo, che si arroga il diritto di porsi come "voce della verità".
E le pecore eseguono.
In ogni caso, giudizio o non giudizio, a torto o a ragione, come ribadisce più volte una frase del film:
"Sono le persone che nessuno immagina che possano fare certe cose quelle che fanno cose che nessuno può immaginare..."