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[In Missione] Scheda di Sayo (Nuke)
22-08-2014, 12:02 AM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 02-09-2014 12:19 PM da Kelsier.)
Messaggio: #1
[In Missione] Scheda di Sayo (Nuke)
Nome: Sayo
Età: 18
Altezza: 1.68 m
Peso: 50 Kg
Arto Dominante: Destro
Tipologia: Attacco

Avatar:
[Immagine: 15d45mb.jpg]


Simbolo:
[Immagine: se6ctw.jpg]


Profilo Fisico: Corpo tonico e allenato dotato di una buona muscolatura, il che le conferisce una buona velocità e una discreta forza. Ha i capelli lunghi che le scendono morbidi lungo le spalle con una piccola frangia corta sulla fronte, lineamenti dolci ma una sguardo freddo ed impassibile.

Profilo Psicologico: È fredda e distaccata e appare impassibile in ogni situazione. Non si cura di quello che succede agli altri e in generale pensa a sé stessa ed al suo incarico. Nonostante non mostri alcuna emozione particolare questo non vuol dire che nulla la infastidisca, infatti cerca di evitare le persone troppo loquaci o troppo insicure. Per quel che riguarda il suo rapporto con gli umani, si mostra indifferente nonostante nel profondo provi un leggero odio per quello che degli uomini hanno fatto a lei e alla sua famiglia. Da piccola era molto competitiva e ancora oggi lo è anche se non lo fa vedere. Proprio questa sua sfaccettatura porta all'unica occasione in cui si riesce ad intravedere una minima emozione sul suo viso è quando si trova ad affrontare un nemico che ritiene essere molto forte. In questa occasione le si stampa involontariamente sul viso un leggero sorriso, segno che da quel momento in poi darà il massimo per sconfiggere l'avversario. Durante i combattimenti è completamente concentrata sull'eliminazione del nemico a qualsiasi costo e non esiterebbe a colpire una compagna nella sua traiettoria se questo le permettesse di eliminare l’avversario. Grazie all'indottrinamento subito è completamente fedele all'organizzazione ed esegue qualsiasi ordine le venga impartito senza la ben che minima esitazione.

Storia personale: Sayo viveva in un piccolo villaggio non molto distante dalla grande città di Rabona. La sua famiglia era composta da lei, il padre, la madre e la sorella maggiore. Il padre era un taglialegna e la madre si occupava principalmente di lei e la sorella oltre che della casa. È sempre stata molto competitiva, specialmente nei confronti della sorella. Questo perché pensava che fosse la preferita dei genitori e questa sua convinzione l'ha portata ad instaurare una rivalità con essa. A causa di ciò ha sempre cercato in ogni modo di risultare migliore di quest'ultima in qualsiasi cosa. Fino all'età di sei anni non le accadde nulla di strano e lei era una normalissima bambina felice, cosa che però sarebbe cambiata drasticamente portandola a diventare una mezzo-yoma fredda ed impassibile.

Tutto cominciò una sera d'estate, sembrava essere la solita serata tranquilla e dato l'orario tutti o quasi ormai nel villaggio si erano coricati. Quello che gli abitanti non sapevano però era che il villaggio era stato adocchiato da una banda di banditi e che quella notte avrebbero attaccato portando via tutto il possile. Sayo e la sorella stavano dormendo nello loro stanza quando sentirono un forte tonfo e una serie di passi andare verso la stanza dei genitori e altri venire verso la loro. Le due non ebbero il tempo di fare nulla e poco dopo due uomini entrarono e le presero, portandole fuori dalla casa dove avevano già portato i loro genitori. Sayo in quel momento era completamente terrorizzata, cercavi di dimenarsi il più possibile per liberarsi ma era inutile. Una volta fuori vide i genitori a terra e sullo sfondo il resto del villaggio in fiamme. Ad un certo punto uno dei banditi, il capo, si avvicinò ai suoi genitori e successivamente si diresse verso le due ragazzine con uno strano ghigno stampato in faccia. Sayo e la sorella continuavano a piangere e ad urlare e il bandito sembrava gioire di ciò e quindi decise di fare una cosa che le due non avrebbero mai dimenticato. Per prima cosa ordinò a due dei suoi uomini di far inginocchiare il padre e la madre davanti alle due in modo che potessero guardarsi negli occhi. Il loro sguardo era spaventato e preoccupato, non tanto per quello che sarebbe successo a loro ma per quello che quei banditi avrebbero fatto alle loro figlie. Subito dopo i due banditi estrassero due pugnali e li puntarono alla gola dei due malcapitati. Alla vista di ciò le due sorelle urlarono anora più forte di prima pregando i banditi di lasciare stare i loro genitori. Il capo non aveva certamente quell'idea in mente infatti quella specie di mostro ascoltò per un po' le urla strazianti delle due e dopo, quando si sentì appagato, con un leggero cenno del capo diede il via libera agli altri due che subito tagliarono la gola ai due malcapitati. Alla vista di quella scena la voce di Sayo sparì completamente, nonostante muovesse le labbra dalla sua bocca non usciva il minimo suono. Rimase come paralizzata, incredula, con gli occhi spalancati grondanti di lacrime fissati a guardare i cadaveri dei genitori che ormai si trovavano in due pozze di sangue.

Passò poco tempo e i banditi se ne andarono dal villaggio ormai distrutto portandosi dietro tutti i bambini che erano riusciti a catturare. Durante il tragitto verso la base dei banditi Sayo non disse ne fece nulla, era in un qualche stato di trance, mentre la sorella era ancora combattiva. Una volta arrivati alla base, Sayo poté vedere due gabbie. Una era vuota mentre nell'altra vi erano rinchiuse sette bambine. Successivamente i banditi misero i nuovi prigionieri dentro alle suddette gabbie, mettendo i maschi nella gabbia vuota e Sayo e la sorella nell'altra. Sayo entrò nella sua cella e si andò a sedere in un angolo con la testa fra le braccia mentre riviveva nella sua testa quello che era successo poche ore prima sentendo dentro di sé l'odio per quegli uomini crescere sempre più. Quel posto era una specie di prigione in cui, per qualche motivo, i maschi e le femmine subivano un trattamento molto differente. Ai ragazzi era riservato il trattamento peggiore, infatti quest'ultimi venivano torturati solamente per il divertimento dei loro aguzzini e qualche giorno dopo venivano portati via. Alle bambine invece venivano affidati alcuni compiti da svolgere di carattere generale e solo nel caso si rifiutassero di eseguirli venivano punite, anche se in modo molto minore rispetto alle giornaliere torture subite dai maschi. A differenza dei maschi quest'ultime venivano tenute alle base perché dalla vendita delle bambine i banditi ricevevano un buon guadagno e sopratutto avevano una qualche sorta di accordo con uno strano tizio tutto vestito di nero che ogni due settimane circa arrivava per acquistare una bambina.

Sin dalla sera della sua cattura, la mente di Sayo era diventata piuttosto fragile sopratutto per il trauma di aver visto morire i propri genitori davanti a lei. Questo sommato al suo stare in quel posto, dove sentiva le urla di dolore degli altri bambini praticamente ogni giorno, avevano cominciato a modificare il suo modo di rapportarsi con l'esterno. Un po alla volta cominciò a non mostrare più quello che provava e alla fine arrivò al punto in cui non mostrava la minima reazione a quello che le accadeva intorno. Non sorrideva, non piangeva, nulla. Rimaneva sempre calma con un espressione seria stampata in volto. In contemporanea a questo cominciò a rafforzarsi in lei la convinzione di dover pensare solo a sè stessa, eliminando qualsiasi legame con altre persone dato che in quella situazione non sarebbero serviti a niente. Erano passati vari mesi da quando era stata rapita e anche se lei non lo sapeva da li a poco sarebbe stata molto da lontana da quel posto maledetto. In due giorni i banditi avrebbero ricevuto la solita visita dell'uomo in nero e il capo doveva selezionare come sempre quale bambina vendergli. Per questa volta aveva deciso di scegliere una delle due sorelle ma non sapeva quale e allora decise un modo divertente per avere una risposta. Avrebbero dovuto combattere e la vincitrice avrebbe vinto la sua futura libertà, quindi le fece portare davanti a lui e disse loro che sarebbero potute andare via da li molto presto ma che per avere questo privilegio avrebbero dovuto lottare una contro l'altra. Successivamente furono portate in un ampia cella vuota e ad ognuna delle due fu consegnato un coltello.


Le due erano ferme una davanti all'altra e mentre Sayo manteneva la solita espressione seria e impassibile, la sorella era in lacrime e molto nervosa. Poco dopo la sorella lasciò cadere il coltello a terra, non ce la faceva, non poteva colpire una persona a lei cara. Quella sarebbe stata la reazione che chiunque avrebbe avuto in quel frangente però Sayo ormai non la considerava più come sua sorella ma come una qualsiasi altra persona di cui non le importava niente. Quindi non ebbe nessun problema ad attaccarla per la propria liberà, per il proprio bene. Mentre la sorella la guardava in lacrime, lei partì senza esitazione e con un unico movimento netto tagliò la gola alla sorella. I banditi rimasero completamente sorpresi da quello che avevano appena visto e rimasero in silenzio ad osservare la scena. Poco dopo Sayo fu accompagnata di nuovo nella sua cella dove si mise nel suo solito angolo aspettando il giorno seguente in cui sarebbe stata portata via da lì. Era la mattina del giorno dopo e Sayo sentì il capo dei banditi parlare con qualcuno. Alzò lo sguardo e vide quell'uomo[/color] tutto vestito di nero che come sempre consegnata un sacchetto al bandito per poi avvinarsi alla gabbia per recuperare la sua "merce". Una volta arrivatole vicino si chinò e le parlò.
Ora tu verrai via con me senza fare storie, va bene?
La ragazzina non rispose ma semplicemente si alzò e seguì l'uomo allontanandosi per sempre da quel posto. L'uomo la portò alla sede dell'organizzazione dove successivamente fu trasformata in una delle cosiddette streghe dagli occhi d'argento.
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Messaggi in questa discussione
[In Missione] Scheda di Sayo (Nuke) - Nuke - 22-08-2014 12:02 AM
RE: [Nuova] Scheda di Sayo (Nuke) - Hayez - 28-08-2014, 02:46 PM

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