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QUEST E' l'ora di bullarsi [Autogestita - Vick_Svarta_Blixten]
19-10-2014, 03:11 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 24-12-2015 11:52 PM da Kelsier.)
Messaggio: #2
RE: E' l'ora di bullarsi [Autogestita - Vick_Svarta_Blixten]
Non è né un sogno né un incubo...
È molto peggio.

Parlato L'altra Gaia


... I grandi occhi argentei di Gaia si aprirono all'improvviso, istintivamente; non c'era stato rumore, non c'era stato nessuna luce che l'aveva svegliata. Semplicemente, i suoi occhi si erano aperti in quello che pareva essere il momento giusto.

Si alzò lentamente e si guardò intorno. Si trovava nello stesso posto in cui si era accampata e addormentata, non aveva dubbi su ciò, quando infine notò che qualcosa non andava. Le fiamme del fuoco che aveva acceso non solo non facevano alcun suono, quel suono scoppiettante e vivo, ma erano perfettamente immobili. L'espressione di Gaia si fece tesa e sollevò verso l'alto il proprio sguardo, senza sapere il perché; aveva l'impressione che fosse la cosa giusta da fare. Ciò che vide la lasciò quasi senza fiato.

Niente Sole e niente Luna. Niente Stelle o Nuvole. Solo oscurità che non era oscurità; la guerriera piumata vedeva come se fosse sotto il Sole di Mezzodì, eppure non sarebbe dovuto essere così. Poi udì qualcosa, come dei passi leggeri alla sue spalle e capì, anche senza voltarsi.

Ancora tu?

Lo disse quasi con arrendevolezza e quando si voltò, si trovò davanti esattamente ciò che si aspettava. Sospirò, seccata.

Ma come, mia medesima? Non sei felice di vedermi?

La figura davanti a Gaia non poteva definirsi in altri modi se non come una Gaia non guerriera, completamente nuda. I capelli corvini e la pelle leggermente abbronzata sarebbero stati tratti distintivi della guerriera piumata, se non si fosse data all'Organizzazione. Guardandola, aveva l'impressione di guardare dentro uno specchio che dava su un presente alternativo, insieme alla sensazione che quello poteva anche essere il suo futuro.

Il fatto che quella figura troppo simile a lei sorridesse anche allo stesso modo e che usasse lo stesso tono smielato, velato di sarcasmo, proprio del Fulmine Rosso, la disturbò parecchio. Non ne avrebbe avuto bisogno, ma abbassò lo sguardo ed ebbe la conferma di ciò che temeva; era completamente nuda, nessun segno dell'orribile cicatrice lasciata dall'operazione atta a farla diventare una guerriera mezzo Yoma. Quasi come se fosse apparsa un istante prima, si rese conto di star stringendo la propria Claymore nella mano destra. Come se fosse davvero uno specchio, si accorse che anche la figura davanti a sé ora aveva una Claymore nella mano destra, identica alla sua.

L'altra Gaia sorrise crudelmente, avvicinandosi di un paio di passi. Gaia si mise in guardia, per nulla intimorita e parlò con sicurezza, sorridendo crudelmente anch'essa.

Attenta. L'ultima volta le hai prese e sono notevolmente migliorata da allora.

L'altra Gaia si fermò e rimase immobile per qualche istante, prima di cominciare a ridere di gusto, una risata allegra e contagiosa, fin troppo simile a quella di Gaia stessa.

E così sei notevolmente migliorata? Allora permettimi di ringraziarti, mia medesima.

Quasi nemmeno la vide. Quasi, per sua fortuna. La guerriera piumata frappose appena in tempo la propria lama alla sua destra; un colpo pesante la sbilanciò a la mandò a volare per qualche metro. Ebbe i riflessi abbastanza pronti da riuscire ad appoggiare la mano sinistra a terra per fare una capriola che la portò in posizione di guardia, nonostante un ginocchio a terra. Niente polvere venne alzata, nonostante si trovasse su quella che doveva essere sabbia; in quel mondo pareva che tutto fosse immobile, tranne loro due. Alzò il proprio sguardo dove si era trovata appena prima e vide che l'altra figura si era fermata con la lama sollevata nella sua direzione; sorrideva apertamente, come per schernirla.

Che ne pensi? Meglio dell'ultima volta, no?

Decisamente. Non c'era assolutamente confronto rispetto al loro primo combattimento, sia per quel che riguardava la velocità che la forza d'impatto. Gaia non sorrideva più, il suo sguardo era ora concentrato.

Si alzò con grazia e si appoggiò la lama sulla nuda spalla, cominciando a scrocchiarsi il collo.

Sì, niente male. E' il mio turno ora?

Entrambe sorrisero nello stesso momento, si abbassarono leggermente e partirono alla carica. Lo scontro era cominciato.



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RE: E' l'ora di bullarsi [Autogestita - Vick_Svarta_Blixten] - Vick_Svarta_Blixten - 19-10-2014 03:11 PM

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