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Ritorno a Casa [Autogestita - Nardo]
27-02-2018, 10:56 PM
Messaggio: #10
RE: Ritorno a Casa [Autogestita - Nardo]
[Immagine: yp10m.jpg]
[-Pensato-] [Parlato] [Parlato da altri]

Quando Freya si addormentò, Ragnhild ravvivò il fuoco nel caminetto, poi fece cenno a Seayne di seguirla: perplessa, la guerriera albina lo fece, notando che la donna aveva con se due bicchieri e la bottiglia di liquore che c’era nel sacco delle provviste. La mamma di Freya non andò lontano, sedendosi a terra poco fuori della stanza, in modo tale che l’aria riscaldata dal caminetto mitigasse il freddo del pianerottolo sul quale si aprivano le stanze; la Numero 11 la imitò, sedendosi vicino a lei a gambe incrociate. Ragnhild sistemò a terra i due bicchieri, poi aprì la bottiglia che aveva con sé e versò un paio di dita del liquore in ognuno dei due, porgendone poi uno a Seayne, dicendole:

Anche questo aiuta a scaldarsi.

Seayne fissò dubbiosa il contenuto del bicchiere: il liquore aveva il colore dell’ambra e il suo profumo non era male. Mentre lo faceva, Ragnhild, con gli occhi bassi, riprese:

Sai, a Pieta si racconta che gli abitanti di questo villaggio siano stati uccisi dieci anni fa da un’orda di yoma. Anche se è passato tanto tempo, i viaggiatori evitano se possibile il passo della Forcella perché temono che qualcuno di quei mostri sia ancora nascosto qui… Mio marito e i nostri amici che erano in viaggio con noi non ci credevano, dicevano che era passato troppo tempo e, comunque, dei viaggiatori che provenivano dalla Forcella erano giunti in città senza correre pericoli…

La donna rialzò la testa, trovando il coraggio di fissare gli occhi d’argento di Seayne con i suoi di smeraldo:

Seayne, tu eri qui quella terribile notte, vero? Questo è il tuo villaggio… giusto?

La guerriera albina fissò a sua volta Ragnhild, con lo guardo sorpreso:

Eh! Ma… come lo hai capito?

La donna le sorrise dolcemente… un sorriso che a Seayne ricordò quello di sua madre…

Freya non è l’unica che ti ha osservata per tutto questo tempo, Seayne. Anche se ogni tanto si diceva che una Claymore si aggirasse nella zona di Pieta, la gente di quei villaggi che hanno chiesto il suo intervento ha detto che è sempre venuta da altre direzioni, mai che qualcuna di voi sia scesa da queste montagne. Poi ho visto la sicurezza con la quale ti sei mossa in giro per il villaggio e, dalle fessure della porta dell’ovile, ho visto con quale rabbia hai buttato nel burrone i corpi degli yoma che hai ucciso.

Gli occhi di Seayne si fecero umidi: non aveva mai parlato di quella notte con nessuno, fondamentalmente perché a nessuno, meno che meno alle sue compagne di sventura, era mai importato… in fondo, ognuna avrebbe avuto la sua tragica storia da raccontare ma ora, vicino a quella donna così simile a sua madre ma con pochi anni più della Numero 11, tanto da poterla considerare, volendo, una sorella maggiore, avrebbe avuto il coraggio di aprirsi? Di tirare fuori quel dolore che da dieci anni si portava nel cuore?
Seayne respirò a fondo e bevve d’un soffio il contenuto del bicchiere, avendo cura di attivare la sua capacità di resistere agli effetti dannosi del liquore e, mentre sentiva l’alcool bruciarle leggermente in gola, iniziò a narrare:

Dieci anni fa… una sera come tante… stavo cenando con mia madre e mio padre quando gli yoma attaccarono. Dappertutto c’erano urla disperate e ringhii come quelli delle bestie selvatiche. Mio padre morì per proteggere me e la mamma e lei poco dopo per proteggere me. Stavo per essere uccisa anch’io quando un paio di guerriere dell’Organizzazione intervennero, salvandomi la vita. Non ho capito se ce ne fossero delle altre ma, in poco tempo, l’orda degli yoma venne sgominata e su tutto calò il silenzio… anche le guerriere se ne andarono. Non ho mai saputo chi le avesse chiamate o se fossero intervenute di loro iniziativa, in ogni caso arrivarono troppo tardi.
Rimasi sola, nel freddo e nel silenzio. Piangendo cercai di scuotere la mamma e il papà prima, alcuni vicini poi, senza risultato… chiamai, urlai per attirare l’attenzione, fino a rimanere senza voce poi, nella mia ingenuità, corsi in strada cercando di raggiungere qualcuno: una casa, un passante o un villaggio per chiedere aiuto. Nel frattempo si alzò il vento e iniziò a nevicare e alla fine, stremata, caddi nella neve e mi addormentai… salvo poi venire salvata da un uomo dell’Organizzazione che mi portò con se… e adesso eccomi qui. Volevo tanto tornare e quando ho sentito la presenza degli yoma nel mio villaggio sono andata su tutte le furie. Il resto della storia lo conosci.


Le braccia calde di Ragnhild strinsero dolcemente le spalle di Seayne in un gesto carico d’affetto e gratitudine e l’autocontrollo della guerriera albina si spezzò, mentre quel gesto spontaneo e inaspettato esorcizzava l’incubo di dieci anni prima, il giorno in cui Seayne la bambina umana morì e Seayne la mezza demone nacque, sciogliendo quel gelo che da una decade le attanagliava il cuore e facendolo scivolare via assieme alle lacrime calde e copiose che Seayne versò, abbracciata a quella donna che cercava di consolarla così come avrebbe fatto con sua figlia o con una sorella minore, ripagando in tal modo il debito di gratitudine che aveva nei confronti della guerriera albina.
Quando la Numero 11 smise di singhiozzare e diede l’impressione di aver ripreso il controllo su di sé, Ragnhild la lasciò andare e versò dell’altro liquore in entrambi i bicchieri.

Vita per vita, Seayne. Tu oggi hai fatto quello che allora non hai potuto fare: salvare delle vite qui, a casa tua e uccidere gli yoma che hanno invaso il tuo villaggio. Io credo che, in un certo modo, la tua Grande Stella del Nord abbia voluto darti una seconda occasione per correggere le cose. Non lasciare che quel brutto ricordo avveleni ancora la tua anima.

Così dicendo Ragnhild protese in avanti il suo bicchiere, con l’intenzione evidente di suggellare quella richiesta con un brindisi. Dopo alcuni attimi di esitazione, Seayne sorrise, annuì alle parole della donna e accettò il brindisi:

Farò come dici, Ragnhild ma prima mi rimane un ultimo compito da svolgere, il vero motivo per il quale sono qui. Una volta finito non avrò più rimpianti e sarò in pace.

Ma Seayne non svelò quale fosse la natura di quel compito e Ragnhild, intuendo che fosse una cosa personale, non chiese altro. Dopo un ultimo bicchiere, le due donne rientrarono nella stanza e, dopo aver guardato sorridendo Freya che dormiva della grossa, si sistemarono l’una sul letto per dormire e l’altra nel suo angolino per rilassarsi e meditare, con l’anima più leggera di quanto non lo fosse mai stata negli ultimi dieci anni.


Citazione:Yoki Utilizzato: 0% - Punti Limite: 3,5/35
Stato Fisico: Ottimale.
Stato Psicologico: Essere riuscita a confidarsi con Ragnhild le ha tolto un grosso peso dall’anima.
Abilità Utilizzate: Percezione dello Yoki (Passiva) – Resistenza alle Tossine (Attiva).

I am the one, the only one! I am the god of kingdom come! Gimme the prize!
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RE: Ritorno a Casa [Autogestita - Nardo] - Nardo - 27-02-2018 10:56 PM

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