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I Super Robot di Go Nagai
30-08-2015, 05:36 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 30-08-2015 05:46 PM da Nardo.)
Messaggio: #1
I Super Robot di Go Nagai
Chi, come me, ha qualche anno sul groppone, non può non ricordare con un pizzico di nostalgia la pacifica invasione dei primi cartoni animati provenienti dal Giappone e trasmessi, spesso (ahimè) senza rispettare la congruenza cronologica delle serie e/o acquistando i diritti di serie TV Anime distribuite in altri paesi (soprattutto la Francia), traducendo gli adattamenti trasmessi in quei paesi, facendo spesso perdere allo spettatore dei passaggi fondamentali delle storie.

La più famosa vittima di questa situazione fu, indubbiamente, la “Trilogia dei Robottoni” del maestro Go Nagai, composta dalle tre serie Anime: Mazinga Z, Il Grande Mazinga e Ufo Robot Goldrake (Atlas Ufo Robot in Italia). Pensate che, nel nostro Paese, la trilogia venne proposta… al contrario!
Infatti si iniziò con la RAI che, prima tra tutte, trasmise a metà degli anni settanta Ufo Robot Goldrake, la cui serie TV che diventò un vero e proprio fenomeno di massa tra i giovanissimi (e non) di allora, venne spezzata in tre parti (perdendo per strada alcuni episodi) e trasmessa nell’arco di tre anni. Qualche mese dopo la fine di questa, le prime TV private (Mediaset ancora non c’era) trasmisero, indipendentemente l’una dall’altra la serie completa de Il Grande Mazinga e, visto il successo di quest’ultimo, la RAI ritornò alla carica, proponendo Mazinga Z, saltando però molte puntate e non arrivando mai alla fine forse anche perché, alla fine, c’era il cosiddetto “gancio” per lanciare la serie del Grande Mazinga. Vennero infine trasmesse solo 51 puntate su 92
Per darvi un’ulteriore idea della confusione con la quale queste serie vennero gestite, vi basti pensare che il pilota di Mazinga Z, Koji Kabuto, personaggio che fa da “Trait d’Union” tra le tre serie, venne tradotto correttamente solo ne Il Grande Mazinga, mentre divenne Ryo Kabuto in Mazinga Z e Alcor Kabuto in Ufo Robot Goldrake.

Ispirato dalla riproposizione in versione restaurata di Ufo Robot Goldrake, attualmente trasmesso dal canale satellitare Man-Ga, ho pensato di proporvi i riassunti delle tre serie, ponendole nella sequenza esatta


CAPITOLO I: MAZINGA Z (マジンガーZ Majingā Z)

Mazinga Z è il primo anime giapponese, in ordine cronologico, basato sulla storia di un grande robot pilotato da un essere umano e costituisce il primo capitolo della saga dedicata a Mazinga nonché il capostipite del genere Super Robot. Fu creato da Go Nagai nel 1972 come filiazione dell'omonimo manga.
Una seconda versione del manga, meglio curata e diretta a un pubblico più maturo, fu realizzata da Gosaku Ota. In Italia venne trasmesso per la prima volta dal 21 gennaio 1980 da Rai 1 (all'epoca Rete 1).
Nel suoi lavori manga, Go Nagai rivela che ha sempre amato Tetsuwan Atom (Astroboy in Italia) e Tetsujin-28 (serie in bianco e nero, inedita in Italia) da bambino e che desiderava poter realizzare una sua serie incentrata sui robot. Tuttavia, per un lungo tempo non fu capace di produrre un'idea che non sembrasse pesantemente copiata da queste due serie.
L'idea di un grande robot pilotabile venne a Nagai mentre guidava nel traffico, immaginando cosa sarebbe potuto accadere se alla vettura fossero usciti degli arti con cui scavalcare gli altri mezzi.
Alla Toei Animation l'idea piacque e iniziarono i lavori per una nuova serie fantascientifica, che divenne nota col nome del robot protagonista: “Mazinga Z”

Anno 1962, isola greca di Bardos (Rodi, nell’adattamento italiano), una spedizione scientifica internazionale scopre i resti della civiltà micenea, in particolare dei grandi automi, simili agli antichi guerrieri greci, oramai a pezzi e inutilizzabili (paragonati al Colosso di Rodi, una delle sette meraviglie del mondo antico),
A capo della spedizione vi sono due eminenti scienziati: il giapponese Juzo Kabuto e il tedesco Dottor Hell (In Italia: Dottor Inferno; il suo vero nome non è noto) e, su sollecito di quest’ultimo, gli scienziati decidono di ricostruire gli antichi automi. Ma una volta terminato il lavoro, il Dottor Hell svelava le sue reali intenzioni uccidendo tutti i presenti, tranne Kabuto, che riuscì a fuggire, grazie agli automi riattivati e da lui controllati, impossessandosi poi dell'antica tecnologia, con lo scopo di far tornare sulla terra i discendenti dell'antico popolo greco (costretti per secoli a rifugiarsi nelle viscere della Terra) e insieme ad essi dominare il mondo. Il Professor Kabuto, tornato in patria, dirige l’Istituto di Ricerca per l'Energia Fotoatomica, un progetto al quale aveva inizialmente contribuito anche Hell e, grazie alla scoperta una lega metallica resistentissima, la Lega Z, decide di progettare e costruire Mazinga Z, robot destinato a contrastare le armate di Hell, quando queste attaccheranno la terra. Il professore si prende anche cura dei suoi due nipoti: Koji il maggiore e Shiro il più giovane, rimasti orfani di entrambi i genitori quando Shiro era ancora piccolo.
Non passa molto tempo dalla fine della costruzione del robot che Hell fa la sua mossa: un gruppo di soldati, chiamati “maschere di ferro” per via dei loro elmetti, comandati da un sottoposto di Hell, il Barone Ashura, essere ermafrodita, metà uomo e metà donna, creato da Hell unendo i resti di due antiche mummie micenee e poi rianimato, compie un attentato ai danni del professor Kabuto, uccidendolo e mandando contro l’Istituto di Ricerca per l’Energia Fotoatomica, a capo della quale si trova ora colui che fu il primo assistente di Kabuto: il professor Yumi, due enormi automi denominati “Mostri Meccanici” (i famosissimi e ripresi più volte nelle varie serie nagaiane: GARADA K7 e DOUBLAS M2). Nel caos dell’attacco Koji e Shiro scappano in un capannone seminascosto e, nel suo interno, rinvengono il robot Mazinga Z e uno stano velivolo, l’Hover Pilder (in Italia: Aliante Slittante!!!). Dopo alcuni tentativi maldestri Koji riesce a far incastrare il velivolo nella testa di Mazinga Z e scopre così che può comandare l’enorme automa solo che… non ha la più pallida idea di come farlo! Assistiamo dunque a delle spassosissime sequenze in cui vediamo Mazinga Z compiere le mosse più improbabili e imprevedibili, distruggendo tutto quello che gli sta attorno.
Per sua fortuna, interviene Sayaka Yumi, figlia del professore, la quale comanda Afrodite A, un robot dalle fattezze femminili ma molto meno potente (è armato solamente di una coppia di missili scarsamente potenti, che partono dal suo petto e non sono ricaricabili), creato nell'Istituto dallo stesso Yumi, i cui comandi però sono simili a quelli di Mazinga Z. Con l’aiuto della ragazza, una buona dose di intuito e tanta, tanta fortuna Koji, alla guida di Mazinga Z, riesce a distruggere i due mostri nemici e fa battere in ritirata Ashura e le maschere di ferro.
Mentre il Dottor Hell concentra i suoi attacchi sull’Istituto di ricerca per impadronirsi dei segreti della Lega Z e, soprattutto dell’Energia Fotoatomica, Koji inizialmente rifiuta di sostenere un addestramento che gli permetta di diventare un buon pilota per Mazinga Z, anche perché il suo istruttore avrebbe dovuto essere Sayaka ma Koji non voleva prendere ordini da una ragazza e, testardamente, si riteneva abile a sufficienza per pilotare il grande robot. Ci vorrà una sonora batosta che lo porterà alle soglie della sconfitta per fargli aprire gli occhi e convincerlo della necessità di addestrarsi ai comandi del potente Mazinga Z.
Inizia così uno scontro senza esclusione di colpi tra i Mostri Meccanici del Dottor Hell e le sue armate, opposti a Mazinga Z e ai suoi alleati, a volte anche improbabili, come il goffo Boss Robot (che Koji nell'originale giapponese prende in giro, chiamandolo col gioco di parole Borot, sinonimo di ferraglia), costruito e guidato da Boss, corpulento bullo e i suoi “sottoposti” Nuke e Mucha, tutti compagni di scuola di Koji, le cui imprese costituiscono il lato comico della serie, soprattutto per la caparbietà di Boss il quale, coraggiosamente si lancia in battaglia, salvo poi rimanere col robot distrutto (spesso assieme ad Afrodite A, non adatta ai combattimenti) nei più svariati modi. Poco male: il Boss Robot è stato costruito in un deposito di rottami e quindi ha un infinità di pezzi di ricambio a disposizione.
A un certo punto della serie, per diversificare le strategie, il Dottor Hell richiama al suo servizio il Conte Blocken, un ex ufficiale nazista che, durante la seconda guerra mondiale era rimasto quasi ucciso e decapitato in un grave incidente. Hell, che allora era uno scienziato al servizio del Terzo Reich, riuscì a mantenere in vita la testa e dotarla di un corpo androide, dal quale può distaccarsi e volare via, pur mantenendo il controllo del corpo (Spassose le scene quando, a seguito dei suoi fallimenti, il corpo di Blocken prende a pugni la sua stessa testa oppure quando il corpo senza testa viene colpito o ferito e la testa grugnisce di dolore!). Blocken viene messo a capo di una nuova guarnigione di soldati, gli Elmetti di Ferro e da subito entra in competizione con Ashura. Il Dottor Hell lascia che i due competano tra loro, convinto che questo li spinga a migliorare le loro strategie di guerra, per guadagnarsi i suoi favori.
Mazinga Z riceve un primo, importante aggiornamento quando i suoi nemici scoprono il suo più grande punto debole: non è in grado di volare! Hell e i suoi sottoposti cercano subito di approfittarne, inviando contro Mazinga Z dei Mostri Meccanici volanti, mentre Koji è costretto a inventarsi delle “strategie alternative” per fare fronte alle minacce: in una puntata fa correre Mazinga Z, forzandolo oltre i suoi limiti e bruciando i circuiti di controllo delle gambe del robot; in un'altra Koji fa legare uno dei pugni a razzo (Rocket Punch) di Mazinga Z a una catena che poi usa per accalappiare al volo il mostro di turno; in un’altra ancora fa sviluppare agli scienziati dell’Istituto di Ricerca due potenti razzi propulsori che Mazinga Z dovrà prendere nelle mani per spiccare il volo: per trasportare i missili sul luogo della battaglia senza sprecare carburante, il ragazzo li fa installare sul petto di Afrodite A, suscitando le ire di Sayaka in quanto il “suo” robot si ritrova con un petto sproporzionato ai limiti del ridicolo. L’idea funziona ma tutti si rendono conto che sono solo dei palliativi, finché non viene sviluppato il Jet Scrander: un modulo volante che viene lanciato direttamente dall’Istituto, dotato di armi proprie, che si aggancia alla schiena di Mazinga Z, consentendogli finalmente di affrontare i robot nemici ad armi pari.
Tempo dopo, il Dottor Hell scopre finalmente l’accesso al mondo sotterraneo dove i micenei si erano ritirati secoli addietro e si accorda con loro per conquistare e, assieme a loro, dominare il mondo. I micenei inviano a Hell un loro ambasciatore, il Granduca Gorgon, un essere centauro il cui corpo è costituito da una metà superiore umana, incastonata sul dorso di una tigre con i denti di sciabola. Gorgon inizia quindi a collaborare con Hell mettendo al suo servizio i Mostri Guerrieri Micenei, più potenti dei suoi Mostri Meccanici e procurandogli un nuovo sottoposto: il Visconte Pigman; una creatura composta dal tronco superiore di uno stregone pigmeo, inserito al posto della testa di un grande e fortissimo guerriero watusso.
Il nuovo squilibrio di forze rende necessario un ulteriore potenziamento di Mazinga Z, il quale, oltre alla sostituzione del danneggiato Hover Pilder, con una versione con motori a reazione: il Jet Pilder, riceve anche delle nuove armi, riequilibrando nuovamente le forze in campo. Nel corso di questi combattimenti viene però distrutta definitivamente Afrodite A, sostituita dalla più forte e meglio armata (ma comunque inferiore a Mazinga Z) Diana A.
Nonostante gli aiuti micenei però, le cose per le armate del Dottor Hell iniziano a mettersi male: il fedelissimo Barone Ashura, colpevolizzando se stesso per i suoi fallimenti e desideroso di riscattarsi agli occhi del suo signore, si mette personalmente ai comandi di un Mostro Meccanico e sfida Mazinga Z, rimanendo ucciso. Hell organizzerà per lui un funerale grandioso, durante il quale (incredibile a dirsi) lo piangerà, capendo solo a quel punto quanto Ashura gli fosse stato devoto. Terminate le esequie, Hell recupererà quel che rimane della coscienza di Ashura e la inserirà in un Mostro fatto a sua immagine, ma anche quest’ultimo verrà distrutto da Mazinga Z. Poco tempo dopo è la volta del Visconte Pigman, tranciato in due da Mazinga Z, anche se la sua parte pigmea riesce a sopravvivere ancora per un po’ di tempo
Infine, nell'episodio 91 della serie, i contendenti si affrontano in un grande scontro finale dove il Conte Blocken e lo stesso Dottor Hell, tradito e abbandonato dal Granduca Gorgon moriranno. Ma anche Koji rimane ferito e Mazinga Z pesantemente danneggiato. Il giorno dopo, mentre tutti stanno festeggiando la vittoria, improvvisamente scatta l’allarme all’Istituto di Ricerca per l'Energia Fotoatomica: dei mostri stanno devastando il territorio circostante! Mentre Diana A e il Boss Robot cercano vanamente di guadagnare tempo, finendo pesantemente danneggiata la prima e distrutto per l’ennesima volta il secondo, Koji si rimette ai comandi di Mazinga Z il quale però, ancora danneggiato, finisce per soccombere a sua volta.
Sembra la fine ma, improvvisamente, un nuovo Mazinga, più grande, potente e meglio armato del suo predecessore fa la sua comparsa, distruggendo con molta facilità i mostri nemici, salvando così le vite di tutti quanti: il Grande Mazinger! Stanco di combattere e desideroso di riprendere gli studi interrotti per via della guerra contro Hell, Koji lascia a Tetsuya Tsurugi, pilota del nuovo robot il compito di fronteggiare i nuovi nemici, ovvero il popolo di Micene, mentre lui e Sayaka si recheranno in America, per completare gli studi.

Riferimenti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Mazinga_Z
http://www.encirobot.com/mazz/mazz-ind.asp

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19-09-2015, 04:06 PM
Messaggio: #2
RE: I Super Robot di Go Nagai
Sicuramente uno dei primi cartoni robotici.
Prima mi pare ci fosse stata una serie in bianco e nero di Super Robot 28.
Però inedita in Italia,in quanto da noi arrivò il remake deglia nni 80.
Ogni tanto lo rivedo.
E'bello per quello che ha rappresentato e per questo mi piace.
Solo che mi pare lasciasse un pò a desiderare come lato tecnico.
Per dire il Grande Mazinga e Goldrake erano molto meglio.
Comunque poi c'è da dire che Nagai pare sia affezzionato proprio più allo Z che agli altri 2.
Infatti le serie prodotte dopo sia in manga sia in anime sono incentrate o sullo Z o sulla sua evoluzione in Mazinkaiser.
Invece il Great non ha avuto Remake moderni.
E solo da poco c'è un nuovo manga di Goldrake.
Invece con lo Z o versioni alternative abbiamo avuto:
Z-Mazinger basato sui miti greci.manga
Mazin-Saga,molto splatter.manga
Mi pare una cosa americana intitolata Mazin-Warrior solo fumetto.
Shin Mazinger,sia una serie anime sia un manga,ma il manga era molto
diverso e più splatter.
La parodia il Pazzo Mondo di Go Nagai in cui lo Z era uno dei protagonisti,
mentre gli altri robot erano solo comparse.
Mazinkaiser sia in OAV sia in manga,che era una evoluzione dello Z.
Ed infine Mazinkaiser SKL che sebbene non avesse come protagonista
Koji Kabuto era comunque una evoluzione dell'originario mecha.
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22-09-2015, 09:42 PM
Messaggio: #3
RE: I Super Robot di Go Nagai
Ringrazio Raki per le sue informazioni aggiuntive e colgo l’occasione per informare che, a partire dalla scorsa settimana, l’emittente satellitare Man-Ga, inclusa nel pacchetto SKY ha iniziato a trasmettere gli episodi di Mazinga Z, nella versione col doppiaggio originale RAI (quello cioè con Koji Kabuto chiamato Ryo Kabuto).
Ciò premesso, passiamo ora al…

CAPITOLO II: IL GRANDE MAZINGER (グレートマジンガー Gurēto Majingā)

E’ la serie televisiva anime mecha creata dall'autore giapponese Go Nagai, la quale si collega e continua le vicende iniziate con Mazinga Z. La serie, composta di 56 episodi, si inserisce nello stesso universo narrativo al quale appartiene anche UFO Robot Goldrake.
Contemporaneamente all'anime fu sviluppato anche il manga, che Nagai affidò, come era accaduto per Mazinga Z, al suo collega Gosaku Ota. Il lavoro di Ota sviluppa meglio il carattere di alcuni personaggi e si rende parzialmente autonomo dalle vicende dell'anime; in Italia è stato pubblicato per la prima volta dalla casa editrice Fabbri Editori, successivamente, negli anni '90 il manga viene nuovamente pubblicato dalla casa editrice, Granata Press ed è attualmente ristampato da d/visual. Nel mese di luglio del 2014 è stato ulteriormente ristampato dalla Jpop, disponibile anche con una cover variant.

La serie ha praticamente inizio da dove terminava quella di Mazinga Z che si concludeva con una puntata dove il Grande Mazinger veniva in aiuto di quest'ultimo. Esiste inoltre un lungometraggio che fa da ponte tra le due serie (Mazinga Z contro il Generale Nero), narrando la storia in modo un po' diverso.

La Terra è sotto la minaccia dei Mikenes, ovvero l'antico popolo greco dei Micenei, che un cataclisma aveva costretto a rifugiarsi per millenni nelle viscere del pianeta, affidando la loro sopravvivenza a un sole artificiale. Per questo motivo i loro corpi divennero deboli e malati ed essi dovettero trasformarsi in cyborg per sopravvivere. In età recente, un gruppo di ufficiali guidati dal perfido Generale Nero, che hanno convertito i propri corpi in quelli di giganteschi automi, si impadronisce con la forza del regno e ne trasforma la popolazione, parte in anonimi soldati robot e parte in mostri da combattimento, con l'evidente scopo di iniziare una guerra di conquista.
A capo dei Mikenes - anche se non prende mai parte ai combattimenti - è un colossale essere fiammeggiante noto come il malvagio Supremo Imperatore delle Tenebre, la cui natura non è specificata né nella serie animata né nel manga, lasciando così incerto il suo destino alla conclusione della vicenda. È certo la sua influenza a risvegliare i Mikenes da un lungo sonno e a spingerli all'azione, anche se essi sanno (come afferma lo stesso Generale Nero) che solo in questo modo potranno finalmente lasciare il sottosuolo e avere un luogo migliore e più luminoso dove vivere.
Riappaiono il Granduca Gorgon (che morirà nel ventiduesimo episodio del Grande Mazinger) e il Dr.Hell il quale, diventato Grande Maresciallo del Demonio, ringrazia l'Imperatore delle Tenebre per avergli salvato la vita: tuttavia questo personaggio ha ora un occhio bendato e se ne vede solo il busto inserito in un mostro meccanico a lui somigliante da cui non si separa mai (nemmeno per dormire, come si nota nell'episodio in cui sogna la crocifissione del Grande Mazinga) perché ormai anche lui è diventato un enorme cyborg.
Il Grande Mazinger è stato fatto costruire segretamente da Kenzo Kabuto, figlio di Juzo Kabuto (creatore di Mazinga Z) e padre di Shiro e Koji Kabuto (pilota di Mazinga Z), che affronta con inusitata energia i mostri Mikenes e riesce ad abbatterli.
Il Grande Mazinger riprende ed evolve la tecnologia di Mazinga Z: corazzato con una nuova superlega (chiamata Nuova Zeta o NZ) e meglio armato: può ad esempio lanciare potentissime scariche elettriche e scagliare un boomerang che porta sul petto. Possiede inoltre la capacità di volare da solo grazie a due ali retrattili che porta sulla schiena, mentre Mazinga Z doveva attendere l'invio del Jet Scrander, uno speciale modulo al quale agganciarsi. Tuttavia, anche il Grande Mazinger riceverà, nel corso della serie, dei potenziamenti che saranno necessari per tenere il passo con la potenza via via crescente degli avversari, compreso il cosiddetto “Super Booster”, un modulo volante armato, simile come concetto al Jet Scrander di Mazinga Z, utilizzato quando il Grande Mazinga necessita di volare e manovrare in volo a velocità superiori a quelle consentitegli dai suoi propri propulsori.
La nuova base di difesa terrestre viene stabilita nella Fortezza delle Scienze (o della Scienza), un complesso sulle rive giapponesi dell'oceano Pacifico che può anche immergersi e volare con la parte superiore. A dirigerla è Kenzo Kabuto. Creduto morto a seguito di un incidente durante un esperimento, Kabuto è in realtà sopravvissuto grazie all'adozione di un corpo meccanico costruito da suo padre. In un episodio è fatto chiaramente vedere il suo cervello inserito nel corpo robotico che presenta il suo stesso volto originale umano ma curiosamente alle mani meccaniche non viene dato aspetto umano rivelandone la natura. Il corpo stesso sembra spesso assai fragile e il volto prova dolore quando è danneggiato anche da semplici cadute o calcinacci. Oltre a costruire il Grande Mazinger ne ha anche cresciuto ed addestrato il pilota, Tetsuya Tsurugi, un orfano dal grande coraggio ma dal carattere molto impetuoso e ombroso. In un episodio è lui stesso a guidare il Grande Mazinger (unico caso nella trilogia in cui un robot cambia pilota a parte il film su Goldrake e Mazinga Z). Kenzo Kabuto cela per lungo tempo a Shiro la sua reale identità (non si capisce come, forse il ragazzo era troppo piccolo alla sua morte, ma in un episodio di Mazinga Z sente la mancanza della madre e crede di riconoscerla in un androide identico a lei mandato dal Dottor Hell) e riversa parte del suo affetto paterno su Tetsuya, fatto che avrà conseguenze drammatiche nel finale della serie.
Come in Mazinga Z, al Grande Mazinger viene affiancato un secondo robot di sembianze femminili, ma di minore potenza: si chiama Venus Alfa ed è pilotato da Jun Hono, una bellissima ragazza mulatta, figlia di una giapponese e di un africano (o forse un afroamericano) che vive anch'essa alla base, senza che tra lei e Tetsuya nasca un legame sentimentale diverso da un'amicizia/rivalità. La pelle più scura di Jun in un episodio della serie fa emergere il tema della discriminazione razziale nei confronti del diverso, per la prima e ultima volta nella trilogia Mazinga Z, Grande Mazinger e Goldrake.
Ai due si aggiungono poi il Boss Robot, che dopo l'esperienza al fianco di Koji si sposta in un capannone a poche centinaia di metri dalla fortezza, e molto più avanti il Junior Robot, un automa costruito da Kenzo Kabuto per il figlio Shiro, ma assai raramente impiegato nei combattimenti viste le sue modeste possibilità (la sua apparizione ed il suo aspetto si devono ad un concorso della casa di produzione, che aveva invitato i giovani spettatori del cartone a disegnare un robot per Shiro).
La personalità complessa di Tetsuya, minata dal complesso di inferiorità per essere un orfano e dall'esigere dagli altri la preparazione fisica maniacale a cui lo ha abituato il Dottor Kabuto, rende a volte difficile al pilota la collaborazione con gli altri robot, il cui aiuto in realtà spesso gli salva la vita: l'apporto di Boss Robot è spesso disprezzato anche se pure Jun arriva a difenderlo in uno dei primi episodi (ma in uno degli ultimi si rifiuta di aiutarlo a seguito di un diverbio), inoltre il ritorno di Koji verrà subito a creare una forte gelosia in Tetsuya.
Sia Tetsuya che Jun si mettono ai comandi dei robot entrando nella loro testa con speciali navicelle (il Brain Condor e la Regina delle Stelle). Tetsuya dispone anche di una speciale motocicletta armata con pugni a razzo.
I combattimenti vedono generalmente impegnati prima Venus (La quale viene in seguito dotata anch’essa di un modulo volante il quale però non raggiunge le prestazioni del Super Booster) e Boss che quasi mai riescono a fermare i mostri guerrieri di Mikenes (Boss Robot riesce a distruggere i mostri meccanici in un paio di occasioni), e quindi l'intervento del Grande Mazinger, il quale si trova a suo agio sulla terra come nei duelli aerei. I Mikenes dispongono di una base sottomarina (cui affiancheranno poi una base avanzata a forma di isola, fatta costruire dal Duca Gorgon) e si portano sull'area degli scontri con una gigantesca fortezza volante di oltre 600 metri di diametro, chiamata Mikeros. A dirigere gli attacchi sono uno o più dei sette Generali del regno, che rappresentano le sette classi dei mostri di Mikenes (Yuri Caesar per i mostri umani, Lord Rygan per gli altri mammiferi, Drayato per i rettili, Vardallah per gli uccelli, Scarabeth per gli insetti, Anghoras per pesci ed anfibi e Hardias per gli spiriti delle tenebre). Particolare di rilievo: i generali hanno le stesse dimensioni dei loro mostri! In posizione più defilata è il ministro Argos che si occupa di missioni di spionaggio.
Nonostante riporti spesso danni rilevanti, il Grande Mazinger esce vincitore da ogni battaglia. In seguito Tetsuya avrà modo di infliggere gravi perdite ai nemici abbattendo prima Gorgon (il cui posto verrà preso dalla Marchesa Yanus, esperta di intrighi) e poi lo stesso Generale Nero, in un epico duello all'arma bianca, alla fine del quale Tetsuya riconosce il valore del nemico. L'Imperatore decide allora di risvegliare il Dottor Hell o Inferno, che viene nominato Grande Maresciallo del Demonio ed incaricato del comando delle operazioni al posto del predecessore. I suoi mostri, della cui progettazione - a differenza del Generale Nero - egli si occupa direttamente, si rivelano più potenti dei precedenti, e arrivano spesso ad un passo dalla vittoria finale ma a volte è proprio il carattere impetuoso del maresciallo a vanificare i suoi sforzi tanto che l'Imperatore in un episodio dà ordine di sostituirlo con Argos e in un altro lo stesso Imperatore si diverte a immaginarlo adirato per il successo dello stesso Argos.
Le ultime puntate dell'anime sono di grande intensità. Usando la nuova base volante Demonica costruita dopo la distruzione di Mikeros, i nemici sferrano un durissimo attacco alla Fortezza delle Scienze, nel corso del quale lo stesso Kenzo Kabuto resta ferito. In soccorso arriva il dottor Yumi, il direttore dell'Istituto di Ricerche Fotoatomiche dove ancora si trova Mazinga Z. Di fronte al precipitare degli eventi, Yumi gioca l'ultima carta, facendo tornare con un volo supersonico Koji Kabuto dagli Stati Uniti. Il ragazzo si rimette ai comandi di Mazinga Z, potenziato e corazzato in gran segreto con la stessa lega del Grande Mazinger, grazie all'aiuto di Kenzo Kabuto, ed il suo contributo è determinante per respingere i nemici.
Pochi giorni dopo, l'intero stato maggiore di Mikenes scende in campo per lo scontro decisivo. Pur avendo perso tutti i mostri guerrieri, i Mikenes riescono nell'intento di dividere fra loro i due Mazinga, e sono sul punto di distruggere il robot di Tetsuya. Separatosi dagli altri, il dottor Kabuto solleva allora la sua fortezza e la scaglia in un attacco suicida contro Demonica, inchiodandola a terra e capovolgendo le sorti della battaglia. Malgrado lo sconcerto di Koji per il gesto del padre, i due robot reagiscono, distruggono uno dopo l'altro quattro dei generali di Mikenes che erano usciti anch'essi a combattere, cingono d'assedio la fortezza e la investono con i mortali Raggi gamma. Ad essi si aggiungono anche Venus e Diana A, pilotata da Sayaka Yumi, che ha nel frattempo raggiunto la base. La devastante esplosione di Demonica uccide i suoi occupanti (Scarabeth, Argos, il Maresciallo e la Marchesa Yanus) e segna la fine della lunga guerra, anche se la sorte del Grande Imperatore resta avvolta nel mistero.
Resi gli ultimi onori a Kabuto, il Grande Mazinger e Mazinga Z si ritirano dalla scena: nell'episodio cinematografico UFO Robot Goldrake contro il Grande Mazinga li vediamo collocati nel Museo dei robot nei pressi di Tokyo, dove sono diventati simboli di pace.

Nel manga il finale è reso più drammatico, col Gran Marascallo del Demonio che riesce, tramite uno stratagemma, a far attaccare la Fortezza delle scienze dal governo giapponese avendo fatto passare Tetsuya, Koji, Jun, Kenzo, Shiro, Boss per criminali. Gli eroi tentano un'ultima disperata battaglia, ma quando Kenzo Kabuto si sacrifica, schiantandosi con una navicella sulla fortezza Mikeros (per proteggere Tetsuya che a causa della sua gelosia aveva rifiutato l'aiuto di Koji), Tetsuya, travolto dal senso di colpa, si schianta a sua volta pilotando il Grande Mazinga contro Mikeros. La storia finisce con Koji, Jun, Shiro e Boss che depongono fiori sul luogo dell'esplosione ricordando Tetsuya e Kenzo.


(2 – Continua)

Riferimenti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_Grande_Mazinger
http://www.encirobot.com/gmaz/gmaz-ind.asp

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10-10-2015, 07:04 PM
Messaggio: #4
RE: I Super Robot di Go Nagai
Una cosa che non fu approfondita nella serie originale era la storia dei Micenei.
Cioè vi era un episodio intitolato mi pare:Sorgi Principe di Mikene,il 16.
In cui si cercava di ricostruirne le vicende precedenti la saga del Great Mazinger.
Però per me venne sfruttata male come occasione.
Si vedeva che in passato il regno di Mikene aveva un principe pacifico,Kerubinos,
col potere di trasformarsi da solo in mostro guerriero.
Però con un colpo di stato il Generale Nero(Ankoku Daishogun)lo imprigionò
e prese il potere.
Poi ai giorni della serie Kerubinos fu fatto combattere contro il Great,
ma rendendosi conto di essere stato ingannato si suicidò andando contro la fortezza volante dei Mikenes.
Invece nella serie Anime di Shin Mazinger hanno cambiato la loro origine dicendo che erano degli alieni venuti sulla Terra in epoca mitologica.
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07-11-2015, 04:15 PM
Messaggio: #5
RE: I Super Robot di Go Nagai
Ancora grazie a Raki per i suoi puntuali e apprezzati interventi Smile e passo al:

CAPITOLO III: UFO ROBOT GOLDRAKE (UFOロボグレンダイザー UFO Robo Gurendaizā)

UFO Robot Goldrake è un anime televisivo di 74 episodi, prodotto dalla Toei Animation dal 1975 al 1977 e basato su un soggetto di Gō Nagai, già autore dell'omonimo manga nel 1973. È stata la prima serie mecha giapponese importata in Italia, dove venne originariamente trasmessa con il nome di Atlas UFO Robot (mentre il robot protagonista venne ribattezzato “Goldrake”), nell'ambito del programma Buonasera con... sulla Rete 2, dal 1978 al 1980, con 71 dei 74 episodi. Per dare un'idea del successo avuto all'epoca basti pensare che il 45 giri prodotto dalla Fonit Cetra con le sigle della prima serie, Ufo Robot/Shooting Star (firmate con lo pseudonimo Actarus), ottenne addirittura il disco d'oro superando il milione di copie vendute.
La serie ebbe successo anche in Francia e nel mondo arabo, soprattutto in Egitto e Arabia Saudita.

Nel 1975 Gō Nagai aveva collaborato alla realizzazione di Uchū enban daisensō (lett. La grande battaglia dei dischi spaziali), un mediometraggio di circa 30 minuti uscito nei cinema in Giappone. Questo divenne poi il film pilota per lo sviluppo della serie televisiva e, in seguito, dalla sua trama vennero tratti gli ultimi tre episodi della stessa.
Per sfruttare il successo di pubblico incontrato dalle due precedenti serie create da Gō Nagai e prodotte dalla Toei, Mazinga Z e Grande Mazinga, il personaggio di Koji Kabuto (del tutto assente nel film pilota) venne appositamente inserito nella trama della nuova serie come trait d'union. Anche lo stile del robot e le sue fattezze furono modificate proprio per essere più in linea con lo stile dei mecha delle due precedenti serie di Nagai, in modo da far sì che UFO Robot Grendizer formasse con esse una trilogia, anche se, a differenza delle serie di Mazinger, fu concepito subito come prodotto destinato anche ad un pubblico femminile (shōjo).

Il protagonista della serie è il principe Duke Fleed, fuggito dopo una disperata resistenza a bordo di un avanzatissimo robot da battaglia, Goldrake (Grendizer) dal suo pianeta natale Fleed in seguito all'attacco delle truppe del malvagio Re Vega. Le Forze di Vega infatti si propongono di sottomettere i pianeti invadendoli ed annettendoli al loro impero.
Giunto sulla Terra Duke Fleed viene trovato gravemente ferito dal dottor Procton (Genzo Umon), direttore dell'Istituto di ricerche spaziali, il quale lo accoglie e lo nasconde sotto le mentite spoglie di Actarus (Daisuke Umon), facendolo passare per il proprio figlio di ritorno da un lungo viaggio. Anche Goldrake con il suo disco spaziale (Spacer) viene nascosto all'interno dell'Istituto, nei cui sotterranei viene costruito una sorta di enorme hangar.
Circa otto anni dopo, continuando il loro progetto di invasione, anche le truppe di Vega giungono presso la Terra e, sotto la guida del malvagio comandante Hydargos (Blacky) e del feroce generale Gandal (che è un tutt'uno con la moglie: Lady Gandal, essendo questa la metà femminile dell'essere mostruoso che insieme formano) stabiliscono la base Skullmoon sulla Luna. Actarus si troverà ad utilizzare nuovamente Goldrake per difendere il suo pianeta adottivo. Ad aiutarlo c'è il giovane Alcor (Koji Kabuto), il quale pilota un disco volante di sua progettazione e costruzione chiamato TFO (Test Flying Object). I due oppongono una agguerrita resistenza, anche se a malapena riescono a respingere i continui assalti degli invasori di Vega, che ogni volta inviano uno o più mostri combattenti (inizialmente solo robot pilotabili al loro interno, poi anche animali trasformati in cyborg) insieme a pattuglie di minidischi, questi ultimi spesso lasciati ad Alcor, mentre Actarus si occupa dei mostri.
Durante i periodi di tregua, Actarus vive e lavora come inserviente nella fattoria di Rigel (Danbei Makiba) e dei suoi due figli, Mizar (Goro Makiba) e Venusia (Hikaru Makiba), innamorata di lui e inizialmente all'oscuro, come chiunque, della sua reale identità, finché un giorno per salvarla da una caduta da un precipizio egli deve ricorrere alle sue capacità superiori e trasformarsi in Duke Fleed, rivelando il suo segreto. Le battaglie contro le flotte di Vega intanto proseguono fino a quando Hydargos, stanco delle molteplici sconfitte che ne minano il prestigio e l'autorità sotto la pressione di Gandal, progetta e mette in pratica un massiccio attacco al centro spaziale con l'utilizzo di ben tre mostri spaziali e centinaia di minidischi. Il comandante di Vega stavolta sembra avere la meglio; il disco di Alcor viene distrutto, Venusia viene ferita gravemente e il centro spaziale viene invaso dalle truppe di Vega. Nel frattempo i tre mostri danneggiano seriamente Goldrake e Actarus è costretto a nascondere il robot in una caverna e tornare a piedi al centro spaziale per prendere i pezzi di ricambio; quando vi arriva trova il centro sotto l'invasione dei nemici ma con coraggio e abilità riesce a raggiungere la stanza dove Venusia è ormai in fin di vita. La ragazza si salva solo con una trasfusione del sangue alieno di Actarus che si rivelerà essere universalmente compatibile e addirittura terapeutico, tanto da permetterle di riprendersi velocemente. Venusia riuscirà persino a liberare Alcor e Procton prigionieri e ad ingannare il comandante Hydargos, fingendo di condurlo da Goldrake ma in realtà portandolo a spasso, dando il tempo ad Actarus di riparare il robot danneggiato. Per vendicarsi il perfido vegano getta la ragazza da un dirupo, ma ella viene presa al volo dalle possenti mani di Goldrake ed affidata ad Alcor sopraggiunto con la speciale moto, con tre ruote e tre posti, di Actarus. Questi sconfigge i due mostri rimasti in una memorabile battaglia e subito dopo, facendo fuoco con tutte le armi di Goldrake e dello Spacer si scontra con l'enorme ma goffa e fragile astronave madre, distruggendola. Mentre Gandal fugge terribilmente ustionato dalle fiamme, Hydargos rimane coraggiosamente a combattere spinto dal suo onore di comandante e dall'odio inestinguibile per Actarus. In alcuni bellissimi quadri still-frame si vede la sequenza in cui Goldrake irrompe con lo Spacer nell'astronave madre fino a raggiungere un terrorizzato Hydargos che pagherà con la vita la sua malvagità.
In seguito Venusia, che si rivelerà essere un'abile ginnasta e una tenace combattente, deciderà di combattere al suo fianco. Ciò sarà reso possibile dal programma di potenziamento di Goldrake messo a punto dal dottor Procton. In realtà il robot non riceverà nessun upgrade, non avrà nuove armi e le sue prestazioni rimarranno le stesse (del resto non esiste sulla terra il metallo con cui è costruito, il guren, da cui il nome giapponese Gurendizer), ma verranno costruiti dei veicoli di appoggio sullo stile del jet scrander di Mazinga Z e del Great Booster del Grande Mazinger. Così Venusia si vedrà assegnare il Delfino Spaziale (Marine Spacer), un mezzo in grado di far muovere agevolmente il Goldrake anche al di sotto della superficie dell'acqua, dopo che Alcor aveva già ricevuto un nuovo mezzo battezzato Goldrake 2 (Double Spacer, appare nell'episodio "Il terremoto misterioso"), grazie al quale Goldrake potrà volare più agilmente rispetto al proprio disco Spacer. Questi mezzi (oltre ad aumentare il merchandising della serie), permettono al robot di superare i suoi limiti strutturali quali l'incapacità di volare senza la sua astronave e di muoversi in acqua.
Dopo la morte di Hydargos, Gandal viene affiancato dal perfido Ministro delle Scienze Zuril, proveniente da una stella alleata a Vega; un individuo decisamente audace (che non esita a scendere personalmente in campo, anche travestendosi) e di grande cultura scientifica, nonché abile stratega. Questi si contrapporrà spesso a Gandal (la cui parte femminile ha cambiato aspetto dopo i trattamenti cui si è sottoposta per curare le bruciature riportate nell'esplosione in cui era perito Hydargos) sicché i due finiranno sovente per contrastarsi anziché cooperare (emulando le lotte intestine che dividevano il Conte Blocken e il Barone Ashura in Mazinga Z, e i vari generali delle sette armate di Mikenes in Grande Mazinger), anche se non mancheranno di allearsi contro Dantus, un altro comandante di Vega che aveva quasi sconfitto Goldrake utilizzando un gigantesco gorilla-cyborg da lui costruito. In questa occasione vediamo che, come in tante altre serie robotiche, l'eroe della serie non è in realtà invincibile e che a volte si salva solo per la stoltezza del nemico, così come a volte è l'impulsività del pilota a metterlo in pericolo: in definitiva, non sempre vince il più forte e anche la fortuna ha una grossa parte.
Intanto ha fatto la sua entrata in scena Maria (Maria Grace Fleed), la sorella di Actarus, che appare nell'episodio nr 49 "Fratelli di sangue". Anche lei era arrivata sulla Terra, salvata (ancora bambina) da un anziano abitante del pianeta Fleed che l'aveva allevata come fosse sua nipote. Costui morirà, ucciso accidentalmente da un disco di Vega. In punto di morte, egli rivelerà tutto a Maria implorandola di riprendersi la sua eredità, il Goldrake, e consegnandole l'emblema del suo lignaggio reale, un medaglione, una pistola a raggi e un pugnale. In seguito Maria, credendo di trovare in Actarus il suo acerrimo nemico, cerca di ucciderlo ma il suo pugnale riesce solo a lacerare la sua casacca e a far cadere un medaglione col simbolo del pianeta Fleed, uguale al suo che le svela la verità: i due sono fratello e sorella, eredi della famiglia reale di Fleed. Da questo momento anche Maria coadiuva il fratello in battaglia, e lo fa con un nuovo mezzo, la Trivella Spaziale (Drill Spacer), in grado di far penetrare il Goldrake sottoterra.
La lotta prosegue e le forze di Vega subiscono numerose sconfitte, mentre il loro impero comincia a dissolversi. La Stella Vega, contaminata dalle radiazioni del Vegatron, il minerale fonte di energia della sua civiltà, sta per diventare una stella morta e la Terra apparirà agli alieni come l'unica speranza per la sopravvivenza. Gli attacchi si faranno quindi sempre più decisi e disperati. Actarus e gli altri fronteggiano non solo con i propri mezzi, ma principalmente con il coraggio, la forza di gruppo e lo spirito di sacrificio, gli invasori che intanto sono sempre più impegnati in lotte interne per conquistarsi i favori del loro sovrano.
Intanto la guerra s'inasprisce, con molte vittime: Cain e Marcus, grandi amici d'infanzia di Maria e Actarus, e il giovane e coraggioso condottiero Fritz, figlio di Zuril. Queste morti susciteranno nell'una e nell'altra parte forti desideri di rivalsa.
Re Vega, nel tentativo di assicurarsi il buon esito della guerra, approfitta dell'amore che la figlia Rubina, ex promessa sposa di Actarus, dimostra per quest'ultimo, per cercare di attirarlo in una trappola. Actarus, catturato dal ministro Zuril (infatuato anch'egli di Rubina), l'accusa di averlo ingannato, ma la giovane principessa con un gesto estremo lo salva, finendo per morire fra le sue braccia. Morirà anche il ministro Zuril, folgorato dal raggio laser di Alcor.
Ormai l'esercito di Vega è quasi privo di risorse e riesce a costruire un ultimo fortissimo robot mostro che, pilotato dalla parte femminile del comandante Gandal, si lancia in un ennesimo disperato attacco. Contemporaneamente Actarus si mette in viaggio verso la base nemica meditando un attacco suicida ma Alcor intuisce le sue intenzioni, lo insegue e lo costringe a tornare minacciando di seguirlo anche a costo della vita, infatti mentre stanno per uscire dall'atmosfera terrestre la struttura del Goldrake 2 comincia a cedere perché non è costruito per volare nello spazio. Mentre stanno tornando vengono attaccati a tradimento da Lady Gandal: Alcor perde i sensi e Actarus lo salva gettandosi con il Goldrake dal suo spacer e prendendo al volo il mezzo dell'amico, ma viene nuovamente attaccato e indebolito dai raggi dell'avversario. Quando ormai è sul punto di soccombere l'arrivo dei mezzi di soccorso distrae la moglie di Gandal, e finalmente Goldrake riesce a distruggere il robot nel quale si trova la coppia, tagliandogli la testa, che però non esplode: il violento trauma provoca un mutamento di personalità nella parte femminile di Gandal che dopo aver addormentato l'altra metà propone ai terrestri di lasciarla vivere in pace sulla Terra promettendo di uccidere il proprio re. Ella sta quasi per riuscirci ma viene fermata e uccisa dalla sua metà maschile, che desiderando riscattarsi con re Vega si schianta volontariamente con la sua astronave contro Goldrake senza riuscire a distruggerlo, morendo dopo aver invocato il nome del suo sovrano, mentre si inabissa col suo mezzo in mare.
Nella battaglia finale contro tutte le forze di Vega rimaste, lanciate in un ultimo disperato attacco, i compagni di Actarus alla guida di una nuova astronave, il Cosmo Speciale distruggono sistematicamente tutte le navi e i minidischi mentre Goldrake combatte contro la nave imperiale di Re Vega. Inizia un lungo combattimento e Actarus, dopo essere stato in difficoltà, con l'aiuto dei suoi amici riesce a danneggiare gravemente il nemico e re Vega, vistosi sconfitto, per vendicarsi ordinerà di fare schiantare la propria astronave sulla Terra per contaminarla con le proprie ceneri radioattive, ma Actarus riuscirà a fermarlo in tempo: con un ultimo colpo della sua alabarda spaziale, la sua arma più caratteristica, il Goldrake squarcia la sezione di comando della nave colpendo lo stesso sovrano che, in un ultimo delirio di onnipotenza, muore nell'esplosione finale, mentre i nostri eroi si lasciano andare ad un pianto di gioia.
Terminata la guerra con la rassicurazione che la loro patria natale Fleed sta tornando alla vita, fatto del quale Actarus era giunto a conoscenza grazie alla principessa Rubina, quest’ultimo e Maria decidono di tornarvi per ricostruire, assieme a coloro che scamparono all'invasione da parte di Vega, il regno perduto.
In un commosso commiato dal padre adottivo Procton e dagli amici più cari, Actarus e Maria decollano alla volta di Fleed e l'ultima sequenza li vede arrivare sul loro pianeta ormai rifiorito.

Con un finale epico e spettacolare si conclude così la prima trilogia dei Robottoni di Go Nagai; molte domande, quesiti e dubbi sono però rimasti in sospeso… ad esempio: perche Koji non riprende i comandi di Mazinga Z per combattere contro gli invasori? Non è mai stato chiarito. Il giovane si limita a combattere finché può col suo TFO contro i minidischi delle armate di Vega, finché il mezzo non viene distrutto e rimpiazzato in seguito dal Goldrake 2, veicolo in grado di impegnare anche i mostri spaziali. A dire il vero c’è nell’anime una sequenza nella quale Koji riflette se non fosse il caso di rimettersi alla guida del suo robot, salvo poi abbandonare l’idea, facendo capire allo spettatore di aver voluto “voltare pagina” e di non avere nessuna intenzione di ritornare sui suoi passi. Questo passo non è mai stato doppiato nella versione italiana, col risultato che, alla fine, sembra che Koji si limiti a meditare in silenzio, guardando un tramonto.
Questa versione viene smentita da uno “spin-off” costituito dal lungometraggio: “UFO Robot Goldrake contro il Grande Mazinga”, nel quale un comandante di Vega riesce a catturare Koji, distruggendone il disco e poi, tentando di sottoporlo a un condizionamento mentale, scopre l’esistenza del museo dove Mazinga Z e il Grande Mazinga sono conservati, impadronendosi di quest’ultimo e scagliandosi all’attacco di Goldrake coadiuvato anche dal mostro che aveva catturato Koji il quale, fuggendo in maniera rocambolesca dalla prigionia, suggerisce a Duke Fleed come immobilizzare il robot terrestre per poi mettersi egli stesso alla guida del Grande Mazinga e aiutare l’amico a sbarazzarsi delle truppe di Vega. A tutt’oggi questa rimane l’unica sequenza animata nella quale Koji si mette alla guida del Grande Mazinga.
Nella serie animata però, a parte la presenza di Koji, due puntate nella quale compare il Boss Robot con la sua ciurma, nel quale egli si presenta a Goldrake come “L’aiutante di Mazinga”, sono gli unici legami con le serie precedenti.
Nel manga realizzato sempre da Gosaku Ota (che si scollega molto dall'anime originale per trama e fatti e si riallaccia di più con la saga dei due Mazinga), si scopre finalmente la vera natura dell’Imperatore delle Tenebre di Micene: un cervello collegato a un gruppo di organi, col cuore contenuto dentro una teca: la figura fiammeggiante dove si impersonifica altro non è che una massa di energia controllata da lui a distanza. L'Imperatore invita a sorpresa gli eroi nella sua sede sotterranea volendo stringere con essi un'alleanza per respingere le forze di Vega che hanno invaso la Terra. Gandal con le sue truppe attacca Mikene e sfida apertamente l'Imperatore ad armi pari assumendo come lui sembianze fiammeggianti, e dopo aver scoperto il suo segreto fa dirigere i propri soldati nel luogo dove si trova la teca per distruggerla, ma Koji e Actarus riescono ad arrivare in tempo e fermano i veghiani. L'Imperatore chiede ai due di essere trasportato in un posto al sicuro, ma Koji fa cadere la teca, che si rompe provocando la fine del sovrano miceneo (e neanche lui sa dire se l’ha fatto apposta o meno), cosicché il popolo di Mikene, rimasto senza guida, viene sterminato completamente in pochi secondi dalle truppe di Vega.
Un tratto distintivo rispetto alle opere precedenti è il carattere del protagonista principale: Rispetto a Koji Kabuto e Tetsuya Tsurugi, Actarus/Duke Fleed non è impulsivo o un violento anzi, lo si potrebbe quasi definire un pacifista! Si rimette ai comandi di Goldrake e continua a combattere solo ed esclusivamente per difendere il suo pianeta adottivo e i suoi amici, prova ne sia che, pur disponendo di un robot da combattimento notevolmente superiore a quelli avversari, almeno all’inizio della serie, non parte mai all’attacco della base nemica ed entra sempre in combattimento praticamente sempre per respingere gli attacchi nemici dopo che questi sono iniziati. Addirittura, nella prima puntata, quando si accorge dei segni premonitori dell’attacco delle truppe di Vega, viene colto dalla disperazione (e consolato dal padre adottivo) all’idea di dover tornare a combattere.
Un’ultima curiosità: se ci fate caso, nella traduzione italiana, fatta eccezione per Duke Fleed e Maria, i nomi dei protagonisti principali sono nomi di stelle della Via Lattea o, nel caso di Venusia, ispirati da pianeti!

Riferimenti:
https://it.wikipedia.org/wiki/UFO_Robot_Goldrake
http://www.encirobot.com/gold/gold-ind.asp

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12-11-2015, 07:12 PM
Messaggio: #6
RE: I Super Robot di Go Nagai
Da noi il Grendizer-Goldrake è il più famoso,però in patria non è molto popolare.
Davvero intenso il manga di Ota,che svela la fine della storia dell'Imperatore di Mikene,
ma anche per l'apocalittico finale.
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01-02-2016, 10:40 PM
Messaggio: #7
RE: I Super Robot di Go Nagai
Per gli abbonati a SKY!
Il canale della Yamato Video, MAN-GA, ha iniziato a trasmettere le puntate dell'Anime del Grande Mazinga, sia partendo dalla puntata finale di Mazinga Z, sia riproponendo la versione alternativa, uscita nei cinema: Mazinga Z contro il Generale Nero.
In onda ogni sera alle 20:25

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31-03-2016, 09:36 AM
Messaggio: #8
RE: I Super Robot di Go Nagai
Di recente ho scoperto un Manga molto carino coi personaggi di Go Nagai.
Intitolato DevilMan VS Hades da Star Comics.
Narra sia vicende successive ai films di DevilMan sia alla serie del Grande Mazinga,unendo
i 2 mondi.
[Immagine: 559-thickbox_default.jpg]
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