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					QUI Per Il Ventinovesimo Capitolo Della Nuova Stagione!
				 
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					25-08-2019, 02:40 PM 
				 
				
Messaggio: #1 
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				QUI Per Il Ventinovesimo Capitolo Della Nuova Stagione! 
				 
					CLAYMORE EPISODIO 29 - CONTRO L'ORGANIZZAZIONE 
				
				
				
			Galatea e Rafaela hanno sconfitto Robin; Miria, Claire, Helen e Deneve hanno sconfitto Rei e Luciela ha sconfitto Rosemary risvegliata. Galatea si è allontanata, ma Rafaela è stata colta di sorpresa da Dae ed è stata catturata. Le ragazze si ritrovano a Rabona. Galatea, però, prima di tornare percepisce che è successo qualcosa sul luogo dove si trovava prima. A Rabona: 
GALATEA: 
Bene, vedo che siete tutte 
sane e salve. 
HELEN: 
Già, anche se devo ammettere 
che ce la siamo vista brutta! 
MIRIA: 
Ragazze, andate a riposare, ormai 
il tempo a nostra disposizione non 
è tanto e l'Organizzazione ci ha  
ormai preso di mira.  
DENEVE: 
... 
HELEN: 
Sì, ci vuole proprio un pò 
di riposo per tornare più  
in forma che mai! 
Claire, Helen e Deneve si dirigono nella propria stanza. Mentre Helen cerca di dormire, Deneve si siede sul letto, pensierosa. 
HELEN: 
Ehi, Deneve...che succede? 
Non sei stanca? 
DENEVE: 
Stavo solo riflettendo, il nostro 
comandante sembra strano  
ultimamente... 
HELEN: 
Sai com'è fatta Miria...ha 
sempre in testa qualcosa... 
DENEVE: 
Sì, forse hai ragione. 
(si sdraia mettendo le braccia 
incrociate dietro la testa) 
CLAIRE: 
Io ne approfitto per andare 
da una parte. 
HELEN: 
Io credo che dovresti  
riposare, in fondo, da come 
ha parlato Miria sembra che  
tenteremo l'assalto  
all'Organizzazione il prima  
possibile... 
DENEVE: 
(pensierosa) 
... 
CLAIRE: 
Riposo durante il viaggio 
e poi non mi sono sforzata 
quanto voi. A dopo. 
(esce dalla stanza chiudendo 
la porta) 
HELEN: 
A dopo... 
Claire esce dalla città, incamminandosi verso una collina dove si erge una spada, una Claymore. A questo punto si inginocchia. 
CLAIRE: 
Siamo riuscite a portare almeno 
te fuori dalle terre del Nord... 
Vista la situazione era impossibile 
venire a trovarti, ora che l'Abissale 
del Sud ha preso possesso anche  
di quelle terre... 
Comunque noi stiamo bene e  
presto l'Organizzazione non  
esisterà più, questa è una promessa. 
(posa una mano sul simbolo 
della spada: quello di Jean) 
E poi ucciderò Priscilla. 
Mentre, invece, a Rabona; Miria e Galatea sono sulle mura della città una di fronte all'altra. 
MIRIA: 
Volevo ringraziarti... 
GALATEA: 
...Ho percepito subito che lo 
yoki era quello di...era di una 
persona che ti stava a cuore, in 
realtà credo di non aver avuto  
abbastanza fiducia in te... 
MIRIA: 
Mi hai salvato la vita.  
(pausa, guarda in basso) 
E ti ringrazio. 
GALATEA: 
Miria, se il mio destino è  
combattere contro un fantasma, 
sappi che non posso vincere. 
MIRIA: 
No. 
Hilda vivrà in me per sempre ed 
il vederla mi ha fatto capire 
che devo andare avanti anche  
senza di lei, per quanto possa 
essere difficile ricordare, io 
ho una missione ora. 
GALATEA: 
(mette le mani in tasca e 
si volta) 
Riflettici bene. 
(se ne va) 
Intanto, più a Sud, una donna sta camminando per le vie di un paese. 
??? 
(seduta sul tetto di una casa) 
Irene dalla spada fulminea... 
IRENE: 
(si ferma) 
... 
LUCIELA:  
(salta giù, alle spalle di Irene) 
E' strano vederti da queste 
parti...in realtà non credevo 
nemmeno di trovarti... 
IRENE: 
(sempre senza girarsi) 
A cosa devo la tua presenza? 
LUCIELA: 
Non sembri sorpresa di vedermi, 
a quanto pare mia sorella deve averti 
parlato di me... 
IRENE: 
Tua sorella? 
LUCIELA: 
Già, ha una cicatrice  
lungo l'occhio sinistro. 
(puntando il dito contro il 
proprio occhio, "mimando") 
IRENE: 
(si volta verso di lei) 
Non mi ha detto di avere  
una sorella. 
LUCIELA: 
Sì, in effetti è una storia 
complicata... 
Ad ogni modo, sono qui  
per offrirti un'alleanza.  
Una come te farebbe comodo 
al mio esercito... 
IRENE: 
Allora hai sprecato tempo. 
(si volta) 
Non ho intenzione di combattere 
nè al tuo fianco nè al fianco 
di nessun altro. 
(si allontana) 
LUCIELA: 
(pensa) 
Un tipo tosto, non c'è  
che dire... 
(sorride, se ne va nella direzione 
opposta) 
Tornando sulle mura di Rabona; Miria viene raggiunta da Tabitha. 
TABITHA: 
Comandante Miria, io  
credo di sapere cosa ti passa 
per la testa, ma...permettimi 
di venire con te, io... 
MIRIA: 
(si gira, sguainando la spada 
e ferendola al torace) 
Mi dispiace, Tabitha... 
TABITHA: 
Comandante... 
(cade a terra, svenuta) 
GALATEA: 
(appoggiata alla porta) 
Ti avevo chiesto di riflettere... 
(si fa avanti) 
...ma, quanto pare, l'hai fatto 
nel modo sbagliato. 
MIRIA: 
...Risparmia il sarcasmo, Galatea... 
ho due possibilità, scelgo la  
più intelligente, in fondo...questa 
è una guerra che ho creato io... 
GALATEA: 
Ti sbagli, ci siamo dentro tutti  
e quelle ragazze più di  
chiunque altro... 
MIRIA: 
(si avvicina) 
E' una cosa che devo fare io. 
Comunque vada, il mio  
obiettivo è quello da sempre. 
GALATEA: 
Hai scelto il momento migliore, forse 
io non sono in grado di fermarti...forse è 
vero, ma appena sapranno ciò che  
hai fatto ti verranno a cercare.  
MIRIA: 
(la oltrepassa) 
Allora ci vedremo quando avrò 
terminato.  
GALATEA: 
(si inginocchia per prendere 
in braccio Tabitha, ferita) 
Un comandante che ferisce le 
proprie compagne non merita 
di essere il loro comandante, ma... 
non merita nemmeno di andare da 
solo all'inferno, Miria.  
(si alza con lei in braccio) 
Vedi di tornare sana e salva. 
MIRIA: 
... 
(prende la pillola per  
sopprimere lo Yoki e se ne va) 
Dopo aver guardato Miria andare via, Galatea rientra con Tabitha ferita e la posa sul letto. Al suo risveglio, Galatea è seduta su una sedia accanto a lei. 
TABITHA: 
(apre gli occhi, scossa) 
GALATEA: 
Ben svegliata... 
TABITHA: 
...Galatea? 
(realizza e cerca di alzarsi, ma 
le fa male e si tiene la ferita) 
Il comandate Miria... 
GALATEA: 
Ti consiglio di stare giù, non 
ti sei ancora ripresa.  
Riguardo "il comandante", devi 
sapere che aveva due scelte... 
aspettare che le ragazze fossero 
pronte e attaccare tutte insieme,  
oppure andare da sola  
all'Organizzazione... 
TABITHA: 
Allora lei... 
GALATEA: 
Esatto. 
TABITHA: 
Dobbiamo andare a prenderla! 
Anche se è forte non ce la  
farà a contrastare tutte le guerriere 
che le si pareranno da parte... 
GALATEA: 
...Miria sa come farsi rispettare, tuttavia... 
(si alza dalla sedia) 
...non ci andranno leggeri con lei 
e ci sono cose di cui non  
siamo ancora a conoscenza... 
Se riesci ad alzarti chiama le 
altre, vi aspetto sulle mura della 
città. 
Tabitha si alza a fatica e va dalle altre, intanto, sulle mura arriva anche Claire. 
GALATEA: 
(sentendo lo yoki di Claire, pensa) 
La pillola per lo yoki...le serviva 
per non dettare sospetti qui, non 
una volta arrivata. Spero tu sappia 
ciò che fai, Miria. 
(parla) 
Dove sei stata? 
CLAIRE: 
Da una persona. Che è 
successo? 
GALATEA: 
Appena arriveranno le altre  
vi spiegherò tutto. 
CLAIRE: 
...???... 
All'Organizzazione, incatenata ai polsi, in una cella, vi è Rafaela, svenuta, con due punte di metallo nella spalla sinistra, a torso nudo (che ha un fisico maschile). Un uomo entra e la guarda. 
DAE: 
Uhuhuh, una creazione eccezionale, 
anche se non è proprio giusto 
parlare di creazione. Lei è un'arma 
distruttiva e incontrollabile, ma il 
suo grande potere le causa dolore, 
anche se ha irrobustito il corpo, 
questo perchè lei è come se fosse 
risvegliata, o meglio...è sempre ad  
un passo dal risveglio, ma senza 
risvegliarsi. Uhuhuh. 
LOUVRE: 
(sta indietro, all'entrata) 
Cosa vuoi fare di lei? 
DAE: 
La sua forza ci permetterà 
di dare vita a qualcosa di  
inimmaginabile, uhuhuhu. 
I due se ne vanno e la cella viene chiusa. Rafaela, al suo interno, sogna. Sogna di combattere contro Priscilla e di venire ferita. (Questa scena è identica a quella dove combattono Raki e Priscilla, solo che, al posto di Raki, c'è Rafaela ed ha quindi la cicatrice sull'occhio sinistro. Anche gli abiti sono identici, non ha, però, la spada di Rabona).   
Intanto, sulle mura di Rabona, le guerriere sono riunite. 
HELEN: 
Che cos'è questa storia, eh?!  
Come sarebbe a dire che Miria 
se n'è andata da sola?! 
DENEVE: 
... 
GALATEA: 
Miria ha deciso di caricare 
sulle sue spalle questa missione. 
HELEN: 
Che assurdità! Siamo una  
squadra e poi che motivo 
c'è!? Lei... 
GALATEA: 
Superate le guerriere vi sareste 
trovate faccia a faccia con  
persone umane...le guerriere 
come noi sono state create per 
uccidere gli Yoma, voi cosa 
avreste fatto? Avreste ucciso 
un essere umano? 
HELEN: 
(manda giù, scossa) 
Beh... 
GALATEA: 
Magari l'avreste fatto, ma non  
sarebbe stata una vostra scelta, 
sarebbe stato solo un ordine 
del vostro comandante che  
rispettate moltissimo. Si è 
addossata questa responsabilità, 
perciò... 
TABITHA: 
Dobbiamo andare a riprenderla 
o morirà! 
DENEVE: 
(da un pugno a Tabitha 
che cade a terra) 
HELEN:  
Deneve! 
YUMA: 
Ehi, non litighiamo tra di noi! 
DENEVE: 
Alla fine la scelta è stata  
sua no? Che senso avrebbe 
seguire un comandante che  
non ripone fiducia nelle 
proprie guerriere? 
TABITHA: 
Ma che dici? Lei... 
DENEVE: 
(si volta e si butta giù 
dalle mura) 
TABITHA: 
Ma...cosa... 
HELEN: 
(ride) 
Ehehehe, allora si parte... 
(si butta anche lei) 
CLAIRE: 
(fa un mezzo sorriso e le segue) 
CINTHIA E YUMA 
(seguono) 
GALATEA: 
Ti consiglio di seguirla. 
TABITHA: 
(si rialza e le segue) 
HELEN: 
Finalmente! Pensavo che non 
saresti più venuta, invece non  
sei di quelle che parlano, ma non 
concludono mai nulla. 
(sorriso di sfida) 
DENEVE: 
Quando arriveremo da Miria... 
...devi darle un pugno molto 
più forte di quello che ti sei 
presa. 
TABITHA: 
Lo farò. 
HELEN: 
(ridacchia) 
CLAIRE: 
(pensa) 
Arriviamo, Miria. 
GALATEA: 
(le guarda da sopra le mura, pensa) 
Hai delle compagne leali, Miria. 
Torna indietro sana e salva, non 
chiedo nient'altro che questo. 
Miria, intanto, arriva all'Organizzazione, ma si trova davanti molte guerriere, tra le tante, anche Dietrich, Nina, Audrey e Rachel. 
MIRIA: 
(guardandole dalla prima all'ultima) 
Sono qui per porre fine all'era 
dell'Organizzazione.  
DIETRICH: 
... 
AUDREY: 
... 
RACHEL: 
... 
NINA: 
... 
MIRIA: 
Chiunque voglia fermarmi  
troverà la mia spada, ma  
chiunque voglia unirsi a me 
e combattere insieme per  
essere finalmente libere... 
potrà andare in una città chiamata 
Rabona, nelle terre del centro e 
iniziare una nuova vita! 
Ma le guerriere, senza dire una parola, attaccano Miria. La donna cerca di resistere ad ogni attacco delle guerriere; ne mette fuori combattimento alcune, sempre senza fare loro del male, stando attenta a non ferirle gravemente. Le donne, però, riescono ben presto a prevalere sulla guerriera, ferendola ripetutamente.  
MIRIA: 
(pensa, cadendo) 
Allora è questa la mia fine... 
Le donne si abbattono su di lei, alzando le loro spade e abbassandole su di lei. 
CONTINUA...  | 
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