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QUEST The Bloody Dancer [Ophelia]
25-05-2015, 09:49 PM
Messaggio: #41
RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Jurgen, senza mutare espressione, passa il pugnale nella mano sinistra e poi batte la mano destra sul fodero, facendo tintinnare leggermente la spada che vi è infilata dentro e della quale, forse a causa dell’oscurità, non ti eri accorta.

Certo che non mi basta un pugnale per affrontarti! Lo farò con la mia spada! E poi, certo che è uno scontro amichevole…

Jurgen non replica al tuo ultimo commento riguardo la sua "sconfitta pubblica" e si dirige in quella che doveva essere l’aia della fattoria. A quel punto si allontana di quattro lunghi passi da te, estrae la spada dal fodero e si mette in guardia, tenendo l’arma lunga nella mano destra e il pugnale nella sinistra, attendendo palesemente la tua mossa…
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26-05-2015, 06:52 PM
Messaggio: #42
RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Citazione:Narrato
"Parlato"
"Pensato"
"Sussurrato"
"Detto da altri"

No davvero, cos'aveva intenzione di fare? Che diamine, un pugnale non era mica...
Un tintinnio la riscosse dai suoi pensieri.
"Certo che non mi basta un pugnale per affrontarti! Lo farò con la mia spada! E poi, certo che è uno scontro amichevole…"
Lo guardò bene. Inclinò la testa di lato, scorgendo il fodero di una spada.
"...Oh, eccola" esclamò con un sorriso. Tutto a posto, allora.
Pensò di aver sbagliato ad essere così superficiale, non l'aveva osservato abbastanza e già l'aveva seguito. Si era semplicemente limitata a captare il movimento di raccolta del pugnale. Se quello fosse stato un nemico, avrebbe potuto avere del vantaggio su di lei. (E chi glielo diceva che non fosse un nemico?)
Sospirò e si fece un pochino più seria. "Beh, il discorso è lo stesso. Cerchiamo di non farci male... Normalmente non mi farei certo spaventare dall'eventualità di due graffietti, ma ho l'impressione che dovremmo mantenerci in perfetta salute visto quel che ci aspetta", disse quasi preoccupata. "Visto quel che ci aspetta"... Già, cosa li aspettava?
Si ritrovarono nell'aia della fattoria. A quel punto l'uomo prese le distanze dalla ragazza, estrasse la spada dal fodero e la impugnò con la mano destra, mentre con la sinistra stringeva il pugnale.
Juliet era contrariata nel vederlo impugnare due armi; fu sul punto di farglielo notare, ma prima di aprir bocca si fermò. Aveva iniziato a fare la presuntuosa, no? Non poteva farsi mica intimorire da due armi contro una, giusto? Era pur sempre un umano, la mezzodemone aveva già del vantaggio. E poi che messaggio gli avrebbe passato? "Una guerriera metà Yoma che batte i piedini e si lamenta per un'arma in più?" Voleva davvero lasciargli quest'esperienza, sulle guerriere dell'Organizzazione? No. Non c'era nessun problema... Era alta, era allenata, era forte. Il sangue che le scorreva dentro la rendeva già da solo più forte di un umano. Se quel tipo avesse tentato di giocarle brutti scherzi, Juliet avrebbe sempre potuto bloccargli le mani o tirargli un pugno.
Perciò, gli lasciò tenere quel dannato pugnale. Se cominciava a darsi delle arie doveva anche finire: era sempre coerente con se stessa.
Jurgen era già in guardia, sembrava aspettare solo una sua mossa. "E va bene..." Si mise in posizione, impugnando l'arma con entrambe le mani e la lama che pendeva verso la sua sinistra. Nonostante amasse le sfide ed i combattimenti, per qualche strana ragione la seccava sempre un po' il dover cominciare. In genere preferiva che cominciasse l'altro, così da bloccare il suo attacco e darsi lo slancio necessario per il proprio colpo. Ma in questo caso...
Per il primo colpo decise di non impegnarsi più di tanto. Con la sua velocità (e le gambe lunghe), avrebbe cercato di raggiungere l'uomo in breve tempo; dopodichè, avrebbe sferrato un forte colpo orizzontalmente, con la lama di piatto, da sinistra verso destra, puntato più che altro alla primissima parte della lama di Jurgen (ovvero il punto più vicino all'elsa che non fosse effettivamente l'elsa); l'intenzione era di disarmarlo, facendogli volare la spada di mano. La mano destra stringeva l'elsa della Claymore quasi in prossimità della punta, pronta a staccarsi per bloccare manualmente un eventuale attacco del pugnale.
Menomale che aveva detto di non volersi nemmeno graffiare...

Citazione:Yoki utilizzato: 0%
Stato Fisico: Perfetto
Stato Psicologico: In guardia
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27-05-2015, 09:44 PM
Messaggio: #43
RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Forse Jurgen si aspettava un attacco di taglio o forse non si aspettava che tu fossi così veloce: fatto sta che mentre lo attacchi vedi le sue due lame incrociarsi a forma di X più o meno all’altezza del punto nel quale il tuo colpo sarebbe arrivato; ma la tua lama arriva di piatto anziché di taglio e la larghezza dell’arma impedisce l’incastro che Jurgen voleva mettere in atto. L’urto è notevole ma il tuo avversario reagisce di esperienza: piuttosto che rischiare di mollare le armi decide di accompagnare l’impeto del colpo balzando repentinamente all’indietro e rompendo il contatto…

Sei veramente eccezionale! Più veloce di Kheldar e forte almeno quanto Barak! Accidenti!

L’espressione di Jurgen si è fatta seria e concentrata, segno che probabilmente si sta impegnando. Da guerriera quale sei hai però capito dalla mossa del tuo avversario che l’utilizzo di due armi da parte di Jurgen non è un vezzo: è un vero e proprio stile di scherma al quale non sei abituata. Certo, il tuo avversario è più lento e debole di te ma se la cosa andasse per le lunghe, una minima possibilità che il cerusico possa piazzare un colpo c’è!

Ma non hai molto tempo per pensarci su: Jurgen ti sta venendo contro con la spada di traverso al suo corpo: la punta in alto alla tua destra e l’elsa in basso alla tua sinistra e il pugnale tenuto nel braccio sinistro ripiegato contro il corpo, pronto a guizzare come un serpente…
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30-05-2015, 07:38 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 30-05-2015 07:39 PM da Ophelia.)
Messaggio: #44
RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Citazione:Narrato
"Parlato"
"Pensato"
"Sussurrato"
"Detto da altri"

La forza di Juliet riuscì effettivamente a dargli noia, ma invece di mollare l'arma l'uomo preferì balzare all'indietro ed interrompere il contatto.
Con disappunto, la ragazza riprese la posizione di guardia velocemente.
"Sei veramente eccezionale! Più veloce di Kheldar e forte almeno quanto Barak! Accidenti!"
La sua espressione si rilassò momentaneamente, abbozzando un sorriso per l'elogio. Reagiva sempre così ai complimenti, forse perchè non era abituata a riceverne. Nell'ambiente in cui si trovava non veniva data molta importanza al singolo, a meno che questo non fosse una guerriera di grado molto alto. Lei era appena stata promossa guerriera graduata, era ancora praticamente carne da macello per l'Organizzazione. La sua perdita non avrebbe creato il minimo scompiglio, la sua morte sarebbe passata in sordina. Il motivo per il quale Juliet ci teneva così tanto a salire di grado era proprio il poter sentirsi di nuovo importante per qualcuno, e non solo una pedina sacrificabile di un gioco non cominciato da lei.
Jurgen sembrava deciso a lottare più di prima. Il suo stile di combattimento era bizzarro, non l'aveva mai visto prima. Chissà fino a che punto sarebbe potuto arrivare?
Adesso fu lui ad attaccare. Stava arrivando verso di lei con la spada di traverso nella destra, e il pugnale nella sinistra; e sembrava intenzionato ad usare entrambe le armi.
Juliet decise in fretta il contrattacco: avrebbe aspettato che l'uomo le fosse vicino per sferrarle il suo colpo; dopodichè avrebbe impugnato la spada con la sinistra e con uno scatto si sarebbe voltata a destra, ritrovandosi così di lato: il peso della stessa Claymore, in partenza per scagliare un colpo di traverso, l'avrebbe aiutata nello scatto; e avrebbe anche potuto evitare entrambe le armi se l'attacco/difesa fosse riuscito come previsto.

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31-05-2015, 04:53 PM
Messaggio: #45
RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
KLAAANGGG!

Il cozzo della tua claymore contro la spada di Jurgen risuona nel silenzio della notte e stavolta, la tua forza e l’energia cinetica della tua rotazione non solo arrestano la carica del cerusico, ma il contraccolpo lo fa cadere di lato e l’uomo finisce a terra davanti a te, a un paio di metri di distanza, leggermente spostato alla tua sinistra.

Questa volta Jurgen non è riuscito a trattenere in mano le armi che sono volate via un po’ a casaccio per tua fortuna: infatti nel momento dell’impatto delle spade, il braccio sinistro dell’uomo era scattato in avanti, puntando il pugnale al tua braccio sinistro che reggeva la spada; però la forza dell’urto ha sbilanciato Jurgen quel che bastava per fargli mancare completamente il colpo e perdere la presa sulle armi… però c’era andato vicino.

Ma quali erano le intenzioni dell’uomo? E’ evidente che non può reggere il confronto con te e, cosa più importante, sei sicura che se fossi stata un po’ meno veloce lui ti avrebbe colpita, anche se probabilmente non ti avrebbe fatto un gran danno.

Basta così! Mi arrendo! E’ inutile continuare!

Dice Jurgen con un’espressione sul viso che non gli hai mai visto: sembrerebbe delusione…
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01-06-2015, 04:08 PM
Messaggio: #46
RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Citazione:Narrato
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"Detto da altri"

KLANG!
Stavolta la forza bruta della guerriera riuscì non solo a bloccare il colpo dell'uomo, ma persino a scaraventarlo a terra.
Le sue armi, inoltre, volarono via entrambe. Lo scontro era decisamente terminato, e a favore della bionda mezzodemone; quest'ultima, piena di orgoglio, piantò la spada nel terreno e appoggiò entrambi i gomiti ai due lati della guardia della Claymore, osservandolo.
Era proprio strano, quello lì. Mentre Juliet aveva sempre puntato al disarmarlo, per uno scontro amichevole, le intenzioni dell'uomo sembravano esser state quelle di ferirla per davvero. Certo, ferite non gravi, però... era strano.
"Basta così! Mi arrendo! E’ inutile continuare!"
Sembrava deluso, non l'aveva mai visto così. Jurgen aveva sempre quel sorriso poco rassicurante... Forse non si aspettava di essere sconfitto?
Beh, in effetti non sembrava saper molto sulle guerriere, la ragazza doveva essere la prima che egli avesse mai incontrato.
Tanto meglio, ora sapeva.
Passandosi la spada nella mano sinistra si avvicinò all'uomo, con l'intenzione di tendergli la mano per aiutarlo a rialzarsi. Le armi di Jurgen erano lontane da lui, ma la ragazza tenne comunque alta la guardia. Quel tipo continuava a non contargliela giusta.

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02-06-2015, 03:20 PM
Messaggio: #47
RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Jurgen esita un attimo di fronte alla tua mano protesa, poi il suo viso riassume la consueta espressione e si protende per afferrare la tua mano e rialzarsi in piedi. Poi, mentre recupera le sue armi si lascia sfuggire uno sbadiglio e si congeda da te dicendoti:

Beh… penso che mi farò un pisolino prima dell’alba. Ci vediamo domattina ragazzina…

E senza dir altro si dirige al campo dove riposano gli altri: mentre lo segui con lo sguardo puoi notare che i due fratelli Maran e Leyhon devono aver finito il loro turno di guardia e stanno cedendo il posto al silenzioso Hettar e al malinconico Larnach, i quali stanno finendo di indossare i loro paramenti.

Il che significa anche che dovrebbero mancare un paio d’ore all’alba…
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04-06-2015, 11:03 PM
Messaggio: #48
RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Citazione:Narrato
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Jurgen sembrò incerto sul da farsi, sulle prime. Sembrava che anche afferrare la mano di quella ragazza fosse per lui un atto di estrema fiducia. Era evidente che il sospetto di Juliet nei confronti di quella persona fosse pienamente ricambiato.
Alla fine l'uomo accettò l'aiuto e si rialzò, andando poi a recuperare le armi. Sbadigliò, sembrava stanco.
"Beh… penso che mi farò un pisolino prima dell’alba. Ci vediamo domattina ragazzina…" E con quelle parole si congedò.
Osservando Jurgen intento a tornare al campo, la guerriera osservò meglio la situazione: i due fratelli avevano finito il loro turno di guardia, stavano cedendo il posto a Larnach ed Hettar. Mancava ancora un po' all'alba, ed il suo passatempo era appena terminato; per cui, avrebbe ancora dovuto combattere contro la noia.
Non le restava che seguire Jurgen e tornare al campo. Si sarebbe andata a sedere coi due del turno di guardia, magari avrebbero potuto fare due chiacchiere. Fare la guardia non sembrava troppo divertente.


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05-06-2015, 09:12 PM
Messaggio: #49
RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Ancora carica per il brevissimo scambio che hai avuto con Jurgen, non te la senti proprio di tirar mattina riposando ancora un po’, perciò decidi di avvicinarti ai compagni che faranno l’ultimo turno di guardia: Hettar e Larnach. Il primo indossa la sua pesante giacca di cuoio rigido con dischi di metallo inchiodati sopra per aggiungere ulteriore protezione e, sulle cosce delle protezioni anch’esse in cuoio rigido, mentre al suo fianco pende la sua strana spada ricurva: i suoi vestiti e i componenti dell’armatura sono tutti di colore nero il che fa risaltare ancor di più la sua testa completamente rasata, fatta eccezione per la lunga treccia che gli pende nella parte posteriore del cranio. Hettar ti saluta nuovamente congiungendo le mani e inchinando la testa nella tua direzione con gli occhi chiusi.

Larnach invece indossa un armatura completa, apparentemente simile a quella di Maran ma più scura: non si tratta però di una brunitura del metallo ma probabilmente di un’ossidazione dello stesso; infatti la brunitura non è uniforme e qui e là ti sembra di intravvedere tracce di ruggine e, quando l’uomo si muove, la sua armatura stride un po’ di più di quella del compagno. Anche Larnach non indossa l’elmo e porta al fianco anch’egli una spada simile a quella di Maran: probabilmente per le guardie di Rabona è un arma in dotazione. Quando ti avvicini Larnach ti fissa per alcuni istanti con la sua consueta espressione malinconica, poi distoglie lo sguardo scuotendo la testa e guarda altrove, forse cercando di concentrarsi sul suo compito.

Sembra che tu abbia a che fare con i guerrieri più laconici del gruppo ma… chissà, forse se provi a rivolgerti a loro direttamente…
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08-06-2015, 07:03 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 08-06-2015 07:04 PM da Ophelia.)
Messaggio: #50
RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
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I due uomini erano lì in silenzio. Entrambi la salutarono a modo loro, appena la videro: Hettar congiungendo le mani e chinando la testa con un cenno; Larnach rivolgendole uno sguardo malinconico e poi distogliendolo.
Juliet si sedette con loro, con un sorriso allegro. Quei due le sembravano a posto; solo un po' silenziosi. All'estroversa guerriera non sarebbe affatto dispiaciuto fare un po' di conversazione e portare allegria. Si era resa conto di quanto la compagnia aiutasse il suo umore, anche durante il test. La differenza tra una Juliet sola ed una affiancata da altre persone era davvero tanta. Era sicura che anche le sue prestazioni sarebbero state migliori in una missione con più guerriere.
A volte quel carattere aperto le era davvero d'impiccio.
Dopo esser rimasta in silenzio per qualche minuto, la ragazza decise di iniziare una conversazione. "Da quanto tempo fate questo lavoro?" domandò, incrociando le gambe e alternando lo sguardo tra i due.

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09-06-2015, 09:36 PM
Messaggio: #51
RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Alla tua domanda Larnach, senza mutare espressione, si discosta un poco da voi mentre Hettar, scuotendo il capo e facendo oscillare la sua treccia, replica con voce profonda e pacata:

Non ti risponderà… almeno finché Maran, Leyhon e soprattutto Relg saranno a portata d’orecchi. Quell’uomo sta attraversando una profonda crisi religiosa e, per qualche motivo che non mi spiego, la tua presenza sembra aver peggiorato la cosa. Conosco Larnach da quasi un anno e non è mai stato così triste e silenzioso.

Hettar soffoca a stento uno sbadiglio e poi si stiracchia, facendo scricchiolare la sua armatura di cuoio e metallo, poi continua:

In quanto a me…Non c’è molto di più da dire rispetto a prima: avevo otto anni quando la mia famiglia venne sterminata da dei razziatori di cavalli; avrei potuto perdonare il furto del bestiame, ma non l’assassinio di mio padre e la violenza e la morte su mia madre e sulle mie due sorelle maggiori! Io stesso mi salvai per un colpo di fortuna… Gli altri membri del mio clan giunsero troppo tardi per salvarli e a me non rimase altro cammino che seguire la strada della vendetta così, appresa l’arte della spada dal più forte guerriero del mio clan e ottenuto il permesso dei miei anziani, iniziai la vita del cacciatore di taglie, che oramai dura da quasi dieci anni. Penso sia inutile dirti chi sono stati i primi banditi che ho mandato all’altro mondo: per fortuna delle mie tasche la taglia sulle loro teste valeva sia che fossero vivi sia da morti…

Gli occhi di Hettar brillano di una truce soddisfazione e il suo sorriso ricorda sinistramente quello di Jurgen, quando il calvo guerriero conclude la sua ultima frase, accarezzando con la mano destra l’elsa della sua spada ricurva.
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12-06-2015, 05:49 PM
Messaggio: #52
RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Citazione:Narrato
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Dopo le parole della ragazza Larnach si discostò leggermente dai due, mentre a rivolgerle la parola fu Hettar.
"Non ti risponderà… almeno finché Maran, Leyhon e soprattutto Relg saranno a portata d’orecchi. Quell’uomo sta attraversando una profonda crisi religiosa e, per qualche motivo che non mi spiego, la tua presenza sembra aver peggiorato la cosa. Conosco Larnach da quasi un anno e non è mai stato così triste e silenzioso."
Ancora con la religione... Juliet spostò lo sguardo dall'interlocutore a Larnach. La crisi religiosa lo rendeva triste? Perchè?
Provò ad immaginare cosa si potesse provare nell'essere uomini di fede. Probabilmente, quando ci si aggrappa troppo a qualcosa, in questo caso un dio irraggiungibile, e la razionalità mette in crisi tutto ciò, ci si sente tristi poichè si avverte il suono delle proprie speranze che si sgretolano. Tutto ciò in cui si crede... viene messo in dubbio, e così la propria stessa vita assume tutto un altro significato.
"In quanto a me…Non c’è molto di più da dire rispetto a prima: avevo otto anni quando la mia famiglia venne sterminata da dei razziatori di cavalli; avrei potuto perdonare il furto del bestiame, ma non l’assassinio di mio padre e la violenza e la morte su mia madre e sulle mie due sorelle maggiori! Io stesso mi salvai per un colpo di fortuna… Gli altri membri del mio clan giunsero troppo tardi per salvarli e a me non rimase altro cammino che seguire la strada della vendetta così, appresa l’arte della spada dal più forte guerriero del mio clan e ottenuto il permesso dei miei anziani, iniziai la vita del cacciatore di taglie, che oramai dura da quasi dieci anni. Penso sia inutile dirti chi sono stati i primi banditi che ho mandato all’altro mondo: per fortuna delle mie tasche la taglia sulle loro teste valeva sia che fossero vivi sia da morti…" E dopo queste parole, l'uomo sorrise in maniera similare a quella di Jurgen e accarezzò l'elsa della sua spada. Sembrava felice di aver avuto la sua vendetta. Per quella di Juliet, invece, ci aveva pensato un'altra guerriera... Forse è per questo motivo che non riusciva a trovare pace?
Abbassò la testa e osservò i propri piedi, lasciandosi sfuggire un'altra domanda. "Avete paura?" Domanda molto generica. Si riferiva principalmente alla missione, alla paura di morire per mano del nemico che avrebbero combattuto; ma nel suo attuale stato mentale quella domanda aveva assunto più e più significati. Della vita, della morte, del domani, di lei, del buio, dei demoni...


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14-06-2015, 03:02 PM
Messaggio: #53
RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Alla tua domanda, il viso di Hettar cambia ancora espressione, il sorriso svanisce e e i suoi occhi si fanno vuoti per alcuni istanti, come se stesse pensando intensamente a qualcosa. Poi all’improvviso sembra scuotersi da quello stato e il suo volto, stavolta con un’espressione seria, ti fissa mentre ti risponde:

Paura? Certo che ho paura! Tutti gli uomini, chi più, chi meno, hanno paura! Chiunque ti dica il contrario mente o è un pazzo! La vera domanda è: sai reagire alla paura?

Hettar fa una pausa per prendere fiato ed essere sicuro di avere tutta la tua attenzione…

Vedi, la paura è un istinto innato negli uomini: tutti ce l’hanno ma molti non hanno la forza di reagire a essa. Altri invece trovano in loro stessi la forza di vincere la propria paura e questa forza si chiama coraggio! Io ho paura, ma credo di poter dire che, visti gli anni passati della mia vita, ho anche una certa dose di coraggio! E credo che la stessa cosa valga anche per tutti i miei compagni.

Hettar fa ancora una pausa e poi, all’improvviso ti chiede:

E tu, Juliet, guerriera dell’Organizzazione, tu hai coraggio? Sei capace di affrontare un pericolo che ti coglie alla sprovvista?
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16-06-2015, 01:21 AM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 16-06-2015 01:22 AM da Ophelia.)
Messaggio: #54
RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
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La domanda della guerriera, venuta un po' dal nulla, ebbe effetto sull'uomo, il quale cambiò espressione. Sembrava pensoso, inquieto. La ragazza distolse l'attenzione dalle proprie caviglie, guardandolo.
"Paura? Certo che ho paura! Tutti gli uomini, chi più, chi meno, hanno paura! Chiunque ti dica il contrario mente o è un pazzo! La vera domanda è: sai reagire alla paura?
Vedi, la paura è un istinto innato negli uomini: tutti ce l’hanno ma molti non hanno la forza di reagire a essa. Altri invece trovano in loro stessi la forza di vincere la propria paura e questa forza si chiama coraggio! Io ho paura, ma credo di poter dire che, visti gli anni passati della mia vita, ho anche una certa dose di coraggio! E credo che la stessa cosa valga anche per tutti i miei compagni.
E tu, Juliet, guerriera dell’Organizzazione, tu hai coraggio? Sei capace di affrontare un pericolo che ti coglie alla sprovvista?"

Dopo aver ascoltato attentamente le parole di Hettar, Juliet assunse a sua volta un'espressione pensierosa, tornando a guardare in basso. Non era sicuramente da lei abbassare la testa, orgogliosa com'era; lo faceva sporadicamente, nei momenti in cui si fermava a riflettere su qualcosa.
E orgogliosa com'era, come poteva ammettere di avere forse paura più di tutti? Aveva un casino indescrivibile dentro di sè, a partire dalle relazioni umane (e non). Desiderava dei legami, ma ne era anche terrorizzata; voleva vivere da sè e per sè, ma la solitudine la opprimeva; voleva essere la più forte, ma temeva di morire troppo presto. Era legata alla vita, ma non lo era al tempo stesso.
Coraggio? E che ne sapeva lei. Aveva sempre e solo vissuto sulla base dei suoi istinti, di ciò che le suggeriva l'adrenalina. Così come non ci aveva pensato due volte ad attaccare il mostro che stava sbranando i suoi genitori, così poco dopo si era gettata tra le braccia dell'Organizzazione. Usava il cervello e non lo usava; e altrettanto velocemente cambiava idea.
Agiva d'istinto come le bestie, e al massimo attivava la materia grigia per calcolare una mossa. Puro e semplice istinto: non sapeva se si potesse definire 'coraggio'.
"Io... sono poco più di un animale addomesticato. Tutte le decisioni che ho preso nella mia vita, le ho prese con il semplice istinto. Faccio di tutto per restare in vita e non so nemmeno il perchè. Forse sto cercando uno scopo ben più alto del "vendicarmi degli Yoma". Ho il loro sangue nel mio corpo, dovrei razionalmente farmi orrore, e ciò non accade. Uso poco il cervello.", mormorò di getto. Si mordicchiò il labbro inferiore, ancora a testa bassa, tenendo lo sguardo fisso sulle proprie mani raccolte a coppa sulle caviglie. "Non so se ciò si possa definire 'coraggio'." In momenti come questi emergeva il suo lato più infantile e bisognoso di conferme, lato che cercava in ogni modo di nascondere agli occhi degli altri.

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16-06-2015, 07:37 PM
Messaggio: #55
RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Il volto di Hettar riprende la sua espressione seria e calma mentre ascolta le tue parole; ci pensa su per alcuni istanti e poi ti replica:

Una spada non potrà mai essere un aratro Juliet! Il destino ti ha reso una guerriera e questo è quel che sei e che sarai! Guardare indietro ti porterà solo sofferenza, non si può cambiare il passato; si può solo guardare avanti cercando quello che è meglio per noi stessi! E ricordati che l’istinto e l’addestramento sono i nostri alleati in battaglia, ma il cervello aiuta a restare vivi!

Hettar pronuncia quell’ultima frase con un tono più… caldo e gentile rispetto a quello che aveva usato finora. Hai come l’impressione che un amico ti stesse dando un consiglio molto importante.

Detto questo, il guerriero si allontana a sua volta, iniziando a fare un giro dell’accampamento, mentre Larnach si è fermato dall’altro lato del gruppo dei guerrieri addormentati. Rimani sola con i tuoi pensieri fino all’alba.

Al sorgere del sole Hettar e Larnach danno la sveglia all’accampamento e, a uno a uno, tutti i tuoi compagni, chi sbadigliando chi imprecando, si levano dai loro giacigli preparandosi per un’altra giornata a cavallo. Dopo aver fatto colazione consumando il cibo rimasto la sera prima, vi rimettete sulla strada. Kheldar ti offre nuovamente il posto sul suo cavallo e, che tu accetti o meno, la marcia prosegue esattamente come il giorno prima: una fermata a ora di pranzo per far riposare i cavalli e mangiare un boccone per chi lo desidera e poi avanti verso Nord fin quasi al tramonto.

Giungete in vista di quella che sembra essere una piccola casa colonica la quale però sembra essere stata distrutta da un incendio: la struttura di mattoni rossi, in prossimità delle finestre, è annerita dal fumo e le travi del tetto, quelle ancora visibili, sono crollate all’interno della struttura. Guardando a destra rispetto a quello che sembra essere l’ingresso della casa, si nota quello che sembrava essere un orticello oramai invaso da piante selvatiche e infestanti, mentre a sinistra della casa appare una fila ordinata di cumuli di terra, grandi quanto un uomo: evidentemente delle sepolture; in tutto sono una dozzina. La tua attenzione viene poi richiamata dalla voce di Lukas.

Questo è il luogo di un altro attacco! Il più recente! Qui viveva una piccola comunità composta da dodici monaci che sono stati fatti a pezzi con estrema crudeltà… o almeno così hanno riferito i pietosi viandanti che ne hanno trovato i resti e dato loro sepoltura. I giochi sono finiti, signori! Da qui in poi vi consiglio di prestare la massima attenzione anche quando non siete di guardia! Come potete vedere, chi stiamo cacciando non si fa molti scrupoli nell’uccidere!

Dopodiché i tuoi compagni iniziano ad accamparsi, ma avverti chiaramente che il clima è molto più teso della sera precedente: nessuno scherza e ciascuno se ne sta per conto suo o, al massimo, assieme al compagno che conosce meglio, consumando parte del cibo che si è portato dietro. Dopo il tramonto la luna piena sale in un cielo senza nuvole, punteggiato di stelle, mentre Maran e Leyhon si offrono volontari per il primo turno di guardia…


Citazione:Come hai visto, ho accelerato un po’ i tempi. Juliet ha un po’ di tempo prima dell’alba e della partenza per riflettere, se lo desidera, sulle parole di Hettar. Non ci saranno problemi alla mattina se la tua guerriera desidera mangiare qualcosa prima di partire. Descrivi poi brevemente le reazioni di Juliet al racconto di Lukas e come la tua guerriera eventualmente si prepara per la notte.
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17-06-2015, 11:44 PM
Messaggio: #56
RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Citazione:Narrato
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"Sussurrato"
"Detto da altri"

"Una spada non potrà mai essere un aratro Juliet! Il destino ti ha reso una guerriera e questo è quel che sei e che sarai! Guardare indietro ti porterà solo sofferenza, non si può cambiare il passato; si può solo guardare avanti cercando quello che è meglio per noi stessi! E ricordati che l’istinto e l’addestramento sono i nostri alleati in battaglia, ma il cervello aiuta a restare vivi!"
Juliet rialzò la testa ed annuì meccanicamente, un po' sorpresa. Non pensare al passato... Destino... Ripetè più volte queste parole nella sua mente; e più le ripeteva, più le sembravano perfettamente logiche. Sì, aveva decisamente senso! Non si aspettava di avere un atteggiamento negativo... Insomma, aveva sempre fatto del suo meglio per essere solare come ricordava. E invece si stava solo gettando la zappa sui piedi.
Certo, ci era anche arrivata da sola ad un certo punto; ma sentirlo dire da voci esterne la convinceva molto di più, perchè significava che non fossero solo delle sue paranoie. Era tutto vero.
Bene, doveva mettersi l'anima in pace e smettere gradualmente di rimuginare sul passato: anche se era più facile a dirsi che a farsi, ce l'avrebbe messa tutta. Era una guerriera, dopotutto. Ancor prima di entrare nell'Organizzazione, lo era sempre stata. Fin da bambina.
Per quanto riguardava la parte relativa al karma, aveva già il suo pensiero. Non affidava interamente il proprio percorso al destino, perchè teneva al fatto di poterselo plasmare da sè, per quanto possibile.
Ringraziò l'uomo per il consiglio, quella chiacchierata le era stata decisamente utile; ed Hettar si allontanò per fare il giro dell'accampamento.
Rimase seduta lì fino all'alba, senza più guardarsi i piedi.

Fu felice di rivedere gli altri da svegli, il sole che sorgeva ed un nuovo giorno che cominciava... La notte era decisamente il momento della giornata che meno le andava a genio. A Juliet piaceva la compagnia, il sole, la luce, la vita. Non aveva lottato per restare in vita; tuttavia, aveva imparato ad apprezzare quel dono e a renderlo (nuovamente) il suo elemento. E si sentiva decisamente allegra.
Dopo aver mangiato un po', il folto gruppo si mise in marcia; Kheldar le offrì nuovamente posto sul suo cavallo e la guerriera ovviamente accettò. Come il giorno prima si fermarono per pranzo, fecero riposare i cavalli e ripartirono, sempre nella stessa direzione fino al tramonto.

Giunsero presso una piccola abitazione che sembrava esser stata distrutta da un incendio. Nei pressi della casetta vi era quello che in passato doveva esser stato un piccolo orto, ormai invaso dalle erbacce; e a sinistra della casa notarono dodici cumuli di terra a grandezza d'uomo, disposti in fila. Delle sepolture.
La voce di Lukas fece chiarezza sulla situazione. "Questo è il luogo di un altro attacco! Il più recente! Qui viveva una piccola comunità composta da dodici monaci che sono stati fatti a pezzi con estrema crudeltà… o almeno così hanno riferito i pietosi viandanti che ne hanno trovato i resti e dato loro sepoltura. I giochi sono finiti, signori! Da qui in poi vi consiglio di prestare la massima attenzione anche quando non siete di guardia! Come potete vedere, chi stiamo cacciando non si fa molti scrupoli nell’uccidere!"
Juliet deglutì. Cazzo, a sentirlo così sembrava decisamente il lavoro di uno Yoma. Dannazione era uno Yoma, ne era sempre più sicura. E lei sarebbe dovuta fuggire lasciando quella gente in pasto a quel mostro.
Gli altri intorno a lei iniziarono ad accamparsi. Il clima era così teso quella sera... Sembrava quasi che le parole di Lukas avessero spaventato anche gli altri, oltre che lei. Ma era ovvio, che stupida. Loro non avevano possibilità contro uno Yoma, come avrebbero potuto starsene lì a ridere e scherzare dopo quel racconto?
Restò in piedi tutto il tempo, la preoccupazione e l'ansia stampate in volto, sperando che nessuno lo notasse. Respirò a fondo, più volte, inspirando ed espirando, cercando di calmare quel terribile sentimento. Le braccia ciondolavano fiaccamente mentre la guerriera camminava avanti e indietro per il campo, senza cercare compagnia, senza cercare conforto da nessuno. Chi avrebbe potuto darglielo, in ogni caso? Erano solo umani. Era lei a dover dare conforto a loro, semmai.
Iniziarono i turni di guardia; Juliet decise che avrebbe fatto come la sera precedente: presto a letto e presto in piedi, così avrebbe potuto monitorare personalmente la situazione nelle ore più tarde. Sì, aveva questa stupida convinzione secondo cui la notte tarda avrebbe aumentato la possibilità di attacchi.
Decise di dormire nella parte più esterna dell'accampamento, lontana da tutti gli altri. Sentiva quasi di essere lei stessa un pericolo per loro, una strega attira sventure...

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18-06-2015, 09:37 PM
Messaggio: #57
RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Scegli quindi, come la sera prima, di coricarti subito per essere sveglia e pronta nel cuore della notte… La tua scelta sembra rivelarsi azzeccata perché, nel mentre ti stavi svegliando da sola, il massiccio e deforme Federgast ti si avvicina e ti dice a bassa voce:

Svegliati Juliet! Leyhon è scomparso!

Per poi allontanarsi subito dopo. Quando ti alzi in piedi percepisci chiaramente che la tensione nell’aria è maggiore di prima ma, nonostante questo, vedi tutti i tuoi compagni che si stanno infilando le loro armature lentamente, cercando di fare meno rumore possibile.

In mezzo all’accampamento, noti Maran che sta discutendo con Lukas, Kheldar e Barak: la giovane guardia di Rabona sembra, ovviamente, molto tesa e preoccupata, tuttavia riesce a moderare il tono della voce anche se questo sembra richiedergli un certo sforzo.

Lì vicino, noti anche Hettar e Larnach i quali stanno spegnendo il fuoco da campo soffocandolo con una vecchia coperta, probabilmente per non sprecare acqua…
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18-06-2015, 11:06 PM
Messaggio: #58
RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Citazione:Narrato
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"Sussurrato"
"Detto da altri"

Non dormì troppo bene, quella notte... In realtà non dormì neanche male. Non sognò, non pensò a nulla; ma continuava a percepire una strana inquietudine addosso. Era strano, non sapeva spiegarselo...
Si risvegliò nella stessa posizione in cui si era addormentata, precisa e identica. Persino la posa del braccio. Che ansia risvegliarsi e vedere ancora il cielo nero e la luna così alta...! Non era decisamente abituata a quella routine, tuttavia sapeva anche che lamentarsi non le era concesso, quindi non mostrò segni di insofferenza. Le sembrava anche di aver dormito di meno, quando non c'era il sole ad aspettarla al risveglio.
Neanche il tempo di rimettersi in piedi e stropicciarsi gli occhi, che la sua sensazione si rivelò inquietantemente fondata: la massiccia figura di Federgast le si avvicinò.
"Svegliati Juliet! Leyhon è scomparso!"
Aggrottò le sopracciglia e si guardò intorno. Gli altri erano tutti svegli e stavano indossando le armature lentamente, c'era una gran tensione nell'aria.
Riprese completamente i sensi nel giro di trenta secondi e scattò in piedi, estraendo la spada dal fodero. Leyhon... scomparso. Il fratello dell'uomo, evidentemente preoccupato, stava discutendo con Lukas, Barak e Kheldar, mentre Hettar e Larnach erano intenti a spegnere il fuoco da campo.
Questa non ci voleva. Aveva un brutto presentimento.
Con la grossa Claymore appoggiata sulla spalla destra, Juliet decise di raggiungere il gruppetto in cui erano presenti Maran e Lukas, per conoscere le direttive.

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19-06-2015, 09:10 PM
Messaggio: #59
RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Claymore in spalla, raggiungi i quattro compagni che stanno discutendo tra loro:

Capisco il tuo punto di vista Lukas ma io… non posso abbandonare mio fratello! Andrò a cercarlo anche da solo, se devo!

Sta dicendo Maran in quel momento, trattenendo a stento la sua rabbia. Lukas Valan ascolta in silenzio lo sfogo del compagno, poi scuote la testa e gli risponde, senza lasciarsi andare a intemperanze:

Va bene Maran! Mi hai convinto! Potrebbe essere pericoloso ma… non posso ignorare i tuoi sentimenti. Kheldar, Barak, andate con lui a cercare il ragazzo ma se ci fossero dei problemi, QUALUNQUE tipo di problemi, ritornate qui immediatamente, con o senza di lui! Sono stato chiaro?

I due uomini annuiscono e la stessa cosa fa anche Maran dopo qualche istante. Subito dopo Lukas ti nota e ti fa cenno di avvicinarti, rivolgendosi a te mentre lo fa:

Juliet! Suppongo tu abbia sentito tutto… vorrei chiederti, se puoi, di accompagnare Maran, Kheldar e Barak alla ricerca di Leyhon. Se è vero che, come si dice, i sensi di voi guerriere sono più acuti di quelli degli uomini, ci potresti essere di grande aiuto.

I quattro uomini ti fissano, attendendo la tua risposta, mentre gli altri stanno finendo di prepararsi…
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22-06-2015, 02:06 AM
Messaggio: #60
RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Citazione:Narrato
"Parlato"
"Pensato"
"Sussurrato"
"Detto da altri"

Con la spada ben stretta e lo sguardo vigile, sebbene segnato dalle occhiaie post-sveglia, Juliet raggiunse il gruppetto dei quattro, che stavano ancora discutendo.
"Capisco il tuo punto di vista Lukas ma io… non posso abbandonare mio fratello! Andrò a cercarlo anche da solo, se devo!"
Beh, era normale. Chi non partirebbe subito per ritrovare una persona cara? Anche lei... anche lei.
"Va bene Maran! Mi hai convinto! Potrebbe essere pericoloso ma… non posso ignorare i tuoi sentimenti. Kheldar, Barak, andate con lui a cercare il ragazzo ma se ci fossero dei problemi, QUALUNQUE tipo di problemi, ritornate qui immediatamente, con o senza di lui! Sono stato chiaro?"
Effettivamente non potevano permettersi di stare dietro ad ogni singolo membro del gruppo, a patto che questo fosse insostituibile. I due fratelli di Rabona le sembravano sostituibili; al contrario suo, oppure probabilmente di Lukas, che avevano un ruolo fondamentale per la missione.
Sapeva come bisognasse comportarsi, quando si è a capo di un gruppo con uno scopo.
Lukas a quel punto notò la ragazza e le fece cenno di avvicinarsi: "Juliet! Suppongo tu abbia sentito tutto… vorrei chiederti, se puoi, di accompagnare Maran, Kheldar e Barak alla ricerca di Leyhon. Se è vero che, come si dice, i sensi di voi guerriere sono più acuti di quelli degli uomini, ci potresti essere di grande aiuto."
La guerriera mostrò uno dei suoi tipici sorrisi sghembi, guardando gli uomini lì presenti con gli occhi che le luccicavano per la sete d'avventura (e la voglia di usare la sua spada).
"Non c'è bisogno di chiedermelo"
Ma come, da preoccupata aveva mutato completamente modo di porsi in una situazione del genere? No. Lei aveva ancora quel misto di ansia e paura (certo non per Leyhon) dentro di sé, ce l'aveva sempre. Tuttavia, visto che la sua natura non le permetteva di fare a meno di provare emozioni forti, sopprimeva i sentimenti con altri sentimenti capaci di annebbiare la sua mente ancora di più. Ed in questo caso la paura la combatteva con l'azione esagerata, con la sete di combattimento, la furia, il lanciarsi verso l'ignoto, proprio come aveva detto la sera prima ad Hettar.
Quindi quelle labbra curvate non mentivano neanche in minima parte: lei era divertita. Lo era davvero. E anche se non le avessero chiesto di unirsi a quel gruppo per cercare l'uomo scomparso, sarebbe stata lei stessa a proporsi. Solo con il moto riusciva a sconfiggere l'ansia e l'attesa dell'immobilità.


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