ClaymoreGDR Forum - Gioco di Ruolo di CLAYMORE

Versione completa: Birdcage [BlackGhost - Targul]
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BlackGhost

Quando la guardia si avvicinò di più ad Angela, quest'ultima potè constatare che, diversamente da quello che aveva pensato di primo acchito, l'uomo era sobrio e il suo stupore nel vedere due Claymore non era dato dagli effetti dell'alcool, ma dalla semplice ignoranza del loro arrivo. Tutto quell'odore di vino che impregnava la città fece supporre ad Angela del contrario. "Allora fa sul serio, quest'uomo è totalmente all'oscuro del fatto che la città ha richiesto aiuto all'Organizzazione per la presenza di yoma tra le sue mura".

"Ai nostri superiori è giunta una richiesta di intervento da questa città e hanno inviato noi due" Angela si girò a guardare la compagna non appena questa rivolse la parola alla guardia "Cortesemente, potreste portarci dal sindaco cosicchè possiamo cominciare a lavorare?". Notò che Kaira era perplessa quanto lei dalla situazione che si era venuta a creare e notò anche che manteneva una certa diffidenza nei riguardi del soldato, diffidenza largamente giustificata e in parte condivisa anche da Angela, ma che svanì non appena si rese conto che l'uomo era visibilmente stupito dalle parole di Kaira. Quella reazione non fece altro che stupire a sua volta Angela che, intanto, riuscì a cogliere la confusione e le mille domande che regnavano nella mente della guardia, a conferma della sua ignoranza sull'arrivo delle due guerriere.

Alfine, l'uomo si offrì volontario per scortarle alla residenza del sindaco e si avviò in direzione delle rovine del castello, percorrendo spedito la strada che stavano precedentemente transitando le due. Angela seguì la guardia e Kaira, posizionandosi dietro di loro, tenendo un passo più pacato mentre rifletteva sulla situazione.
"Sembra che la parte diplomatica della missione non tarderà molto ad arrivare"
sussurrò a Kaira con un tono distaccato, ma che nascondeva inconsciamente una nota di ironia.

Citazione:Yoki utilizzato: 0%;
Stato fisico: perfetto;
Stato psicologico: pensierosa riguardo allo svolgimento della missione;
Abilità utilizzate: percezione dello yoki (passiva).

Targul

Lo stupore della guardia al loro arrivo era dovuto al fatto che, a quanto pareva, nessuno era stato informato della richiesta di intervento.

"Probabilmente le autorità vogliono tenere la faccenda dello Yoma segreta. Temo, però che questa sia un'utopia. La notizia del nostro arrivo si diffonderà presto."

-Se ciò che dite corrisponde al vero, allora vi scorterò alla sua residenza senza indugio. Scusatemi per il mio atteggiamento, prima, ma il vostro arrivo non mi era stato comunicato.-

Kaira si incamminò dietro l'uomo assieme ad Angela. Il soldato le stava conducendo lungo la strada che stavano percorrendo già da prima, quella che portava alle rovine. Probabilmente era là che alloggiava il sindaco.

Ad un certo punto, Angela sussurrò qualcosa a Kaira.

-Sembra che la parte diplomatica della missione non tarderà molto ad arrivare-

-Già. Speriamo che il sindaco sia una persona ragionevole e, soprattutto, che non si tratti di un falso allarme. Mi seccherebbe essere venuta fino a qui per nulla. Intanto continuiamo a cercare i bersagli.-


Mentre proseguiva lungo la strada, Kaira continuò a scandagliare attentamente i dintorni con la sua percezione dello Yoki, in cerca dei nemici.







Citazione:Yoki Utilizzato: 0%
Stato Fisico: Ottimale
Stato Psicologico: Contenta che qualcuno la conduca dal sindaco, ansiosa di iniziare a lavorare
Abilità Utilizzate: Percezione dello Yoki (Passiva)

Narratore

Piene di speranze e di dubbi, raggiungete un'abitazione che un tempo doveva aver fatto parte delle costruzioni del castello, ma che è stata ristrutturata e rimodernata: è alta due piani e probabilmente possiede anche una cantina, come lascia presupporre una piccola grata vicino al marciapiede, di quelle che si usano per mantenerla arieggiata.

La guardia si ferma e bussa alla porta, che viene prontamente aperta da una sorta di usciere e, in breve, vi ritrovate al suo interno. Il sindaco, un ometto dai capelli e dai baffi bianchi che siede al tavolo della sala principale, sembra indaffarato con alcune cartacce; dietro di lui, un soldato con una lancia.

Al vedervi si ritrova a sobbalzare sulla sua sedia, colto in un misfatto, ma subito si ricompone. Si schiarisce la voce e domanda: «Ebbene?»

Di certo c'è qualcosa che non torna nel suo atteggiamento...

Note del Master

BlackGhost

La mente di Angela era colma di mille perplessità sullo svolgimento che la missione stava assumendo. Mentre cercava di dare un senso logico a tutto ciò, i suoi piedi raggiunsero la soglia dell'abitazione del sindaco; abitazione che si trovava nel centro esatto della città murata. Il piccolo palazzo di due piani era stato strappato dalle fatiscenti rovine del castello e restaurato in modo tale da farlo apparire sfarzoso e ricco di ornamenti, stonando così con la povertà e la semplicità di quello che rimaneva dell'antico castello. L'intenso odore di vino che saliva dalla grata del palazzo, al di sopra del marciapiede, le fece supporre che nei sotterranei ci fosse una cantina dove veniva custodita un'immensa collezione di vini pregiati e molto rari, essendo quella la dimora del sindaco di una città dove il vino era la merce più richiesta e di prim'ordine.

Varcata la porta d'ingresso, di legno pregiato e ricoperta di decorazioni in ferro battuto che raffiguravano delle foglie di vite, le due Claymore si ritrovarono nella sala principale interamente invasa da quadri, piante, mobili e arazzi antichi. Una vera e propria dimora di un'autorità di una città economicamente sviluppata, seppur Maycomb fosse ormai lontana dal suo antico splendore.
Il sindaco, un uomo piccolo con capelli e folti baffi canuti, sedeva ad un tavolo invaso da scartoffie su cui era concentrato a scrivere e dopo lo stupore di ritrovarsi dinnanzi due Claymore, si rivolse a loro come se aspettasse una qualche spiegazione alla loro presenza in città. Angela inarcò un sopracciglio, stupita dal comportamento del sindaco. "La faccenda andrà per le lunghe" Angela non aveva voglia di sprecare parole con uno che nemmeno era a conoscienza che nella sua città si erano introdotti degli yoma, quindi si avvicinò ad una delle colonne presenti nella sala, una tra quelle più vicine al tavolo su cui sedeva l'uomo, e si appoggiò con la schiena, incrociò le braccia e chiuse gli occhi lasciando a Kaira, per il momento, le spiegazioni.

"Quest'uomo merita di sentire quello che la mia compagna penserà in questo momento, proprio perchè è una che dice le cose come stanno, secondo quanto mi ha detto. Di tempo da perdere non ne abbiamo".

Citazione:Yoki utilizzato: 0%;
Stato fisico: perfetto;
Stato psicologico: vuole sbrigare la faccenda il più rapidamente possibile e chiarire il probabile malinteso con il sindaco le pare una grande perdita di tempo;
Abilità utilizzate: percezione dello yoki (passiva).

Targul

La guardia condusse le due guerriere fino all'ufficio del sindaco. I corridoi della fortezza erano permeati dall'odore del lusso: legni pregiati, dipinti, stoffe -probabilmente arazzi-. I piedi di Kaira affondavano in un morbido tappeto e la guerriera poteva udire i passi sommessi dei domestici. Sebbene l'ambiente fosse, probabilmente, confortevole, Kaira non riusciva a goderselo. Il genere di persone, di politici, che vivevano nello sfarzo erano quelli che finivano, per i loro modi di fare, con l'essere invisi a Kaira. Kaira non si sarebbe sorpresa se, pur vivendo nel lusso, il sindaco avrebbe cercato di tirare sul prezzo dei loro servizi.

Poco dopo le due guerriere vennero introdotte nell'ufficio del sindaco.

-Ebbene?-

Kaira rimase perplessa. Sembrava quasi che il sindaco non sapesse cosa Kaira e Angela facessero lì.
Il rumore dei passi di Angela indicò che la guerriera si era fatta da parte, lasciando, almeno per il momento, le pubbliche relazioni a Kaira. Quest'ultima non esitò ad andare dritta al punto.

-Noi siamo le guerriere inviate in risposta alla richiesta di sterminio di Yoma proveniente da questa città. La tariffa è quella standard e la cifra è da intendersi per Yoma ucciso. Un incaricato passerà a raccogliere il pagamento a lavoro ultimato. Queste sono le condizioni.- disse Kaira in tono professionale -Ci metteremo al lavoro il prima possibile. Intanto, vi saremmo grate se voleste fornirci qualunque informazione riguardo agli attacchi degli Yoma.-

Kaira prestò molta attenzione alla risposta del sindaco. La cieca era una persona sincera e aveva un ottimo udito, quindi avrebbe colto eventuali sfumature della voce del sindaco che indicassero menzogne. Nel frattempo scandagliò prima la stanza e poi il palazzo con la sua percezione dello Yoki. Uno Yoma travestito da sindaco, da sua guardia o da domestico non sarebbe stato certo qualcosa di cui sorprendersi.





Citazione:Yoki Utilizzato: 0%
Stato Fisico: Ottimale
Stato Psicologico: Diffidente nei confronti del sindaco
Abilità Utilizzate: Percezione dello Yoki (Passiva)

Narratore

Kaira ha esposto per entrambe ed in maniera egregia, lo scopo della vostra missione. Tesla ne sarebbe fiero, il sindaco invece inarca un bianco sopracciglio e si porta la mano al volto, il pollice sotto il mento, l'indice posto parallelamente alle labbra, come a considerare le parole della più audace di voi. La bocca ha uno spasmo, come un sorriso che voglia uscire ma che venga trattenuto a forza. Alla fine non resiste e scoppia a ridere. La guardia dietro di lui, non volendo esser da meno, gli fa compagnia con un ghigno.

Quel baffuto ometto riesce presto a sfogarsi e a ridarsi una parvenza di contegno. Piega la testa di lato e con un gesto ampio della mano sembra volervi illustrare qualcosa di ovvio perfino ai bambini.

«Yoma!? A Maycomb...?» All'improvviso si rivolge alla guardia che vi ha condotto fin là, con disappunto. «Sebian, con che coraggio hai voluto condurle fin qui? Volevi solo vedermi sbeffeggiare da queste... queste...» La sua mano si agita indicandovi, mentre il suo sguardo si posa nuovamente sui vostri, celando un certo disprezzo. «...streghe.» Lo sibila a voce più bassa ma ferma. «Questa è l'ultima che mi fai, Sebian, non credevo che il tuo odio nei miei confronti giungesse a tanto. Restituiscimi la spada!»

L'uomo alle vostre spalle tituba, apre e chiude meccanicamente la bocca, poi china il capo al destino avverso e si slaccia il gladio, poggiandolo con cura sul tavolo ignorando la mano aperta del sindaco.

«Ora, Sebian, abbi la compiacenza di eseguire il tuo ultimo ordine come guardia di Maycomb e accompagnale all'uscio.»

Gli occhi di Sebian sono lucidi, mentre vi guarda in attesa che vogliate abbandonare quel luogo.

L'atteggiamento è davvero strano, ma sembra difficile smuoverlo dal suo fermo torpore - che i fumi pregiati dei suoi vini gli abbiano dato alla testa? - ma di sicuro vi ha stupito: chi potrebbe essere così orgoglioso da negare la presenza degli yoma? Forse riuscirete ad ottenere informazioni in altro modo...

BlackGhost

Le parole di Kaira non potevano essere più dirette e adatte. Mentre attendeva la risposta del sindaco, Angela si mantenne immobile in quella posizione mostrando un'aria indifferente ed annoiata, anche se in realtà stava prestando attenzione a quello che l'uomo aveva da dire, benchè intuì che poteva essere una perdita di tempo... e aveva ragione. Dopo che la sua compagna ebbe finito di parlare, nella sala calò il silenzio. Angela potè avvertire l'impazienza e la curiosità della guardia che le aveva scortate fin lì, lo stupore della guardia alle spalle del sindaco e la diffidenza che Kaira aveva nei confronti dell'uomo a cui aveva rivolto la parola. Infine, dopo interminabili attimi, il silenzio venne rotto dalla flebile reazione che il sindaco cercava con tutte le sue forze di trattenere, finchè non seppe più resistere e si sfogò con una sonora risata.

Angela aprì di colpo gli occhi non appena il sindaco scoppiò a ridere e lo guardò stupita mentre ammoniva la guardia per averle condotte nella sua abitazione e, soprattutto, per averle condotte alla sua presenza per un motivo che riteneva oltremodo oltraggioso e futile. Al sentir pronunciare le parole di disprezzo, quasi di disgusto nei confronti delle due Claymore, Angela non gli staccò più gli occhi di dosso. L'irritazione per quell'uomo e per le sue tediose parole stavano seriamente minando il suo comportamento impassibile e distaccato.

Sebian fu costretto a deporre la sua spada, quindi il suo impegno come guardia della città, e a scortare le due guerriere fuori dalla sfarzosa dimora. L'irritazione per quell'uomo venne alfine a galla. Angela si avviò con passo deciso non verso l'uscita, ma in direzione del sindaco e si fermò appena si trovò faccia a faccia con lui sbattendo con forza il palmo della mano sul tavolo. L'impatto fece volare i fogli che erano stati impilati accuratamente sul ripiano e ricaddero disordinatamente da tutte le parti. Si può dire che quel gesto era il suo modo di fare diplomazia.

Il sindaco potè avere così l'esclusiva dello sguardo di Angela... uno sguardo che poteva far gelare il sangue anche ad uno yoma.

"Andiamocene, sono stanca di stare a sentire i discorsi senza senso di un ubriacone", girò i tacchi e si diresse alla porta.

Citazione:Yoki utilizzato: 0%;
Stato fisico: perfetto;
Stato psicologico: stupita ed irritata dal comportamento del sindaco;
Abilità utilizzate: percezione dello yoki (passiva).

Targul

Visti i preamboli, Kaira si era aspettata una certa diffidenza da parte del sindaco, ma questi si era addirittura messo a ridere!

"Che idiota."

Non pago di aver categoricamente escluso la possibilità di un'infestazione di Yoma, il sindaco se la prese con la guardia che, incolpevole, le aveva condotte dal sindaco, congedandola dal servizio.

-Andiamocene, sono stanca di stare a sentire i discorsi senza senso di un ubriacone.-

Kaira era assolutamente d'accordo con la compagna.

-Hai ragione, sorella. Con questo idiota perdiamo solo tempo.- disse voltandosi per andarsene.

Prima che il sindaco potesse replicare, però, Kaira aggiunse, dando le spalle al sindaco:

-Ah, dimenticavo. Se per puro caso dovessimo trovare uno Yoma qua fuori, lo uccidiamo o lo lasciamo stare? Giusto per sapere. Se non avete intenzione di pagarci comunque, non vorremmo certo mettervi nell'incresciosa situazione di finire sulla lista degli insolventi... La gente tende sempre ad uscirne alla svelta. E definitivamente.-





Yoki Utilizzato: 0%
Stato Fisico: Ottimale
Stato Psicologico: Irritata nei confronti del sindaco
Abilità Utilizzate: Percezione dello Yoki (Passiva)





Narratore

Il sindaco decide di non cedere agli insulti e, alle allusioni di Kaira, non risponde neanche. I suoi occhi fieri sono ricolmi d'odio, ma fa solo un gesto di commiato con la mano per congedarvi.

All'uscio, l'attendente che vi ha fatte entrare saluta imbarazzato il vostro accompagnatore:

«Mi dispiace... ma portarle qui (fa un cenno verso di voi) dopo tutto ciò che gli avevi urlato al funerale... Mi dispiace...»

Dopo Sebian vi scorta fuori, nella luce pomeridiana che presto lascerà il posto al crepuscolo. Finora gli indizi che avete sono contrastanti: l'Organizzazione ha ricevuto una richiesta d'aiuto da parte di Maycomb, sospettava della presenza di più di uno yoma, eppure il sindaco sembra convinto che non vi sia una reale minaccia. Mentre vi arrovellate su questi pensieri, Sebian appoggia la schiena alle mura esterne dell'edificio e si lascia scivolare a terra, i suoi occhi fissi nel vuoto.

«Credevo che almeno in questo frangente avrebbe messo da parte il rancore... Pensavo sul serio che vi avesse chiamate lui, mi ero illuso che si fosse deciso a prendere la situazione in pugno...»

Note del Master

BlackGhost

Dopo aver espresso la sua opinione riguardo l'uomo che aveva di fronte, Angela si avviò velocemente verso l'ingresso dell'abitazione senza neanche aspettare la sua compagna che, nel mentre, si era fermata per lanciare al sindaco un avvertimento celato in un discorso allusivo. Angela però aveva capito che era del tutto inutile tentare di farlo cedere, lo capì subito dopo aver visto i suoi occhi pieni d'odio. Quell'uomo aveva le sue ragioni, non sapeva quali fossero, ma le riteneva solo una scusa egoistica e mentre percorreva la sala principale, non poteva fare a meno di pensarci "Le vite degli umani di questa città sono riposte nelle mani di uno stupido beone! Farci perdere tutto quel tempo poi!". Angela affrettò il passo, digrignando i denti dall'irritazione.
La porta da dov'erano entrati era chiusa ed Angela non accennava a rallentare il suo passo, troppo assorta ed incurante del fatto, ma l'usciere riuscì ad aprirla giusto in tempo, se non ci fosse riuscito probabilmente si sarebbe ritrovato anche lui senza lavoro, visto che una porta sfondata non necessita di essere aperta. L'uomo, imbarazzato, rivolse la parola all'ex guardia indicando anche le due Claymore, ma Angela era troppo irritata per prestare attenzione alle parole dell'umano e non si fermò nemmeno. Precedette tutti, uscendo per prima dalla dimora. Cercava di fare ordine nella sua testa. "La richiesta d'aiuto all'Organizzazione non può essere un falso allarme, a che scopo?... e quel sindaco...". Mentre rivolse la sua mente a quell'uomo, si girò e guardò il palazzo da cui era uscita poco prima. Le sembrava che l'edificio stesso celasse un qualche sinistro mistero.

Sebian, con l'aria afflitta di un uomo che ha perso tutto, mentre parlava tra sè e sè per cercare di sfogarsi e anche per giustificarsi, accennò ad un rancore che il sindaco aveva avuto... probabilmente nei suoi confronti, concluse Angela.

"Quale rancore? Spiegati" disse con tono fermo alla ex guardia.

Citazione:Yoki utilizzato: 0%;
Stato fisico: perfetto;
Stato psicologico: ancora irritata dal comportamento del sindaco ed interessata a sapere di più riguardo al presunto rancore tra lui e l'ex guardia;
Abilità utilizzate: percezione dello yoki (passiva).

Targul

Il sindaco non raccolse la provocazione di Kaira dimostrando, quindi, di essere molto stupido o di avere qualcosa da nascondere. Fatto stava, comunque, che non era lui ad aver richiesto l'intervento delle guerriere.

"Dobbiamo trovare chi ci ha chiamate prima di cominciare. Dobbiamo sapere chi pagherà i nostri servizi, altrimenti non faremmo altro che condannare questa città."

Kaira era leggermente irritata dalla situazione. Aveva sperato che quello fosse un lavoro normale, vai dal sindaco, informalo del tuo arrivo, uccidi gli Yoma, lascia la città. La solita routine, insomma. Invece la faccenda si faceva complicata.
Kaira seguì la ormai ex-guardia, Sebian, e la compagna Angela fuori dal palazzo del sindaco. Una volta fuori, Sebian accennò qualcosa ad un rancore tra lui ed il sindaco ed Angela chiese chiarimenti. Non appena la compagna finì di parlare, Kaira aggiunse subito.

-Sì, magari così avremo qualche informazione utile per trovare il committente. E' meglio che non iniziamo la caccia finchè non siamo sicure che ci sia qualcuno che paga. Se dovessimo fare il nostro lavoro e il nostro superiore non ricevesse il denaro per il lavoro compiuto, Maycomb finirebbe sulla lista nera dell'Organizzazione.-





Citazione:Yoki Utilizzato: 0%
Stato Fisico: Ottimale
Stato Psicologico: Irritata nei confronti del sindaco
Abilità Utilizzate: Percezione dello Yoki (Passiva)

Narratore

Sebian vi osserva con sguardo vacuo, immerso nei ricordi del passato. Ci vuole qualche istante prima che inizi a parlare.

«È successo due settimane fa. Era una notte di luna nuova e io avevo il turno di notte. Il livello di allerta in città era stato aumentato dopo le morti che avevano colpito i villaggi delle campagne circostanti. Quelle belve sembrano colpire tutte di tacito accordo nella stessa notte, contemporaneamente. Ogni sette giorni si contano sempre quattro vittime in quattro villaggi diversi. Già allora si vociferava che la loro possibile tana potesse essere Maycomb, che è al centro delle campagne, anche se le morti non hanno mai avuto luogo entro le mura cittadine. Era già da un po' che la carneficina andava avanti ed erano in molti a chiedere che si facesse ricorso all'Organizzazione, ma il sindaco ha sempre negato il suo consenso e i piccoli villaggi delle campagne non potevano certamente sobbarcarsi il prezzo della vostra chiamata. Quella notte, la settima dopo l'ultimo massacro, il sindaco decise di rinfoltire le fila della guardia cittadina e di disporre dei piccoli drappelli a disposizione dei villaggi. Ero un po' preoccupato per mia moglie che avevo lasciato nel villaggio a nord, ma sapevo che nonostante fossi stato inviato a proteggere Maycomb ci sarebbe stato qualcun altro che si sarebbe battuto per difenderla. La notizia che giunse all'alba mi prese alla sprovvista: le guardie inviate al villaggio a est erano riuscite a ferire lo yoma, ma tutte le altre avevano miseramente fallito. Di nuovo quattro vittime, e mia moglie... era una... una di loro.» Nei suoi occhi Angela può vedere riaccendersi un fuoco che sembrava sopito, anche il tono della voce sembra accendersi. «Tutta la colpa era del sindaco! Se solo si fosse deciso a chiamare l'Organizzazione, se solo avesse disposto più guardie nei villaggi... Fu questo che gridai con tutta la mia forza al mio funerale, non mi interessava altro che sgolarmi contro il responsabile. Ovviamente il tutto fu vano: passò un'altra settimana con la sua consueta sete di vite umane, poi qualche giorno fa iniziarono a sentirsi delle voci sull'arrivo di Claymore. E come al solito le chiacchiere si ingigantirono. C'era gente che diceva d'averne vista una al villaggio ad ovest, altri assicuravano d'averla vista aggirarsi in città brandendo una spada e uccidendo persone a caso. Erano solo storie. Ma mi tenevano su il morale. E finalmente le storie son diventate realtà: non mi importa che il sindaco non vorrà pagare. Voglio vedere il suo volto quando dovrà ammettere che gli yoma si celavano in città! Voglio udire il suo pianto quando capirà che avrebbe potuto fare di più, rinunciando al suo stramaledetto orgoglio!»

BlackGhost

Nonostante Angela mantenesse la sua solita aria distaccata e menefreghista, la sua attenzione era totalmente indirizzata alle parole di Sebian. Oramai non gli rimaneva più nulla per cui vivere, tranne forse per appagare il sentimento di vendetta che in quel momento stava riaffiorando in lui dai meandri oscuri della sua anima.
La guerriera sapeva benissimo quali sentimenti impetuosi invadono il corpo e la mente quando si ha perso tutto: rabbia, dolore, sconfitta, odio... lei li aveva sperimentati tutti, in varie occasioni, ma in una maniera incomparabile ai suoi. Quelli di Angela erano di un'intensità maggiore, o per meglio dire... bestiale. "Come quella volta, tra le rovine di quella città. Venivo trascinata da una forte corrente oscura che si è di colpo destata dentro di me... il mio corpo stava mutando ed io non riuscivo...". Angela scosse bruscamente la testa per scacciare quel ricordo, troppo fastidioso ed inopportuno per il momento. Doveva tornare a concentrarsi sulla missione.

Non appena si riprese da quel tuffo nei ricordi, guardò Kaira con aria interrogativa. Che avrebbero fatto ora? L'unica cosa certa era che gli yoma non erano il puro frutto della fantasia degli abitanti della città, ma un serio problema che affliggeva Maycomb e i paesi linitrofi da tempo ormai.
Si prese qualche attimo per pensare. Si girò per guardare il sole che si stava lentamente avvicinando alla linea dell'orizzonte, segno dell'avvicinarsi del crepuscolo "Gli yoma non tarderanno molto ad uscire allo scoperto. Devono per forza essere qui, me lo sento".

"Non possiamo perdere altro tempo. Troverò quegli yoma a costo di girare tutta la città!". La voglia di trovare il nido di quei parassiti diabolici e di distruggerlo si risvegliò improvvisamente in lei e in men che non si dica, Angela sfrecciava già per i tetti rosei, per via della luce del tramonto, della città.

Citazione:Yoki utilizzato: 0%;
Stato fisico: perfetto;
Stato psicologico: impaziente di trovare gli yoma;
Abilità utilizzate: percezione dello yoki (passiva) sull'area circostante la sua posizione.

Targul

Kaira ascoltò il racconto di Sebian.

"Questo spiega l'ostilità del sindaco, ma getta ulteriori ombre sulle sue facoltà intellettive. D'accordo che il nostro operato costa uno sproposito, però per una città come questa non dovrebbe costituire un sacrificio eccessivo. Il sindaco dovrebbe arrivare a pensare che se le campagne vengono spopolate, la città finisce senza cibo e i mercanti smettono di venire perchè i dintorni sono pericolosi."

Valutando il calore del sole, Kaira dedusse che ormai il tramonto si avvicinava. La guerriera vagliò le alternative. Mettersi in caccia subito quella notte o aspettare in una locanda che la voce del loro arrivo si spargesse sperando che il committente si facesse vivo? Aspettare avrebbe potuto significare la morte di più persone quella notte, gli Yoma, infatti, quando si credevano scoperti, tendevano a fare un ultimo abbondante pasto prima di darsi alla fuga. D'altro canto, uccidere gli Yoma senza sapere chi avrebbe pagato per il lavoro avrebbe messo la città in una situazione difficile.

Kaira stava per chiedere ad Angela la sua opinione e a Sebian se sapesse chi poteva averle assoldate, quando Angela dichiarò:

-Non possiamo perdere altro tempo. Troverò quegli yoma a costo di girare tutta la città!-

Il tono di voce della compagna di Kaira era pieno d'odio per gli Yoma e, un attimo dopo, Angela balzò sul tetto più vicino e cominciò a cercare gli Yoma muovendosi da un tetto all'altro.

-Angela! Dannazione, aspetta! Torna qui! Sono cieca, non posso seguirti sui tetti!-


Le urlò dietro Kaira, preoccupata. Tralasciando il dettaglio del committente, le due guerriere non sapevano ancora niente dei nemici. Affrontarli separate sarebbe stato troppo pericoloso.

-Sebian, aiutami per favore.- gli disse Kaira porgendogli il bastone. -Tienimi questo e prendimi per mano. Ho bisogno che tu mi faccia da guida per inseguire Angela, passando dalle strade s'intende. Ti indicherò io la direzione in cui sta andando. Tu dovrai solo farmi strada lungo le vie della città. Mi aiuteresti, per favore?-





Citazione:Yoki utilizzato: 0%
Stato fisico: perfetto
Stato psicologico: preoccupata per Angela
Abilità utilizzate: percezione dello yoki

Narratore

Sebian scatta in piedi, il suo sguardo è ora sicuro. Afferra il bastone con una mano e il braccio di Kaira con l'altra.

«Qualsiasi cosa, se può esservi utile a sconfiggere quei mostri! Dobbiamo muoverci, però, se vuoi raggiungerla: la tua compagna è già lontana.»

Angela era già sfrecciata via, sui tetti, inseguendo il sole ormai all'orizzonte. Attorno a lei ancora nessun segno di yoki, ma aveva dubbi: presto l'avrebbe trovato. Molto presto.

Note del Master

BlackGhost

Le persone, i vicoli, le strade, le case, i tetti, erano divenuti null'altro che una massa sfocata e indistinta che scorreva veloce intorno ad Angela, tutto tranne il sole del tramonto davanti a sè, così grande, nitido e luminoso, ma non era la vista ciò che le premeva al momento di usare: era la sua percezione ciò che le importava. Quella le avrebbe garantito sicuramente una maggiore possibilità di scovarli, altro che cercare informazioni e dialogare con uomini mezzi pazzi ed ubriachi! Non faceva decisamente per lei. Aveva tentato, ma il contatto con persone, soprattutto se queste sono delle luride ed egoistiche figure che pensano solo ai propri interessi, il volto del sindaco le balzò in mente, la infastidiva e la metteva in una sorta di disagio.
La città era assai grande, ma questo non la fermò e non le causò dei ripensamenti. Voleva terminare il compito che le avevano affidato il più rapidamente possibile e nel modo più impeccabile, se c'era anche solo una piccola occasione per mettersi alla prova e testare le sue abilità, l'avrebbe colta al volo senza pensarci due volte. Questa missione poi, non ne vantava certo una piccola, ma era una vera e propria sfida con degli avversari molto appetibili e che di certo non sottovalutava, se fossero veramente un branco di yoma. Si poteva anche dire che lei era stata troppo avventata, ma non era certo stupida. Non per altro, non aveva dimenticato la sua compagna, soprattutto per quella missione visto che gli obbiettivi si prospettavano essere molti, indi per cui, si tenne ad una distanza da permettere a Kaira di individuarla e per facilitarle la cosa, Angela si spostò a zigzag tra i tetti, mantenendo comunque la direzione puntata verso la zona Ovest della città.

"Dove siete dannati?..."

Citazione:Yoki utilizzato: 0%;
Stato fisico: perfetto;
Stato psicologico: impaziente di trovare gli yoma e di mettersi nuovamente alla prova;
Abilità utilizzate: percezione dello yoki (passiva) sull'area circostante la sua posizione.

Targul

Kaira si lasciò guidare da Sebian lungo le vie della città. Aveva indicato alla ex-guardia la direzione in cui percepiva Angela e Sebian cercava di evitare le vie più trafficate per muoversi più velocemente. Fortunatamente Angela non si muoveva a tutta velocità, ma sembrava aspettare Kaira, restando sempre entro il raggio di percezione di quest'ultima.
Realizzato che Angela non sarebbe partita per conto suo, Kaira rallentò il passo quanto bastava a non far sfinire Sebian.

Nelle strade laterali e nei vicoli scelti da Sebian non c'era quasi nessuno, ma la puzza era più forte e non era solo l'odore della gente e del sudore. Si sentiva distintamente anche il puzzo di urina e di altra roba a cui Kaira preferiva non pensare. Ad ogni modo, su questo percorso ci si spostava velocemente, quindi Kaira non aveva di che lamentarsi.

Mentre camminava, Kaira memorizzò attentamente il percorso in modo da poterlo rifare da sola e si rese conto che i le strade secondarie erano abbastanza tortuose e la tortuosità aumentava mano a mano che si allontanavano dalla cittadella, indice del fatto che, soprattutto nei tempi più recenti, la città era cresciuta in modo caotico. Inoltre, mano a mano che la distanza dalla fortezza aumentava, lo stato igienico peggiorava, almeno a giudicare dall'odore. Kaira, inoltre, tenne all'erta la sua percezione dello Yoki. Sentiva lo Yoki di Angela ad una distanza stimabile tra i settanta e gli ottanta metri in linea d'aria, verso il suo limite di percezione, ma comunque ancora abbastanza vicina da non perderla se avesse aumentato il passo. La separazione tra Kaira ed Angela consentiva alle due di coprire un'area maggiore, pur restando abbastanza vicine da soccorrersi a vicenda in caso di necessità. Inoltre, la disposizione su due livelli diversi poteva concedere alle due un certo effetto sorpresa nei confronti di nemici che avessero attaccato una delle due.

Mentre proseguivano l'ispezione della città, Kaira chiese a Sebian se avesse idea di chi potesse aver inviato la richiesta di intervento.




Citazione:
Yoki utilizzato: 0%
Stato fisico: perfetto
Stato psicologico: preoccupata per Angela
Abilità utilizzate: percezione dello yoki




Narratore

Passano alcuni minuti prima che Angela riesca a percepire qualcosa, e quando accade non è facile mandarlo giù. Ha percorso quasi tutta la città sui tetti, saltando di abitazione in abitazione, correndo verso il sole che sta sparendo veloce all'orizzonte. In un altro momento forse avrebbe apprezzato la bellezza di quel tramonto di fuoco che incendia le montagne dell'Ovest, ma ciò che sente ora è solo un tuffo al cuore: il timore di non riuscirci in tempo. Ma alla fine percepisce una fonte di yoki, a circa centocinquanta metri da lei, un po' più a Nord della sua posizione e sotto di lei: si tratta di un avversario più forte di quanto avesse sperato se riesce a percepirlo da questa distanza... ed è in movimento! Angela non riesce a veder bene, la strada pullula di gente che così com'è arrivata in città vuole tornare nei campi, attraverso la Porta di Nord-Ovest, quella accanto alla torre che si staglia come un pilastro di pietra nera contro il cielo del crepuscolo. Ed è proprio verso quella porta che il suo obiettivo sembra dirigersi, non in maniera frettolosa, ma calma, quasi per non destare sospetti.

Nel frattempo Kaira è riuscita a starle dietro, almeno fino a qualche istante prima. Sebian l'aveva guidata per le scorciatoie che, come guardia, meglio conosceva per farla mantenere in contatto con la sua compagna. Alla domanda della guerriera cieca aveva replicato con un "Non so chi sia stato a contattarvi, ma lo ringrazio di cuore. Sia che porti dannazione a questa città o che la salvi! Probabilmente è stato qualcuno di vicino alle vittime, come me." Ora però era incappato in una coppia di guardie munite di lance che li aveva fermati, più che altro per curiosità.

«Come mai senza spada, Seb?»
«Che ci fai con un bastone e da quando passeggi con una Claymore?!»


Era una di quelle situazioni da cui l'ex guardia di Maycomb non sarebbe riuscita ad uscire velocemente.

Il destino di un'altra vittima potrebbe essere ad un bivio. Angela sceglierà di non perdere la sua traccia o di attendere la compagna? Come decideranno di comportarsi Sebian e Kaira?

Note del Master

BlackGhost

"Niente, niente e ancora niente".

Non sapeva per quale motivo, ma dentro di lei avvertiva accrescere l'ansia man mano che il tempo scorreva senza che avesse captato anche la più minima traccia di yoki. Sentiva di doversi affrettare. Quasi involontariamente, eseguì uno scatto in avanti per cercare di rubare tempo al tempo, ma quello scatto non durò a lungo. Qualcosa di veramente mostruoso la bloccò di colpo.
"Cos'è questa enorme fonte di yoki?!". Volse lo sguardo a Nord, dove proveniva quella fonte, e vide un ammasso di persone nei pressi della Porta Nord-Ovest, pronte per lasciare la città, totalmente ignare che quella cosa disumana si stava dirigendo proprio verso di esse. Probabilmente la sua voracità si era fatta sentire prima quel giorno visto che non attendeva nemmeno il calar della notte per andare a caccia, ragion per cui non poteva aspettare anche lei. Fece per lanciarsi a tutta velocità verso Nord, ma quel terribile yoki fece vacillare la determinazione di Angela per qualche attimo: questa sì che era una sfida alla sua altezza, ma forse anche troppo. Questa volta l'aiuto della sua compagna le era indispensabile e si odiò per essere così debole da dover chiedere aiuto a qualcuno "Quando sarà tutto finito mi odierò a morte per quello che sto per fare..." serrò i denti e si girò, pronta per andare incontro a Kaira, ma con suo sommo stupore avvertì che non si stava muovendo per raggiungerla "Ma che sta facendo?!".

Non poteva perdere altro tempo, non poteva raggiungere la posizione della compagna, quindi, si girò lentamente volgendo lo sguardo di nuovo a Nord e prese una decisione: avrebbe sfidato quel mostro da sola. Non era sicura di uscirne vittoriosa e se così fosse, doveva cercare di resistere finchè la sua compagna l'avrebbe raggiunta sul campo di battaglia, ma per permettere che ciò accadesse, Angela doveva creare un percorso che Kaira sarebbe riuscita a seguire. Scese dai tetti e iniziò a tracciarlo. Sfoderò la claymore e distrusse tutto ciò che poteva per produrre più rumore possibile mentre si avvicinava all'ingresso Nord-Ovest: banchi del mercato, carri, steccati, botti ricolme di vino e quant'altro le capitava a tiro per far capire alla compagna la strada da seguire fino all'obbiettivo. Angela voleva avere un'altra certezza affinchè Kaira riuscisse a raggiungerla, quindi, sprigionò volontariamente dello yoki.
Non sapeva sin dove l'udito della compagna poteva arrivare, ma Angela avrebbe cessato di fare rumore non appena si sarebbe trovata nei pressi dell'enorme fonte di yoki per preservare l'effetto sorpresa e avrebbe ricominciato a produrre più rumore possibile durante il combattimento.

"Non manca molto".

Citazione:Yoki utilizzato: 10%;
Stato fisico: perfetto, occhi gialli e pupilla a fessura verticale;
Stato psicologico: spera che Kaira riesca a raggiungerla il prima possibile, intimorita dalla fonte di yoki percepita a Nord dalla sua posizione;
Abilità utilizzate: percezione dello yoki (passiva) puntata sull'enorme fonte di yoki.

Targul

Sebian era stato fermato da due persone, due colleghi (o, meglio, ex-colleghi), a giudicare dai discorsi. Kaira era lievemente irritata dall'imprevisto, ma si tranquillizzò all'accorgersi che anche Angela si era fermata poco dopo. Probabilmente si era accorta che Kaira si era fermata e si era fermata anche lei per aspettarla.

Nel frattempo Sebian stava rispondendo ai colleghi e Kaira non poteva che sperare che riuscisse a liberarsi alla svelta.

-Il sindaco mi ha rimosso dal mio incarico- disse con acredine -Perchè è troppo stupido per riconoscere che qui abbiamo un problema di Yoma. Questa Claymore e la sua compagna sono qui per uccidere lo Yoma, ma il sindaco le ha cacciate in malo modo, poi mi ha licenziato.-

Kaira, intanto, controllava i dintorni con la sua percezione e avvertì Angela balzare giù dai tetti.

"Che abbia trovato qualcosa?"

Poco dopo, Kaira udì rumori come di battaglia: gente che urlava e oggetti sfasciati, mentre Angela proseguiva a terra. Kaira si stava domandando cosa stesse succedendo, i rumori provenivano dalla direzione dove si trovava Angela, quando avvertì qualcosa di più preoccupante: lo Yoki emanato da Angela era aumentato di colpo. Kaira si congelò per un attimo.

"Lo ha trovato! Lo ha trovato e sta combattendo! Ma perchè non sento il suo avversario? Che sia tanto forte da tenerle testa senza liberare Yoki? Devo raggiungerla."

Sebian aveva interrotto la conversazione con le gurdie e guardava in direzione della confusione, cercando di capire cosa stesse succedendo.

-Sebian!- chiamò Kaira allarmata estraendo la spada -Angela lo ha trovato! Ha trovato lo Yoma! Devi portarmi da lei!-

Sebian esitò un attimo. Kaira capì che, nonostante quello che gli fosse successo, probabilmente fronteggiare uno Yoma non rientrava fra le dieci cose che avrebbe voluto fare nella vita.

-Non dovrai affrontarlo. Mi basta solo che mi porti da Angela. Io non conosco queste vie. Una volta arrivati sul luogo dello scontro ce ne occuperemo io e Angela.-

-D'accordo.- rispose Sebian -Ragazzi, spostatevi e date l'allarme.-

Ciò detto, Sebian scostò le guardie e cominciò a correre nella direzione indicatagli da Kaira trascinandosi dietro la guerriera cieca.






Yoki utilizzato: 0%
Stato fisico: perfetto
Stato psicologico: preoccupata per Angela
Abilità utilizzate: percezione dello yoki
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