Citazione:"parlato"
pensato
Il rumore dell'arto spezzato comunicò anche la fine dell'aria nei polmoni di Divina: fu una via di mezzo tra un forno acceso nei polmoni, e un brutto colpo alla testa.
La numero Sedici a propria insaputa lasciò subito stare il braccio strappato, la vista già offuscata dall'acqua che si oscurava e la testa che si faceva leggera e pesante allo stesso tempo.
E lì, in un angolo del suo cervello ancora vigile, la mantice soffiava nel fuoco dei suoi polmoni, arrecandole un senso di dolore e paura.
Dolore e paura.
Quando mai aveva avuto paura lei? Dolore, certo, era il prezzo della gloria, ma paura? La Narrazione ruotava intorno alla sua persona, era sempre stata sicura di vincere, e di sopravvivere.
Eppure, in quell'estremo scorcio di coscienza, alla Narrazione nemmeno ci pensava più.
Cos'era quella sensazione?
Più che pensieri, le scaturirono ricordi:
quando aveva mai provato qualcosa di simile, in vita sua?
Iniziò a vedere macchie rosse e gialle, luci intermittenti nel mare blu che si faceva sempre più scuro.
Macchie rosse.
Rosse, sul grigio, sull'argento del metallo.
Un arto mostruoso, coperto di sangue e celato da un muro di vesti bianche ed armature splendenti alla luce lunare.
Eppure, il sangue continuava a ruscellare, avidamente bevuto dall'arido terreno.
Pure la luna le era sembrata rossa, quella sera.
Paura.
Ora Divina si ricordava bene cosa fosse.
Notte. Buio. Rosso. Argento. Bianco.
E la luna.
Luce! Dov'era la luce? Dov'era?!?
Aveva paura, paura di quella notte e dei suoi colori.
Voleva tornare alla luce.
Divina alzò il capo quasi per caso, mentre la sua mente era in preda al terrore ed il suo corpo all'immobilità , alla pigrizia di chi stava per andarsene.
E la vide.
Luce!
Oltre il blu, oltre il buio. Oltre la notte.
Luce!
La piccola Guerriera tentò di alzare le braccia per prenderla, ma queste non si mossero.
E quel dolce spegnersi, quel freddo nulla...
No! La luce!
Divina non si arrese: non la voleva, non voleva la
notte!
Non voleva tornare
lì. NO!!
Radunò tutte le sue forze, tutte, tutte,
tutte: non ne avrebbe sprecata neanche una goccia.
Avrebbe piuttosto fatto traboccare il vaso.
Le avrebbe radunate, e quindi si sarebbe spinta verso l'alto con tutte le forze che aveva in braccia e gambe.
Verso l'alto.
Verso la luce.
Citazione:Yoki utilizzato: 50% -> 70% (tentativo in cerca di forze per riemergere)
Stato Fisico: Ottimale, occhi dorati, fitte vene pulsanti visibili sulla pelle e muscoli gonfiati dallo Yoki (in caso di superamento del limite, anche dentatura mostruosa dai denti grandi ed appuntiti); sul punto di perdere conoscenza per mancanza d'ossigeno
Stato Psicologico: Sommamente impaurita dalla sensazione di totale mancanza d'aria ed un principio di svenimento; in stato confusionale, le si sovrappone l'ultimo vivido ricordo di paura subita, cioè la notte in cui sua sorella si Risvegliò per venire subito epurata
Abilità utilizzate: Percezione dello Yoki (passiva)