10-03-2015, 11:15 PM
IL VECCHIO EREMITA
Può essere la svolta della tua vita!
[-Pensato-] [Parlato] [Parlato da altri]
Può essere la svolta della tua vita!
[-Pensato-] [Parlato] [Parlato da altri]
Ubbidendo agli ordini dell’Organizzazione, Seayne lasciò la cupa fortezza di Staph e raggiunse dopo alcuni giorni di cammino la zona a lei assegnata: la regione di Guernica, nei boschi a meridione del deserto di Staph. Che fare a quel punto? La guerriera albina intendeva tenersi il più lontano possibile dagli insediamenti umani, tuttavia non poteva neanche vivere all’addiaccio nei giorni a venire, quindi iniziò a cercare un luogo dove insediarsi, ricorrendo anche alla sua abilità nel nascondersi per trovare un rifugio quanto più possibile defilato.
Nei primi giorni non ebbe fortuna: a parte qualche anfratto roccioso o qualche riparo occasionale, non le riuscì di trovare nulla che la soddisfacesse, finché, in un pomeriggio soleggiato, non si trovò a camminare in una piccola radura che si allargava all’interno del bosco, sovrastata da una bassa collinetta erbosa che era alta circa quanto gli alberi stessi; un torrentello non molto ampio attraversava la radura e l’erba che la ricopriva era corta, probabilmente era stata brucata da qualche erbivoro selvatico. La guerriera albina trovò il luogo, immerso nel mormorio della natura selvaggia, estremamente piacevole e decise di fermarsi per riposare un po’: piantò a terra la sua claymore e si levò l’armatura; quindi si stirò inarcando il più possibile al contrario la sua schiena, stendendo le braccia sopra la testa e poi si stiracchiò in tutta la sua altezza, fino ad appoggiarsi al terreno solo con le dita dei piedi.
-Ah! Così va meglio!-
Pensò, lieta di essersi sbarazzata per un po’ dal peso e dalle costrizioni dell’armatura. Rimase quindi immobile per alcuni momenti, godendosi la sensazione del sole sulla faccia e una leggera brezza che le faceva ondeggiare i lunghissimi capelli, poi si inginocchiò sulla riva del torrentello, chinandosi in avanti per bere un po’ d’acqua, mentre i suoi occhi individuarono alcune trote che nuotavano placidamente nella corrente…
Buongiorno, bianca guerriera!
Nei primi giorni non ebbe fortuna: a parte qualche anfratto roccioso o qualche riparo occasionale, non le riuscì di trovare nulla che la soddisfacesse, finché, in un pomeriggio soleggiato, non si trovò a camminare in una piccola radura che si allargava all’interno del bosco, sovrastata da una bassa collinetta erbosa che era alta circa quanto gli alberi stessi; un torrentello non molto ampio attraversava la radura e l’erba che la ricopriva era corta, probabilmente era stata brucata da qualche erbivoro selvatico. La guerriera albina trovò il luogo, immerso nel mormorio della natura selvaggia, estremamente piacevole e decise di fermarsi per riposare un po’: piantò a terra la sua claymore e si levò l’armatura; quindi si stirò inarcando il più possibile al contrario la sua schiena, stendendo le braccia sopra la testa e poi si stiracchiò in tutta la sua altezza, fino ad appoggiarsi al terreno solo con le dita dei piedi.
-Ah! Così va meglio!-
Pensò, lieta di essersi sbarazzata per un po’ dal peso e dalle costrizioni dell’armatura. Rimase quindi immobile per alcuni momenti, godendosi la sensazione del sole sulla faccia e una leggera brezza che le faceva ondeggiare i lunghissimi capelli, poi si inginocchiò sulla riva del torrentello, chinandosi in avanti per bere un po’ d’acqua, mentre i suoi occhi individuarono alcune trote che nuotavano placidamente nella corrente…
Buongiorno, bianca guerriera!