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Birdcage [BlackGhost - Targul] - Versione stampabile

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Birdcage [BlackGhost - Targul] - Narratore - 18-04-2011 10:50 PM

Riconoscendo il pericolo, Sebian chiede alle altre guardie di dare l'allarme prima di lanciarsi all'inseguimento di Angela, ma la strada gli viene sbarrata da due lunghe lance.

̻«Mi spiace, Sebian, ma non possiamo... Potresti aver inventato l'allarme. Forse no, ma non possiamo rischiare di scatenare il panico. Dobbiamo attenerci alle leggi, e se quel che hai detto è vero lei non è più un ospite gradito: la scorteremo all'uscita. Se davvero c'è un pericolo lo sapremo presto.»

Le due guardie si avvicinano a Kaira con l'intento di prenderla in custodia fino ai cancelli della città, i loro mantelli ondeggiano lasciando intravedere un oggetto di cui Sebian si era dimenticato. Ad ogni guardia era stato fatto affidamento oltre che d'un'arma anche di un pezzo di legno particolarmente intagliato, un minuscolo zufolo dalle note peculiari che serviva a comunicare sulla distanza grazie al suono. Il sindaco aveva richiesto la sua spada ma s'era scordato del suo zufolo: se avesse voluto gli sarebbe bastato suonare una particolare melodia per dare l'allarme...

Nel frattempo, sui tetti, Angela aveva deciso di non attendere la sua compagna e di gettarsi da sola contro il nemico, però aveva anche deciso di fare in modo che lei capisse la sua posizione, facendo più rumore possibile. La gente sul suo cammino si scansava, urlando terrorizzata. Man mano che si avvicinava alla Porta principale di Maycomb, la percezione del suo yoki si affinava e una strana sensazione si invaghì di lei. Era come se la sorgente di energia demoniaca non si trovasse allo stesso livello della strada, in mezzo alla gente come sospettava, ma sotto di essa. Come se si muovesse sottoterra, e non verso la Porta ma verso la Torre. Ora Angela ha finalmente raggiunto un vasto spiazzo su cui si erge la Torre di marmo nero da cui si domina tutta la città. Sulla sua sommità e sulle mura di cinta le guardie hanno da poco acceso alcune fiaccole per vincere le tenebre avanzanti del crepuscolo...


Birdcage [BlackGhost - Targul] - BlackGhost - 20-04-2011 05:26 PM

Mentre avanzava tra le urla della gente spaventata al suo distruttivo passaggio, quello che le dettò la sua percezione non portava nulla di buono: la fonte di yoki che stava tenendo sotto controllo da un pezzo non si trovava sul suo stesso livello, ma si celava nelle profondità della terra, o almeno così le sembrava.
Ogni passo che compiva per raggiungere quella oscura fonte di yoki, la sua percezione le potè fornire altri dettagli.

"Quella cosa non è diretta verso le Porte della città, ma verso quella torre! Che diavolo ha in mente di fare?".

Si affrettò e raggiunse in pochi attimi la nera Torre di Maycomb. Restò immobile di fronte all'imponenza di quella costruzione che si stagiava nel cielo del crepuscolo che stava coprendo l'intera città, ma non aveva il lusso di perdere tempo ad ammirarla, quella mostruosità si faceva sempre più vicina alla sua posizione ed Angela doveva fermarla dal compiere qualsiasi cosa avesse in mente di fare, ma non poteva nemmeno agire senza che quella cosa venisse allo scoperto, per cui attese che si mostrasse ai suoi occhi e non appena l'avrebbe fatto... Angela gli avrebbe dato un caloroso benvenuto.

"Vedrai che apprezzerai il mio benvenuto, avanti fatti vedere".

Il momento era finalmente giunto, Angela si preparava ad accogliere la creatura che sarebbe spuntata da un momento all'altro dal terreno. Preoccupata per affrontare quel mostro da sola, vista l'enorme quantità di yoki che emanava, ma allo stesso tempo impaziente di iniziare lo scontro, la sua unica reazione visibile a quello stato d'insopportabile attesa fu un sorriso compiaciuto, o preoccupato, all'imminente svolgersi dei fatti.

Citazione:Yoki utilizzato: 10%;
Stato fisico: perfetto, occhi gialli e pupilla a fessura verticale;
Stato psicologico: attende con impazienza che il mostro si faccia vedere;
Abilità utilizzate: percezione dello yoki (passiva) puntata sull'enorme fonte di yoki.



Birdcage [BlackGhost - Targul] - Targul - 22-04-2011 07:22 PM

La pazienza di Kaira si stava esaurendo rapidamente. Già aveva avuto da ridire col sindaco, adesso ci si mettevano anche quelle due guardie da quattro soldi. Nel frattempo, lo yoki di Angela si spostava, presumibilmente all'inseguimento del bersaglio.

"Maledizione! Cosa credono, che io sia qui in vacanza? Non posso lasciare Angela da sola."

Intanto Sebian discuteva con i suoi ex-colleghi.

-Maledizione, non è questo il momento per queste sciocchezze. Vedete di pensare con la vostra testa una volta tanto. C'è davvero uno Yoma in città e se cacciamo le guerriere venute a sconfiggerlo chissà se e quando ne arriveranno delle altre!-

-Basta così.- disse Kaira con voce gelida, incarnandosi nel classico stereotipo della guerriera Claymore: fredda, inquietante, non umana -La mia compagna sta per affrontare il nemico da sola e io non lascerò che dei miseri esseri umani mi impediscano di aiutarla. Spostatevi, altrimenti userò la forza.-

Kaira rinforzò la sua minaccia portando la spada davanti al volto. Sapeva che non poteva attaccare per uccidere, ma sperava che i due si sarebbero spaventati. Alla peggio li avrebbe tramortiti.

A quel punto Sebian si ricordò di una cosa: lo zufolo dell'allarme. Rapidamente afferrò il suo e suonò l'allarme a pieni polmoni.

-Muoviti, andiamo!-

Disse a Kaira, mollando un gancio destro alla guardia più vicina, per poi afferrare la mano della guerriera e condurla verso l'ultima posizione nota di Angela.





Citazione:Yoki Utilizzato: 0%
Stato Fisico: perfetto
Stato Psicologico: molto preoccupata per Angela, infuriata con le guardie
Abilità Utilizzate: Percezione dello Yoki (Passiva)



Birdcage [BlackGhost - Targul] - Narratore - 26-04-2011 03:43 AM

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<oTongue> </oTongue>
«Stolto!» riesce ad urlare uno dei soldati prima che il pugno di Sebian lo riduca al silenzio.<oTongue></oTongue>
<oTongue> </oTongue>
Il sistema di guardia che, finora, sembrava tradire un meccanismo ormai arrugginito dal declino cittadino riprende vita e vigore. Sul muro di cinta compaiono fuochi a intervalli ben precisi e le Porte vengono chiuse tra gli schiamazzi della gente.<oTongue></oTongue>
<oTongue> </oTongue>
L'allarme ha un altro effetto: lo yoki sotto Angela sembra titubare. Esita. Poi riprende lentamente il suo cammino per fermarsi esattamente sotto <st1:personname productid="la Torre. Ora" wConfusedt="on"><st1:personname productid="la Torre." wConfusedt="on">la Torre.</st1:personname> Ora</st1:personname> che si è vicina, la percezione è migliore e, non si sbaglia, quella forza demoniaca deve trovarsi a circa dieci metri di profondità! <oTongue></oTongue>
<oTongue> </oTongue>
Possibile che ci sia un passaggio, un sotterraneo? Possibile che lo yoma l’abbia utilizzato per sfuggire ai controlli e che anche stavolta possa eluderli per dirigersi ai villaggi delle campagne? Di fronte ad Angela si staglia la porta della Torre. Non una porta in legno stagionato o marcio, ma una porta nuova, chiusa a chiave dall’interno. L’edificio è sicuramente più curato delle restanti rovine del castello. Ma non è questo che deve turbare la guerriera. Un sibilo fende l’aria alla sua destra: una freccia si conficca nel suolo accanto ai suoi piedi. Un colpo d’avvertimento.<oTongue></oTongue>
<oTongue> </oTongue>
Dall’alto della Torre, sessanta metri più su, due arcieri la stanno osservando alla luce di una fiaccola, credendola il motivo dell'emergenza.<oTongue></oTongue>
<oTongue> </oTongue>
«Cosa vuoi, Strega?» Le parole schioccano più veloci del dardo, e ancor più letali.<oTongue></oTongue>


Birdcage [BlackGhost - Targul] - BlackGhost - 26-04-2011 06:09 PM

Il chiacchiericcio della gente che si apprestava ad uscire dalla città si faceva sempre meno chiassoso e sempre più distante... fino a cessare completamente di esistere alle orecchie di Angela. Era talmente concentrata su quell'essere sottoterra da tralasciare completamente ciò che in quel momento non contava, fino a sentire solamente gli spostamenti di yoki sotto i suoi piedi, null'altro, ma un suono inaspettato catturò parte della sua attenzione: in lontananza udì un flebile suono che durò per qualche istante.
La città venne improvvisamente destata da un letargo che sembrava durasse da troppo tempo. Sulle alte mura di Maycomb cominciavano a spiccare una moltitudine di fuochi che si stavano accendendo uno di seguito all'altro. Il cielo infuocato del tramonto venne ulteriormente ravvivato.

La città era in stato d'allarme, tutte le Porte stavano per essere chiuse e la preoccupazione della gente che doveva ritornare alle proprie case fuori le mura di Maycomb non tardò a farsi sentire. Il panico sopraggiunse rapidamente.
In mezzo a tutto quel trambusto, Angela non trovava difficile mantenere la sua concentrazione, non doveva assolutamente perdere il suo obbiettivo, vista la fatica che aveva fatto per trovarlo. Seguiva tutti i suoi movimenti, finchè quella cosa raggiunse le fondamenta della Torre. Ora che si trovava nelle sue vicinanze, Angela capì che la sua posizione era a decine di metri sottoterra, troppi per aver semplicemente scavato a mani nude. Probabilmente, pensò, ci dovevano essere dei passaggi sotterranei che collegavano la città ai paeselli linitrofi e che quel mostro stava utilizzando per farsi delle tranquille uscite notturne.

"Qualunque cosa tu stia sfruttando per agire indisturbato, ora non servirà più a nulla, perchè il disturbo sta venendo a farti una visita".

Angela si stava avvicinando alla porta della Torre, quando una freccia si conficcò nel terreno vicino a lei. Alzò lentamente lo sguardo e vide due arceri che le puntavano gli archi, pronti a scoccare di nuovo, ma stavolta non più una freccia d'avvertimento. La guerriera non li degnò della minima attenzione, le loro freccie non erano certo un problema per lei, ma comunque non poteva rischiare di iniziare il combattimento bucherellata di freccie. Si mosse rapidamente verso la porta e la sfondò con una spallata.

Citazione:Yoki utilizzato: 10%;
Stato fisico: perfetto, occhi gialli e pupilla a fessura verticale;
Stato psicologico: avverte l'accrescere del suo desiderio di incontrare l'avversario ed anche una certa inquietudine per doverlo affrontare da sola, visto il suo enorme yoki;
Abilità utilizzate: percezione dello yoki (passiva) puntata sull'enorme fonte di yoki.



Birdcage [BlackGhost - Targul] - Targul - 29-04-2011 12:18 AM

Dopo aver messo al tappeto uno dei suoi ex-colleghi, Sebian guidò Kaira fuori dal vicolo verso una strada più ampia.

-Da che parte?-

-Laggiù.- rispose Kaira indicando la direzione del punto in cui aveva percepito Angela per l'ultima volta. -Adesso è fuori tiro, ma stava andando da quella parte.- Kaira indicò un'altra direzione.

Sebian osservò le direzioni indicate da Kaira e l'occhio gli cadde sulla sagoma della Torre Nera.

-Forse sta andando alla Torre. Conosco una scorciatoia.-

Sebian e Kaira si rituffarono nei vicoli. Dopo una serie di svolte ad angolo retto, i due sbucarono in un'ampia strada che terminava in una piazza antistante una delle porte della città e la torre. Lì Sebian si fermò di botto. In seguito all'allarme, la folla aveva già cominciato a sgomberare gli spazi aperti, quindi la ex-guardia aveva avuto modo di avere uno scorcio della scena che si svolgeva ai piedi della torre. Kaira non poteva vedere, ma la brusca fermata di Sebian la fecero preoccupare. Probabilmente era qualcosa che aveva visto ad averlo fatto fermare.

-Dannazione! Hanno capito male!-

Kaira stava per chiedergli spiegazioni, quando Sebian riprese a correre, sempre tirandosela per la mano.

-Fermi! Non è lei il nemico!- urlava l'uomo a squarciagola, mentre assisteva impotente alla scena.

Più avanti una figura umana colorata d'argento e d'oro - Angela, con la sua uniforme e i suoi capelli- stava avanzando in campo aperto, mentre le sentinelle sulle mura stavano tendendo gli archi verso di lei.
Kaira maledisse tra sé la propria cecità che la obbligava ad immaginarsi la scena. Non avendo mai visto in vita sua, Kaira non aveva idea di cosa fosse un'immagine, ma la sua mente aveva messo insieme l'allarme e l'urlo di Sebian e adesso stava proiettando orribili sensazioni nella testa di Kaira. Il rumore di archi che scoccano le loro frecce, il sibilo dei dardi, i tonfi degli impatti, le esclamazioni di dolore, l'odore del sangue - sangue di guerriera - lo yoki che si estingue...

Kaira scacciò dalla testa questi pensieri. Le cose non sarebbero andate così.

-Più veloce!- disse per incitare Sebian ad aumentare l'andatura.

I due quasi volarono sul selciato, cercando di divorare più in fretta possibile la distanza che li separava da Angela.








Citazione:Yoki utilizzato: 10%
Stato fisico: illesa
Stato psicologico: preoccupata per la situazione, spaventata dall'ipotesi che ad Angela possa succedere qualcosa
Abilità utilizzate: Percezione dello Yoki (Passiva)



Birdcage [BlackGhost - Targul] - Narratore - 30-04-2011 10:13 AM

Due nuove frecce sibilano nell’aria, l’una forando il mantello, l’altra rimbalzando con suono metallico sull’armatura di Angela, che sta correndo verso la porta della Torre. Poi l’urto col legno. Il portone si scardina, si piega verso l’interno lagnandosi con crepitii e scricchiolii di quella intrusione poco ortodossa e poco gradita. Il buio inghiotte famelico la mezzo-demone.

Nel frattempo, Sebian è riuscito a richiamare l’attenzione dei due arcieri sulla Torre.

«Che stai dicendo? Spiegati meglio!» gli urla contro uno dei due.

«Il suo comportamento la tradisce: solo i colpevoli fuggono.» replica l’altro. «È entrata nella Torre, Sebian. Nella Torre!»

Sebian deglutisce a fatica. Sa bene cosa significa. Quel luogo ha sempre avuto un’aura sacrale per lui. Tutti i racconti della sua infanzia lo dipingevano come una sorta di monumento alla memoria: l’unico bastione rimasto durante la Grande Battaglia che aveva distrutto il palazzo. E come guardia sa che nessuno vi poteva accedere. Persino gli arcieri che ora si trovano sulla sua sommità sono giunti là attraverso il ponte tra la Torre e il muro di cinta.
Sebian non disdegna l’aiuto che le Claymore stanno fornendo, ma il solo pensiero che nella Torre vi sia uno yoma o anche una mezzo-yoma, qualcosa dal sangue non umano, lo fa rabbrividire ed esitare…

______

Lo sguardo di Angela si è intanto adeguato all’oscurità della torre. Si trova in un’ampia stanza, non così polverosa come se l’era immaginata. Due sono le rampe di scale. Una conduce ai vari piani superiori, può scorgere alcuni punti illuminati dalla fioca luce che passa attraverso le feritoie nelle pareti. L’altra rampa conduce nelle profondità della terra, là dove lo yoki sembra essersi fermato. Non ci sono feritoie, eppure due rampe di scale più sotto sembra esserci una molto flebile ed instabile luce. Se avesse sceso i gradini Angela si sarebbe resa conto che proveniva dalla serratura di una porta chiusa a chiave…


Birdcage [BlackGhost - Targul] - BlackGhost - 02-05-2011 09:12 PM

Dopo qualche istante di totale oscurità, Angela vinse le tenebre che la circondavano. I suoi occhi di demone sembravano risplendere di luce propria, ma al tempo stesso erano più tenebrosi delle tenebre stesse: minacciosi e vigili come gli occhi di un accanito cacciatore che sente vicina la sua preda.
Non appena si fece una chiara idea dell'area in cui si trovava, si diresse lentamente al parapetto della rampa di scale che portava ai piani inferiori, trascurando completamente la rampa per i piani superiori, e scorse una debole luce alcuni metri sotto di lei.

"La luce della salvezza... "
disse ironica tra sè e sè.

Mise la mano sul parapetto e con un elegante balzo lo scavalcò, gettandosi letteralmente nelle profondità della terra, diretta verso quella luce che, sapeva bene, portava non alla salvezza, ma portava dritta all'Inferno.

Aveva solo un unico pensiero che le martellava la testa, la faceva vacillare e assalire da mille dubbi: questa poteva essere una sfida più grande di lei e delle sue capacità, più grande di tutte le sue aspettative, ma diavolo! Era una sfida che non avrebbe perso per nulla al mondo. La desiderava con tutta sè stessa. Voleva viverla e, possibilmente, rimanere viva anche dopo...

Citazione:Yoki utilizzato: 10%;
Stato fisico: perfetto, occhi gialli e pupilla a fessura verticale;
Stato psicologico: avverte l'accrescere del suo desiderio di incontrare l'avversario ed anche una certa inquietudine per doverlo affrontare da sola, visto il suo enorme yoki;
Abilità utilizzate: percezione dello yoki (passiva) puntata sull'enorme fonte di yoki.



Birdcage [BlackGhost - Targul] - Targul - 04-05-2011 05:32 PM

Sebian si era fermato di nuovo. A quanto pareva le guardie sulle mura non sapevano della presenza dello Yoma -e come dar loro torto? A saperlo per certo, probabilmente, era solo Angela. Kaira andava avanti per fiducia nella compagna, visto che lo Yoma non era ancora nel suo raggio di percezione- e avevano interpretato l'allarme come dato nei confronti di Angela. Inoltre sembrava che la torre avesse un qualche valore particolare per la città, a giudicare dalle parole della seconda guardia e dal deglutire di Sebian.


-Sebian, che succede? Cosa c'è nella torre?-

-E' una specie di reliquia per noi. Nessuno può entrarci, nemmeno le guardie. Per noi il pensiero che una persona possa violarla è quasi insopportabile, figurarsi uno Yoma o una...-

Sebian si interruppe, rendendosi conto di aver ormai praticamente fatto una gaffe tremenda.

-Una strega dagli occhi d'argento?- completò Kaira con un sorriso amaro -Beh, se non ci entra mai nessuno è un nascondiglio ideale per uno Yoma.-

Si rivolse, quindi, urlando, alle guardie sulle mura.

-Il nemico non siamo noi. In questa città c'è uno Yoma, siamo qui per questo. La mia compagna ne ha avvertito la presenza nella torre e io la raggiungerò. Potete non credermi. Potete provare a fermarmi. Non mi importa. Finchè avrò fiato in corpo non lascerò che una mia sorella affronti il pericolo da sola.-

Infine Kaira tornò a rivolgersi a Sebian.

-Se non vuoi accompagnarmi dentro non ti obbligherò. Ti chiedo solo di girarmi verso la porta della torre e non fermarmi.-

Sebian esitò un attimo prima di rispondere. La riluttanza ad entrare nella torre lottò dentro di lui contro l'odio per lo Yoma. Alla fine fu quest'ultimo a vincere.

-Ti accompagnerò.-

Quindi urlò alle guardie.

-Fateci passare! E' vero che l'ingresso alla torre è vietato, ma nemmeno possiamo tollerare che uno Yoma la insozzi con la sua presenza!-

Ciò detto, riprese a correre, guidando Kaira verso la torre.





Citazione:Yoki utilizzato: 0%
Stato fisico: illesa
Stato psicologico: preoccupata per la situazione, spaventata dall'ipotesi che ad Angela possa succedere qualcosa
Abilità utilizzate: Percezione dello Yoki (Passiva)



Birdcage [BlackGhost - Targul] - Narratore - 11-05-2011 12:17 AM

Storia di Maycomb Ha scritto:[SIZE="2"]La Torre. Un tempo era il rifugio della città. Era stata costruita su una serie di grotte che come un groviglio di cunicoli collegavano sotterraneamente l’intera Maycomb. In caso di assalto, ogni cittadino poteva accedere tramite alcuni passaggi ai cunicoli e da là, alla sala sotterranea della Torre. Grandemente usata in passato contro gli attacchi delle città vicine in lotta per l’egemonia o anche dai banditi, è ormai in disuso e anche i passaggi delle grotte sono stati distrutti dal tempo o dimenticati.[/SIZE]
Le guardie, vedendo Sebian avvicinarsi, sembrano titubanti, e dopo un po’ abbassano riluttanti gli archi, ma rimangono ad osservare dall’alto l’ex-guardia e la sua compagna cieca che guadagnano l’uscio della Torre.

Nel frattempo, Angela si china ad osservare attraverso la serratura di quella nuova porta. Dentro vi è un nuovo, vasto ambiente, caldamente illuminato dalla luce delle fiaccole che alcuni dei presenti tengono in mano. Venti, trenta persone vestite di blu scuro sembrano riunite in quella che ha tutta l’aria di una riunione di grande importanza. Dando le spalle alla guerriera, non si sono accorte dei suoi rumori e fissano tutte un punto venti metri più avanti, poco più in alto. Là, su un predellino vi è un tavolo finemente intarsiato e presieduto da un giudice – non poteva esserci altra spiegazione che questa. Ai suoi lati danzano le fiamme delle torce sorrette dalle guardie. Il giudice è tutt’intento a leggere una polverosa pergamena scritta in una lingua ignota, e sembra la stia leggendo affinché la figura che gli si trova di fronte comprenda bene le sue parole.

E la figura che gli sta di fronte, anch’essa affiancata da due guardie, non è altro che un sarcofago di metallo, una “vergine di ferro” che emana quello yoki assurdo!

Il cuore di Angela sussulta, non solo per la strana visione, ma anche perché proprio in quest’istante ha ristabilito il contatto percettivo con Kaira: non è più sola nella sua battaglia.


Birdcage [BlackGhost - Targul] - BlackGhost - 11-05-2011 02:09 PM

Angela avrebbe sfondato la porta, di nuovo, se non avesse sentito qualcuno parlare ad alta voce dall'ambiente linitrofo, quindi decise di aspettare e di vedere cosa stava accadento dall'altra parte. Si chinò e spiò dalla serratura dell'antica e tarlata porta in legno e, in un primo momento, non credette a quello che videro i suoi occhi: una ventina o più di persone, tutte vestite con il medesimo manto blu scuro come la notte, stavano assistendo ad una sorta di celebrazione... o partecipando ad una riunione segreta; quello che era certo è che se di una riunione si trattava, non era sicuramente legata agli affari economici della città. Quelle persone sembravano pendere totalmente dalle labbra dell'uomo che stava recitando ai presenti uno scritto di una pergamena, in una lingua incomprensibile. Ma la cosa che fece sussultare la guerriera fu vedere con i propri occhi la fonte di quel terribile yoki.

"Un sarcofago?! La fonte di yoki che ho percepito proviene da quella cassa di metallo?! Prima però ho avvertito che si stava muovendo, com'è possibile?! E cosa ci fanno quegli stolti attorno a quella cosa?!".

"Possibile che in questa città non ci sia una sola persona ancora sana di mente?!".

Da quando lei e la sua compagna erano tra le mura di Maycomb erano accadute solo cose tremendamente irritanti per Angela: la guardia ubriaca all'ingresso della città, la caoticità dei suoi abitanti, la ricerca del presunto gruppo di yoma che non aveva dato esito positivo, la notizia che il loro arrivo non era previsto, la sola presenza del sindaco ed il suo discorso delirante e senza senso... ed ora un gruppo di umani fanatici che veneravano il contenuto di quel sarcofago.

"Questa è veramente la città dell'alcool". Pensò rassegnata.

Mentre Angela si stava preparando ad intervenire, ecco che riuscì a riprendere il contatto con lo yoki di Kaira, ciò voleva dire che non era molto distante, per cui si sentì più libera di agire e sfondò con un calcio la porta, facendo irruzione nella sala. Aveva aspettato a sufficienza.

Citazione:Yoki utilizzato: 10%;
Stato fisico: perfetto, occhi gialli e pupilla a fessura verticale;
Stato psicologico: stupita dalla scena che le si è presentata davanti;
Abilità utilizzate: percezione dello yoki (passiva) focalizzata sul sarcofago di metallo.



Birdcage [BlackGhost - Targul] - Targul - 13-05-2011 11:40 AM

Kaira e Sebian erano riusciti a guadagnare l'ingresso della Torre, e adesso erano dentro. Anche se non poteva vedere, Kaira se ne accorse dal fatto che adesso non camminava più sul lastricato ma su grossi blocchi di pietra e dall'improvviso calo di temperatura per essere passata dall'aperto ad una stanza di pietra.

Sebian si era fermato, Kaira suppose, per scegliere la strada.

-C'è una scala che sale ed una che scende. Dove andiamo?-

Kaira si concentrò un attimo. Cercando Angela e il bersaglio. La guerriera aveva iniziato a percepire lo Yoki dello Yoma mentre lei e Sebian correvano verso la Torre. Entrambe le fonti di Yoki erano sotto di lei.
Dalle profondità della Torre, Kaira non sentiva rumori di battaglia, segno che Angela non aveva ancora ingaggiato lo Yoma. O non lo aveva ancora trovato o stava aspettando la compagna.

-Scendiamo. Con cautela. Mentre scendiamo descrivimi l'ambiente. Dovrai essere i miei occhi. E quando siamo giù non ingaggiare lo Yoma. Ora andiamo. A quanto pare Angela non ha ancora iniz...-

Nella Torre echeggiò il rumore di una porta sfondata. Nella sua mente, Kaira si vide picchiare ripetutamente la testa contro il muro per l'esasperazione.

"Perchè? Perchè non mi aspetta?"

Kaira sbuffò.

-Andiamo. E non scordarti di descrivermi l'ambiente.-

I due cominciarono ad avviarsi a passo svelto giù per la rampa di scale che portava versi il sotterraneo.

Yoki utilizzato: 0%
Stato fisico: illesa
Stato psicologico: preoccupata per la situazione, lievemente esasperata dall'impazienza di Angela
Abilità utilizzate: Percezione dello Yoki (Passiva)


Birdcage [BlackGhost - Targul] - Narratore - 15-05-2011 10:50 PM

Mentre il corpo di Angela centra la porta che la separa dal suo obiettivo, alcuni pensieri iniziano a ad affiorare nella sua mente. Da quanto tempo quelle persone usavano quel posto come punto di raduno? La fonte di yoki che stanno adorando è anche la causa di tante perdite nei villaggi circostanti? Se così fosse sono quelle stesse persone ad aizzarlo contro i cittadini delle campagne? Perché?

Il legno scricchiola e cede sotto il suo colpo, i frammenti vengono scaraventati sulla piccola folla tra urla sommesse e stupore. Di certo il tuo ingresso ha richiamato l’attenzione e tutti si son ormai voltati a guardarti. Due guardie presenti avanzano verso di te, puntandoti contro le lame appuntite delle loro lance.

«Cosa vuoi, Strega?» son le parole che il loro ribollente odio vomita contro di te. Il luogo si è riempito presto di voci e grida, ma su tutte domina quella del “giudice”.

«Stolta, tarda è l’ora del tuo arrivo. La purificazione è già iniziata, e presto toccherà anche a te!»

Purificazione? Uno senso di ansia colpisce in pieno Angela. C’è qualcosa che non torna. Ma cosa?
Mentre la folla si muove, irrequieta, la guerriera nota che sotto il sarcofago c’è disposta una tavola di legno con pratici manubri sempre in legno (ecco come l’avevano spostata!) e ancor più sotto una pila di fascine e di legna. Una delle quattro guardie che le si trovano vicino avvicina una fiaccola alla pira ed il fuoco divampa gioioso: qualunque cosa fosse dentro quella gabbia in metallo non avrebbe potuto resistere a lungo. Quello che avevano letto prima, in quella oscura lingua, non era un cerimoniale di adorazione… era una condanna!
Se avevano catturato uno yoma perché non averlo ucciso subito? Perché non averlo fatto alla luce del giorno, di fronte a tutta la città, così che i cittadini si rassicurassero? Uno strano timore si fa largo nella mente di Angela, un timore che non viene sicuramente sopito dalle espressioni di odio e disprezzo che legge negli occhi della folla.
Presto toccherà anche a te! Queste sono state le parole del “giudice”…

E se…?
Se in quella “vergine di ferro” non si trovasse davvero uno yoma?
Le torna in mente il racconto di Sebian, quella parte in particolare in cui alcune persone affermavano d’aver visto una Claymore arrivare in città e uccidere persone a caso… Erano state davvero solo chiacchiere, oppure…?

Il filo dei pensieri di Angela viene interrotto dall’arrivo della sua compagna. Finalmente son di nuovo insieme. Ma qual è il loro vero obiettivo, adesso?


Birdcage [BlackGhost - Targul] - BlackGhost - 16-05-2011 05:08 PM

Troppe domande senza risposta martellavano la mente di Angela, voleva vederci chiaro in tutta quella storia e sapeva che l'unico modo per ottenere le risposte che cercava, era agire per indirizzare lo svolgersi degli avvenimenti dove voleva che andassero. Per fare ciò, prima doveva assicurarsi di avere l'attenzione di tutti puntata su di lei e abbattere sonoramente una porta in legno massiccio, le sembrava un buon metodo di partenza.

"Bene, ora che ho attirato la vostra attenzione...".

I figuri che risiedevano in quella sala guardarono la guerriera con un misto di terrore e di odio, allo sguardo di Angela quel fatto non era sfuggito. Per quanto riguarda l'odio che nutrivano nei suoi confronti, non ci fece molto caso, anzi, lo ignorò completamente; a lei bastava sapere che anche il terrore aveva fatto breccia nelle loro menti.
C'è da puntualizzare che non adorava stare al centro dell'attenzione, ma in quel caso non poteva certo farne a meno, doveva sapere.

Ignorò anche le guardie che si stavano avvicinando, due umani che pensavano di spaventare una Claymore, forti del fatto che erano armati, boriosi e sicuri delle affilate lancie che brandivano. Stolti. Erano le parole dell'uomo che aveva enunciato le parole di quella pergamena ad attirare il suo interesse.

"Purificazione? E presto toccherà a me?...".

Che connessione poteva avere Angela con il sarcofago contenente quello yoki, contenente il suo nemico?
La risposta le fu chiara in pochi attimi. Riuscì a collegare tutti gli indizi: sotto la cassa vi era una pira appena accesa, quella era una purificazione, la stessa che il giudice le aveva augurato, quindi il contenuto del sarcofago doveva essere lo stesso, uno yoma dunque? Ancora non quadrava. Poi però le tornò in mente un piccolo particolare nel racconto di Sebian: le voci su di una Claymore arrivata in città tempo prima. Angela era impietrita dalla conclusione che aveva raggiunto.

In quel preciso istante, la sua compagna riuscì a raggiungerla, bella notizia, ma in quel momento era intenta a prendere in fretta una decisione e non diede troppo peso alla cosa. Doveva darsi una mossa: salvare il contenuto di quel sarcofago? E se non fosse in realtà una di loro? E se la sua conclusione fosse errata? Il fuoco di certo non aspettava.

"Kaira, resta da parte. Forse sto per salvare una nostra simile".

Scattò per raggiungere il sarcofago con l'intento di estrarne il contenuto, cercando di superare le guardie e tutti gli ostacoli che avrebbe trovato nella sua strada, utilizzando la sua agilità.

Citazione:Yoki utilizzato: 10%;
Stato fisico: perfetto, occhi gialli e pupilla a fessura verticale;
Stato psicologico: confusa, voleva vederci chiaro in tutta quella storia;
Abilità utilizzate: percezione dello yoki (passiva) focalizzata sul sarcofago di metallo.



Birdcage [BlackGhost - Targul] - Targul - 16-05-2011 11:13 PM

Kaira e Sebian stavano finalmente per raggiungere Angela. Da oltre la (ormai ex) porta appena aperta da Angela con modi molto urbani Kaira sentiva delle voci e il rumore di gente in armatura - probabilmente guardie - che si muoveva.

"Strano, la Torre dovrebbe essere deserta."

La cosa più strana, però, era un'altra: dalla stanza provenivano odore di legna bruciata, di metallo arroventato e un forte calore.

"Stanno bruciando qualcosa. Qualcosa con delle parti metalliche."

Kaira poteva sentire distintamente lo Yoki del nemico. Proveniva da dentro la stanza.
Un attimo prima di raggiungere Angela, Kaira sentì le parole esclamate da dentro la stanza:

-Stolta, tarda è l’ora del tuo arrivo. La purificazione è già iniziata, e presto toccherà anche a te!-

Un istante dopo Kaira e Sebian raggiunsero Angela che, prima che Kaira potesse chiedere spiegazioni le disse:

-Kaira, resta da parte. Forse sto per salvare una nostra simile.-

Subito dopo, Kaira sentì Angela che si lanciava in avanti, verso il rogo.

Kaira si paralizzò mentre il suo cervello connetteva tutti gli indizi. Purificazione. Il turno di Angela. Una compagna. Il rogo. Lo Yoki che proveniva dal rogo. Il racconto di Sebian su quanto fosse accaduto a Maycomb. La misteriosa compagna giunta prima di loro che avrebbe ammazzato gente a caso.

"Stanno bruciando una nostra compagna?!?"

Kaira cominciò a tremare dalla rabbia. Quegli stupidi umani osavano mettere le mani su una guerriera! Una sorella!

Kaira fece per lanciarsi nella mischia e fare una strage, quando la prima regola dell'Organizzazione, martellata ripetutamente nella mente delle novizie, marchiata a fuoco nel loro cervello, la fermò. Quell'attimo di esitazione le bastò a recuperare la lucidità. Kaira non poteva vedere, quindi sarebbe stata più d'intralcio per Angela che d'aiuto.
Kaira maledì i suoi occhi che la obbligavano a restare da parte. Il suo corpo, la sua stessa anima le urlavano di tuffarsi in avanti, incurante delle conseguenze, ma la mente riuscì a trattenerla. Lanciandosi alla cieca non avrebbe fatto altro che rallentare Angela, privandola del vantaggio dato da un'eventuale sorpresa.

-Sebian- invocò Kaira, la voce rotta dalla rabbia e dalla frustrazione -Ti prego, aiuta Angela! Aiuta la nostra compagna!-

Kaira non potè fare altro che restare a fare da spettatrice e tenere i sensi all'erta, cercando una situazione in cui rendersi utile, la sua percezione dello Yoki era concentrata sullo Yoki nelle fiamme, cercando di scoprire se la guerriera in pericolo fosse ancora viva.
Nel contempo, Kaira cercava di capire se davanti a lei ci fosse davvero una guerriera, dal momento che l'attimo di ritrovata lucidità aveva riportato alla mente una frase che Sebian aveva detto sulla guerriera che le aveva precedute, una frase che le aveva instillato un piccolo tarlo: la guerriera aveva cominciato ad uccidere gente a caso a quanto si diceva. E una delle prime cose che insegnavano all'addestramento da guerriere era che gli Yoma potevano assumere qualsiasi forma...






Citazione:Yoki Utilizzato: 0%
Stato fisico: Illesa
Stato psicologico: infuriata per il probabile tentato omicidio di una compagna, preoccupata per quest'ultima, nel retro della mente serpeggia il lieve sospetto che nelle fiamme ci sia uno Yoma
Abilità Utilizzate: Percezione dello Yoma (passiva, concentrata sul rogo)



Birdcage [BlackGhost - Targul] - Narratore - 20-05-2011 09:29 PM

Non appena il fuoco attecchisce, lo yoki proveniente dal sarcofago si fa più intenso, come un urlo silente che nessuno nella sala potrà udire. A parte voi.

Kaira, riconoscendo (forse a torto) la sua scarsa utilità, sprona Sebian ad aiutare la sua compagna, ma Sebian da parte sua è troppo sorpreso per capire qualcosa: quella che si trova là è tutta gente che conosce e che non avrebbe mai immaginato in una situazione simile. Sopraffatto dalla realtà, non riesce ad agire subito, e quando si decide, quel che fa si limita a inseguire Angela, abbandonando Kaira nel suo mondo invisibile. Se solo non ci fossero fiaccole né fuoco, sarebbe stata lei in vantaggio rispetto agli altri.

Nel frattempo, Angela, incurante delle due guardie che tentano di sbarrarle il passo, si è slanciata verso quella che, presto, sarebbe divenuta la tomba di una loro sorella. O così teme la guerriera dal sangue caldo.
Le lance si muovono contro di lei, ma non sono abbastanza veloci da fermarla: una la ferisce lievemente al braccio destro, di striscio, mentre l’altra la colpisce un po’ più in profondità alla coscia sinistra. Ma non basta questo per ostacolarla. E mentre la piccola folla si dirada sul suo cammino, Angela si ritrova vicino al sarcofago, circondato dalle altre quattro guardie. Le sue mani si proiettano sul metallo del sarcofago, superando le lingue di fuoco che iniziano ad avvolgerlo. La superficie è già rovente e le dita riescono a sollevare il coperchio solo di poco prima di cominciare a non sostenere più il calore. Dentro, enormi aculei e spuntoni in ferro, catene, una chioma bionda e un braccio umano, color del sangue. Poi, sul coperchio che le sta bruciando i polpastrelli compare il riflesso di spade: due guardie hanno deciso di attaccarla alle spalle! E’ tempo di decidere: lasciar ricadere il coperchio e difendersi, o liberare la vittima?


Birdcage [BlackGhost - Targul] - BlackGhost - 21-05-2011 02:28 AM

Aggirare le due guardie avrebbe significato perdere tempo prezioso ed Angela non aveva quel lusso. Scelse la via più diretta e breve possibile per attraversare tutta la sala e arrivare alla pira, ma questa sua scelta le costò il prezzo di due ferite, non così gravi però da fermare la rapida ed implacabile avanzata della guerriera. Non ebbe nemmeno il tempo di avvertire il dolore della ferita alla coscia, quella più grave, che si trovò in un attimo di fronte alla pira. Abbattendo quella porta, era entrata veramente nell'Inferno.

Si avvicinò alla bara e sollevò il coperchio che, a poco a poco, si faceva sempre più arroventato, era sicuramente pesante per un umano, ma per una Claymore era tutto un altro discorso. Al suo interno, intravide, tra gli ammassi di catene e di spuntoni di ferro, dei capelli biondi ed un braccio insanguinato di un corpo che sembrava privo di vita. Non ebbe il tempo di vedere nient'altro tranne che il riflesso di due spade pronte a calare sulla guerriera da dietro le spalle.

"Mi stavo giusto domandando dov'erano andati a finire". Pensò, seccata dalla fastidiosa e costante presenza delle guardie.

Rapidamente, elaborò tutte le azioni che avrebbe dovuto fare in quel momento: sopportare il bruciore alle mani per il contatto con il coperchio del sarcofago, tirare fuori il corpo incatenato ed estrarre la sua spada in tempo per parare i due fendenti alle sue spalle, senza contare che le fiamme si stavano alzando sempre più. Necessitava di tempo per fare tutto ciò, ma sapeva bene che non ne aveva. Fu allora che escogitò una via alternativa che le avrebbe permesso di ottenere il risultato che sperava con una sola e semplice azione: lasciò la presa sul coperchio, poggiò il piede destro sul bordo del sarcofago e dandosi una spinta, eseguì una capriola in aria atterrando dall'altra parte della pira. Scelse intelligentemente di non fare affidamento sulla gamba sinistra per la spinta, dal momento che era rimasta ferita precedentemente, non poteva rischiare di fallire l'azione.

A quel punto, si sarebbe girata per calciare con forza la cassa verso le due guardie, salvando così dalle fiamme il suo contenuto, Claymore o yoma che sia. Era pronta ad aspettarsi di tutto.

Citazione:Yoki utilizzato: 10%;
Stato fisico: ferita al braccio destro -lieve-, ferita alla coscia sinistra -media-, bruciatura dei polpastrelli -lieve-, occhi gialli e pupilla a fessura verticale;
Stato psicologico: in forte stato adrenalinico;
Abilità utilizzate: percezione dello yoki (passiva) focalizzata sul sarcofago di metallo.



Birdcage [BlackGhost - Targul] - Targul - 21-05-2011 06:33 PM

Kaira si concentrò al massimo per seguire la scena. Angela era scattata in avanti, ma Sebian non l'aveva seguita.
La compagna di Kaira aveva oltrepassato la linea di guardie. Kaira aveva sentito il sibilo delle armi e un lieve odore di sangue -sangue di guerriera. Evidentemente Angela era stata ferita, ma il fatto che non si fosse lamentata nè avesse rallentato poteva essere indizio di una semplice ferita superficiale.
Un attimo dopo, il cigolio di cerniere - la prigione della compagna che stava venendo arsa viva che si apriva - lo Yoki tra le fiamme che si alzava in una sorta di urlo di dolore e, finalmente, Sebian che cominciava a muoversi.

Kaira immaginava la scena nella sua mente, in cerca di un momento in cui rendersi utile.
Subito dopo l'apertura del sarcofago, Kaira sentì le guardie convergere su Angela e decise che, se non avesse potuto aiutare Angela a liberare la compagna, perlomeno avrebbe tenuto alla larga gli scocciatori.
Così, mentre Angela lasciava cadere il coperchio per potersi difendere e superava la pira con un balzo, per poi calciare la cassa, Kaira si dedicò alle altre guardie.
Forte della determinazione derivante dal fatto di aver trovato un modo per rendersi utile, Kaira localizzò le guardie nella stanza dal tintinnare di armi ed armature e aggredì la più vicina, badando bene a non interferire con le manovre di Angela, con un colpo col piatto della spada, cercando di dosare la forza per tramortirla senza arrecare ferite letali. Meglio aver bisogno di un secondo colpo per concludere lo scontro che finire al patibolo per aver colpito con eccessivo entusiasmo.





Citazione:Yoki Utilizzato: 0%
Stato fisico: Illesa
Stato psicologico: infuriata con gli umani, determinata a liberare la compagna in pericolo
Abilità Utilizzate: Percezione dello Yoma (passiva)



Birdcage [BlackGhost - Targul] - Narratore - 21-05-2011 08:51 PM

Kaira ha infine deciso di non stare con le mani in mano e decide di attaccare la prima guardia di cui ha avvertito i caratteristici suoni metallici: si tratta di uno dei due che aveva ferito Angela con la lancia. Il colpo della guerriera cieca va a segno e il colpo, esercitato con la giusta forza, raggiunge l'uomo al torace, facendolo capitolare. Così facendo, però, Kaira ha attirato l'attenzione della seconda guardia, che ora, urlando, tenta di conficcarle la lancia attraverso la testa.

Nel frattempo, più avanti, le lame delle guardie si abbattono con furore sul coperchio della "vergine di ferro", là dove un istante prima si trovava Angela, ora in volo sopra le lingue di fuoco. Attraverso il metallo della sua armatura, avverte il forte calore emanato dal rogo, poi atterra, voltandosi per preparare il suo colpo.
I suoi assalitori, dopo averti mancata, sono ancora riversi sul sarcofago, adesso avvolto da fiamme sempre più alte che lo reclamano dall'inferno, tanto che i vestiti di uno di loro hanno preso fuoco.
Con un calcio ben assestato, Angela riesce a smuovere quella prigione di metallo incandescente, che rotola giù dalla pira, trascinando sotto di sè le due guardie, prima di sputar fuori, un po' malamente, il suo contenuto. Una donna dalle vesti strappate e priva del braccio destro, con la pelle rossa per il calore e piena di lividi e ferite causate dagli aculei del sarcofago. Le catene che l'avvolgono, calde per il fuoco, le stanno bruciando le membra, e alcuni dei suoi capelli biondi si sono anneriti. Sulla bocca un bavaglio, ma negli occhi, in quegli occhi dorati, si legge una volontà che non può esser piegata.

Ma per Angela la battaglia non è finita: le altre due guardie che erano a protezione del sarcofago gettano in terra le fiaccole e sguainano anch'esse le spade pronte all'attacco. Si trovano ad entrambi i lati di Angela e tentano di assalirla contemporaneamente. Se ciò non bastasse, la nostra guerriera si accorge che il suo mantello ha iniziato a prendere fuoco... Dev'esser successo quando ha superato il rogo con la capriola.

Note del Master



Birdcage [BlackGhost - Targul] - BlackGhost - 22-05-2011 03:07 PM

Angela era riuscita a superare le fiamme della pira e il metallo delle spade e non appena atterrò agilmente dall'altro lato del sarcofago, lo calciò energicamente allontanandolo dal fuoco. La provvidenza volle che, nella caduta, il coperchio si aprisse e che il contenuto ne fuoriuscisse, rotolando un paio di volte sul pavimento gelido della sala sotterranea. Angela lo guardò attentamente attraverso le fiamme che si erano fatte ormai alte. Era il corpo di una donna mostruosamente martoriato: la pelle era tinta di rosso vivo, come il fuoco che lo stava bruciando attimi prima e come il sangue che scorreva copioso dalle numerose ferite che lo ricoprivano, molto più di quanto le sue vesti e le catene riuscivano a fare.
Lo spettacolo era raccapricciante. Il corpo aveva iniziato a dimenarsi all'impazzata, totalmente pervaso dal dolore. Quello però non era solamente un corpo, un semplice ammasso di carne ed ossa, ma era un essere vivente, era una donna ed era viva e sebbene si contorcesse violentemente, mantenne un contegno che Angela non sapeva spiegarsi finchè i suoi occhi si soffermarono a guardare il volto della donna. Era un volto che non mostrava alcun segno di supplica o di pianto, l'unica cosa che Angela vide era una donna forte, dura ed inattaccabile come le catene che l'avvolgevano, se non più forte.

"Abomini! Sono loro i veri mostri".

Non aveva più dubbi, la donna in catene agonizzante sul pavimento era una sua simile, era una guerriera come lei e ne era convinta, benchè non era ancora da escludere l'ipotesi che fosse in realtà uno yoma celato sotto l'aspetto di una Claymore. La guerriera non potè rimanere sola con i suoi pensieri per molto, rimanevano le altre due guardie da sistemare che, nel mentre, stavano caricando verso di lei.
In quell'istante, Angela si accorse che il suo mantello aveva preso fuoco e per poterlo vedere meglio, lo prese da un lembo ancora non intaccato dalle fiamme girando il braccio all'indietro per poi stenderlo, spiegando così il mantello ormai logoro, bucato e bruciato della sua uniforme. Non mostrò stupore alcuno nel vedere che il pezzo di stoffa stava bruciando in fretta, ma lo guardò soltanto con disinteresse, come faceva sempre con tutto quello che non attirava abbastanza la sua attenzione. Anche in un momento simile! Non si smentiva mai.
Sembrava voler rimanere a fissare il mantello in fiamme senza fare nulla, ma tutto d'un tratto, forse per cogliere le guardie di sorpresa, reagì e se lo strappò rapidamente sventolandolo attorno a sè per cercare di fermare le due guardie che ormai l'avevano quasi raggiunta, facendoli esitare. Dopodichè, lasciò cadere il mantello a terra e tese le braccia all'infuori, entrambe le mani serrate a pungo, con il fine di stampare in faccia ai due seccatori un sentito pugno ciascuno. Naturalmente, per non rischiare di ucciderli, decise saggiamente di sopprimere il suo yoki e di dosare la sua forza quanto bastava per tramortirli.

Citazione:Yoki utilizzato: 0%;
Stato fisico: ferita al braccio destro -lieve-, ferita alla coscia sinistra -media-, bruciatura dei polpastrelli -lieve-;
Stato psicologico: in forte stato adrenalinico;
Abilità utilizzate: percezione dello yoki (passiva) focalizzata sulla donna incatenata.