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QUEST Serpenti nella Jungla [Nemas] - Versione stampabile

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Serpenti nella Jungla [Nemas] - Semirhage - 21-06-2017 09:45 PM

Tutto era cominciato subito dopo la morte di Samara…
Sulla via del ritorno, ti era sembrato come di… “sentire” gli yoki di Angelica e di Mara con molta più chiarezza che all’andata. Lì per lì non ci avevi dato troppo peso ma è stato quando hai iniziato ad avvicinarti a Staph che la cosa ha iniziato a essere fasidiosa…
Yoki, tanti yoki… la maggior parte minuscoli come quello di Mara ma altri decisamente molto più forti del tuo, con uno in particolare che li soverchiava tutti. Fino a quel giorno la cosa non ti aveva disturbato più di tanto anzi, a essere sinceri, ci avevi fatto l’abitudine ma adesso la cosa era diventata fastidiosa: era come vivere con delle vespe che ti ronzavano continuamente dentro la testa! Per fortuna, almeno alla notte quando tutti dormivano, la sensazione ti dava un po’ di tregua ma, durante il giorno, la cosa si faceva sempre più insopportabile.
Qualche giorno dopo però, accortasi del tuo malessere, la signora Semirhage ti ha chiesto cosa non andasse e, saputolo, dopo essersi assentata per qualche ora è tornata da te, spiegandoti che quel che ti succedeva era dovuto al fatto che la tua Percezione era aumentata di molto in pochissimo tempo e il tuo corpo non si era ancora adattato ad essa. Scoperta la causa del tuo problema, la dama nera ti ha suggerito alcuni esercizi di rilassamento e concentrazione da fare quando la Percezione diventava insopportabile, rassicurandoti sul fatto che in breve la cosa non ti avrebbe più dato fastidio, anzi…
Qualche giorno è passato e, per quanto le cose non siano ancora del tutto a posto, almeno non hai più la sensazione di impazzire a causa di tutti gli yoki che ti circondano e, visto che la signora Semirhage ti ha convocato, è probabile che tu ti debba assentare dal Quartier Generale per un po’, concedendo quindi un po’ di tregua alla tua testa. Questo stavi pensando quando hai bussato alla porta degli alloggi della dama nera.

Avanti!

Ti invita Semirhage subito dopo: quando entri la trovi seduta sulla sua poltrona di vimini intrecciati, con indosso la sua veste preferita, quella con i bordi ricamati in argento e col suo monile a forma di vipera sulla mano sinistra.

Non appena entri, la signora chiude il libro che stava leggendo, poggiandolo sulla scrivania, per poi afferrare uno scialle nero che era appoggiato su una sedia e drappeggiarselo attorno alle spalle:

Vieni con me, Rebecca, parleremo strada facendo.

E così vi avviate per gli oscuri corridoi della fortezza, seguendo un percorso in discesa che mai avevi seguito: brevi corridoi intervallati da scale che scendono, mentre Semirhage inizia a parlare:

Ho ricevuto una richiesta di intervento e la natura dell’incarico secondo me si adatta a te, visto il notevole incremento che la tua Percezione sembra aver sviluppato recentemente. Cerca di sfruttare l’occasione per allenare la tua capacità.

Fatta una pausa per prendere fiato, la dama nera viene al sodo:

Abbiamo ricevuto una richiesta dal territorio di Mucha, nelle Terre del Sud, più precisamente dalla cittadina portuale di Stand. Laggiù le autorità hanno dei problemi con una setta di fanatici assassini chiamati gli “Shara”, che uccidono le persone per soddisfare la brama di sangue di una loro divinità…
Normalmente la cosa non ci interesserebbe ma di recente sono stati trovati alcuni cadaveri sventrati e privati delle loro interiora, quindi si sospetta che uno o più yoma possano aver approfittato della situazione per unirsi alla setta e procacciarsi il loro cibo con il minimo sforzo.


Semirhage si interrompe per permetterti di assimilare le sue informazioni.

Siccome gli Shara si nascondono in una foresta fittissima e pericolosa, che da quelle parti chiamano “Jungla”, il tuo compito sarà quello di unirti a una piccola spedizione che avrà il compito di esplorare la Jungla e di farti da guida. Quello che voglio da te è che tu sfrutti la tua Percezione per capire se si tratta di uno o due yoma o se la minaccia è più grave e seria. Vista la capacità che hai sviluppato dovresti individuare agevolmente gli eventuali avversari prima che essi vi piombino addosso. In ogni caso…

La signora Semirhage si gira per fissarti negli occhi:

Potrai combattere per difendere te stessa o i tuoi compagni dagli yoma ma NON ti è concesso uccidere gli Shara umani. Di quello si occuperanno i tuoi compagni. Tieni inoltre presente che il rapporto che farai sarà molto importante per decidere come sarà meglio agire in futuro, perciò valuta bene la consistenza della minaccia degli yoma ma fai attenzione a calcolare bene i rischi da correre.

Alla fine, vi ritrovate davanti a una porta di ferro in parte arrugginita: Semirhage tira fuori una grossa chiave e, non senza sforzo la apre, facendola stridere e cigolare. Una volta fuori vi ritrovate entrambe su un ampio pianerottolo, dal quale si accede a una scala in pietra che scende fino a un’ampia piattaforma stretta e lunga che è costruita sulla riva destra di… uno specchio d’acqua?
Proprio così, è uno specchio d’acqua, una piccola cala che ha permesso che una nave, non grandissima ma comunque con una certa stazza, arrivasse ai limiti della piattaforma e vi si ormeggiasse. Sulla prua della stessa e sulla poppa è cesellato il nome: “Manta Azzurra”

La strada fino a Stand è molto lunga, perciò ho pensato di sfruttare questa nave per farti dare un passaggio fino alla tua destinazione. Quando arriverai cerca il Capovillaggio Ram Narayan: lui ti darà le ultime notizie su come si sta sviluppando la situazione ed è lui che sta organizzando la spedizione della quale tu farai parte.
Ora, se hai delle domande questo è il momento di farle, altrimenti puoi imbarcarti: l’equipaggio della nave sta aspettando solo te.


Effettivamente, dando un’occhiata alla Manta Azzurra, noti poco movimento ma… un momento! Gli uomini dell’equipaggio hanno tutti la pelle scura e sembrano avere strani segni sulla pelle…
Dove hai già visto persone simili?

Citazione:Nel tuo prossimo post descrivi dal tuo punto di vista le reazioni di Rebecca alla sua Percezione potenziata e poi le sue prime sensazioni alla scoperta del suo nuovo incarico e alla vista dei marinai. Se hai dubbi o domande GdR-Off, mandami pure un MP.



RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Nemas - 22-06-2017 02:35 PM

-Parlato-


Pensato


Parlato altri


Qualcosa di nuovo era successo. Per la prima volta.

Tutto era iniziato dopo la morte di Samara. Sulla via del ritorno Rebeca percepiva gli yoki di Mara e di Angelica in maniera più...distinta rispetto a quando erano arrivate lì. In un primo momento non vi diede peso, probabilmente non era altro che un effetto collaterare del farmaco che inibisce il proprio yoki. Quindi bastava aspettare solo un pò di tempo per tornare come prima. Tutta via quando Rebecca iniziò ad avvicinarsi a Staph le cose volsero in un modo inaspettato.


Che succede!? Che segnifica???


Rebecca rimase ferma ad osservare l'organizzazzione in lontananza come impnotizzata. Sentiva degli yoki. Decine di svariati yoki all'interno dei quelle mura di pietra. Non ne aveva mai sentiti così tanti tutti in una volta.
Alcuni erano piccoli e felbili come quello di Mara altri erano potenti e più forti di quello di Rebecca.
Ma uno in particolare attirò l'attenzione della guerriera. Era uno yoki enorme che sovverchiava tutti gli altri.


Quella deve essere di sicuro Aracne


Ovvio che la pensasse in questo modo, chi altri nell'organizzazzione poteva possedere una simile forza? Ma la cosa che stupì Rebecca era di come li stesse percependo a quella distanza e in modo così chiaro. In prima mattinata la guerriera non vi diede peso sembrava essersi abituata a quelle nuove sensazioni. Ma ora la cosa era diventata molto fastidiosa. Rebecca sentiva come di avere delle vespe che le ronzavano dentro la testa. La cosa continuò così fino a tarda sera. E Rebecca si teneva la testa fra le mani cercando di farsi passare quel maledetto fastidio. Scesa infine la notte le cose cominciarono a per così dire; migliorare. Rebecca sentiva sempre gli yoki me erano più..tranquilli..permettendole così di dormire un pò più decentemente.
Ma appena i primi raggi del sole arrivavano, il fastidio per tutti quegli yoki tornava a farsi sentire in maniera sempre più fastidiosa. Non sopportando tutto quel fastidio, Rebecca usciva all'aperto sperando che l'aria esterna potesse dargli un pò di sollievo. E così camminava avanti e indietro li alle porte dell'organizzazzione cercando di calmarsi, constatando infine che in queste condizioni Rebecca non avrebbe potuto svolgere alcuna missione. Le cose andarono così per un pò, quando all'improvviso comparve Semirhage. La signora in nero si era accorta dello strano comportamento di Rebecca e le domandò cosa non andasse. La guerriera cercò di spiegare quello che sentiva. La dama in nero rimase ferma un'attimo a riflettere per poi assentarsi per qualche ora. Tornata infine da Rebecca, Semirhage le spiegò infine che quello che sta sentendo è dovuto al fatto che la sua percezione aveva avuto un picco in pochissimo tempo, e che il corpo della guerriera non si era ancora adattato ad esso.

Rebecca sentì dentro di sè un senso di enorme sodisfazzione. Per lungo tempo aveva sempre cercato di superare le difficoltà nel sentire gli yoki a lunga distanza. E ora finalmente le sue preghiere erano state esaudite. Ringraziò con una preghiera Teresa e Claire. Tutta via, non si era aspettata che un'aumento improvviso della percezione potesse causargli così tanti problemi.

Semirhage suggerisce infine a Rebecca alcuni esercizi di rilassamento e concentrazione da fare quando la percezione diventava insopportabile, rassicurandola sul fatto che in breve la cosa non le avrebbe più dato problemi e anzi sarebbe stata capace di utilizzarla al meglio. Dopo quel fatto passarono alcuni giorni. Rebecca grazie agli allenamenti non ebbe più quella terribile sensazione di impazzire a causa di tutti quegli yoki. Non che la cosa si fosse risolta del tutto, ma almeno adesso poteva tranquilizzarsi un pò. Rebecca passò per il corridoio che portava all'ufficio di Semirhage. La dama in nero l'aveva infine convocata. Rebecca considerò che forse l'avrebbe assentata per un pò da Staph, almeno così all'esterno avrebbe avuto tempo per imparare ad utilizzare la sua nuova percezione.


Avanti!


Rebecca entrò infine nella stanza di Semirhage.


-Mi ha convocato capo Semirhage?-


la dama in nero era seduta nella sua poltrona di vimini intrecciati, con indosso una veste con i bordi ricamati in argento e con un monile a forma di vipera sulla mano sinistra. Sembrava stesse leggendo un libro, ma che poi chiuse subito non appena Rebecca aprì la porta. afferrarò uno scialle nero che era appoggiato su una sedia e se lo mise attorno alle spalle:

Vieni con me, Rebecca, parleremo strada facendo.

La guerriera seguì la dama nera  per gli oscuri corridoi della fortezza, seguendo un percorso in discesa che mai Rebecca aveva fatto prima.

Questa parte dell'organizzazzione non la conoscevo? Dove mi sta portando Semirhage?


Mentre scendevano per brevi corridoi intervallati da scale che scendevano, Semirhage inizia a parlare:

Ho ricevuto una richiesta di intervento e la natura dell’incarico secondo me si adatta a te, visto il notevole incremento che la tua Percezione sembra aver sviluppato recentemente. Cerca di sfruttare l’occasione per allenare la tua capacità.

Rebecca pensò inizialmente che avrebbe voluto una piccola pausa prima di ricominciare il lavoro.
Ma un nuovo incarico per poter allenare la sua percezione sembrava una buona occassione anche per allontanarsi da Staph.

Abbiamo ricevuto una richiesta dal territorio di Mucha, nelle Terre del Sud, più precisamente dalla cittadina portuale di Stand. Laggiù le autorità hanno dei problemi con una setta di fanatici assassini chiamati gli “Shara”, che uccidono le persone per soddisfare la brama di sangue di una loro divinità…
Normalmente la cosa non ci interesserebbe ma di recente sono stati trovati alcuni cadaveri sventrati e privati delle loro interiora, quindi si sospetta che uno o più yoma possano aver approfittato della situazione per unirsi alla setta e procacciarsi il loro cibo con il minimo sforzo.


La dama in nero concesse una piccola pausa per chiarire le idee a Rebecca.
Una missione da svolgere in un città in riva al mare. Rebecca ci era nata in una città vicino all'acqua e questa rivalzione le fece provare un moto di nostalgia. Ricordò di Mako. Quel bambino che gli stava sempre appresso, e di cui era innamorata. A volte gli ritornava alla mente domandandosi che fine avesse fatto.


Siccome gli Shara si nascondono in una foresta fittissima e pericolosa, che da quelle parti chiamano “Jungla”, il tuo compito sarà quello di unirti a una piccola spedizione che avrà il compito di esplorare la Jungla e di farti da guida. Quello che voglio da te è che tu sfrutti la tua Percezione per capire se si tratta di uno o due yoma o se la minaccia è più grave e seria. Vista la capacità che hai sviluppato dovresti individuare agevolmente gli eventuali avversari prima che essi vi piombino addosso. In ogni caso...

Semirhage si volto a guardare dritto negli occhi Rebecca, e lei ne restò turbata. Quando uno dell'organizzazione ti guardava in quel modo, non era mai un buon segno.

Potrai combattere per difendere te stessa o i tuoi compagni dagli yoma ma NON ti è concesso uccidere gli Shara umani. Di quello si occuperanno i tuoi compagni. Tieni inoltre presente che il rapporto che farai sarà molto importante per decidere come sarà meglio agire in futuro, perciò valuta bene la consistenza della minaccia degli yoma ma fai attenzione a calcolare bene i rischi da correre.

Questi ultimi avvertimenti furono al quanto pesanti e Rebecca sentiva di dover subito chiedere, ma la dama in nero proseguì il suo tragitto e la guerriera fu costretta a rimandare. Alla fine del percorso si ritrovarono difronte a una porta di ferro in parte arrugginita. La curiosità di Rebecca non fece che aumentare.
Semirhage tirando fuori una grossa chiave e con un grande sforzo aprì l'enorme porta facendola cigolare. Una volta fuori Rebecca si ritrovò con Semirhage su un ampio pianerottolo, dalla quale si accedeva a una scala in pietra che scendeva fino a un’ampia piattaforma stretta e lunga che è costruita sulla riva destra di…

-Uno specchio d'acqua?!-
Rebecca guardò stupita ciò che aveva difronte. Una piccola cala che ha permesso a una nave, non prorpio grande ma comunque con una certa stazza, di arrivare ai limiti della piattaforma e lì di ormeggiarvi. Sulla prua della stessa e sulla poppa c'era cesellato il nome: “Manta Azzurra”

La strada fino a Stand è molto lunga, perciò ho pensato di sfruttare questa nave per farti dare un passaggio fino alla tua destinazione. Quando arriverai cerca il Capovillaggio Ram Narayan: lui ti darà le ultime notizie su come si sta sviluppando la situazione ed è lui che sta organizzando la spedizione della quale tu farai parte.
Ora, se hai delle domande questo è il momento di farle, altrimenti puoi imbarcarti: l’equipaggio della nave sta aspettando solo te.


-Equipaggio?- Rebecca gardò con più attenzione l'imbarcazione. A una prima occhiata non sembrava esserci nessuno, ma poi la guerriera notò del movimento. Infine vide degli uomini armgerriare sull'imbarcazione. Avevano strani segni sulla pelle.
A Rebecca venne il presentimento di averli già visti persone simili. Ma dove?
Improvvisamente un ricordo di una precedente missione nella città di Cezanne.
Lì Rebecca aveva incontrato Renaille e Chanelle; due donne che provenivano dalle terre del sud e che si erano dirette in quella città perchè la loro capoclan era scomparsa.

Forse...potrei incontrarle là dove sono diretta?

Comunque Rebecca aveva molte domande da porre prima di iniziare il viaggio:

-
Capo Semirhage...da quello che mi pare di aver capito, mi sta dicendo che se: con la mia percezione scoprissi che la situazione fosse più grave di quanto sembri e che il rischio sia troppo alto per concludere la missione, dovrei evitare lo scontro diretto e venire direttamente a farle rapporto?-
 
Questo era il primo punto che voleva chiarire. Voleva esserne sicura. Nessun'uomo dell'organizzazzione aveva mai mostrato preoccupazione per una guerriera. Oh almeno per una come lei. dopo una breve pausa Rebecca continuò:


-Nella missione contro Samara, una sua accolita diretta si è presentata a noi per le ultime informazioni che ci mancavano. Anche sta volta ha mandato qualcuno per valutare la situazione di ciò che sta accadendo là? Ovviamente sono consapevole della fondamentale regola di non uccidere esseri umani. Ma... se gli Shara dovessero attaccare me oh attentare ai miei compagni umani col rischio di ucciderli? Il gruppo di umani con cui andrò in missione sono soldati bene organizzati? E io ho il permesso di usare la mia forza per difendermi dagli Shara? Cioè nel senso di usare la mia attuale forza per tenermeli lontani?-



Yoki: 0%

Fisico: ottimo

Psiche: al ritorno dalla missine di Samara, Rebecca scopre di avere sviluppato la sua percezione in modo esponenziale. Poichè una cosa del genere non le era mai successa, nei primi giorni ebbe grosse difficoltà a controllarsi, sentendo tutto questo estremamente fastidioso. Semirhage le si presentò davanti, notando il suo malessere, insegnandole infine come riuscire ad affinare le sue nuove capacità in modo da utilizzarle meglio in futuro.

Fisico: ottimo

Percezione: passiva




RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Semirhage - 25-06-2017 09:45 PM

Semihage ascolta con attenzione le tue domande, poi, quando hai finito, ti risponde:

Per la tua prima domanda hai capito bene: se si tratta di pochi yoma falli fuori e basta, ma se valuti che la minaccia sia più grave torna indietro. In quel caso dovremo organizzare un gruppo di caccia più cospicuo per fare fronte al problema.

A quel punto, Semirhage ti rivolge un sorrisetto… ambiguo, mentre prosegue:

Mia cara, sei TU quel qualcuno che dovrà valutare la situazione di ciò che sta accadendo là!

Poi, la Dama Nera ritorna seria mentre replica alla tua ultima obiezione:

Mi è stato assicurato da Ram Narayan che i tuoi compagni sono dei combattenti esperti che già hanno ucciso parecchi Shara e hanno già partecipato a delle operazioni di caccia e distruzione dei rifugi dei settari. Ovviamente non è da escludere che qualche Shara possa prendersela con te, ma fai attenzione: uccidere un umano non significa solo colpirlo a morte con la tua claymore. Se tu dovessi ferire o causare una menomazione a un uomo, soprattutto in quella Jungla, egli cadrebbe sicuramente vittima di qualche malattia o, peggio ancora, verrebbe sbranato da qualche grosso predatore a meno che, ovviamente, non venisse immediatamente soccorso. Perciò fai bene attenzione a quello che fai: usa la testa prima della spada…

All’improvviso, una voce squillante che già hai sentito si fa sentire da bordo della nave:

Hey, Rebecca Occhi d’Argento! Sbrigati a salire! Abbiamo già perso troppo tempo qui!

Sembra proprio la voce di Chanelle…


Citazione:Dal prossimo turno passerò la parola al Narratore. Sono sempre a disposizione via MP se hai dubbi o domande.



RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Nemas - 26-06-2017 06:05 PM

-Parlato-


Parlato da altri


Rebecca rimase in silenzio riflettendo su quello che le aveva detto Semirhage.
Almeno era chiaro la parte iniziale: Se si fosse trattato di pochi yoma da gestire, Rebecca se ne sarebbe dovuta occpuare, ma se avesse scoperto il contrario, sarebbe dovuta scappare e fare rapporto.
Valutando quanto detto quindi, anche se qualucno fosse stato in pericolo non avrebbe potuto aiutarlo dato che in questo modo avrebbe messo a rischio anche gli uomini che stavano con lei. Non ci sarebbe stata nessuna accolita sta volta, sarebbe stata Rebecca a fare completo rapporto di ciò che avrebbe visto. Per concludere gli uomini che l'avrebbero accompagnata nella spedizione erano uomini portati nel comabttimento e che avevano già ucciso molti Shara e Semihrage era stata molto esplicità riguardo a non uccidere umani. Se Rebecca gli avesse causato anche solo un graffio che avrebbe messo a rischio la loro vita poteva dirsi di avere infranto il tabù più sacro dell'organizzazzione di essere condannata alla pena capitale.


Hey, Rebecca Occhi d’Argento! Sbrigati a salire! Abbiamo già perso troppo tempo qui!


Fu uno sopra la barca a parlare, interomppendo la rifelssione di Rebecca.
Anche il fattore tempo era fondamentale, e dato che non aveva altre domande da fare, si preparò al viaggio.


-Ricevuto capo Semirhage. Lascerò che sia il gruppo che dovrò guidare ad occuparsi degli Shara. Io indagherò sul nemico da affrontare- e detto questo Rebeca si preparò a salire sulla barca.

-Arrivò subito sto arrivando- disse rivolta ai marinai.


Yoki: 0%

Punti limite: 0/30

Fisico: ottimo

Psiche: chiariti i dubbi, la guerriera si appresta a partire

Abilità: percezione yoki passiva



RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Narratore - 28-06-2017 09:12 PM

Semihage ti rivolge un cenno d’assenso con la testa e poi rimane là sul molo a guardarti salire sulla nave: quando ci arrivi, scopri che ad attenderti c’è proprio Chanelle din Tongara, la quale, dopo averti rivolto un gesto di saluto, ti dice:
 
Benvenuta a bordo, Rebecca occhi d’Argento. Scusami se non mi trattengo con te ora ma dobbiamo salpare e ho molto da fare in questo momento. Renaile!
 
La sottoposta di Chanelle che avevi conosciuto a Cezanne arriva di corsa, al che la prima le si rivolge direttamente:
 
Mostra alla nostra ospite la sua cabina e provvedi se ha bisogno di qualcosa!
 
Renaile china la testa in segno d’assenso e poi, mentre alcuni uomini ritirano la passerella dalla quale sei salita e altri stanno allentando le grosse funi che tenevano la nave vincolata al molo, Chanelle conclude, sorridendo:
 
Spero tu non soffra il mal di mare, ci aspettano almeno cinque giorni di viaggio se i venti saranno favorevoli. A più tardi Rebecca Occhi d’Argento.
 
E subito dopo Chanelle si allontana, dirigendosi verso l’estremità anteriore della nave, mentre Renaile si rivolge a te:
 
Se volete seguirmi, signora…
 
Attendendo poi pazientemente che tu la segua. A quel punto la donna dalla pelle scura si dirige verso la parte posteriore della nave, laddove una massiccia struttura, larga quanto la nave stessa e alta quanto il piano terra di una casa sovrasta il ponte. Mentre la segui noti che gli uomini dell’equipaggio sono intenti a spiegare le vele della nave e ad altre mansioni che non comprendi, mentre da sopra la struttura un uomo dalla voce baritonale urla ordini a destra e sinistra.
Renaile arriva a una piccola porta e la apre verso l’interno, attendendo che tu passi prima di richiuderla alle vostre spalle. Subito dietro l’uscio, un piccolo pianerottolo da l’accesso a una scala a chiocciola abbastanza ampia per garantire il passaggio a due persone.
 
Renaile si rimette davanti e scende di due piani la scala, fino a giungere a un pianerottolo opposto a quello di partenza, sul quale si aprono due porticine verso il posteriore della nave e poi una alla vostra destra e una alla sinistra. La ragazza estrae una chiave dalla sua fusciacca e apre sempre verso l’interno una delle due porte rivolte a poppa:
 
La vostra cabina, signora…
 
Ti dice Renaile, scostandosi per lasciarti il passo. La cabina è in realtà abbastanza semplice: c'è una branda con un materasso di paglia, un piccolo mobile con una bacinella di acqua fresca e un lume ad olio, nonché un tavolo con un paio di sedie; il tutto è, appunto, molto semplice ma ti accorgi subito che l’arredamento è di qualità. Ma quello che più di tutto attrae la tua attenzione è la parete opposta all’ingresso anzi, più che una parete è una sorta di intreccio a rombo di assi di legno i cui spazi sono chiusi da dei tasselli in vetro trasparente che ti permettono di godere della vista della scia della Manta Azzurra e di tutto ciò che si vede dalla poppa della nave.
 
Dopo averti lasciato del tempo per ambientarti, Renaile ti si avvicina e ti porge un foglio di carta ripiegato, dicendoti:
 
Questo è per voi, da parte della Maestra delle Vele: se avete bisogno di me non esitate a chiamarmi, io sarò qui fuori.
 
E quindi, dopo aver atteso eventuali tue richieste, Renaile si  ritira, richiudendo la porta alle tue spalle, lasciandoti la chiave.
Il foglio che ti ha lasciato, contiene un messaggio per te:
 
Citazione:Benvenuta a bordo della Manta Azzurra, Rebecca Occhi d’Argento. Chanelle mi ha parlato di voi e della vostra compagna Angelica e desidero tanto conoscervi ma, purtroppo, in questo momento devo dare priorità ai miei doveri.
Sarei lieta di avervi come ospite a cena nella mia cabina, se la cosa è di vostro gradimento, anche perché conosco lo scopo della vostra missione e forse potrei fornirvi qualche altra informazione oltre a quelle in vostro possesso. Se accettate, basterà che avvisiate Renaile.
Spero di vedervi questa sera.
 
Harine din Tongara “Due Venti”, Maestra delle Vele.
 
Beh, ora non ti resta che attendere ora di cena: il giaciglio è abbastanza comodo e potresti approfittarne per rilassarti visto che, con ogni probabilità, quando inizierà la missione non ci sarà molto tempo per riposare. Oppure potresti risalire in coperta per vedere l’equipaggio della nave all’opera…
 
Una cosa utile sarebbe cercare di abituarsi a stare su un pavimento che si muove di continuo a causa del rollio della nave, cosa che potrebbe fari perdere l’equilibrio, prima o poi…
 
 
Citazione:Rebecca può fare a Renaile tutte le domande che desidera, se ne ha e… Nemas: occhio alla formattazione del testo.



RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Nemas - 30-06-2017 11:57 PM

-Parlato-

Pensato

Parlato da altri

Rebecca salì sulla nave osservando lo sguardo di Semirhage.
Quando alla fine arrivò in cima trovò qualcuno che non si aspettava di incontrare.

-Chanelle!?- proprio lei. La donna del sud che incontrò a Cezanne nella missione con Elenwen e Angelica.

Benvenuta a bordo, Rebecca occhi d’Argento. Scusami se non mi trattengo con te ora ma dobbiamo salpare e ho molto da fare in questo momento. Renaile!

-C'e anche Reanile?- domandò sospresa

La sua assistente arrivò di corsa. Chinando il capo Chanelle le disse:


Mostra alla nostra ospite la sua cabina e provvedi se ha bisogno di qualcosa!


Renaile chinò la testa in segno d’assenso, mentre alcuni uomini intanto ritirarono la passerella.


Spero tu non soffra il mal di mare, ci aspettano almeno cinque giorni di viaggio se i venti saranno favorevoli. A più tardi Rebecca Occhi d’Argento.


E subito dopo Chanelle si allontanò. Rebecca orrservò Chanelle allonatarsi per poi dire fra se:

-Sono cresciuta in una citta in riva al mare, ma sinceramente non ho mai avuto occassione di farmi un giro in barca-

Se volete seguirmi, signora…


La voce di Renaile la riportò alla realtà.

-Fammi strada Renaile-
Era meglio sistemarsi subito, dato che per giungere a destinazione ci sarebbero voluti cinque giorni. Tanto valeva vedere subito com'era fatta la nave.
La donna dalla pelle scura si diresse verso la parte posteriore della nave, laddove una massiccia struttura, larga quanto la nave stessa e alta quanto il piano terra di una casa sovrasta il ponte.
Era una nave davvero perticolare. Rebecca non potè fare ameno di provare così tanta meraviglia e sorpresa. Una nave così nel suo paese natio non l'aveva mai vista. Forse il viaggio sarebbe stato più rilassante di quanto pensava.
In un momento considerò che quella nave sarebbe stato ottima come casa. Andare dove si voleva senza mai stare fermi nello stesso punto, liberà di viaggare per terra e per mare. Davvero un bel sogno, ma Rebecca si constrinse a ritornare coi piedi per terra. Aveva una missione da svolgere.
Rebecca osservò in quel momento che gli uomini dell’equipaggio erano intenti a spiegare le vele della nave e ad altre mansioni che Rebecca non comprese appieno. Da sopra la struttura un uomo urlava ordini da tutte la parti.
Renaile arrivò infine davanti ad una piccola porta e la aprì verso l’interno, attendendo che Rebecca passasse prima di richiudersela alle spalle. Subito dietro l’uscio, un piccolo pianerottolo da l’accesso a una scala a chiocciola abbastanza ampia per garantire il passaggio a due persone.

-Davvero un'ottima nave! Direi che non avete problemi con i soldi?-



Giunsero infine ad un pianerottolo, sul quale si aprono due porticine  una a destra e una a sinistra. Renaile estrae una chiave dalla sua fusciacca e aprì una delle due porte:


La vostra cabina, signora…


Rebecca entrò infine nella sua stanza:
La cabina era semplice: c'era una branda con un materasso di paglia, un piccolo mobile con una bacinella di acqua fresca e un lume ad olio, nonché un tavolo con un paio di sedie. Non era niente di eccezzionale ma Rebecca si accorse che l'arredamento era di qualità. La cosa che attirò di più l'attenzione di Rebecca era una strana parete opposta all'ingresso una sorta di intreccio a rombo di assi di legno i cui spazi sono chiusi da dei tasselli in vetro trasparente che permettevano di godere della vista della scia della Manta Azzurra e di tutto ciò che si vede dalla poppa della nave.

-Questa nave continua a essere piena di sorprese-

Continuando ad orsservare ciò che la circondava Reanile si avvicinò a Rebecca consegnandole un foglio di carta piegato.
Dopo averti lasciato del tempo per ambientarsi, si avvicinò alla guerriera porgendole un foglio.

Questo è per voi, da parte della Maestra delle Vele: se avete bisogno di me non esitate a chiamarmi, io sarò qui fuori.



Rebecca aprì il foglio e iniziò a leggerlo:

Benvenuta a bordo della Manta Azzurra, Rebecca Occhi d’Argento. Chanelle mi ha parlato di voi e della vostra compagna Angelica e desidero tanto conoscervi ma, purtroppo, in questo momento devo dare priorità ai miei doveri. Sarei lieta di avervi come ospite a cena nella mia cabina, se la cosa è di vostro gradimento, anche perché conosco lo scopo della vostra missione e forse potrei fornirvi qualche altra informazione oltre a quelle in vostro possesso. Se accettate, basterà che avvisiate Renaile.
Spero di vedervi questa sera.
 
Harine din Tongara “Due Venti”, Maestra delle Vele.

Rebecca lesse un paio di volte il messaggio.

La superiore di Chanelle forse? Harine di Tongara?


Osservando il suo ciaciglio Rebecca considerò l'idea di riposarsi un pò. Ma perdere l'occasione di visitare la nave, conoscere l'equipaggio ed abituarsi un pò a quel pavimento che ondeggiava di continuò la fece desistere.
Rebecca uscì dalla sua stanza per dare la sua conferma a Renaile.

-Renaile? Accetto l'invito di Harine!  Vado su a vedere un pò come è fatta questa nave. Ma prima: Mi piacerebbe sapere cosa vi è successo dopo che io, Angelica ed Elenwe c'eneravamo andate da Cezanne dopo aver concluso la missione?-



Yoki: 0%

Punti limite: 0/30

Fisico: Ottimo

Psiche: affascinata dalla nave su cui viaggia. Sorpresa di rivedere a bordo Chanelle e Renaile.



Abilità: Percezione yoki passiva



RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Narratore - 03-07-2017 09:26 PM

Renaile chinò il capo in segno di comprensione:
 
Riferirò, grazie!
 
Ti risponde e poi, guardandoti con aria critica, continua:
 
Signora, non… non volete togliervi l’armatura e la spada? So che non sono affari miei ma, se la nave dovesse avere un sobbalzo o dovessimo fare una manovra improvvisa, rischiereste di perdere l’equilibrio e se, malauguratamente, doveste cadere in acqua, andreste a fondo con tutto quel peso indosso…
 
Il tono di voce di Reanile è umile e rispettoso, quasi si vergognasse di averti parlato così, tuttavia sospetti che la ragazza abbia notato i tuoi problemi di equilibrio e il suo consiglio sembra sensato.
Che tu segua il suggerimento o meno, mentre risali in coperta Renaile si mette immediatamente al tuo fianco e, partendo dalle tue domande di prima, ti dice che:
 
La Manta Azzurra è la nostra casa, signora. Noi non abbiamo case o villaggi a terra, viviamo qui e scendiamo a terra solo il tempo necessario per sbrigare i nostri affari. Anche quando siamo in porto non cerchiamo locande o taverne, preferendo rimanere a bordo…
 
Renaile si interrompe per un momento, per raccogliere i pensieri:
 
Come spiegarvi? Ecco… Una nave come la Manta Azzurra è come una grande casa di campagna, dove vivono tante famiglie: la Maestra delle Vele è il capitano, il capo di quella casa. La nostra gente è organizzata in Clan: un Clan conta molte navi ed è guidato da una Capo Clan, che noi chiamiamo la Maestra delle Onde. Un Clan è come se fosse un villaggio. Infine, sopra a tutti c’è colei che noi chiamiamo la Maestra delle Navi, che voi potreste considerare come se fosse la regina del nostro popolo, anche se il suo potere non è assoluto come quello di una vera regina.
 
A quel punto Renaile cambia argomento:
 
Per quel che riguarda Chanelle e me, risolta la questione della reliquia alla fiera di Cezanne, non c’era motivo di trattenersi oltre laggiù, per cui ci siamo affrettate a tornare sulla Manta Azzurra, anche perché il nostro Clan doveva eleggere una nuova Maestra delle Onde e da allora siamo rimaste sempre a bordo, finché un messaggero dei vostri capi ci ha intercettati in un porto per avvisarci che la richiesta che avevamo portato era stata accolta e ci chiedeva di raggiungere il molo dal quale siete salita a bordo.
 
Mentre Renaile parla, arrivate alla porta che dà accesso al ponte principale della Manta Azzurra e, una volta fuori, la prima cosa che noti è che sui suoi robusti alberi le vele più grandi sono state tutte spiegate e il vascello fende le onde con una discreta velocità mentre, sporgendoti un po’ sulla fiancata di destra, vedi che dietro la nave, la costa sembra farsi sempre più lontana.
 
L’uomo che tuonava ordini prima ora se ne sta sulla sovrastruttura di poppa reggendo con le robuste mani la ruota del timone mentre, al suo fianco una donna che, a differenza delle altre femmine a bordo indossa una gonna color indaco, anziché dei pantaloni, sembra scrutare l’orizzonte oltre la prua della nave.
Tutti i membri dell’equipaggio sembrano essere ai loro posti: chi sulla sovrastruttura, chi dislocati in alcuni punti a destra o a sinistra del ponte di coperta; altri ancora li vedi arrampicati sugli alberi stessi della Manta Azzurra mentre sul ponte un gruppo di ragazzini appena adolescenti, tre maschi e due femmine sembrano essere intenti a lavare il ponte, ridendo e scherzando tra di loro ma senza perdere tempo, sotto il severo sguardo di un adulto che li fissa con le braccia incrociate e con una frusta appesa al fianco.
Ti sembra che ci sia qualcosa di strano in quella gente, a parte il colore della pelle, i tatuaggi, gli orecchini e le catenelle decorate che portano alle orecchie e al naso ma per un po’, distratta forse dal riverbero del sole sul mare, dal sibilo del vento tra le vele e dagli scricchiolii dello scafo sollecitato dalle onde, non te ne rendi conto, finché non vedi Renaile togliersi la camicia…
Ecco cos'era quella sensazione: tutti, uomini e donne, adulti e ragazzi, oltre a essere scalzi, sono a torso nudo!
Che strana usanza…
 
 
Citazione:Nemas, per farti un’idea, puoi considerare che la Manta Azzurra è fatta come un galeone spagnolo ma, a differenza di quelle navi, la sua chiglia immersa, che Rebecca non può vedere, è sagomata in maniera più slanciata. Questo rende il vascello più veloce della nave reale ma compromette in parte le sue capacità di carico.



RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Nemas - 06-07-2017 10:29 PM

-Parlato-

Parlato da altri




Rebecca propesnò ciò che le disse Reanile. Infine acconsentì.



-Si hai ragione. Ho bisogno di una piccola pausa qui sulla nave-


E detto questo Rebecca iniziò a togliersi l'armatura. Mise ordinatamente i pezzi sopra la branda, mentre la spada per un qualche stano motivo decise di nasconderla sotto il materasso. Non si poteva essere fintroppo sicuri in qualsiasi situazione, questo l'esperienza gli aveva insegnato.

Osservando la sua armatura riposta sul letto Portò la mano al ciondolo di Terersa e Claire pensando alla missione. Se il pericolo fosse stato troppo grande qualunque cosa fosse successa, sarebbe dovuta scappare.
Nessun capo dell'organizzazzione che Rebecca conoscesse gli aveva mai detto così, ma decise di rimandare i suoi enterrogativi per un'altro momento.



La Manta Azzurra è la nostra casa, signora. Noi non abbiamo case o villaggi a terra, viviamo qui e scendiamo a terra solo il tempo necessario per sbrigare i nostri affari. Anche quando siamo in porto non cerchiamo locande o taverne, preferendo rimanere a bordo…


Rebecca guardò sorpresa Renaile.
-Siete un popolo navale!? Non sapevo che ne esistessero?- Di nuovo ricordi legati al suo villaggio in riva al mare.

Come spiegarvi? Ecco… Una nave come la Manta Azzurra è come una grande casa di campagna, dove vivono tante famiglie: la Maestra delle Vele è il capitano, il capo di quella casa. La nostra gente è organizzata in Clan: un Clan conta molte navi ed è guidato da una Capo Clan, che noi chiamiamo la Maestra delle Onde. Un Clan è come se fosse un villaggio. Infine, sopra a tutti c’è colei che noi chiamiamo la Maestra delle Navi, che voi potreste considerare come se fosse la regina del nostro popolo, anche se il suo potere non è assoluto come quello di una vera regina.
Per quel che riguarda Chanelle e me, risolta la questione della reliquia alla fiera di Cezanne, non c’era motivo di trattenersi oltre laggiù, per cui ci siamo affrettate a tornare sulla Manta Azzurra, anche perché il nostro Clan doveva eleggere una nuova Maestra delle Onde e da allora siamo rimaste sempre a bordo, finché un messaggero dei vostri capi ci ha intercettati in un porto per avvisarci che la richiesta che avevamo portato era stata accolta e ci chiedeva di raggiungere il molo dal quale siete salita a bordo.

Quindi a Cezanna la cosa si è risolta per il meglio, e non era successo niente di eccezzionale dopo la partenza delle guerriere da quella missione.

-Allora chi detiene il completo potere del vostro popolo?-

In quel momento Rebecca accompagnata da Renaile giunsero alla porta che dà accesso al ponte principale della Manta Azzurra. Uscite fuori Rebecca notò dei robusti alberi con grandi vele spiegate per catturare il vento. Tutto questa stava dando alla nave una discreta velocità.
La guerriera sentiva delle emozioni immense in tutto questo.
Sentiva.. un senso di immensa libertà. Viaggiare dove volevi senza nessuna limitazione, scegliere il posto che più ti aggrada. La vita di questi abitanti del sud doveva essere magnifica.
Rebecca sporgendosi dalla finacata destra della nave osservò la costa farsi sempre più lontana.
Scogliendosi i capelli lascio che la sua cascata d'argento venisse accarezzata dalla brezza del mare.
Forse come viaggio non sarebbe stato tanto male.
L’uomo che urlava ordini prima ora se ne stava tranquillo reggendo il timone mentre, al suo fianco una donna che, a differenza delle altre a bordo indossava una gonna anziché dei pantaloni, scrutava l’orizzonte.

-Che sia la..navigatrice?-


Ognuno era impegnato in una sua mansione in quella nave. Come fossero una grande famiglia.
Sul ponte Rebecca vide un gruppo di ragazzini. A giudicare dall'età dovevano essere adolescenti.
Erano tre maschi e due femmine e sembravano essere intenti a lavare il ponte, ridendo e scherzando tra di loro ma senza perdere tempo, sotto il severo sguardo di un adulto che li fissa con le braccia incrociate e con una frusta appesa al fianco.

Rebecca osservò la frusta che teneva alla vita e i suoi occhi diventarono gelidi.
Poi qualcosa di inaspettato la distolse da quello che stava guardando.
Renaile si tolse la camicia restando a petto completamente nude.

-Che stai facendo?- domandò sorpresa.


Poi notò che anche tutti gli altri, sia bambini che uomini e le altre donne erano a torso nudo.


-Che significa? Perchè lo hai fatto?




Yoki: 0%

Punti limite: 0/31

Fisico: ottimo

Psiche: si concede una piccola pausa godendosi il viaggio. Viene presa alla sprovvista quando Renaile si toglie improvvisamente la camicia

Abilità: percezione yoki passiva



RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Narratore - 08-07-2017 04:32 PM

Mentre si stava togliendo la sua camicia, Renaile ti dice che:
 
L’attuale Maestra delle Navi si chiama Maledàar-kri-Chya, è lei a capo del nostro popolo ma… non capisco bene cosa intendete con “completo potere”. La Maestra delle Navi è la nostra sovrana ma, per alcune questioni importanti, deve avere l’approvazione delle altre Maestre delle Onde per poter agire. Intendevate dire questo?
 
Poi, notando la tua sorpresa all’atto di denudarsi la parte superiore del corpo, sorridendo Renaile ti rassicura:
 
E’nostra usanza, quando siamo al largo, di toglierci giacche e camice per essere più liberi nei movimenti e per lasciare che l’aria che gonfia le vele e quella mossa dal movimento della nave rinfreschi meglio i nostri corpi. Noi non facciamo distinzione tra uomini e donne a bordo delle nostre navi, perciò la regola vale per tutti ma…
 
Forse solo a quel punto Renaile comprende il tuo imbarazzo:
 
Oh! Non dovete preoccuparvi, signora. L’usanza vale solo per noi, non chiediamo ai nostri passeggeri di fare altrettanto.
Ah! Dimenticavo… Scusatemi un attimo…
 
Renaile corre velocemente verso la sovrastruttura a poppa e, inforcata una delle scale che consentono di accedervi, noti che la tua accompagnatrice scambia due parole con la donna che porta la gonna anziché i pantaloni, per poi ridiscendere rapidamente e tornare da te:
 
La Maestra delle Vele vi ringrazia per aver accettato il suo invito. La cena sarà servita al tramonto nella sua cabina. Vi accompagnerò io.
 
Citazione:Nemas, acceleriamo un po’ le cose: descrivi nel tuo prossimo post come intendi trascorrere il tempo a bordo fino al momento di presentarti dalla Maestra delle Vele per la cena. Considera che Renaile sarà sempre a tua disposizione e che Rebecca è libera di fare quel che desidera, tranne ovviamente interferire con le manovre della nave. Per qualsiasi domanda o richiesta specifica, mandami pure un MP.



RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Nemas - 09-07-2017 07:51 PM

-Parlato-

Pensato


Parlato altri.


-Si era questo che intendevo. Chiedo scusa per non essere stata altrettanto chiara nella mia domanda-

Rebecca osservò con una certa titubanza Renaile mentre si sfilava la camicia, sentendo le sue guancie arossarsi per l'imbarazzo. Era il gesto in sè che le aveva visto fare. Rebecca dal canto sua le avevano sempre insegnato la buona educazione e il buon senso del pudore. Questo invece non se lo aspettava di certo per qualcuno che conosceva.

E’nostra usanza, quando siamo al largo, di toglierci giacche e camice per essere più liberi nei movimenti e per lasciare che l’aria che gonfia le vele e quella mossa dal movimento della nave rinfreschi meglio i nostri corpi. Noi non facciamo distinzione tra uomini e donne a bordo delle nostre navi, perciò la regola vale per tutti ma…


Istintivamente Rebcca avvolse le braccia nel suo petto stringendosi i seni abbondanti, come per proteggerli da uno che non aveva avuto il permesso di toccarglieli. Un gesto a dir poco imbarrazzante e ridicolo verso se stessa come guerriera. Che figura ci avrebbe fatto se Angelica l'avesse vista? Di sicuro sarebbe scoppiata a ridere. Ma quel gesto fù quasi anche..umano. Si. Le ragazze umane facevano per imbarazzo, simili gesti. E che lo avesse fatto anche Rebecca in quel momento indicava che aveva più umano di quanto pensasse.

Oh! Non dovete preoccuparvi, signora. L’usanza vale solo per noi, non chiediamo ai nostri passeggeri di fare altrettanto.

Rebecca a quella affermazione abassò le mani. Tirò un sospiro di sollievo. Ma oltre all'imbarazzo si era misto anche la consapevolezza, con una nota di paura e preocupazione che le annodarono lo stomaco. In certi casi, come quello di adesso dimenticava la consepevolezza di quello che aveva nel petto. Se Renaile avesse insistito sicuramente sarebbe stata presa dal panico scoprendo cosa Rebecca nascondeva. Quindi era meglio così.
 

Ah! Dimenticavo… Scusatemi un attimo…

Rebeccca osservò Renaile allontanarsi.  Parlò con la donna che aveva la gonna al posto dei pantaloni per poi scendere e ritornare rapidamente.


[b]La Maestra delle Vele vi ringrazia per aver accettato il suo invito. La cena sarà servita al tramonto nella sua cabina. Vi accompagnerò io.[/b]

-Ok Renaile. Io adesso faccio un giro qui per la nave. Mi ci voglio orientare bene. se c'è qualcosa ti chiamo-


Detto questo Rebecca si allontanò. Tornò ad osservare i ragazzini, avvicinandosi di alcuni passi mentre erano intenti a pulire la nave sorvegliati da quell'uomo armato di frusta a cui lei diede non poco fastidio.

Non sarebbero affari miei, ma non importa. Meglio se chiedo a Renaile prima di agire in modo sconsiderato.

-Renaile?- il tono di Rebcca mostrava sconcerto.

-Ho capito che ognuno in questa nave ha un determinato compito da svolgere, ma.. mi sembra al quanto eccessivo che un uomo sorvegli armato di frusta dei bambini?-

Successivamente alla risposta di Renaile, Rebecca continuò il suo pellegrinare per la nave. Poichè ognuno era impegnato nella sua determinata mansione evitò di avvincinarsi troppo, stando ad adeguata distanza osservando ciò che facevano. Alla fine Rebecca si appoggiò al bordo della prora lasciandosi acarezzare dalle brezze del mare mentre il vento le scompigliava i capelli, in attesa che giungesse la cena con la maestra delle navi.


Yoki: 0%

Punti limite: 0/31

Fisico: ottimo

Psiche: rilassata. guarda con fastidio l'uomo armato di frusta che sorveglia i bambini. L'usanza della gente del sud mette in imbarazzo  Rebecca per la loro assenza di pudore negli abiti.

Abilità: percezione yoki attiv
a.




RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Narratore - 11-07-2017 09:48 PM

Non appena la chiami, Renaile si affretta ad affiancarti, ascoltando la tua domanda:
 
Oh, quello… Capisco che la cosa possa turbarvi, soprattutto se avete avuto… cattive esperienze in tal senso. Ma il nostro mondo è diverso. Se la Manta Azzurra corre sicura sulle onde è perché tutti a bordo sanno qual’ è il loro compito e lo svolgono nel miglior modo possibile. La disciplina è importante ed è bene che i giovani la imparino da subito, a prescindere dal compito che viene loro affidato.
 
Renaile ti sorride.
 
Tuttavia non siamo dei barbari. L’uomo con la frusta serve solo a rammentare ai ragazzi cosa potrebbe succedere loro se non svolgono bene i compiti loro assegnati: potete vedere da sola che i ragazzi pur lavorando con impegno ridono e scherzano tra di loro. Succede di rado che si debba usare la frusta per punire qualcuno.
 
Le parole di Renaile trovano conferma in quanto avviene davanti ai tuoi occhi: i cinque giovani finiscono di lavare il ponte della Manta Azzurra senza che l’uomo che li sorveglia profferisca parola né metta mano allo scudiscio.
 
Trascorri il resto della giornata osservando la comunità della Manta Azzurra all’opera, per poi accomodarti e rilassarti a prua della nave. Qui rivedi Chanelle la quale fa spesso la spola tra la vostra posizione e la coffa sistemata in cima all’albero maestro della nave, sempre impegnata, per quanto riesci a capire, a studiare il vento e le correnti marine, fornendo ogni tanto indicazioni che vengono prontamente riportate al timoniere, il quale a sua volta sembra apportare delle piccole correzioni alla rotta della nave.
 
Il sole che brilla alto e si riflette sul mare, il vento nei capelli, l’aroma del sale sulle tue labbra, la sensazione di volare sulle onde… piccole emozioni che ti cullano e che rendono il tempo qualcosa di indefinito finché una mano ti scuote gentilmente una spalla e la voce di Renaile ti sussurra:
 
Signora… è quasi ora di cena.
 
Renaile è stata attenta: è venuta a chiamarti un po’ prima per darti il tempo, se lo desideri, di prepararti.
Quando sei pronta, Renaile ti guida nuovamente nella scala sotto la sovrastruttura, fermandosi però questa volta al primo livello sotto il ponte: a prima vista la disposizione delle porte è la stessa ma, una volta entrate in una delle porte che si aprono verso poppa, noti immediatamente che, rispetto alla tua, la cabina personale della Maestra delle Vele occupa l’intero spazio della poppa; in pratica è grande il doppio della tua.
 
La disposizione dei mobili è ovviamente diversa e, al centro della sala è preparata una tavola imbandita per quattro persone mentre, dal lato opposto alla porta, la scia della nave che si perde nel tramonto vista attraverso la vetrata a tutta larghezza della poppa è… spettacolare!
 
Mentre Renaile si ritira con un inchino, ti accorgi che nella stanza vi sono presenti tre persone: una è Chanelle mentre le altre due sono l’uomo che avevi visto reggere il timone per tutto il giorno e la donna con la gonna al posto dei pantaloni.
Il primo, a parte la pelle scura, i tatuaggi sulle mani e una coppia di orecchini che gli pendono dai lobi delle orecchie, porta una barbetta corta e ben curata e i capelli raccolti in una corta coda di cavallo che gli arriva poco sotto al collo. Una catenella è fissata alla sua narice e al lobo dell’orecchio destri e, agganciata ad essa, puoi contare quattro piccole medagliette simili a quelle che hai già visto portare a Chanelle. Il volto è quello di un uomo duro, avezzo alle difficoltà ma che sembra stia facendo del suo meglio per apparire cordiale.
Il particolare che più ti attrae della donna sono i suoi capelli neri: sono talmente fitti e arricciati da creare praticamente una nuvola che incornicia il suo volto. Ti chiedi come faccia a pettinarsi considerando che una spazzola o un pettine avrebbero delle difficoltà a infilare i loro denti in mezzo a quella massa intricata di capelli: tuttavia noti che la criniera della donna non è disordinata come si potrebbe pensare a una prima impressione anzi, ti sembra di notare una certa armonia nel modo in cui quella chioma è acconciata. Il volto della donna è leggermente più allungato di quello di Chanelle anche se noti una certa rassomiglianza tra i volti delle due donne, anche se le medagliette che ornano la catenella della donna con la gonna sono più numerose di quelle della donna che hai conosciuto a Cezanne.
 
Tutti e tre hanno indossato nuovamente le loro giubbe e giacche, quindi sono vestiti a parte i piedi nudi… Chissà, forse l’hanno fatto per non farti sentire a disagio o per rispetto nei tuoi riguardi. Un altro particolare che noti è che tutti e tre portano al collo una scatolina simile a quella che avevi già visto al collo di Chanelle.
Non appena Renaile è uscita e ha chiuso la porta dietro di sé, la donna con la gonna ti sorride, accennando un leggero inchino:
 
Benvenuta, Rebecca Occhi d’Argento! Chanelle, la mia Cercavento mi ha parlato molto di voi e sono lieta di avervi a bordo della nostra nave. Io sono Harine din Tongara, la Maestra delle Vele della Manta Azzurra o, se il termine vi è più familiare, sarei il suo Capitano, mentre lui…

Harine ti indica il robusto uomo al suo fianco:
 
E’ Deimos, il mio Maestro del Cargo, il mio compagno e, come avete potuto vedere, il primo timoniere della Manta Azzurra.
 
Il robusto uomo si porta la mando destra sul cuore, chinando la testa nella tua direzione e dicendoti con voce baritonale:
 
Lieto di conoscervi, Rebecca Occhi d’Argento…
 
Mentre, al fianco dei due Chanelle non parla ma ti rivolge uno dei sorrisi che raramente compaiono sul volto duro della Cercavento, mentre Harine fa suonare un piccolo campanello posto sul tavolo e, dalla porta opposta a quella dalla quale sei entrata, la testa di uno dei giovani che avevi visto lavare il ponte fa capolino
 
Puoi far portare la cena.
 
Gli dice la Maestra delle Vele e, mentre il ragazzo si ritira con un cenno d’assenso, Harine invita tutti ad accomodarsi. Il posto a te riservato si trova all’estremità del tavolo rettangolare, esattamente di fronte alla Maestra delle Vele, mentre Chanelle è seduta alla tua destra e Deimos alla tua sinistra.
 
Di lì a poco vengono portati dai ragazzi due terrine contenenti l’una una sorta di insalata di riso tiepido contenente dei gamberetti già sgusciati e delle verdure tagliate a pezzettini molto piccoli, dalla quale proviene una fragranza deliziosa ma che ti causa anche un lieve pizzicore al naso, mentre l’altra contiene tanti piccoli pesci disposti a strati e ricoperti di uno strato d’olio.
Subito dopo vengono portati due vassoi contenenti uno delle piccole polpettine di riso compatto con dei pezzetti di filetti di pesci crudi di diverse varietà poggiati sopra, l’altro delle rondelle arrotolate composte da un cereale a te sconosciuto e pressato frammisto a qualcosa di un color verde brillante che non riesci a definire. Anche da queste ultime proviene un profumo accattivante ma che ti pizzica un po' il naso.
Il tutto è completato da un vassoio con delle piccole bacinelle che contengono delle salse di vari tipi e colori e da due caraffe di vino bianco e due di acqua, assieme ad un vassoio con delle fette di pane.
Chanelle, sorridendo in maniera misteriosa ti suggerisce:
 
Non conosciamo i tuoi gusti, Rebecca, ma se può aiutarti a decidere, sappi che le rondelle e il riso con i gamberetti sono molto più forti e saporiti delle altre pietanze.
 
Il tutto mentre giureresti di aver visto Deimos sogghignare…


RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Nemas - 14-07-2017 11:10 PM

-Parlato-


Parlato altri

Pensato



Rebecca ascoltò la risposta esauriente di Renaile, osservando attentamente i bambini, trovandovi infine conferma.

Erano come una grande famiglia tutti. Portandosi la mano nel seno sinistro Rebecca sentì il cuore pulsare dall'emozione. La guerriera si lasciò trasportare da questi leggere emozioni cullati dalle onde del mare.


Il tempo per Rebecca divenne indefinito. Era passato solo un'attimo oppure era passato più tempo?

Fù Renaile a risvegliarla da quel terpore in cui si era immersa.


Signora… è quasi ora di cena.


Aprendo gli occhi Rebecca osservò in base al cielo che il tempo era come volato. Renaile sembrava che l'avesse voluta svegliare un pò prima per dare tempo a Rebecca di prepararsi. Vista la situazione Rebecca non aveva intenzione di rimettersi le pesanti placche metalliche, quindi tornò nelle sue stanza e recuperò la sua spada. Quella era la cosa più importante del suo arsenale.


-Ok Renaile, sono pronta, fammi strada-



Renaile guidò Rebecca nuovamente nella scala sotto la sovrastruttura, fermandosi al primo livello sotto il ponte: a prima vista la disposizione delle porte sembrava la stessa ma, dopo che Rebecca entrò notò che, rispetto alla sua, la cabina personale della Maestra delle Vele occupava l’intero spazio della poppa; era praticamente due volte più grande della sua stanza. Al centro della sala è preparata una tavola imbandita per quattro persone mentre, dal lato opposto alla porta, la scia della nave che si perde nel tramonto vista attraverso la vetrata a tutta larghezza della poppa è… spettacolare!


-Si capisce in base alla stana che qui ci sta qualcuno di grande importanza- Constatò Rebecca osservando ogni dettaglio che vedeva dentro alla stanza.


Renaile in quel momento fece un' inchino, Rebecca si accorse in quel momento che nella stanza erano presenti tre persone: una era Chanelle mentre le altre due sono l’uomo del timone e la donna con la gonna al posto dei pantaloni.
L'uomo sembrava stesse cercando di rimanere calmo. Molto probabilmente ciò era dovuto da Rebecca. Spesso dimenticava che non tutti gli umani possono sopportare la loro presenza perhcè troppo terrorizzati. Il particolare che più colpì Rebecca erano i capelli della donna: talmente fitti e arricciati da creare praticamente un cespuglio. Ma come fà a curarsi i capelli messi in quel modo? Nemmeno una spazzola oh un pettine riuscirebbero a mettersi a posto in tutto quel groviglio.
Poi però Reebcca si accorse che non erano così disordinati come credeva. Anzi. Sembrava più curata di quanto non sembrasse. Il volto di quelle donna era leggermente più allungato di quello di Chanelle anche se...sembravano una certa somiglianza tra le due...

Che siano sorelle?

Però nella catena legata al naso c'erano più medagliette. Rebecca notò anche che tutti e tre indossavano nuovamente le loro giubbe e giacche. Forse era per non mettere in imbarazzo Rebecca. La guerriera notò anche che tutti loro portavano una scatolette legata ad una catenina al collo, come quella di Chanelle.
Renaile uscì dalla stanza chiudendo dietro di se la porta. In quel momento la donna con la gonna sorrise a Rebecca, accennando un leggero inchino:


Benvenuta, Rebecca Occhi d’Argento! Chanelle, la mia Cercavento mi ha parlato molto di voi e sono lieta di avervi a bordo della nostra nave. Io sono Harine din Tongara, la Maestra delle Vele della Manta Azzurra o, se il termine vi è più familiare, sarei il suo Capitano, mentre lui…

la donna indicò il timoniere al suo fianco.

E’ Deimos, il mio Maestro del Cargo, il mio compagno e, come avete potuto vedere, il primo timoniere della Manta Azzurra.


 Il robusto uomo si porta la mando destra sul cuore, chinando la testa difronte a Rebecca.


Lieto di conoscervi, Rebecca Occhi d’Argento…



Al fianco dei due Chanelle non parlo limitandosi a un lieve sorriso verso Rebecca. Una novità. Da quando Rebecca la conosceva non aveva mai visto Chanelle sorridere.
Harine fece suonare un piccolo campanello posto sul tavolo e, dalla porta opposta a quella dalla quale Rebecca era entrata,  si sporse la testa di uno dei giovani che Rebecca aveva visto lavare il ponte.

Puoi far portare la cena.



Il ragazzo ritirò il capo con un cenno d’assenso, e Harine infine invitò tutti ad accomodarsi. Il posto riservato a Rebecca si trovava all’estremità del tavolo rettangolare, esattamente di fronte alla Maestra delle Vele, mentre Chanelle è seduta alla destra  della guerriera e Deimos alla sua sinistra. Rebecca si mise comodamente al suo posto, poggiando a fianco a se la sua spada. Di lì a poco dei ragazzi  portarono le cibarie che osservandole Rebecaca le considerò la cena di un vero re:
C'era insalata di riso tiepido contenente dei gamberetti già sgusciati e delle verdure tagliate a pezzettini molto piccoli, dalla quale proviene una fragranza deliziosa ma che causò un lieve pizzicore al naso di Rebecca. Un'altro vassoio aveva tanti piccoli pesci disposti a strati e ricoperti di uno strato d’olio.


Subito dopo vennero portati due vassoi contenenti uno delle piccole polpettine di riso compatto con dei pezzetti di filetti di pesci crudi di diverse varietà poggiati sopra, l’altro delle rondelle arrotolate composte da un cereale che Rebecca non riconosceva . Anche da queste ultime proviene un profumo accattivante ma che pizzicava il naso.


Il tutto è completato da un vassoio con delle piccole bacinelle che contengono delle salse di vari tipi e colori e da due caraffe di vino bianco e due di acqua, assieme ad un vassoio con delle fette di pane.
Chanelle, sorridendo in maniera misteriosa ti suggerisce:


Non conosciamo i tuoi gusti, Rebecca, ma se può aiutarti a decidere, sappi che le rondelle e il riso con i gamberetti sono molto più forti e saporiti delle altre pietanze.


Mentre Chanelle diceva tutto questo Rebecca giurò di aver visto Deimos sogghignare.
Davvero lo aveva visto? Perchè poi soghigava?
Rebecca osservò le pietanze. Erano avvelenate?
Il loro corpo era portato per espellere tossine che potevano nuocergli ma comunque..Chanelle aveva qualcosa di strano.

-Sei molto gentile Chanelle- rispose coridalmente Rebecca. -Ma come ben sai sono una mezzo demone, non ho particolarmente bisogno di mangiare. Volentieri cercherò di assaggare queste deliziose pientanze dopo che il mio corpo si sarà abituato a questi penetranti odori. Intanto perchè non iniziate questa deliziosa cena? Sarebbe uno spreco aspettarmi. Abbiamo bisogno di un pò di tempo noi guerriere per alimentarci-

L'aveva inventata lì sul momento, ma quel sogghigno che lo avesse visto oh meno non gli piacque.


Yoki: 0%

Punti limite 0/31

Fisico: ottimo

Psiche: Rilassata. Circospetta quando Chanelle le offrì da mangiare avendo il parere che Deimos avesse sogghignato.

Abilità: Percezione Yoki Passiva





RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Narratore - 18-07-2017 08:10 PM

Le reazioni alle tue parole degli altri commensali sono molto diverse…
 
Harine ti sorride con un cenno d’assenso con la testa e inizia a servirsi, prediligendo le polpettine di riso col pesce crudo sopra e i piccoli pesci sott’olio, prendendo comunque anche delle piccole porzioni del riso con i gamberetti e le verdure e un paio delle rondelle di cereali, iniziando a mangiare senza fretta.
 
Chanelle ti scocca un’occhiataccia, come se il tuo comportamento fosse stato considerato, almeno da lei, un’offesa. Chissà, dal momento che avevi accettato l’invito a cena della Maestra delle Vele, ostentare ora una certa ritrosia potrebbe non essere stata una buona cosa.
Tuttavia la Cercavento non dice nulla e si mette nel piatto delle porzioni eguali come quantità di tutte le pietanze, iniziando a mangiare normalmente.
 
Deimos invece non sembra badare al tuo comportamento e, dopo aver aspettato che la Maestra delle Vele e la sua Cercavento si siano servite e aver atteso ancora qualche istante, probabilmente per darti l’opportunità di prendere il cibo nel caso tu avessi cambiato idea, si serve a sua volta. I suoi gusti sembrano essere l’esatto contrario di quelli di Harine: infatti vedi che si riempie il piatto con il riso coi gamberetti e le verdure e alcune rondelle di cereali, lasciando poco spazio per le polpettine di riso col pesce crudo sopra e i piccoli pesci sott’olio. Attacca il suo pasto con molto entusiasmo, al punto di farti pensare che, probabilmente, prenderà ancora qualcosa quando avrà finito.
Pochi bocconi dopo, Deimos prende una delle caraffe di vino e riempie a metà i bicchieri di Harine, Chanelle e il suo per poi avvicinare la caraffa al tuo bicchiere. A quel punto l’uomo si ferma e ti dice col suo vocione, atteggiato però a un tono gaio:
 
Suvvia, mia signora! Concedeteci almeno di brindare assieme al nostro incontro!
 
E rimane fermo, con la caraffa in mano, in attesa di un gesto da parte tua…


RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Nemas - 18-07-2017 10:18 PM

-Parlato-


Parlato altri




Rebecca osservò gli occupanti della tavola mentre si servivano. Non badò molto alle loro reazioni, non voleva essere tenuta obbligatoriamente a mangiare. Tutta via, la strana paura improvvisa di Rebecca sul cibo avvelenato era stata una sciocchezza. Benchè la fame non la sentisse gran che, quando Deimos riportò il piatto verso di lei, Rebecca non negò la portata.


-Ora sto meglio, è il momento di sentire queste rondelle e il riso con i gamberetti che mi hai consegnato Chanelle-

Prendendo il vassoio Rebecca prese porzioni adeguate di quelle gustose pietanze che Chanelle le aveva consigliato. Benchè buone, non ne avrebbe potuto mangiare molto, quindi era meglio assaggiarle con moderazione.
Prima di poterci affondare la forchetta Deimos prese una caraffa di vino e riempì a metà i bicchieri di Harine, Chanelle e il suo per poi avvicinarsi a quello di Rebecca.


Suvvia, mia signora! Concedeteci almeno di brindare assieme al nostro incontro!


 

-Non ho mica detto che non mangiavo. Sarebbe una grossa mancanza di rispetto alla Maestra delle vele. Avevo solo bisogno di metabolizzare il mio corpo-

Rebecca prese il bicchiero e glielo porse.

-Versa pure- disse amichevolmente.

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Psiche: osserva attentamente ciò che la circonda.

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RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Narratore - 19-07-2017 11:21 PM

Le tue parole e le tue azioni contribuiscono a rasserenare l’ambiente, prova ne sia che l’espressione di Chanelle appare molto più rilassata e la Cercavento ti rivolge un appena percettibile segno d’assenso con la testa.
Hai appena il tempo di accorgerti di questo gesto e del fatto che Deimos ha riempito a metà anche il tuo bicchiere, quando Harine solleva il suo in alto esclamando:
 
Alla nostra ospite! Che i venti della vita ti siano sempre propizi, Rebecca occhi d’Argento!
 
Al che gli altri commensali alzano i loro bicchieri, rispondendo al suo saluto.
 
Passate un po’ di tempo a mangiare e scopri che i cibi che hai scelto di assaggiare, le rondelle di cereali e il riso con i gamberetti e le verdure sono i piatti più speziati e piccanti di tutta la cena: tuttavia il vino, fresco, leggero e leggermente frizzante contribuisce non poco ad abbassare la temperatura all’interno della tua bocca e nel tuo stomaco. Chissà, forse prima Deimos voleva solo vedere come avresti reagito all’assaggio di quei cibi che, per quanto forti, risultano essere comunque squisiti.
Trascorrete il resto della cena chiacchierando tra voi di argomenti frivoli e leggeri finché, finito il pasto, i ragazzi di prima rientrano per sparecchiare il tavolo e portare una teiera fumante con quattro tazze, tutte fatte di fine porcellana e un vassoio di pasticcini. Quando siete nuovamente soli, Harine prende la teiera riempiendo la tazza sua, quella di Chanelle e quella di Deimos con un the dal colore verde brillante, attendendo poi un cenno da parte tua per riempire la tua tazza.
Che tu accetti o meno, la Maestra delle Vele appoggia la teiera sul tavolo per poi rivolgersi a te:
 
Rebecca, ricordate il messaggio che Chanelle vi aveva consegnato a Cezanne? Era la richiesta per un vostro intervento nella terra di Mucha, in quanto la gente che ci vive teme che degli yoma si siano infiltrati nella setta degli Shara per… procurarsi più facilmente il loro orrendo pasto…
 
Gli Shara erano… anzi, sono dei fanatici adoratori della dea Yxuonei, ma la loro attività principale era la depredazione di carovane di pellegrini o di mercanti. La loro tecnica consisteva nell'unirsi al gruppo e prestare servizio per conto di essi, vincere la loro diffidenza e conquistarsi la loro fiducia per poi ucciderli nel sonno e derubarli di tutti i loro beni. Gli appartenenti alla setta uccidevano le loro vittime per strangolamento: alcuni dicono tramite un laccio, ma pare si trattasse invece di una sorta di sciarpino a fazzoletto, appesantito a un’estremità da una piccola palla di piombo, chiamato Rumal nell’idioma dei locali, e poi nascondevano i loro corpi. A volte le vittime venivano catturate e tenute prigioniere, trasportate in un tempio dedicato alla dea e sacrificate. I riti avvenivano in un clima di festa caratterizzato da musica e danze e da uso di sostanze stupefacenti: secondo il loro credo infatti ogni morte dedicata alla dea avvicinava la venuta di quest'ultima sulla terra.
 
Harine prende fiato e riordina le idee, prima di proseguire:
 
A causa del loro grande talento di assassini strangolatori, spesso gli Shara prestavano servizio come sicari per conto dei potenti: i consistenti compensi per gli omicidi consentivano ai membri della confederazione di finanziare il loro culto, inoltre potevano avvalersi di amicizie e conoscenze altolocate che significavano protezione e garanzia. La situazione peggiorò quando anche alcune importanti personalità cominciarono ad abbracciare il culto della dea sanguinaria Yxuonei.
 
Ancora un’esitazione da parte della maestra delle Vele, la quale china il capo con un’espressione triste sul volto. Vedendo questo, Chanelle allunga la sua mano destra prendendo quella sinistra della sua Maestra delle Vele, in un gesto che sembra di conforto, Mentre Deimos la osserva con la preoccupazione nello sguardo.
A quel punto, con voce triste, Harine continua:
 
Tuttavia, le autorità non potevano ovviamente accettare un simile stato di cose e, grazie ai finanziamenti da parte di un gruppo di facoltosi mercanti, le cui attività erano messe a rischio dall’esistenza della setta, sette anni fa lanciarono un'intensa campagna che comprendeva una caccia di fatto agli appartenenti al culto e che prevedeva pesanti interrogatori ai prigionieri ai quali, in alcuni casi, veniva promessa anche la libertà in cambio di informazioni. In pochi mesi di tempo il culto si ridusse notevolmente e si estinse completamente nel giro di circa tre anni. Era impossibile sapere quando la setta smise di esistere, tuttavia si dava per certo che il culto fosse completamente estinto. In realtà la maggior parte delle storie sulla distruzione del culto degli Shara provenivano da racconti riportati dalle milizie e dai mercenari, le quali non trovano fondamenti certi e che si sono rivelate, come abbiamo visto, false o errate.
 
Harine trae un profondo respiro, recuperando un po’ di serenità e, guardandoti dritta negli occhi, conclude:
 
La temuta presenza di yoma nei ranghi degli Shara sta trattenendo le autorità dall’agire contro i settari. Se effettivamente questi si sono uniti agli strangolatori, mandare dei semplici uomini contro di loro sarebbe un massacro. Alcuni creduloni si sono convinti che alcuni Shara sopravvissuti abbiano pregato per tutti questi anni la loro dea e che questa, alla fine, abbia evocato dei demoni per proteggere i suoi fedeli.
Io spero, Rebecca Occhi d’Argento, che voi possiate aiutarci a capire almeno se questi yoma effettivamente ci sono o se si tratta solo di un trucco escogitato dagli Shara per instillare il terrore nella gente e, se effettivamente questi yoma ci dovessero essere, che possiate capire se sono pochi o tanti, in modo tale che i vostri capi sappiano quante guerriere mandare ad aiutarci a estirpare la piaga che affligge quelle terre.
 
Quando arriveremo, vi sbarcheremo al porto di Stand, lì ci sarà ad attendervi un emissario di Ram Narayan, uno dei mercanti che aveva finanziato la prima spedizione contro gli Shara sette anni fa e colui che, in accordo con i vostri capi, ha organizzato la spedizione della quale farete parte.
 
Osservando il linguaggio del corpo di Harine e ascoltando il tono della sua voce, che si è spezzato alcune volte verso la fine del racconto, ti appare evidente che la Maestra delle Vele deve avere un doloroso ricordo riguardo ai settari.
A parte questo, il racconto di Harine ti ha fornito molte informazioni ma, se hai delle domande da fare, questo potrebbe essere il momento buono per farle.


RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Nemas - 23-07-2017 03:44 PM

-Parlato-

Parlato altri

Pensato



Alla nostra ospite! Che i venti della vita ti siano sempre propizi, Rebecca occhi d’Argento!



Rebecca provò un pò di imbarazzo per tutta questa considerazione e calorosa accoglienza. Di solito le Claymore sono abituate a essere ignorate e trattate con freddezza e diffidenza dagli umani. Ma la guerriera sapeva di non essere in viaggio di piacere. C'era una missione in atto, per questo si trovava lì.

-Vi ringrazio! E ringrazio la signora della vele per avermi invitato- disse sollenne.
Così Rebecca alzò il calice insieme agli ospiti partecipando all'invito e al banchetto.
Le pietanze avevno un'odore verament intenso. e anceh molto piccante. Era da molto che non mangiava piatti a base di pesce. Da quando si era allontana dal mare per la precisione.

-Sono sicura che a Mako gli sarebbero piaciuti questi piatti. Avrei voluto farglieli sentire-
disse fra sè.

Il vino, fresco, leggero e leggermente frizzante contribui tutta vai, ad abbassare la temperatura all’interno della bocca di Rebecca e nel suo stomaco. Era tutto comunque delizioso. La cena trascorse
tranquillamente chiacchierando fra argomenti frivoli e leggeri finché, finito il pasto, i ragazzi di prima rientrano per sparecchiare il tavolo e portare infine una teiera fumante con quattro tazze. Era tutte fatte di fine porcellana e con un vassoio di pasticcini. Dopo che se ne andarono, Harine prese la teiera riempiendo la sua tazza, quella di Chanelle e quella di Deimos con un the dal colore verde brillante, offrendone poi uno anche a Rebecca.


-Si grazie-




A giudicare dall'espressione della maestra delle vele erano giunti al momento degli affari.


Rebecca, ricordate il messaggio che Chanelle vi aveva consegnato a Cezanne? Era la richiesta per un vostro intervento nella terra di Mucha, in quanto la gente che ci vive teme che degli yoma si siano infiltrati nella setta degli Shara per… procurarsi più facilmente il loro orrendo pasto…



 

Rebecca la guardò perlplessa...non ricordava che a Cezanne avessero avuto un'altra richiesta di soccorso. Ma può darsi che fosse vero.


Gli Shara erano… anzi, sono dei fanatici adoratori della dea Yxuonei, ma la loro attività principale era la depredazione di carovane di pellegrini o di mercanti. La loro tecnica consisteva nell'unirsi al gruppo e prestare servizio per conto di essi, vincere la loro diffidenza e conquistarsi la loro fiducia per poi ucciderli nel sonno e derubarli di tutti i loro beni. Gli appartenenti alla setta uccidevano le loro vittime per strangolamento: alcuni dicono tramite un laccio, ma pare si trattasse invece di una sorta di sciarpino a fazzoletto, appesantito a un’estremità da una piccola palla di piombo, chiamato Rumal nell’idioma dei locali, e poi nascondevano i loro corpi. A volte le vittime venivano catturate e tenute prigioniere, trasportate in un tempio dedicato alla dea e sacrificate. I riti avvenivano in un clima di festa caratterizzato da musica e danze e da uso di sostanze stupefacenti: secondo il loro credo infatti ogni morte dedicata alla dea avvicinava la venuta di quest'ultima sulla terra.

Harine sembre esitare. La mano di Rebecca strinse il ciondolo delle dee gemelle che aveva al collo. Questa dea Yxuonei non doveva essere certo legata all'amore e al rispetto reciproco. Forse era divnità legata più al sangue e alla violenza.


A causa del loro grande talento di assassini strangolatori, spesso gli Shara prestavano servizio come sicari per conto dei potenti: i consistenti compensi per gli omicidi consentivano ai membri della confederazione di finanziare il loro culto, inoltre potevano avvalersi di amicizie e conoscenze altolocate che significavano protezione e garanzia. La situazione peggiorò quando anche alcune importanti personalità cominciarono ad abbracciare il culto della dea sanguinaria Yxuonei.


 



Ancora un’esitazione da parte della maestra delle Vele, che chinò il capo con un’espressione triste sul volto. Chanelle allungò la  mano destra prendendo quella sinistra di Harine, in un gesto che sembra di conforto, Mentre Deimos la osservava con la preoccupazione nello sguardo.

A quel punto, con voce triste, Harine continuò:


Tuttavia, le autorità non potevano ovviamente accettare un simile stato di cose e, grazie ai finanziamenti da parte di un gruppo di facoltosi mercanti, le cui attività erano messe a rischio dall’esistenza della setta, sette anni fa lanciarono un'intensa campagna che comprendeva una caccia di fatto agli appartenenti al culto e che prevedeva pesanti interrogatori ai prigionieri ai quali, in alcuni casi, veniva promessa anche la libertà in cambio di informazioni. In pochi mesi di tempo il culto si ridusse notevolmente e si estinse completamente nel giro di circa tre anni. Era impossibile sapere quando la setta smise di esistere, tuttavia si dava per certo che il culto fosse completamente estinto. In realtà la maggior parte delle storie sulla distruzione del culto degli Shara provenivano da racconti riportati dalle milizie e dai mercenari, le quali non trovano fondamenti certi e che si sono rivelate, come abbiamo visto, false o errate.

Le cattive abitudini sono dure a morire. Sopratutto per un gruppo di fanatici.

La temuta presenza di yoma nei ranghi degli Shara sta trattenendo le autorità dall’agire contro i settari. Se effettivamente questi si sono uniti agli strangolatori, mandare dei semplici uomini contro di loro sarebbe un massacro. Alcuni creduloni si sono convinti che alcuni Shara sopravvissuti abbiano pregato per tutti questi anni la loro dea e che questa, alla fine, abbia evocato dei demoni per proteggere i suoi fedeli.


Io spero, Rebecca Occhi d’Argento, che voi possiate aiutarci a capire almeno se questi yoma effettivamente ci sono o se si tratta solo di un trucco escogitato dagli Shara per instillare il terrore nella gente e, se effettivamente questi yoma ci dovessero essere, che possiate capire se sono pochi o tanti, in modo tale che i vostri capi sappiano quante guerriere mandare ad aiutarci a estirpare la piaga che affligge quelle terre.


 


Quando arriveremo, vi sbarcheremo al porto di Stand, lì ci sarà ad attendervi un emissario di Ram Narayan, uno dei mercanti che aveva finanziato la prima spedizione contro gli Shara sette anni fa e colui che, in accordo con i vostri capi, ha organizzato la spedizione della quale farete parte.


Osservando il linguaggio del corpo di Harine e ascoltando il tono della sua voce, che si è spezzato alcune volte verso la fine del racconto, appare evidente che la Maestra delle Vele deve avere un doloroso ricordo riguardo ai settari.
Rebecca aveva ascoltato attentamente ogni cosa che aveva detto. Ma gli pareva che alcune cose non erano del tutto chiare e ora era il momento buono di parlarne.

-Maestra delle vele- disse con rispetto. -Per chiarirvi meglio sui demoni chiamati yoma e delle vostre paura lasciate che ve lo spieghi chi come me, li affronta ogni giono-

Rebecca sorseggiò il tè nella sua tazza. Trasse un profondo respirò, poi inizò:

-Uno yoma è quasi...un mostro mutaforma: Capisce? Essi assumono le sembianze di chi vuole: Può sembrare un uomo, oh una donna, un'anziano, un bambino perfino un cadavere. Dicete che ora negli Shara ci siano degli yoma. Ma a differenza di questi ultimi, gli yoma, non compiono omidici che si possono dire puliti. Essi squartano la vittima mangiandone le viscere in modo animalesco. Avete trovato cadaveri ridotti in tale stato? E ovviamente per la seconda parte delle vostre preocupazioni: I capi dell'organizzazzione hanno mandato me perchè la mia percezione degli yoma è divetata al quanto potente, in poco tempo. Sembra che io possa percepire demoni da lunghe distanze. Semirhage mi ha dato chiare istruzioni di esaminare la situazione in cui vi trovate. Nel caso scoprissi che il pericolo fosse maggiore di quanto non sembri, e i demoni siano troppo numerosi e troppo forti, come ha appena accennato lei signora delle vele: bisognerà evitare un'inutile scontro. Io provvederò al più presto a fare rapporto ai miei superiori per mandare rinforzi. E sopratutto mi piacerebbe parlare con un probabile superstite della spedizione, ammesos che ce ne siano?-


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Fisico: ottimo

Psiche: riflette su quanto detto dalla maestra delle vele.

Abilità: percezione yoki passiva




RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Narratore - 24-07-2017 09:08 PM

I commensali ascoltano attentamente le tue parole e Harine, dopo aver bevuto un sorso di the per darsi un contegno, con un’espressione tornata normale risponde:
 
Sì, certo, lo sappiamo. Ed è proprio perché sono stati rinvenuti dei cadaveri che apparivano al tempo stesso uccisi dai lacci degli Shara, ma poi anche sventrati e privati dalle viscere, che è nato il dubbio se degli yoma si siano uniti agli Shara per loro tornaconto o se invece siano proprio i settari che imitano il modo di agire degli yoma per terrorizzare ancora di più la gente e impedire che le autorità mandino nuovamente degli uomini contro di loro dal momento che, contro degli yoma, non avrebbero speranze.
 
La Maestra delle Vele si interrompe per prendere un pasticcino e, a quel punto, Chanelle si inserisce nella discussione:
 
Per quanto riguarda il parlare con un superstite della spedizione precedente, credo che puoi stare tranquilla Rebecca. Ram Narayan stesso aveva fatto parte della prima spedizione e sono sicura che tra gli uomini che ti accompagneranno, ci sarà almeno uno dei suoi veterani per farti da guida e da consigliere nelle intricate Jungle del Sud-Est di questa terra.
 
Detto questo, la cena si conclude, cedendo il posto alla tranquillità della notte. I tre ufficiali della nave ti salutano cordialmente, prima di uscire nuovamente sul ponte per dare le ultime indicazioni ai marinai. Il mare è tranquillo e la nave, spinta da un vento forte, ma non impetuoso, scivola sulle onde rollando e beccheggiando dolcemente, mentre sul ponte rimane solo il minimo equipaggio necessario per governare la nave durante la navigazione notturna. La luna e le stelle brillano nel cielo sereno, mentre la Manta Azzurra scivola sicura sulle scure acque.
 
Citazione:Nemas, a guadagno di tempo dimmi se Rebecca intende fare qualcosa nei rimanenti quattro giorni di navigazione e, se sì, cosa. Se hai ancora delle domande ricordati che Renaile è sempre a tua disposizione ma, se lo desideri, potrai parlare ancora con Harine, Chanelle e Deimos, a patto che non li disturbi mentre sono indaffarati. Alla sera dell’ultimo giorno di navigazione, la vedetta in coffa annuncerà l’avvistamento del porto di Stand: fermati anche tu a quel punto.



RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Nemas - 29-07-2017 07:31 PM

Rebecca annui lentamente. Il più delle cose erano state chiarite. Ora bisognava aspettare l'arrivo a destinazione.
Esauriti gli ultimi convenevoli, e conclusasi ormai la cena, i tre ufficiali della nave salutarono cordialmente Rebecca, prima di uscire nuovamente sul ponte per dare le ultime indicazioni ai marinai. Rimasta sola Rebecca considerò l'idea di aspettare in tutta tranquillità che quei giorni passassero mentre lei se ne stava indisturbata nella sua camera, passeggiando in completo relax sulla poppa della nave. Ma qualcosa dentro di lei le diceva che lì su quella nave c'era qualcosa che doveva imparare.
Non si poteva mai sapere cosa sarebbe potuto servire per il futuro.
Rifelttendo attentamente, le vennero in mente Harine, Chanelle e Deimos. Loro potevano darle qualche dritta su quello che poteva imparare. Ora la notte era profonda ma decise comunque di chiederglielo facendo attenzione a riferirglielo quando non erano impegnati.


Yoki: 0%



Fisico: ottimo


Psiche: consapevole che ci sarebbero voluti ancora alcuni giorni per giungere a destinazione, Rebecca decide di sfruttare quel tempo per imparare ad orientarsi nel mare.


Abilità: Percezione yoki-passiva


RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Narratore - 31-07-2017 05:15 PM

I giorni di viaggio passano veloci dal momento che i tuoi compagni di viaggio decidono di ottemperare alla tua richiesta. Dopo un paio di “consigli” da parte di Chanelle, Renaile ti si affianca e ti fa da maestra.
Scopri così che anche la tua attendente è dotata di quel talento particolare che fa di lei una “Cercavento”: ovvero una particolare sensibilità nell’interpretare e prevedere il vento, le correnti marine e i cambiamenti nelle condizioni del tempo.
Vieni a sapere che quella particolare dote viene sviluppata solo da alcune donne del popolo del mare e, per questo, le Cercavento sono tenute in grande considerazione dalla loro gente e molto ricercate dalle Maestre delle Vele di tutti i clan. Renaile riconosce di essere molto meno abile di Chanelle e, caso strano, quel particolare talento raramente viene sviluppato o, forse, insegnato, ai maschi.
 
Quattro giorni sono pochi per apprendere segreti, tecniche e abilità che richiedono anni di studio. Tuttavia, all’arrivo della Manta Azzurra in porto, potrai scendere dalla stessa avendo appreso come leggere le mappe più complesse ed avendo appreso dei piccoli trucchi che miglioreranno la tua capacità di orientarti anche nelle situazioni più complesse.
 
Alla sera dell’ultimo giorno di navigazione, la vedetta in coffa annunciò l’avvistamento del porto di Stand. Assieme a Renaile raggiungi la prua della manta Azzurra e da lì inizi a scorgere la cittadina che sembra sorgere su entrambe le rive della foce di un grande fiume.
Sulla riva sinistra, oltre a quello che sembra essere il faro del porto, noti alcuni edifici dal tetto particolare: la loro forma ricorda quella dei pini o degli abeti. Questi edifici sono sovrastati da una struttura che ricorda molto un forte o una fortezza di qualche tipo.
Sulla riva destra invece, dei bungalow e altre palazzine dall’architettura strana ma graziosa cominciavano ad apparire in gran numero, allineate dietro a graziosi giardinetti, ombreggiati da gruppi di palme.
 
Ed è proprio in questa direzione che la nave punta, avvicinandosi alla zona dei moli ma, anziché attraccare, a un ordine secco di Harine, le vele vengono tutte abbassate e viene gettata l’ancora, arrestando in breve la corsa della nave. Più o meno nello stesso tempo, una barca a remi con un rematore si stacca dai moli puntando verso la Manta Azzurra.
Nel mentre, Harine, Chanelle e Deimos, dopo essersi rivestiti assieme al resto dell’equipaggio ti raggiungono e La Maestra delle Vele si rivolge a te:
 
Il nostro viaggio assieme finisce qui, Rebecca occhi d’Argento. Noi dobbiamo proseguire oltre. Che le dee gemelle che tu riverisci possano vegliare sui tuoi passi e proteggerti!
 
Chanelle si inserisce nel discorso:
 
Bada a te guerriera! Quando torniamo voglio riportarti indietro… Tutta intera!
 
E poi si ritira, compiendo quello strano gesto che le hai visto fare molte volte: aspirare col naso l’essenza dei sali che custodisce nella sua scatolina. Deimos e Renaile invece si, limitano a salutarti congiungendo le mani al petto, socchiudendo gli occhi, chinando la testa e dicendo all’unisono:
 
Namastè!
 
Dopo la tua eventuale risposta, una scaletta viene calata fino alla barca che, nel frattempo si è affiancata alla Manta Azzurra e, su di essa, il barcaiolo si adopera per tenere ferma la scala ed aiutarti a salire sulla barca.
Una volta fatta accomodare, mentre dalla nave giungono le ultime grida di saluto, il barcaiolo si rimette ai remi.
L’uomo è un bel tipo di una trentina d’anni, piuttosto alto di statura, dai lineamenti belli, fini ad un tempo energici e dal corpo vigoroso. Il suo viso abbronzato aveva dei riflessi d’ottone e spiccava vivamente sul vestito bianco, mentre i pendenti che portava agli orecchi gli davano un non so che di grazioso e di strano:
 
Benvenuta mia signora! Il mio nome è Arjun, ed è mio compito portarvi dal mio padrone, il signor Ram Narayan ma intanto, se avete delle domande, chiedetemi pure. Se posso, vi risponderò!
 
Ti dice l’uomo mentre inizia a vogare vigorosamente in direzione della riva destra…
 
 
Citazione:Nemas, temo di averti confuso le idee. Colpa mia e me ne scuso. Ho tenuto conto della tua richiesta nel mio post ma, purtroppo, quattro giorni sono pochi per poter far apprendere a Rebecca qualcosa di più. Se hai bisogno di altri chiarimenti, solito MP.



RE: Serpenti nella Jungla [Nemas] - Nemas - 02-08-2017 11:06 AM

-Parlato-



Pensato



Harine, Chanelle e Deimos acolsero infine la sua richiesta. E così i giorni passarono rapidamente senza che qualcuno se ne accorgesse. Chanelle diede alcuni consigli a Rebecca mentre alla fine Renaile le stette accanto istruendola.

A quanto pare anche lei era dotata di quel talento particolare che faceva di lei una “Cercavento” una capace di capire da che parte il vento avrebbe soffiato. Stranamente solo poche donne del popolo del mare avevano questo dono, e le cercavendo erano tenute quindi in grande considerazione dalla loro gente e molto ricercate dalle Maestre delle Vele di tutti i clan. Renaile era molto meno abile di Chanelle e, per qualche strano motivo, quel particolare talento raramente veniva sviluppato o, forse, insegnato, ai maschi.



-Sembra avere delle somiglianze con i guerrieri maschi di una volta- constatò Rebecca a quella affermazione.



Quattro giorni tutta via erano pochi per apprendere segreti, tecniche e abilità che richiedevano anni di studio. Tuttavia, Rebecca aveva appreso come leggere le mappe più complesse e dei piccoli trucchi che migliorarono la sua capacità di orientamento anche per le situazioni più complesse. Non era stato questa gran perdita di tempo.
Giunti alla sera dell’ultimo giorno di navigazione, la vedetta in coffa annunciò l’avvistamento del porto di Stand. Rebecca raggiunse Renaile salendo sulla prua della manta Azzurra scorgendo in lontananza la cittadina che sembrava sorgere su entrambe le rive della foce di un grande fiume. Sulla riva sinistra, oltre a quello che sembra essere il faro del porto, c'erano alcuni edifici dal tetto particolare: la loro forma ricorda quella dei pini o degli abeti. Questi edifici sono sovrastati da una struttura che ricorda molto un forte o una fortezza di qualche tipo.
Sulla riva destra invece, dei bungalow e altre palazzine dall’architettura strana ma graziosa cominciavano ad apparire in gran numero, allineate dietro a graziosi giardinetti, ombreggiati da gruppi di palme.
Rebecca constatò che la città aveva una forma al quanto insolita. Ma questo non fece che aumentare la sua curiosità.
La nace puntà proprio in quella direzione, avvicinandosi alla zona dei moli ma, non atraccò, a un ordine secco di Harine, le vele vennero tutte abbassate e viene gettata l’ancora, arrestando in breve la corsa della nave.

-Perchè ci siamo fermati a metà strada?-


Ma Rebecca ebbe solo il tempo di domandarlo che nello stesso tempo, una barca a remi con un rematore si stacca dai moli puntando verso la Manta Azzurra.
Harine, Chanelle e Deimos, si erano intanto rivestiti assieme al resto dell’equipaggio raggiungendo infine Rebecca e La Maestra delle Vele che si rivolse infine alla guerriera:
Il nostro viaggio assieme finisce qui, Rebecca occhi d’Argento. Noi dobbiamo proseguire oltre. Che le dee gemelle che tu riverisci possano vegliare sui tuoi passi e proteggerti!

Chanelle si inserì nel discorso.


Bada a te guerriera! Quando torniamo voglio riportarti indietro… Tutta intera!


Rebcca rimase sorpresa per quella affermazione.


-Ammira quanto mi consideriate-
disse felice.

-Maestra delle vele-
La guerriera si rivolse direttamente a lei.

-Mi hai accolto e mi hai trattato come una ragazza comune, quando di solito dovreste avere paura di quelle come e di evitarmi come se fosse naturale. Non lo dimenticherò-


Lo sguardo di Rebecca si fece infine duro e serio.

-Cercherò di fermare il massacro che sta attenagliando qui nelle tue terre. Spero di rivederti un giorno-

Infine Rebecca si rivolse a Chanelle con un tono più leggero.

-Non preocuparti! Non intendo rischiare la vita se sò di non potere vincere-


Una scaletta viene infine calata fino alla barca che, nel frattempo si era affiancata alla Manta Azzurra e, su di essa, il barcaiolo si adopera per tenere ferma la scala ed aiutarti a salire sulla barca.
Rebecca afferrò saldamente la scala fatta di corda assicurandosi che fosse ben salda.
Scesa infine sulla piccola barca
, dalla nave giunsero le ultime grida di saluto. Rebecca agitò la mano rispondendo
. La guerriera osservando l'uomo nella barca, constatò che l'uomo della barca era un'umano piuttosto carino. Doveva essere su una trentina d’anni, piuttosto alto di statura, dai lineamenti belli, fini ad un tempo energici e dal corpo vigoroso. Il suo viso abbronzato aveva dei riflessi d’ottone e spiccava vivamente sul vestito bianco, mentre i pendenti che portava agli orecchi gli davano un non so che di grazioso e di strano.


Che siano così gli uomini qui?


Benvenuta mia signora! Il mio nome è Arjun, ed è mio compito portarvi dal mio padrone, il signor Ram Narayan ma intanto, se avete delle domande, chiedetemi pure. Se posso, vi risponderò!


Rebecca fece mente locale.

-Padrone? Saresti quindi un suo schiavo?-


Poi fece la seconda domanda.

-Ram Narayan? Il superstite di quell'ultima spedizione che è finita in un bagno di sangue?


Yoki: 0%

Punti limite: 0/31

Fisico: ottimo

Psiche: curiosa da quello che la circonda. Prova una fitta al cuore alla separazione dai membri di quella nave che aveva imparato a conoscere. Rebecca si agura di rivederli un giorno. Sorpresa dalla bellezza umana di Arjun.

Abilità: Percezione Yoki passiva.