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[In Missione] Scheda di Andrea (Hotenshi)
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03-07-2012, 11:59 PM
Messaggio: #2
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Scheda di Andrea [Hotenshi]
Capitolo primo: il mostro della miniera.
Diario di Andrea (*nota: diario pensato, non sa scrivere).
Primo giorno.
Appunto mentale. Spaccare la faccia a Hayez. Questo era quello che pensavo ieri mattina. E questo è quello che penso ancora adesso. Ma andiamo con ordine, almeno adesso che sono seduta schiena contro il muro nel mio tugurio, a intrecciarmi un’altra vittoria tra i capelli. Una vittoria che mi è costata cara, ma pur sempre una vittoria.
Dunque, ieri mattina mi sono fatta questo appunto mentale. Quel genio di Hayez ha pensato che fosse un’ottima idea farmi svegliare all’alba, due ore dopo che mi ero messa a dormire dopo il solito allenamento notturno, per mandarmi in missione. Fin qui, ancora sopportabile. Tuta stretta, spada piccola e parole insensate sono state meno sopportabili, ma ancora nella norma. Se scattassi appena sento qualcosa che non capisco sarei sempre arrabbiata. Ma poi è venuto il buco. Mi è toccato andare a scovare uno di quei cosiddetti Yoma in una miniera, dove aveva fatto la tana. Ma quella non era una miniera. Era un buco. Uno stramaledetto piccolo buco nero, troppo piccolo per la mia altezza. Eppure dovevo entrare. E così ho fatto. Dentro al buco, fino a una trave. Dove ho sbattuto la testa. Poco divertente. Mi ero spinta fin lì seguendo una lieve traccia di Yoki, orrendamente debole. Be’, la buona notizia era che ne avevo trovato la fonte. La cattiva, che era una piccozza. Dopo aver Percepito un’altra presenza, molto migliore, in fondo al buco, ho deciso di ritirarmi per vedere se veniva fuori. Ho pure preso la piccozza, non si sa mai. Non avrei dovuto sprecare tempo a quel modo. Un’intera notte buttata via in una inutile attesa, e coi nervi a fior di pelle ho riciclato la piccozza facendone una torcia e, con quel coso in bocca e la spada nella mia unica mano, mi sono infilata di nuovo nel buco, decisa a suonarle a chiunque fosse ‘sto cosiddetto Yoma. Alla fine l’ho trovato, ma non era come me lo aspettavo: basso, brutto e raggrinzito, e sembrava pure stupido. Giocava con delle ossa umane, unico segno che era davvero un mostro e non un moccioso. Mi sono lanciata all’attacco, fallendo per una sua schivata fortunata. Quella che credevo una schivata fortunata. Ma poi a quella ne sono seguite altre. Molte altre. Fendente dopo fendente, li ha evitati tutti, finchè non mi ha messo a terra ed è riuscito a riguadagnare il suo posto fra le ossa. E la torcia mi si è spenta. Ma non potevo certo fermarmi allora. Mandando imprecazioni a lui e alla torcia, ci ho riprovato. Niente. Anzi, qualcosa. Ho rotto i suoi giocattoli, facendolo arrabbiare. Ah, ecco. Non ho detto che anche io ero arrabbiata. Dall’inizio. E lo diventavo ogni secondo di più. Ma la spada non funzionava, anzi, mi ero guadagnata qualche buco superfluo nel torace. Allora ho deciso di cambiare approccio e ho messo da parte la mia arma. Ficcandola nel terreno, s’intende. Fatto questo, ho tentato di abbracciarlo, ottenendo un bel morso al polpaccio. Ora però quel nano si era intrappolato da solo. L’ho stretto fra le mie gambe, ma le sue zanne sono arrivate al tendine facendomi cadere. Cosa che mi ha permesso di farlo secco. Con una mossa da maestro, e un aiuto notevole dello Yoki… lo Yoki. Lo stavo usando quasi dai primi colpi, ma lo davo per scontato. Più mi arrabbiavo, più faticavo a contenerlo. Dicevo, usandone parecchio sono riuscita a spezzargli la spina dorsale con una rotazione delle gambe. E allora era finito. L’ho eliminato spezzandogli l’osso del collo con la mia mano, ma mi ha colpito al petto e al collo in un ultimo attacco disperato. Perfetto. Le mie già pessime condizioni si erano fatte improvvisamente critiche, ho cercato di rigenerare e poi… sono svenuta.
Sono sveglia da poco, mi sono trovata in una specie di infermeria di Staph o quello che è, credendo che fosse l’altro mondo. Ci mancava poco, visto il gusto orribile. Non sono in grado di dire come si arreda una casa, ma so che non si fa così. Be’, alla fine, ho scoperto da un uomo in nero che stava lì che non ero morta, in fondo, anzi, ero stata promossa. Domani, no, giusto, dopodomani sarò una guerriera graduata. Fantastico. Ho finito la treccia. E stasera si salta l’allenamento, sono ancora parecchio debole. Credo di aver finito, quindi. Vedremo che mi capiterà la prossima volta, di peggio è davvero difficile….
"La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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