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[In Missione] Scheda di Morgana (claire83)
21-01-2013, 09:27 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 03-08-2014 03:40 PM da Kelsier.)
Messaggio: #3
Scheda di Morgana [claire83]
Capitolo 1

DOVE VOLANO GLI YOMA



Molto spesso ci troviamo a leggere di storie altrui ma non è mai così emozionante come iniziare a scrivere la propria. Eccomi qua a specchiarmi ancora una volta nella lama della mia spada, il mio volto è quello di sempre ma qualcosa dentro di me è profondamente cambiato,l a ragazza che un tempo credevo di conoscere ha lasciato il posto ad una guerriera, ora sono una Claymore e precisamente la numero 45.
Fa un po' strano come la mia vita sia stata trasformata da un momento all'altro ma ora sono qui a scrivere il “primo capitolo” della mia nuova esistenza,a volte vorrei ritornare indietro nel tempo per rivedere i miei cari ma so che questo non è possibile, ora ho un solo compito da portare avanti: uccidere gli yoma per gli uomini in nero. Il mio obiettivo è quello di vendicare i miei cari e conquistare “la mia libertà personale”,ma bando alle ciance e veniamo alla mia storia. Vengo svegliata di prima mattina improvvisamente ,con una delicatezza pari a quella di un elefante, e mi trovo già catapultata nella nuova realtà,mi trascino ancora assonnata attraverso lugubri corridoi ed ampie sale, sempre più tetri, sino ad arrivare al quartiere generale di Staph e qui, mi accorgo di non essere l'unica a dover affrontare quella nuova avventura, altre due ragazze più o meno della mia età sono state abbinate nel mio stesso test. Ebbene sì, noi Claymore prima di essere qualificate come tali, dobbiamo superare un test, a cui ci viene abbinato un numero,che in maniera crescente indica la nostra effettiva bravura e mette in risalto le nostre capacità . Una figura scura, avvolta in una tunica ci viene incontro e così scopriamo che è lui “il nostro Master Duncan”,colui che ci illustrerà il nostro test .Le sue parole sono gelide così come il suo aspetto,è una figura talmente inquietante che fa scorrere i brividi lungo la schiena. Nella mia mente balenavano differenti pensieri un misto tra l'attesa e la voglia di scoprire cosa sarebbe accaduto.
Così apprendiamo che dobbiamo dirigerci nel villaggio di Dulra, afflitto dalla presenza degli yoma e sento nominare per la prima volta i nomi delle mie compagne: Clarissa e Medea .La mia qualità di socializzazione devo dire che non è esattamente elevata ,avendo sempre vissuto con i miei zii ed essendo considerata una sorta di ragazza” da evitare” per via della storia di mia madre, ma sono consapevole che in questo test devo collaborare con le mie compagne se voglio che la missione abbia un esito favorevole, siamo pur sempre una sorta di gruppo. In realtà sono una specie di orso mascherato da cerbiatto. Inizio ad essere presa dallo sconforto quando il paesaggio che ci accompagna durante il viaggio è assolutamente spoglio e brullo e privo di qualsiasi forma di vegetazione, così diverso dal posto in cui ero cresciuta e sopratutto non vi era minima traccia di quella natura,con i suoi fiori e profumi che ho sempre adorato sin da piccola. Mi sentivo quasi spogliata di ogni emozione ed aspettavo con ansia il momento in cui avremmo visto un po' di verde. Cercavo di instillare la sicurezza dentro di me armeggiando con la mia spada,ed i miei occhi si rivolgevano verso le altre due ragazze che mi erano accanto, che all'inizio si erano dimostrate alquanto silenziose. Quando una delle due si presentò, chiedendoci i nostri nomi, mi rincuorai, anche se non sapevo che il peggio sarebbe dovuto ancora arrivare ed a mia volta proferì parole di incoraggiamento, era il minimo che riuscivo a fare,ricevendo il consenso dalle parole di Clarissa. Medea,e ra alquanto taciturna, sicuramente era molto più introversa di me e il suo atteggiamento iniziale,d evo dire che mi suscitò un briciolo di astio nei suoi confronti,ma questi sentimenti di benevolenza nei confronti dell'una e di stizza nei confronti dell'altra erano destinati a mutare. Niente resta mai com'è e tutto è destinato a cambiare e questa era una delle cose che avrei imparato molto presto. Tuttavia,credetemi o meno una pazza o qualunque cosa possa essere,ma ho considerato per tutto il viaggio l'unica mia amica, la mia spada. Un pezzo di metallo può dare più fiducia e compagnia di mille altre persone. Dopo lunghi giorni di noioso cammino, giungemmo finalmente alla meta indicataci, molto più deprimente dello stesso viaggio,sembrava un villaggio abitato da fantasmi, vi giuro era come se stessi vivendo un incubo. Lo spettacolo che ci si aprì dinanzi agli occhi era di un'assurda spettrale vacuità , un agglomerato di bassi edifici dal tetto piatto e dall'aspetto miserabile. Vedevo desolazione e desolazione ovunque, ma oltre a mandarci ad uccidere dei mostri,pensavo se L'Organizzazione non si stesse prendendo gioco di noi a mandarci in un posto così squallido .
Ovunque mi girassi vedevo porte e finestre sbarrate,io che stupidamente mi aspettavo che almeno qualche anima venisse ad accoglierci perchè eravamo lì per salvare loro la pellaccia, oltretutto dovevano essere proprio disperati per vivere in un simile posto. Ma ora che ci penso e mi rivedo per un attimo a Dulra, non posso che sorridere pensando a quanto fossi ingenua ed inesperta, ero così sciocca da pensare che gente assediata dagli yoma ci avrebbe dato il benvenuto ,seppellendo la propria disperata paura.Percorrendo diverse stradine arrivammo alla piazza centrale,laddove c'era una scena decisamente insolita:delle persone attingevano a turno frettolosamente l'acqua dal pozzo .Ai miei occhi, quelle persone, sembrarono degli assurdi pazzoidi, anche se ad affibbiare questi epiteti sono decisamente l'ultima persona a potermelo consentire .Non sapevo se ridere o piangere, ma ad ogni modo non riuscivo ancora a comprendere bene il motivo di tutto quell'affaccendarsi intorno al pozzo. Mentre effettuavano questa operazione a turno, richiudevano frettolosamente la porta da cui erano usciti, sembravano quasi delle formiche. Lo smarrimento, lasciò il posto ad un sentimento di pietà perché mi resi conto che il loro atteggiamento era determinato dal timore che gli yoma sarebbero potuti sbucare da un momento all'altro e fare loro una bella festa. Pensai che almeno noi avevamo una spada, loro non avevano nulla fuorchè la paura, ma anche io in cuor mio ne avevo, ma se il timore viene alimentato come si deve può trasformarsi in un'arma pericolosa:il coraggio.
Inizia così il mio delirio di megalomania e di onnipotenza che poi riverserà addosso agli yoma, giurando a me stessa che non avrei consentito che l'avrebbero fatta franca. Cercai di percepire lo yoki ma riuscì a sentire solamente quello della mia compagna Medea, che splendido inizio. Clarissa, decise di andare a chiedere informazioni a qualcuno, mentre io e Medea restammo lì in attesa di pensare al da farsi,ci venne l'idea di braccare uno degli uomini che stava attingendo l'acqua dal pozzo e che brillante idea che fu quella, perchè in cambio ne ricevemmo per lo spavento, una graditissima doccia.Due Claymore devono reperire informazioni sugli yoma e che fanno? Aggrediscono un uomo più spaventato di loro, facendolo fuggire. Preferisco pensare che non fossimo in noi stesse ,per evitare di ammettere che fummo due idiote totali. Rivedere la mia immagine fradicia ed arrabbiata mi suscita una tale ilarità che sto ridendo anche adesso,non ha assolutamente alcun prezzo, una doccia gratis non si ha tutti i giorni. Fu così che ci decidemmo di darci una mossa, cercando di bussare alle porte delle abitazioni, ma prima che mettessimo in atto il nostro piano, arrivò “l'eroina”della situazione accompagnata da un baldo giovane. Sempre più cresceva dentro di me un'insofferenza totale nei confronti di Clarissa,che pensava bene di poter gestire da sola tutta la situazione, pur essendosi a prima vista dimostrata cordiale ed amichevole .Mi infastidiva,mi infastidiva decisamente il suo modo di agire, e quando qualcuno adotta comportamenti da”leader”non meritati,non posso proprio soffrirla. E mentre cogitavo su quali modi, leciti o meno, avesse usato per indurre il giovane a seguirla, la seguimmo a nostra volta,ritrovandoci davanti all'abitazione del Capo Villaggio. Entrate in casa, Tobias, era questo il nome del capo villaggio, ci disse che erano stati attaccati dagli yoma alati ed a causa di questi si erano dovuti barricare in casa. Il nostro pensiero coincideva con la realtà Iniziammo così ad avanzare delle proposte ed a fare congetture,quando i nostri discorsi furono spezzati da un orrendo grido,proveniente dalla piazza, la voce è quella di Mark,il ragazzo che aveva scortato Clarissa fino all'abitazione di Tobias .Ormai eravamo nella merda,nella merda fino al collo, non c'era più tempo di pensare bensì di agire .Clarissa ovviamente si precipitò fuori per salvare il ragazzo e questo suo atteggiamento era l'ennesimo che aumentava dentro di me l'avversione nei suoi confronti, la paladina della giustizia senza macchia e senza paura che si precipita a salvare “il suo ragazzo”Lo so, lo ammetto e sono consapevole di essere una ragazza alquanto insofferente ma ¨ più forte di me, è la mia natura che mi spinge ad essere così e non posso rinnegare me stessa, non credete?Ancora a pensare a Clarissa avverto un leggero senso di nausea e di malessere.
Continuando con il racconto,alla fine ci precipitammo anche noi nella piazza e la scena che ci si presentò dinnanzi ai nostri occhi era decisamente agghiacciante:Mark stava per essere catturato dallo yoma ed altri due sorvolavano intorno alla piazza. Non vi dico quanto siano orrendi gli yoma,non so se fosse più raccapricciante guardare Mark atterrito o quegli orrendi scimmioni tritacarne. Io resto a pensare al da farsi, ma intanto vedo che il ragazzo è stato raggiunto dallo yoma ,mentre le mie due compagne vengono a loro volta attaccate dagli altri due scimmioni volanti. Ecco che ora comincia il mio ennesimo delirio, correndo come una folle giungo per difendere Mark e lo scimmione pensa bene di lasciar andare il ragazzo per affrontarmi .Di sicuro avrà pensato che in ogni caso avrebbe avuto un buono e succulento pasto per la giornata, ma si sbagliava decisamente . Avete mai avuto la sensazione di sfiorare la morte? Per tutta la durate del combattimento era questa la sensazione da cui ero pervasa, sentivo che sebbene fossi una novizia e non fossi nemmeno molto di sicura di me per indole, dovevo ad ogni modo fare i conti con la morte ed a dirvela tutta non mi andava di diventare il succulento pasto di un essere schifoso come quelli che avevano strappato via la vita alle persone che adoravo. La vendetta è una componente costante che accompagna la mia vita da quando sono nata, è quella speranza che mi fa aggrappare al burrone mentre sto per scivolare giù io credo che solamente se si sta per sprofondare nell'abisso infernale si riesce ad apprezzare la vita, che è uno splendido dono che ci viene concesso e sapevo che dentro di me tutto questo mi faceva sentire dannatamente forte ed invincibile, anche se in realtà non lo ero .Non sono forte,sono semplicemente agile, questo è il mio punto di forza e questo, insieme alla voglia di sopravvivere è riuscito a farmi rimanere ancora in vita. Il primo yoma lo feci fuori lentamente, con una finta, spezzandogli prima un'ala e quel grido mi diede immensa gioia,ma ancora dovevo ingegnarmi un po' prima di riuscire a sconfiggerlo definitivamente. L'avevo sottovalutato e furbescamente si era portato con uno scatto innanzi a me e si preparava, allungando il braccio, diretto a colpirmi con le dita acuminate per fendere il mio petto. Balzai indietro per proteggermi dal suo attacco e sfruttando l'agilità ,mirai all'ascella per tranciargli il braccio, proseguendo sino al collo per riuscire a mozzarglielo. La mossa andò a segno e quel maledetto essere crepò.
Ero riuscita ad ucciderlo ma nemmeno riuscivo a crederci, non fui nemmeno empia dopo la sua morte, del resto come provare empatia per chi divora carne senza alcuna pietà? Restavano altri due yoma da eliminare, uno dei quali aveva orrendamente massacrato Clarissa, e nemmeno per lei riuscivo a provare nulla, era stata solo d'intralcio durante il test con il suo atteggiamento stupido ed infantile da “primadonna”.L'altra mia compagna,Medea, seppur in difficoltà riuscì ad uccidere il secondo yoma ma era ferita e quello restante stava per aggredirla. Sapete è una gran cosa cambiare idee sulle persone,quella che all'inizio del viaggio mi era sembrata una ragazza umile e cordiale non lo era per niente,mi dovetti invece ricredere su Medea,quella ragazza così sociopatica ha un bel caratterino non c'è che dire ma nutro un sentimento di stima nei suoi confronti perché nemmeno lei si arrende tanto facilmente. Questo credo ci renda simili, solo questo. Frapponendomi tra lei e lo yoma che voleva attaccarla, quel lurido allunga le braccia per afferrarmi ma con fendente dall'alto verso il basso riesco a mozzargliele, facendolo dilaniare dal dolore ma è ancora vivo e sono molto arrabbiata e non ho ancora finito con lui:devo eliminarlo. Sferrando un nuovo attacco,lo colpisco al collo e la sua testa viene tranciata di netto, è morto ed ho conquistato la mia vittoria personale. Mentre la mia compagna tenta di rigenerarsi, mi sento esausta,mi butto per terra, stanca ma felice e do un bacio alla mia spada, che ho chiamato Hellborn, il merito è anche suo. è come una compagna silenziosa che mi guida sempre e vi dirò, parlare con lei, anche se non può rispondermi mi rincuora, mi fa sentire meno sola.
A questo punto vorrei poter raccontare di questo avventuroso inizio a qualcuno,ma le persone a cui vorrei rivolgermi purtroppo non esistono più ma è per loro che continuo a vivere,che continuo a lottare perché in un certo qual modo loro vivono in me, anche se non posso sentirle, esistono. Sono fiera di essere diventata una guerriera. Sapete, all'inizio del test non pensavo di potercela fare, non avevo fiducia nelle mie possibilità ,molto spesso quando guardo il mio riflesso nella lama della mia spada, sapete cosa vedo? Vedo una ragazza arrabbiata, una ragazza arrabbiata con se stessa ma anche con il mondo, uccidere mi fa sentire forte e potente, mi trasforma in quello che non sono e che vorrei essere, e spero che questa forma di rabbia non si ritorca mai contro di me,ma sia la molla per farmi diventare una persona migliore di quella che sono. Vi prometto che conierò nuovi insulti per gli yoma, sia mai che non smetta di farlo, è come se fosse una sorta di rito propiziatorio quasi. Chissà quali altri avventure mi attenderanno,ma di sicuro so che da questa esperienza ne uscirò una ragazza completamente diversa da prima, una ragazza che è rinata per la seconda volta.
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