RE: Assassination classroom
Con il Capitolo 180 si è conclusa la pubblicazione, in Giappone, delle vicende di Assassination Classroom.
Pubblico qui di seguito un riassunto dei capitoli finali, mettendolo sotto spoiler per non rovinare la lettura a coloro che stanno tutt’ora seguendo la vicenda.
Siamo giunti alla fine dell’anno scolastico e Koro-sensei è riuscito nel suo intento di far promuovere tutti i suoi studenti con ottimi voti, cosa che anche il preside della scuola media Kunugigaoka ha dovuto riconoscere. Nel frattempo, gli studenti scoprono che non è detto che Koro-sensei esploda di lì a poco tuttavia, per quanto le probabilità che ciò avvenga siano molto basse, la possibilità c’è sempre, così i governi del mondo mettono in atto un ultimo, disperato tentativo…
La sera prima della cerimonia per i diplomi, un campo di forza a cupola sigilla la zona attorno all’edificio della classe 3^ E, intrappolando al suo interno Koro-sensei, tutti gli studenti e i professori Karasuma e Jelavić, mentre un satellite in orbita geostazionaria sopra la scuola inizia a caricare un potente raggio laser che ha l’obiettivo di vaporizzare Koro-sensei prima che quest’ultimo esploda.
Per evitare che il professore ne esca con qualcuna delle sue brillanti trovate, egli viene attaccato da una creatura simile a lui, ma più mostruosa e, in teoria più forte (qui non ho capito se si tratta dell’assassino allievo di Koro-sensei che poi lo ha tradito) e dallo stesso giovane professore che ha inventato il procedimento che ha mutato l’ex “dio della morte” e la creatura che gli ha scagliato contro, dopo che costui ha utilizzato il medesimo procedimento anche su se stesso. Lo scontro si rivela durissimo per Koro-sensei ma quando Kaede Kayano (ella stessa mutata per un brevissimo periodo in una creatura tentacolata per tentare di vendicare la sorella, che credeva morta per mano di Koro-sensei), nel tentativo di proteggere il professore, viene ferita gravemente, Koro-sensei si scatena, uccidendo l’avversario e proiettando il suo creatore contro la barriera, la quale lo mette definitivamente fuori combattimento.
Senza perdere tempo, Koro-sensei corre da Kaede e, resosi conto delle gravissime condizioni della ragazzina, rivela un altro dei suoi assi nella manica: fin dall’inizio dell’anno aveva prelevato campioni di sangue, tessuti e DNA da ogni singolo studente (ovviamente a loro insaputa) e li aveva tenuti da parte, per ogni evenienza. Con essi, Koro-sensei inizia a operare a iper velocità la piccola Kaede, sanando i suoi danni e ricostruendone i tessuti cellula per cellula, rimpiazzando quelle troppo danneggiate o mancanti con alcune delle proprie, universalmente compatibili e riuscendo in tal modo a risanare completamente Kaede, che si riprende dopo pochi istanti.
A quel punto, completamente esausto, Koro-sensei si accascia al suolo, mentre il cielo notturno sopra la scuola comincia a illuminarsi a causa del laser satellitare che sta completando il caricamento. Gli studenti sconvolti guardano il loro professore il quale li incita ad approfittare dell’occasione per assassinarlo e, seguendo le indicazioni fornite da Nagisa Shiota, lo studente più basso e meno prestante fisicamente di tutti (al punto che in un paio di occasioni si è fatto passare per una ragazza), ma che fra tutti si è dimostrato essere il migliore degli assassini, al punto da riuscire a emettere, in certi momenti, una sorta di vera e propria “killing aura” che intimoriva gli avversari, tutti gli studenti si precipitano ad afferrargli tutti i tentacoli in quanto i ragazzi sapevano che questo avrebbe immobilizzato il professore per il tempo necessario a ucciderlo.
Quando tutti sono pronti, Koro-sensei rivela agli studenti il suo unico punto debole: una piccola ferita mai guarita completamente all’altezza del suo torace ( ? ), ampia quel che basta per infilarci un pugnale e che risale a quando era fuggito dal laboratorio di ricerca. Siccome il tempo stringe e il laser sta per fare fuoco, Koro-sensei non perde tempo a dire addio ai suoi studenti, dicendo loro che ha lasciato sui loro banchi delle dispense che contengono, tra le altre cose, il suo commiato dedicato a ogni singolo studente e consigli per il futuro personalizzati per ciascuno di loro. Il professore si limita a fare il suo ultimo appello e, dopo aver ringraziato i professori Karasuma e Jelavić per il loro prezioso aiuto per formare gli studenti tanto dal punto di vista umano che, ovviamente da quello dell’assassinio, invita Nagisa ad infliggergli il colpo mortale… Cosa che Nagisa fa, dopo alcuni istanti di estrema tensione emotiva, dissipata da un’ultima carezza di Koro-sensei…
In pochi istanti, il corpo di Koro-sensei si dissolve in innumerevoli particelle luminose che vengono disperse dal vento prima di spegnersi definitivamente; poco dopo arriva il colpo del laser satellitare che vaporizza soltanto i vestiti oramai vuoti del professore e, a quel punto, gli studenti della classe 3^ E danno finalmente sfogo ai loro sentimenti, piangendo disperatamente per la perdita del loro amato insegnante, mentre l’orologio della scuola batte la mezzanotte.
Il giorno seguente ha luogo la cerimonia di consegna dei diplomi agli studenti e, subito dopo, una frotta di giornalisti fa irruzione, cercando di intervistare i ragazzi ma, comprendendo il loro turbamento, i cinque migliori studenti della scuola, tutti appartenenti alla classe migliore, la 3^ A, fieri avversari dei protagonisti durante gli esami scolastici, si frappongono fra loro e i giornalisti, consentendo ai ragazzi della 3^ E di allontanarsi e di andare via grazie a un pullman appositamente preparato allo scopo.
Negli ultimi due numeri, sono passati sette anni dalla morte di Koro-sensei e apprendiamo che i suoi studenti, all’unanimità, hanno deciso di tenere per loro solo una parte del denaro, restituendo il resto (cosa molto apprezzata dal governo giapponese): loro si sono tenuti solo quanto gli era necessario per completare gli studi e per acquistare l’edificio che era stato la loro scuola, la quale era stata chiusa definitivamente dopo il diploma poiché il ministero dell’istruzione aveva bocciato il metodo educativo del preside, il quale era stato costretto a rassegnare le dimissioni. In occasione di un ritrovo di quasi tutti i ragazzi, proprio per restaurare la vecchia scuola, il lettore viene a sapere che ognuno di loro ha deciso di seguire i consigli lasciatigli da Koro-sensei riguardo il futuro, seguendo le proprie personali inclinazioni per costruirsi il proprio destino. Destino che pare abbia sorriso a tutti tranne che a… Nagisa!
Il giovane assassino infatti è rimasto un piccoletto (è alto infatti un metro e sessanta) magrolino. Il suo desiderio è quello di diventare un bravo insegnante ma, come primo incarico, si trova a fare il supplente per un intero anno scolastico a una classe di autentici teppisti, forse anche peggio della sua 3^ E, i quali dileggiano e minacciano il professore mingherlino, forti del loro aspetto intimidatorio e delle loro stature e corporature robuste.
Ma proprio quando il boss della classe si rivolge a Nagisa, minacciando di ucciderlo, nel nostro ragazzo scatta qualcosa: il ricordo di Koro-sensei ritorna alla luce, la sua “killing aura” si riattiva e il giovane assassino esegue una manovra velocissima, bloccando il collo dello studente e premendo leggermente un dito sulla giugulare del ragazzo. La mossa raggela e intimidisce tutti gli studenti e, mentre Nagisa lascia la presa e dichiara di voler fare l’appello, tutti ritornano in silenzio ai loro posti.
Prima di cominciare, Nagisa si rivolge ai suoi studenti sorridendo e dicendo loro:
… e, se davvero volete uccidermi, avete tutto l’anno scolastico per provarci!
I am the one, the only one! I am the god of kingdom come! Gimme the prize!
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