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[In Missione] Scheda di Juliet (Ophelia)
27-03-2015, 09:40 PM
Messaggio: #3
RE: [In Missione] Scheda di Juliet (Ophelia)
Chapter I
La novizia scomparsa

«Ho sempre voluto essere una guerriera. O almeno, nella mia seconda vita.
Sì, decisi tempo fa di considerare la mia vita divisa in due parti: la prima, la mia vita da umana. La seconda, la vita come guerriera, come Claymore.
Nella mia prima vita non sapevo esattamente cosa fare "da grande": mi piacevano le armi, mi facevano sentire forte... Tuttavia non avrei mai immaginato di doverne imbracciare di vere per lavoro. Mi godevo il momento, giocavo, esploravo il bosco, mi sporcavo col fango senza pensare al domani.
E il domani arrivò; e il risultato fu tragico.
Diventando una novizia, e per molti anni, il mio unico pensiero era la vendetta. Mi immaginavo nell'atto di seviziare, tagliare, uccidere gli Yoma ed imbrattarmi del loro sangue dalla testa ai piedi; e questo solo pensiero riusciva a riempirmi di determinazione, ad accendermi nel profondo, a darmi la forza di proseguire. Non mi importava altro, volevo solo la mia vendetta.
Ma durante il mio test, l'occasione per raggiungere il mio obiettivo, ho imparato molto.
Consisteva tutto nel recarsi in una città predata da uno Yoma, Kodara, ucciderlo e ritrovare una mia compagna scomparsa, Eliza. Lei non aveva più fatto ritorno dopo il suo test, e così all'Organizzazione avevano pensato di mandare un'altra guerriera a cercarla.
La mia prima missione, la mia prima vera esperienza come guerriera.
Arrivata a Kodara ho realizzato quanto le voci circa gli umani fossero vere: il loro atteggiamento verso noi guerriere è... evitante. Anzi, sembrano disgustati da noi, che rischiamo la vita per salvare le loro vite. Fortunatamente non sono tutti così: durante quasi tutta la mia permanenza nella città una ragazza umana mi ha fatto compagnia. Le ricerche sono andate avanti per un po', data la mia inesperienza, ma alla fine sono riuscita a scovare lo Yoma. E' stato strano, a dire il vero... All'inizio ero tesa, ma ho cominciato ad agire con testa e corpo contemporaneamente e a quel punto mi stavo davvero divertendo. Certo ci ho rimediato delle ferite, ma non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.
Lo Yoki... questa è stata la seconda vera rivelazione. Un potere smisurato che ho sempre temuto, una forza bestiale che ci accomuna agli Yoma, e che può scatenare chissà cosa se superato il proprio limite. Ebbene, l'ho rivalutato. Sentire quella forza scorrermi nelle vene è stato pazzesco, estasi pura. Immagino che sia quello, il potere.
Le sensazioni che ho provato nell'uccidere lo Yoma sono state altrettanto curiose. Dopo averlo decapitato, coperta del suo sangue ho provato paura. Credo che fosse un attacco di panico, la mia testa era piena di quei ricordi dal passato e ho creduto di rivivere quel giorno...
E lì ho capito. Ho capito quale fosse davvero la mia missione: vendetta... era banale. Coi miei pensieri avevo scavato un po' più a fondo, rendendomi conto che tutto ciò che importa è la vita.
La mia, quella degli umani, delle mie compagne, la vita. Non potrò riportare i miei genitori indietro, anche se tengo ancora alla vendetta; ma ho deciso di combattere per la vita prima che per la morte.
Voglio diventare la guerriera più forte per riuscirci.
Questa è stata la vera rivelazione.
Eliza, che le mie supposizioni avevano creduto morta per quasi tutto il tempo, l'ho ritrovata in un orfanotrofio. E' stata accecata, forse non riacquisterà più la vista. La ragazza acrobata e le signore dell'orfanotrofio si sono tutte affezionate a lei, al punto di nasconderla ed opporsi inizialmente alle mie intenzioni ponderate usando il cervello; sembravano non voler capire, forse perchè non possono capire. Noi guerriere abbiamo cuore umano, ma siamo molto diverse da loro... Superiori in forza e agilità, rese tutte uguali nel colore di capelli ed occhi, private della libertà, destinate a combattere e morire.
La novizia alla fine è tornata indietro con me. Nonostante mi fossi comportata in maniera fredda a Kodara, quando le esponevo i rischi di ogni scelta per il suo caso, il pensiero che potessero ucciderla - e che io potessi essere indirettamente il suo boia - mi ha tormentato per tutto il tempo.
La signora Semirhage, la mia addestratrice, mi aspettava davanti al cancello della fortezza di Staph. Hanno portato Eliza dentro, non so cosa le sia capitato.
Sto cercando di essere abbastanza felice per la riuscita del test: ora sarò una vera guerriera...»
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RE: [In Missione] Scheda di Juliet (Ophelia) - Ophelia - 27-03-2015 09:40 PM

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