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[In Missione] Scheda di Crystal (Victoria)
09-02-2016, 03:41 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 24-07-2018 03:28 PM da Victoria.)
Messaggio: #5
RE: [In Missione] Scheda di Crystal (Victoria)
Capitolo III




The Forgotten II

Colei che non dovrebbe esistere






Mi sedetti sul lettino della mia celletta.
Era la mia? E chi lo sa... sono tutte uguali, tutto è uguale in questa fortezza.
Tutte noi siamo uguali, così fastidiosamente uguali.
Tuttavia in questa missione ho scoperto che, a dispetto del nostro aspetto, possiamo essere molto differenti tra noi.

Ero appena stata promossa a Numero 34 e mi ero sistemata nella mia zona di competenza, l'Oasi di Salmon, un luogo molto, troppo, vicino all'Organizzazione, quando mi venne consegnata una lettera con la mia nuova missione: recarmi al villaggio di Ben, all'estremo sud-est delle terre centrali, e attendere.
Non mi feci troppe domande e, con la mia fidata Claymore di Shirley, mi misi in viaggio.
Camminai alcuni giorni in tranquillità, finché infine non intravidi in lontananza il villaggio e, con esso, finalmente dello yoki. Che fosse già quello il mio obiettivo? Sapevo che la mia percezione era migliorata ancora dall'ultima missione, ma quell'aura aveva un ché di diverso.
Quando infatti arrivai nei pressi della quercia dove avevo appuntamento, spuntò fuori una guerriera dai lunghi capelli albini, che si presentò come Seayne, Numero 19 dell'Organizzazione.
Più tardi fece la sua comparsa Juliet, Numero 37, una guerriera dall'aspetto e il carattere molto esuberanti, infine ben altre tre compagne giunsero: Alicia, la 35, Syhlvia, la 27, e Anna, l'ultima in graduatoria.
Fatte le presentazioni, nessuna era a conoscenza del motivo della convocazione, neppure la più abile tra noi, tuttavia sapevamo che, se eravamo state chiamate in così grande numero, doveva esserci qualcosa di grosso sotto.
Attendemmo ore e sotto lo sguardo degli abitanti curiosi del villaggio, quando, verso mezzogiorno, giunse una nera carrozza trainata da quattro destrieri, la sua provenienza era indubbia: veniva da Staph.
A malincuore dovetti lasciare Shirley tra le mani ossute del cocchiere e salii a bordo.
Quando mi accorsi chi era il supervisore della missione per un un attimo fremetti: il Maestro Duncan, colui che mi aveva affidato l'esecuzione di Shirley come iniziazione.
Egli ci spiegò che eravamo diretti al villaggio di Shaemoor per una missione segreta e che ci saremmo trovate di fronte nemici come Yoma, guerriere e delle Risvegliate. Tutte noi, con eccezione di Syhlvia, eravamo confuse, mai avevamo sentito quel termine, eppure qualcosa ci diceva che non portava nulla di nuovo.
Le Risvegliate altro non erano che noi. Ci era sempre stato detto che se avessimo oltrepassato il limite di yoki saremmo diventate Yoma, ma ciò non era corretto. Se avessimo mai superato quel limite saremmo divenute delle Risvegliati, esseri dalla forza e sembianze mostruose ben più ostici di comuni Yoma.

Nel turbamento generale, ci vollero cinque giorni per raggiungere Shaemoor e ci fermammo in un bosco poco lontano dal villaggio.
Fui io la prima ad accorgermi che era tutt'altro che un luogo tranquillo, avvertendo un gran numero di auree tra Yoma e qualcos'altro... guerriere, sospettai.
Informato il Maestro, egli decise di penetrare per le vie cittadine, ma ciò che trovammo giunte in piazza ci lasciò di stucco: cadaveri fatti a pezzi di una quindicina di demoni giacevano a terra in un'infinità di sangue e, innanzi ad essi, acclamate dalla folla, sostavano cinque guerriere come noi, mai viste prima.
Ciò che non capivamo erano le loro non reazioni: non un battito di ciglia o una parola al nostro arrivo, parevano totalmente estranee alla nostra presenza. Approfittai del momento per concentrarmi su di loro per carpirne la forza. Non erano potenti, anzi erano tutte più deboli di me, ma presto avrei compreso che mi avrebbero dato del filo da torcere.
Combattere contro una guerriera non è come combattere contro uno Yoma, soprattutto quando l'intento non è assassino.
All'improvviso il suono di un corno invase la piazza e le cinque furono come risvegliate da un sonno; si voltarono e scapparono.
Sott'ordine del Maestro, mi lanciai all'inseguimento di una delle più potenti liberando una quantità esigua di yoki, con l'intento di mozzarle una gamba, ma sopravvalutai troppo la differenza di forza tra noi. Quella guerriera misteriosa, seppur fosse più debole di me in quanto ad aura, mi superava in velocità e la distanza tra noi stava sempre più aumentando.
Avrei voluto risparmiare energie, ma mi resi conto che avrei avuto bisogno di più forza per raggiungerla ed ero ponta a farlo, quando il corno suonò di nuovo e lei mi si scagliò contro con un fendente diagonale.
Forte di un buon 30% di energia demoniaca, parai il colpo e le mollai un poderoso calcio all'addome; mi riavvicinai velocemente per mozzarle gli arti, ma questa aveva i riflessi pronti e tentò un colpo mortale all'addome.
Mi allontanai schivandolo appena, rimediandolo solo una ferita leggera, e la guardai piena d'ira, senza capire il perché ella volesse uccidermi. Finora io non avevo mai tentato un affondo mortale.
Non mi persi d'animo.
Sapevo che era più veloce di me e per questo dovevo giocare d'astuzia.
La caricai e all'ultimo, eludendo il suo affondo, mi lasciai scivolare a terra, riuscendo finalmente ad aver ragione di lei e tranciandole una gamba.
Chiunque a quel punto si sarebbe perlomeno arreso, o avrebbe lanciato un grido, ma non quella guerriera. No, facendo perno sulla spada si rialzò.
Ero lì, senza parole ad osservarla, quando un'esplosione di yoki ci fece tremare.
Le due avversarie di Syhlvia e Alicia erano state uccise, eppure la loro energia demoniaca era improvvisamente riapparsa e anzi stava crescendo a dismisura finché non ci ritrovammo davanti due esseri mostruosi. Due Risvegliate.
Non potevo uccidere la mia nemica se non volevo che anch'essa diventasse un mostro, perciò, senza l'uso di yoki, la afferrai alle spalle per disarmarla, ma pareva essere immune al dolore e tentò di strangolarmi, come se non bastasse la Risvegliata massiccia aveva preso noi come obiettivo e una nuova minaccia si stava risvegliando sul campo di battaglia.
Usai tutta la mia forza per spostare me e lei dalla traiettoria della Cornuta, riuscendo così a salvarla, ma non a salvare me stessa, che fui sbalzata via con la spalla sinistra lussata; la mia avversaria, vedendomi dolorante a terra, mi afferrò per il collo.
In quel momento capii che non potevo morire, avevo ancora troppe cose da fare in questa vita.
Una promessa da mantenere e una vendetta da portare a termine.
Se io volevo vivere, lei doveva morire.
Penetrai con le unghie nel collo bagnandomi del suo sangue, strappandole con forza la vita, un attimo prima che Juliet arrivasse in mio soccorso tagliandole la testa.
A quel punto avrei voluto sistemarmi manualmente la spalla, ma non ne ebbi il tempo poiché Cornuta si scagliò contro di noi.
Forti di essere due contro una, io e Juliet ci avventammo sulla Risvegliata, riuscendo a metterla in difficoltà. Avremmo voluto a quel punto finire il lavoro, ma il Maestro ci ordinò di concentrarci tutte insieme sull'ultima Risvegliata nata: un occhio munito di pericolosi tentacoli.
Unendo le nostre forze, io, Juliet e Seayne riuscimmo finalmente a uccidere una delle Risvegliate.
Meno attanagliate, potemmo aver ragione anche sulla più grande fra le tre.
Avrei voluto esultare con le mie compagne, a quel punto, ma una sensazione di gelo prese possesso di me. Era ancora lontana, ma la presenza di una nuova guerriera si stava avvicinando da ovest, una guerriera forte quanto Minerva del Giudizio, colei contro cui avevo giurato vendetta.
Impartii ordini e informai le compagne, in altre occasioni sarei rimasta al mio posto come Numero 34, ma la situazione si era fatta troppo delicata e Anna era in pericolo, senza saperlo stava andando incontro ad essa.
Ingaggiammo battaglia contro Cornuta con l'intento di ucciderla il prima possibile, ma per Anna non ci fu nulla da fare e toccò a me percepire il suo yoki aumentare prima di spegnersi per sempre.
Uccidemmo anche l'ultima, ma non c'era alcuna gioia in quella morte, non ci avrebbe riportato indietro Anna e ora dovevamo concentrarci sulla nuova minaccia.
Seayne ci chiese di lasciarla lì con Alicia ma sapevo che non potevo farlo.
L'esecuzione di Shirley aveva lasciato in me un trauma indelebile, un altro non avrei potuto sopportarlo.
Rimanemmo lì, consapevoli del destino a cui andavamo incontro.
Colei che ci apparve era diversa da tutte le altre con cui avevamo combattuto. Era una bella guerriera ma più di tutto pareva avere una coscienza, il suo nome era Matilda, Matilda la Linda, Numero 7 e... deceduta tempo addietro.
Duncan ci raccontò di lei e di una certa Signora dell'Ovest dopo che Matilda decise di risparmiarci perché il campo era troppo sudicio per i suoi gusti, ci suggerì il Maestro.
Prima di tornare a Staph col corpo di Anna mi tagliai il ciuffo che avevo sempre avuto. Sto acquisendo nuove consapevolezze di me stessa e so cosa mi aspetta se un giorno andrò oltre il mio limite.

Tanti dubbi mi attanagliano ora.
Chi è la Signora dell'Ovest? Chi e come sono in grado di riportare in vita persone decedute?
Solo una certezza ho: la mia vendetta contro Minerva del Giudizio.
Sto divenendo forte e, nonostante la la strada sia ancora lunga, nel mio cammino mai perderò la promessa che ho nel cuore.

«ciò che feci per sopravvivere uccise la mia anima»

[Immagine: claymore_priscilla_who_surpasses_the_aby...6b5fzm.jpg]
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RE: [In Missione] Scheda di Crystal (Victoria) - Victoria - 09-02-2016 03:41 PM

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