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Ritorno a Casa [Autogestita - Nardo]
13-02-2018, 10:11 PM
Messaggio: #4
RE: Ritorno a Casa [Autogestita - Nardo]
[Immagine: yp10m.jpg]
[-Pensato-] [Parlato] [Parlato da altri] [Colori vari: Yoma]

Il villaggio di Edoras venne costruito da una colonia di minatori laddove il padre di Seayne, Pyotr, assieme ad alcuni amici, era riuscito a trovare dell’oro in prossimità di un vicino torrente, scoprendo poi la vena principale del prezioso metallo in una piccola caverna attorno alla quale sorse il primo insediamento.
La comunità si sviluppò rapidamente, grazie alla caccia, al commercio delle pelli e, soprattutto alla ricerca e scambi di oro con Pieta e altri paesi.
L’insediamento sorgeva su un’ampia sporgenza rocciosa di forma semicircolare, incassata sul fianco di una montagna: aveva un’unica strada d’accesso e sul bordo esterno della sporgenza era stato eretto un muro di contenimento, alto un metro e mezzo, per evitare che gli abitanti cadessero inavvertitamente nel burrone sottostante, utilizzando pietre di risulta degli scavi della miniera. Il muro era dotato di feritoie per permettere lo scolo dell’acqua piovana e della neve quando si scioglieva.
L’acqua era garantita dal suddetto torrente montano, dal quale era stata canalizzata una piccola via d’acqua che si riversava in una grande vasca ottagonale a sfioramento che sorgeva esattamente al centro dell’abitato, in modo tale che gli abitanti potessero facilmente attingere ad essa. Le case erano per lo più costituite da piccoli chalet in legno e pietra mentre, alla periferia esterna di Edoras, erano state costruite anche alcune baite in legno, ora gli edifici erano in buona parte in rovina.
Per un istante Seayne contemplò con tristezza lo stato di decadenza che mostrava oggi il suo paese: evidentemente nessuno era venuto più a viverci in quei dieci anni trascorsi da quanto un’orda di yoma lo aveva attaccato uccidendo, per quanto ne sapeva, tutti gli abitanti, dei quali alcuni resti scheletriti si intravvedevano qui e là tra le erbacce, tranne lei. Ma la guerriera albina non ebbe il tempo di autocommiserarsi perché, mentre si avvicinava alle prime abitazioni diroccate, iniziò a udire delle voci:

Dovremmo andarcene da qui… non mi piace questo posto…
Eddai Turk! Non mi dirai che credi alle voci sugli spettri delle montagne!
Però… spiegami perché qui non ci vive più nessuno da anni… E poi, hai visto anche tu gli scheletri in mezzo all’erba, no?
Qui non vive nessuno perché gli umani sono paurosi! Hanno paura dei loro stessi morti HAHAHAHA, che stupidi!
Forse a quest’ora avranno saputo che ci siamo noi e si tengono alla larga…
Sei un idiota Goran! Come fanno a sapere che ci siamo nascosti qui? Nessuno è scappato al nostro attacco e, ti dirò, questo posto è perfetto: nessuno ci viene e possiamo facilmente tenere d’occhio la strada e attaccare chi va o viene dalla Forcella! Dovremo solo fare attenzione che non ci scappi nessuno… potrebbero chiamare una claymore e non voglio seccature!

L’ultima voce che aveva parlato sembrava appartenere allo yoma con lo yoki più forte:

-Che sia il loro capo? Non importa, è troppo tardi per voi… Io sono già qui!-

Mentre Seayne si avvicinava sempre di più ai suoi nemici, udì altri brani di quella conversazione:

Io comunque resto dell’idea che ce ne dobbiamo andare da qui… c’è qualcosa che non va…
Effettivamente però… neanch’io mi sento tranquillo in questo posto…
TURK! GORAN! Se non la piantate subito con queste sciocchezze, vi butto nel burrone con le mie stesse mani! Non aspetterò che vi procuriate dei corpi meno paurosi di quelli che avete adesso! SONO STATO CHIARO?

Seayne ringraziò l’idiozia del capo di quella banda di demoni il quale, con le sue urla, aveva coperto i lievi rumori che la guerriera albina aveva prodotto nell’avvicinarsi e, nascosta dalla vegetazione cresciuta in modo incontrollato un po’ dappertutto, riuscì a sbirciare i suoi nemici.
I cinque, in forma umana, si erano sistemati al centro di un incrocio tra le case pericolanti, in un punto a metà strada tra la piazzetta centrale e la periferia di Edoras: quattro erano seduti a terra mentre uno, presumibilmente il capobanda, era in piedi. Grazie alla sua percezione, la Numero 11 era sicura che erano tutti là:

-Meglio agire subito. Prima li tolgo di mezzo e meglio sarà.-

Il banco di nebbia s’era nel frattempo fatto più fitto, limitando la visibilità a una cinquantina di metri e Seayne pensò di sfruttare la cosa per fare un po’ di scena: lasciò cadere sul viso le lunghissime ciocche dei suoi candidi capelli come fossero un sudario il che, unito alla sua esile figura e al suo innaturale candore, assieme a quello della sua uniforme, le conferì un aspetto spettrale. A quel punto, estratta lentamente la sua claymore, partì di corsa in direzione del gruppo, puntando allo yoma che si trovava più a sinistra, dal suo punto d’osservazione, del gruppetto seduto a terra, con l’intenzione di decapitarlo e poi continuare a correre, per confondersi nuovamente tra la nebbia e le piante incolte, pronta comunque per tentare di schivare eventuali artigliate le fossero state lanciate contro e/o a pararle con la sua arma.

Citazione:Yoki Utilizzato: 0% - Punti Limite: 0/35
Stato Fisico: Ottimale.
Stato Psicologico: Focalizzata sul tentativo di sbarazzarsi degli yoma che hanno invaso il suo villaggio.
Abilità Utilizzate: Percezione dello Yoki (Passiva).

I am the one, the only one! I am the god of kingdom come! Gimme the prize!
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RE: Ritorno a Casa [Autogestita - Nardo] - Nardo - 13-02-2018 10:11 PM

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