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[Nuova] Scheda di Zireael (GingerAle)
10-07-2021, 08:06 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 30-11-2021 11:00 PM da GingerAle.)
Messaggio: #1
[Nuova] Scheda di Zireael (GingerAle)
Nome: Zireael

Anni: 16

Altezza: 1,60 m

Peso: 55 kg

Arto Dominante: Sinistro

Tipologia: Difesa 

Avatar: avatar

Simbolo: simbolo

Uniforme gli abiti e le protezioni indossate dalla guerriera.
Veste: Una Guerriera dell'Organizzazione indossa in genere una veste bianca aderente formata da pantaloni e giacca, col colletto rosso su cui è ricamato il suo simbolo personale. Questo completo, salvo l'ultimo particolare, è condiviso anche dalle Novizie. In caso di diserzione mandare un PM al Master per discutere sul nuovo vestiario.

Schiena: Una Guerriera dell'Organizzazione ha in dotazione ordinaria una placca metallica per la protezione dell'area del muscolo trapezoidale della schiena, dotazione condivisa anche dalle Novizie. Alle Guerriere graduate viene inoltre aggiunta una mantellina corta che sfiora i glutei e un'ulteriore protezione alla schiena atta a fare da fodero per le claymore, capace di portare due spade.

Spalle: Porta tre spalline metalliche per spalla, impilate l'una sull'altra, dalla forma allungata e leggermente appuntita, che per la disposizione un po' sfalsata ricordano il piumaggio di un volatile. La loro ampiezza dunque aumenta da quella superiore alla terza inferiore, più lunga ma senza sporgere eccessivamente, un poco curvata verso il basso, ad accompagnare la forma delle spalle. 

Petto: Tre placche metalliche fanno da collegamento con le spalline: quella centrale è una mezzaluna posta a livello delle clavicole, fissata a due placche laterali e rettangolari più corte che a loro volta si fissano alle spalline. 

Braccia: Anche sulle braccia le protezioni ricalcano la foggia del piumaggio di un volatile, coprendo dall'avambraccio al dorso della mano. Vi sono tre placche sfalsate e leggermente appuntite, delle quali la più lunga è quella inferiore. Da questa si diparte una protezione dalla forma triangolare che copre parzialmente il dorso della mano. Le giunzioni tra loro assicurano la mobilità degli arti senza impacciare. 

Vita: Il gonnellino a lamine è formato da placche che ripropongono lo stile delle spalline e delle protezioni per le braccia. Le fasce metalliche, dalla forma appuntita, si sovrappongono in due ordini di cui quello inferiore più lungo. Al centro le lamine si curvano ulteriormente, incorniciando la zona inguinale. 

Gambe: Gli stivali metallici sono semplici, collegati alle lamine che proteggono la gamba fino al polpaccio. Le giunture tra gli stivali e le lamine che fasciano i polpacci sono fasce collegate da un corpo circolare. Le fasce circondano il collo del piede e la caviglia, il corpo circolare è posto a lato del piede. La lamina che ricopre il polpaccio è liscia e priva di fronzoli, fatta eccezione per il parastinchi, anch'esso una fascia abbastanza larga in leggero rilievo.


Profilo Fisico: Capelli argentei, leggermente più chiari e decisamente più argentei di quanto fossero prima della mutazione, ora quasi bianchi dunque; sono lunghi ben oltre le scapole, fino alla metà della schiena, leggermente ondulati e raccolti molto spesso in una treccia. Occhi grandi e argentei che un tempo erano verdi, carnagione pallida e lunare, dal sottotono freddo. Labbra piccole non troppo turgide, molto spesso contratte in un broncio e dai rari sorrisi. Zigomi alti e marcati, naso grazioso e un po' largo, mento appuntito così come le orecchie, che ricordano vagamente quelle di un elfo. La corporatura è spigolosa, dai seni acerbi, i fianchi stretti, ma non più gracile dopo gli allenamenti e la mutazione che l'hanno resa più muscolosa e tonica, soprattutto nervosa e scattante. Mani e piedi affusolati e aggraziati contribuiscono a slanciare una figura non altissima, ma dall'aria leggera e agile come un gatto randagio. 

Profilo Psicologico: Zireael è stata una bambina dall'aria costantemente diffidente, benché crescendo il suo atteggiamento si sia evoluto in una spiccata prudenza e propensione all'empatia e sensibilità, al concentrarsi sugli atteggiamenti di chi la circonda, volti a comprendere quale sia la natura delle persone che incontra. Osservatrice e silenziosa quando ne ha bisogno. Propende all'introversione finché non è certa che l'individuo con cui si trova ad aver a che fare susciti in lei un'impressione positiva. Quando decide di aprirsi è una ragazza a suo modo simpatica, a dispetto della scontrosità e ritrosia che può mostrare in un primo momento. Ha una personalità tenace, orgogliosa e fiera, nonostante all'apparenza possa apparire accomodante o mite. In realtà è una mitezza che assume fintanto che le conviene, volta alla preservazione di se stessa, per cucirsi addosso una corazza che sia anche emotiva, grazie alla quale cerca di nascondere le proprie fragilità e insicurezze. Non persegue un concetto fisso di bene e di male, la sua valutazione riguarda tutto ciò che può portare a protrarre la sua sopravvivenza ed eventualmente quella di persone a cui si è affezionata, ad ogni costo. Il mondo ha sfumature infinite che è impossibile racchiudere nella bicromia di bianco/nero, bene/male. Il male alle volte può essere necessario per arrivare al bene ed è una convinzione che si è radicata in lei soprattutto durante l'addestramento. Questo tuttavia non la rende sadica né propensa ad atti crudeli, dai quali non trarrebbe alcun godimento, che trae invece nell'aiutare il prossimo ove possibile. Potrebbe celare la sua compassione però, se costretta dalle circostanze, ma questo non vuol dire che non sappia dimostrarla se libera di farlo. Il suo carattere schivo e ritroso tende a cucirle addosso un'aria impropriamente scontrosa e antipatica. Del tutto indifferente poi alla femminilità e ciò che ad essa è correlato ha rivendicato una libertà di spirito e atteggiamenti che la rendono quasi un maschiaccio. Basta spendere un po' di tempo con lei, conquistarne la fiducia per sentirla parlare con la franchezza di un ragazzaccio. Questo non le impedisce di curare i propri modi quando necessario, seppure la formalità venga mal sopportata da lei come un cavallo selvaggio costretto al giogo. 

Storia Personale: Lautrec, Terre dell'Ovest, città di Stra. In una delle case mercantili più belle, nel quartiere borghese della città, in una mattina di primavera inoltrata, nasce Zireael. È una zona ricca in tutti i sensi, si potrebbe dire opulenta, come opulenta è l'abitazione che accoglie i primi vagiti della protagonista di questa storia. Opulenta è la balia che si occupa di lei appena venuta al mondo, la signora Ivette non sta molto bene, ha avuto parecchi aborti prima di dare a suo marito Arthur una bambina sana e rosea come il ventre di un gattino appena nato. 
C'è un nido di rondini che la signora mentre era ancora gravida non ha voluto rimuovere da sotto la grondaia, perché era piacevole osservare quella mamma pennuta fare la spola tra il nido e qualsiasi luogo andasse per procacciare il cibo ai pulcini. Sembrava una presenza di buon auspicio e così è stato, tanto che la bambina è stata chiamata con un nome che rifacendosi a una lingua antica quasi dimenticata, significa proprio Rondine. 
Proprio un bel quadretto. 
Non ci sarà alcuna madre che muore di parto o di salute cagionevole, in questa storia, la signora Ivette si riprenderà con immenso sollievo di tutti, consorte compreso, e darà a quella bambina tutto l'amore che una madre può dare, soprattutto una madre che ha dovuto faticare tanto, per arrivare ad esserlo. Succederà invece che il buon Arthur, che forse tanto buono non era, verrà accoppato un mese dopo, una notte di luna nuova, fuori una taverna per debiti insoluti al gioco. Un ricco mercante di stoffe, pellicce e gioielli come lui, che può vantare una carriera mercantile di generazioni, non può esimersi dal puntare qualche soldo ogni tanto, finché il frivolo svago non diviene un vizio, offuscando la capacità di giudizio che permette investimenti prudenti e solidità di finanze tipica di uno scaltro mercante come lui era considerato. 
La signora Ivette è distrutta, moralmente ed economicamente. Deve pagare quei debiti e lo fa. Licenzia tutta la servitù tranne la nostra balia, Marie, che oltre ad occuparsi della bambina adesso governa anche la casa e cerca di tirare su la sua padrona. Un nuovo matrimonio, ecco cosa ci vuole a una vedova come Ivette, ancora molto bella d'altronde. "Un matrimonio signora mia, ma badate a scegliere il gallo più florido, nella saccoccia s'intende, non nei pantaloni."
La signora ci mette un po' prima di decidere che è venuto il momento per lei di risposarsi e abbandonare l'amore per il compianto marito, relegandolo in un dolce ricordo. Quando Zireael ha ormai quattro anni sua madre torna a casa con un uomo che nei mesi precedenti ha frequentato spesso la loro casa e giocava con lei chiamandola teneramente e blandendone le resistenze e i capricci infantili con qualche bella bambola costosa; a lei però quell'uomo non è mai piaciuto, sembrava un lupo mascherato da signore, sottopelle la bambina avvertiva una sensazione strana, una sensazione che le intimava di stare lontano da quell'uomo, perché le avrebbe fatto del male. Intanto gli adulti la fissano. Le dicono di essersi appena sposati, così che lei adesso abbia un nuovo papà. Il nuovo papà incombe come un'ombra oscura su di lei, la fissa ora severo, come non ha mai fatto prima. Ha una barba nerissima che lo fa sembrare ancora più spaventoso agli occhi della bambina. "Che scempio di mocciosa, vai a darti una ripulita e pettina quei capelli, sembri una pezzente. E noi non siamo mica dei poveracci, vero?" "Ma Lazlo, caro, è mattina presto e la bambina si è appena svegliata, dalle il tempo di-" Un gemito della povera Ivette, che viene presa per il collo dal suo amatissimo sposo, il ricchissimo mercante di spezie Lazlo. "Donna, ti ho forse interpellata? La bambina è ora sotto la mia tutela, come lo sei anche tu." Molla la presa solo quando il timore negli occhi della donna è totale, seguito dalla rassegnazione. Brava, cagnetta. Pensa quell'individuo cinico e crudele, che per farla breve l'ha sposata per ottenere un trofeo di bellezza e una casa altrettanto bella e spaziosa che potesse soddisfare il suo narcisismo. Problemi di soldi mai avuti lui e mai ne avrà, non cercava mica una ricca ereditiera, ma una donna sottomessa pronta a soddisfare ogni sua richiesta. A quanto pare l'ha trovata. E ora metterà a tacere anche quella ragazzina dall'aria ribelle. Se è fortunato, tra un paio di anni sporcherà le lenzuola di sangue e la darà in sposa a qualche suo ricco socio, per stipulare alleanze mercantili che possano portargli ancora più introiti. 
E così la povera Zireael viene messa sotto chiave dal patrigno "Affinché resti pura come una colomba", la madre diventa una pallida ombra incapace di opporsi alla severità e crudeltà di quell'uomo, o forse cerca di tenerlo calmo per il bene della piccola, forse è una donna più forte di quanto possa sembrare. 
Marie viene tenuta a servizio come balia e cuoca di casa, altri domestici scelti personalmente dal signor Lazlo vengono assunti, ma il donnone florido viene assegnato alla piccola Zireael, che con lei sta buona e le obbedisce e potrà spiegarle man mano tutte quelle cose che serve sapere alle donne. "Non vorrei che la prima notte di nozze lasciasse deluso il suo sposo" Se la ghigna Lazlo, mentre Marie gli fa qualche gestaccio quando lui si volta, strappando un sorriso alla piccola Zireael,  che col passare degli anni e delle angherie a cui la sottopone il patrigno, a scopo educativo, per renderla una brava signorina obbediente, tanto piccola più non è. Lui pensa che una signorina a modo venga su a suon di cinghiate e bacchettate sulle mani. "La domerò come si fa con un asino ostinato" borbotta all'ennesima dimostrazione di disobbedienza della bambina orgogliosa.
Nasce un maschietto intanto, Simon, l'orgoglio di papà. Zireael ha otto anni adesso, ogni tanto deve occuparsi di lui, che di anni ne ha tre. Marie ultimamente è strana, ogni tanto, ogni due settimane forse, in cucina pasticcia con qualcosa che ha un odore forte, ferrigno, che dice alla piccola essere sanguinaccio. Con una manona callosa l'allontana da lì, le da un biscotto al miele e le dice di andare a pettinarsi prima che il patrigno la prenda a cinghiate per essersi fatta trovare sciatta, com'è successo già molte volte. 
Ma oggi è uno di quei giorni in cui in casa non c'è nessuno, a parte la servitù, i coniugi sono fuori per affari (a Lazlo piace esibire la moglie), ma stranamente hanno portato con loro anche Simon. La piccola si annoia, così decide di scendere in cucina, a rubare qualche biscotto dalle mani infarinate di Marie. 
Beh, magari quel giorno fossero state infarinate le mani della adorata balia. Già mentre percorreva i lunghi corridoi per recarsi alla cucina, Zireael era percorsa da un brivido lungo la schiena. Aveva grandi occhi verdi, prima. Prima che succedesse quello che l'ha portata a non averli più verdi. Ma andiamo con ordine. Nonostante il brutto presentimento, la piccola continua ad avanzare verso la cucina. Si sentono strani versi gutturali ora che è più vicina, e quella sensazione, quel formicolio scende dalla nuca della piccola alle mani, non la molla quella brutta sensazione e lei si affaccia sulla soglia della cucina,  facendo silenzio e osservando una scena a dir poco grottesca e terribile. Marie, o meglio la cosa che indossa gli abiti di Marie, è piegata sul tavolone della cucina sul quale sono sparpagliate… membra umane. Ma sono i resti di buona parte della servitù! Ma com'è mai possibile! "Marie! Marie" Errore imperdonabile di Zireael. Quella cosa si volta, un volto mostruoso, imbrattato di sangue, brandelli di viscere qui e lì. Occhi innaturalmente ferini, bestiali, con una luce malvagia e vorace che si posa… su di lei. "Marie" Piange solo la piccola, grossi lacrimoni. La cucina è un lago di sangue, rivoli scarlatti sul pavimento. La piccola si affloscia, accartocciandosi su sé stessa come un istrice, come se quella fosse la sua unica difesa contro l'inesorabilità di una morte incombente. "Ti prego Marie, n-non farlo..." Lo yoma che è Marie la fissa, allunga un arto fatto per uccidere verso di lei, ma in questo caso negli occhi bestiali non c'è più crudeltà, c'è un barlume di coscienza che denota una piccola esitazione. La piccola non può farci caso, ha il viso sepolto tra le braccia. Quella carezza non avverrà mai. Una spada piove dall'alto e mozza di colpo la carne mostruosa. C'è una ragazza ora che fa a pezzi il mostro, fa a pezzi Marie. Da quando è entrata? La ragazza è sfrecciata come il vento dalla porta della cucina senza che la piccola se ne rendesse conto. Sbucando come un'apparizione, come materializzandosi. Sembra metterci un attimo a finire Marie, no, il mostro, lo yoma. Le tende una mano. "Alzati piccola, è tutto finito. Stai bene?" Zireael non risponde, tira su col naso, è confusa. "I tuoi genitori - il tuo patrigno, ti hanno venduta." La ragazza, nota Zireael, non è minimamente preoccupata per lei, è efficiente e fredda come la lama ancora imbrattata di sangue, del sangue violaceo che si mischia a terra con quello scarlatto. Ma non è lei ad aver aggiunto quel dettaglio, sull'essere stata venduta, è una voce maschile. Dietro la ragazza fa capolino un uomo vestito di nero. "Stavamo osservando da un po' quello yoma. Il tuo patrigno ha fatto la scelta giusta, decidendo di affidare il lavoro alla nostra guerriera più discreta. E poi ci ha pagato profumatamente." Le si avvicina, si china per fissarla dritto negli occhi "Sei tu il prezzo." Le dice, la voce calma e pacata. "Tutto è bene quel che finisce bene. Non dovrai sposare un vecchio bavoso, avrai delle nuove amiche e potrai-" La piccola lo interrompe "Portatemi via di qui, fate di me ciò che volete, purché non mi costringiate a pettinarmi tre volte al giorno e a bastonarmi se sbaglio una riverenza." L'uomo le sorride. " Ti insegneremo a piroettare, mia cara, diventerai una ballerina provetta, oh sì, vedrai! Sarà divertente. " Un sorriso, voce vellutata. C'è qualcosa di sinistro in lui, ma Zireael ignora quella fastidiosa sensazione di disagio, non ha più una casa, non ha più niente, tanto vale seguire quell'uomo. La guerriera è già uscita dall'abitazione. Una mano si appoggia sulla schiena della bambina. Viene condotta al suo destino, alla danza sì, ma quella letale delle spade. E al dolore e ai tormenti necessari per diventare esattamente come quella ragazza che le ha salvato la vita. 

Abilità e Tecniche apprese:

Citazione:Genio del Travestimento [Abilità Innata] La Guerriera ha un invidiabile talento nel sapersi camuffare in modo accurato e non sospettabile, in modo da non destare sospetti in chichessia. Ciò si traduce in un bonus di +2 a Spirito e Comando (inteso come interazione sociale e diplomatica) quando si veste in qualsiasi modo volto allo scopo di nascondere la propria identità di Guerriera. L'efficacia effettiva della recitazione rimane comunque legata all'interpretazione data: il bonus a Comando permette solo di renderla più efficace se ben fatta.


Elevazione Straordinaria [Abilità Innata] La Guerriera ha un talento naturale nel saltare, o comunque nel raggiungere altezze elevate saltando. Ciò si traduce con un +3 ad Agilità in qualunque circostanza, ad Abilità attiva, si trovi a saltare per raggiungere un luogo o un nemico sito in luogo più elevato o in volo. Tale Abilità è utilizzabile tante volte quanto l'ammontare di ogni due propri livelli pieni (E = 1 volta, C = 2 volte, A = 3 volte, più straordinariamente S = 4 volte) durante una quest; in caso di duello in Arena il valore è dimezzato per eccesso (E = 1 volta, B = 2 volte, S = 3 volte).
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[Nuova] Scheda di Zireael (GingerAle) - GingerAle - 10-07-2021 08:06 PM

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