Riflesso Omicida [Nemas]

[Narratore]

Ti avvicini alla porta con la spada sguainata con il cane al tuo fianco, come se volesse accompagnarti in questa avventura. Ringhia puntando la porta quando improvvisamente un urlo di donna infrange il silenzio che fino a poco fa regnava incontrastato intorno a voi.

Il cane abbaia ed ulula. Probabilmente si tratta della sua padrona! Butti giù la porta con un calcio e lo spettacolo che ti si para dinnanzi agli occhi è agghiacciante: sul pavimento tappezzato di sangue giacciono inermi alcuni corpi di fanciulle, tutte vestite in modo molto simile a quelle ritrovate il giorno prima sul e alla locanda. Il loro copri pieni di ferite e mozzati in alcuni punti sono raccapriccianti. Il sindaco giunto alle tue spalle per la curiosità non regge la tensione e l'odore di morte che fuoriesce dal casolare, tanto da doversi allontanare per tirar su l'anima.

Guardando oltre i cadaveri, noti una sedia posta al centro della stanza sulla quale giace una giovane, legata e bendata, ricoperta di tagli su tutto il corpo, tranne che sul viso; vicino a lei un uomo barbuto con la mannaia in mano, che appena ti vede, in preda al panico decide di gettarsi all'attacco.

Il pazzo si avventa su di te sollevando il braccio destro che impugna una mannaia sporca di sangue delle vittime, e urlando cala il suo braccio con forza, con l'intenzione di colpirti il cranio con la speranza di farti fuori.