Storia di tre fratelli [OMEGA_BAHAMUT]

[Narratore]

Clade entrò allora nella via secondaria più vicina, svoltando un paio di volte ai bivi seguendo la provenienza del flebile Yoki che percepiva, il quale si faceva via via più afferrabile.
Dopo un paio di minuti passati districandosi tra le viuzze, svoltato un ultimo angolo Clade sbucò in una piccola piazzetta interna al cui centro c'era un pozzo; in fondo, una davanti ad una finestra e l'altra davanti ad essa, dentro casa, stavano due giovani popolane.
Due ragazze che emanavano il flebile Yoki di chi era stato vicino ad uno Yoma.
E quella fuori era proprio la giovane che prima era stata interrogata da Clade.
Le due stavano confabulando a bassa voce, ma le acute orecchie della Guerriera potevano percepire le loro parole.

«... E quindi t'ha detto che saresti... contaminata, o quel che è, Cedora?»

La ragazza dentro casa lo chiese stupita all'amica, la quale annuì vigorosamente.

«E' terribile... ho pure dovuto dirle che non ho incontrato nessuno. Ci pensi se gliel'avessi detto? Li avrebbe ammazzati, e quegli uomini senza cervello che governano il villaggio si sarebbero pure bevuti la panzana che fossero Yoma!»

«Come se non fosse palese che sia opera di qualche straniero, magari proprio le Streghe: ma lo sai quanto chiedono, per ammazzare la povera gente?» rincarò la giovane dentro casa. «A Melissa l'hai già detto, Cedora? Ed ai ragazzi? Buon Dio, e se qualcuno ci avesse viste e gliel'avesse spifferato?!»

«Abbassa il tono, per carita!» sibilò allarmata Cedora, la ragazza che Clade già conosceva. «Se lo sapessero le nostre madri... Comunque sì, son già passata da Melissa: ormai sarà andata dai ragazzi ad avvisarli, ci siamo accordate così. E poi... chi vuoi che ci abbia viste, Sabina? Le strade erano deserte.»

«Sì, vero... cosa intendete fare, quindi?»

La discussione proseguiva animata, e le ragazze non parevano essersi affatto accorte di Clade, nascosta dall'ombra della viuzza.
Che avresti fatto?



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