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[In Missione] Scheda di Seayne (Nardo)
02-10-2018, 09:41 PM
Messaggio: #21
RE: [In Missione] Scheda di Seayne (Nardo)
CAPITOLO XX – DUELLO CON REBECCA

Seayne era tornata a Staph per fare rapporto e informare i superiori del luogo dove aveva stabilito il suo rifugio nelle Terre del Nord quando, passando davanti alle porte dell’Arena, vi trovò seduta a terra una guerriera dalle curve molto più generose delle sue, in evidente attesa di un’avversaria con la quale allenarsi.
Neanche il tempo di accettare che l’arbitro di quello scontro si fece avanti, ma non si trattava di un Uomo in Nero, bensì di una guerriera! Una compagna per certi versi simile a lei: supponendo si trattasse di una Cifra Singola o, comunque di una che godeva della fiducia dei superiori, Seayne le rivolse il suo consueto saluto e la seguì assieme all’avversaria dentro l’Arena.
Era primo mattino, le condizioni atmosferiche erano eccellenti, col cielo terso e la temperatura ancora mite. La giudice porse loro due claymore senza filo e, dopo un brusco richiamo al rispetto delle regole, diede loro il segnale d’inizio del duello.
La sua avversaria si presentò cordialmente: si trattava della Numero 27, Rebecca ed era mancina.
Quest’ultima, rendendosi conto di aver di fronte un’avversaria molto più forte di lei, la avvisò che avrebbe dato il massimo fin da subito, anche se non l’aveva mai fatto prima e, mantenendo fede a quanto detto, iniziò a rilasciare gradualmente sempre più yoki fino al punto che il suo corpo si deformò, raddoppiando le sue dimensioni.
Dopo essersi scusata con la guerriera albina a causa del suo aspetto mostruoso, piegando infine le ginocchia Rebecca scattò. A metà della distanza che la separava da Sayane, cercò di cambiare direzione sulla sinistra per poi produrre uno scatto ad angolo, mirando con la spada al fianco destro della Numero 11.
Seayne, rammentando quanto per lei fossero difficili da ferire le guerriere più forti con le claymore da allenamento, senza lasciarsi fuorviare dal numero di Rebecca e partendo dal presupposto che l’avversaria fosse forte quanto lei, se non di più, rilasciò il 50% del suo yoki; assunte le sue fattezze da mostro, Seayne attese che Rebecca si avvicinasse a lei, quasi a portata della sua arma per poi spiccare un balzo, tentando di scavalcare col salto l’avversaria, piroettando in aria per atterrare alle sue spalle con viso e corpo rivolti verso la schiena di Rebecca. A quel punto, Seayne si avvicinò a Rebecca per colpirla da dietro con un fendente a due mani da destra a sinistra mirato alle costole del fianco destro dell’avversaria.
La spada di Seayne colpì con forza Rebecca sul fianco destro, sbilanciandola e facendola cadere a terra alla sua sinistra, mentre la guerriera albina poté valutare l'enorme divario in velocità che la separava dalla sua avversaria.
Di conseguenza, Seayne aveva pensato di ridurre la quantità di yoki che aveva rilasciato per evitare di fare troppo male alla compagna, quando la Numero 27 scoppiò a ridere e a dare la sensazione, anche grazie alle sue parole di aver quasi tratto piacere nel subire quel colpo. La Numero 11 si era aspettata parole di rivalsa da parte di Rebecca, al limite degli insulti o, nel peggiore dei casi una resa, ma questo… comportamento le fece temere che rilasciare così tanto yoki in una volta sola avesse dato alla testa all’avversaria. Per quanto poteva supporre la guerriera albina, Rebecca avrebbe potuto essere inebriata dalla sua stessa energia demoniaca. Era successo anche a lei nelle segrete di Rabona ma lei era riuscita a riprendere il controllo: Rebecca ne sarebbe stata capace? Seayne temeva che più si protraeva lo scontro, più la situazione di Rebecca sarebbe peggiorata e così la Numero 11 decise di cercare di terminare quello scontro al più presto o, quantomeno, di scuotere l’avversaria da quella sensazione di ebbrezza.
Dal momento che nessuna indicazione era giunta dalla guerriera che arbitrava lo scontro, Seayne decise comunque di abbassare il suo yoki al 30% per poi, mentre il suo corpo si sgonfiava, scattare alla massima velocità diretta contro Rebecca e, una volta arrivata quasi alla portata dell’arma avversaria, avrebbe deviato leggermente alla sua sinistra, o alla destra della Numero 27, con l’intenzione di sfilarle a fianco e assestarle, mentre passava, un fendente alla rotula destra con l’obiettivo di azzoppare l’avversaria, sperando così di convincerla a chiedere la resa, proseguendo poi la sua corsa per fermarsi alle spalle di Rebecca, fuori dalla portata della sua arma.
Fu presto chiaro che l’enorme quantità di yoki rilasciato serviva a Rebecca, probabilmente una guerriera di difesa, più che altro a rigenerare i danni subiti nello stesso istante nei quale Seayne glieli infliggeva. Dopo uno scambio di parole rassicuranti e di complimenti reciproci, Rebecca tentò di sfruttare il riflesso del sole sulla sua lama per provare ad accecare Seayne ma la guerriera albina non si fece mettere nel sacco e, quando alla fine Rebecca ripartì all’attacco, la Numero 11fu lesta a reagire, cercando di replicare la stessa manovra che aveva eseguito all’inizio del duello, solo che questa volta l’attacco mancò il bersaglio, sia pure di poco.
Non volendo dare all’avversaria il tempo di reagire e mettendo sul piatto della bilancia la differenza di velocità tra lei e la Numero 27, Seayne decise di tentare di imitare l’attacco che Gaia aveva eseguito su di lei quando, sempre in arena, le due si erano scontrate.
La Numero 11 cercò di chiudere subito la distanza tra lei e Rebecca, auspicabilmente prima che la compagna avesse modo di organizzare una difesa o di fuggire, per poi tempestarla con quanti più fendenti le fosse stato possibile, puntando a mirare ai punti scoperti delle braccia, delle gambe o del tronco, a seconda dei punti che Rebecca avesse lasciati scoperti per difendersi o, eventualmente contrattaccare. Sempre però facendo attenzione a non colpirla in punti, come la testa, che avessero potuto comportare danni gravi alla compagna.
E qui accadde l’inaspettato: lo yoki della Numero 27 si azzerò completamente, mentre il corpo di Rebecca tornava al suo aspetto originale e lei allargava le braccia davanti alla sua avversaria, aprendo poi la mano lasciando cadere la spada, sorridendo leggermente mentre chiudeva gli occhi.
Quando Seayne si accorse di quello che aveva fatto Rebecca era troppo tardi per fermarsi. Il suo spirito guerriero e l’adrenalina dello scontro la portarono a concludere l’attacco che aveva pianificato, attacco che si concluse con esiti devastanti per la Numero 27. Per fortuna di entrambe, Seayne era stata ben attenta a non colpire punti vitali dell’avversaria. La guerriera albina azzerò istantaneamente il suo yoki e subito dopo intendeva chinarsi verso Rebecca per sincerarsi della gravità delle sue condizioni ma la voce della compagna che aveva arbitrato il duello, che si era avvicinata nel frattempo, si fece sentire, sancendo la vittoria della numero 11 e passando subito dopo a rimproverare Rebecca per quel suo ultimo gesto sconsiderato, scandendo con parole severe quel che anche Seayne in realtà pensava. Tuttavia a conti fatti quello scontro, per lei, non era stato solo uno sfoggio di abilità ma le aveva anche rivelato degli aspetti utili.
Dopo aver atteso che la giudice finisse di parlare, Seayne le si rivolse con tono umile e rispettoso, chiedendole di poter conoscere il suo nome e il suo grado, per poi dedicare la sua attenzione a Rebecca, la quale non aveva emesso alcun gemito di dolore e aveva affermato di aver comunque raggiunto il suo scopo, rimarcando in termini più gentili i concetti espressi duramente dalla giudice, rammaricandosi per il suo violento attacco che non era riuscita a trattenere e ringraziandola per l’allenamento svolto, che aveva permesso alla Numero 11 di focalizzarsi su alcuni aspetti da migliorare nel suo stile di combattimento.
Rebecca si mostrò comprensiva con lei, affermando di aver agito in quel modo per comprendere a fondo le proprie debolezze e per comprendere anch’essa dove migliorare, auspicando un altro confronto in futuro con la guerriera albina alla quale promise che, se fosse capitato, non si sarebbe tirata indietro.
Non c’era altro da dire, Seayne si rialzò e, dopo aver raccolto e rimesso al loro posto entrambe le claymore da allenamento, si diresse fuori dall’Arena, verso il vecchio dormitorio. Aveva infine deciso di trascorrere il resto della giornata riposando e meditando, per far ritorno l’indomani al suo rifugio nelle Terre del Nord.

I am the one, the only one! I am the god of kingdom come! Gimme the prize!
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