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[In Missione] Scheda di Seayne (Nardo)
03-10-2018, 09:53 PM
Messaggio: #22
RE: [In Attesa] Scheda di Seayne (Nardo)
CAPITOLO XXI – A CACCIA DI FANTASMI

Hughes raggiunse Seayne mentre quest’ultima stava riposando e fuori dal suo rifugio imperversava una bufera di neve. La guerriera albina fece ciò che poteva per permettere al suo superiore di mettersi comodo e di riscaldarsi.
L’uomo in nero era tornato per riferirle le poche informazioni che era riuscito a raccogliere su “Caterina dallo Yoki Nascosto”, ovvero la guerriera ribelle che aveva rapito Stephan e che Seayne desiderava ardentemente ritrovare, sperando così di poter ritrovare anche i suo amato attore. In realtà le informazioni portate dall’Uomo in Nero non erano molte ma almeno c’era quella che alla Numero 11 interessava di più: sembrava infatti che Caterina fosse stata avvistata a Thierry, un villaggio nelle Terre dell’Ovest.
A Seayne non serviva sapere altro ma, prima che iniziasse i suoi preparativi, Hughes le diede una pillola del farmaco inibitore per permettere alla guerriera albina di pareggiare, almeno per un po’ di tempo, il vantaggio di Caterina su di lei, ovvero quello di non far percepire il proprio yoki. Inoltre, il superiore ordinò alla Numero 11di non addentrarsi per nessun motivo nel castello diroccato che sorgeva in prossimità del villaggio. Finito l’incontro, Seayne lasciò Hughes al riparo e, per prima cosa, si aggirò per il villaggio di Edoras procurandosi una sacco capiente e vecchi vestiti da donna poi, ignorando il tempo inclemente, si mise in viaggio.
La lunga marcia fino a Thierry scorse via senza problemi e, una volta arrivata in vista del villaggio, Seayne mise in atto il suo piano: si tolse l’armatura e l’uniforme, indossando alcuni dei vestiti vecchi che si era portata dietro, infilando le sue cose, claymore compresa nel grande sacco, avendo cura di avvolgere tutte le parti metalliche in altri stracci per evitare che sbatacchiassero facendo rumore. Completato il suo travestimento, la guerriera albina ingoiò la pillola e, dopo aver atteso che facesse effetto, si diresse verso Thierry. L’idea di Seayne era di cercare un rifugio per poveri per mescolarsi ad essi e cercare di raccogliere informazioni riguardo la presenza di Caterina la quale, supponeva, si facesse ancora passare per una ragazza cieca per nascondere i suoi occhi d’argento.
Le cose non andarono proprio come la Numero 11 aveva sperato. Appena entrata in paese infatti, la guerriera albina venne notata da due suore del clero di Rabona: sorella Marie e sorella Joyce, le quali, con molto zelo, decisero di prendersi cura di lei e Seayne decise che era meglio stare al gioco, provando a sfruttare la situazione. Più tardi, chiacchierando davanti a un the caldo, dopo essersi fatta passare per una sopravvissuta a un’epidemia per giustificare il suo aspetto e insistendo sulla propensione della più anziana delle due religiose: suor Marie al pettegolezzo,
Seayne venne a sapere che, poco tempo prima, una coppia composta da una donna e un uomo si era installata in una piccola casetta situata vicino a una risaia alla periferia dell’abitato: le religiose temevano che la coppia volesse mettere in piedi una sorta di bordello. L’informazione in se sembrava non aver nulla a che fare con la ricerca di Seayne, ma un particolare di quel racconto attirò la sua attenzione. Infatti un “Guerriero della Fede”, un armigero di Rabona, si era presentato alle due religiose il giorno prima, chiedendo informazioni su quel luogo prima di recarvisi di persona: dalla descrizione che ne fecero le due suore, quell’uomo sembrava potesse essere Ashton!
Quell’informazione riaccese la speranza nel cuore di Seayne: possibile che l’amico di Stephan avesse sentito quant’era accaduto e ora si fosse messo anche lui alla ricerca dell’attore? Seayne voleva crederlo con tutta se stessa perché ciò avrebbe significato che era sulla strada giusta. Andava però detto che quel guerriero non aveva mai fatto ritorno: forse Caterina aveva preso prigioniero anche lui? Di certo ne avrebbe avuto la capacità.
A Seayne non rimaneva altra scelta che andare a verificare di persona come stavano le cose, perciò prese congedo dalle due suore e si diresse nella zona dove sorgeva la piccola abitazione, trovandosi un punto d’osservazione defilato per sorvegliare la costruzione, nell’attesa che il farmaco inibitore esaurisse il suo effetto. Non accadde nulla in quel lasso di tempo perciò quando, secondo i suoi calcoli, lo yoki stava per rifluire in lei, Seaune indossò nuovamente uniforme e armatura quindi, ripresa la sua claymore, si diresse senza ulteriori indugi verso la piccola costruzione. Una volta entratavi, la casetta sembrava deserta, con l’eccezione di una figura rannicchiata sul pavimento di una piccola camera da letto che emetteva dei lamenti. Quando Seayne si avvicinò per indagare, la figura si riscosse e senza preavviso l’attaccò: era Caterina!
Sopravvissuta all’attacco solo grazie ai suoi riflessi superiori ma constatando che, fisicamente, Caterina era più forte di lei, Seayne cercò di temporeggiare quel tanto che le fosse bastato per riprendere l’uso del suo yoki ma fu tutto inutile: Caterina sembrava impazzita e biascicava frasi senza senso dalle quali però emergeva un odio totale nei confronti della guerriera albina. Per fortuna di quest’ultima, proprio in quel momento, lo yoki rifluì nelle sue vene.
Lo scontro che ne seguì fu breve ma intenso. Travolta dalla furia cieca di Caterina Seayne perse il braccio sinistro ma, grazie alla sua tenacia e alla sua velocità, la guerriera albina riuscì a ribaltare le sorti dello scontro, amputando il braccio dominante di Caterina, privandola così anche della sua capacità offensiva. Cercando di non perdere tempo, la Numero 11 si avventò sulla ribelle nel tentativo di decapitarla ma era troppo tardi: in preda al suo delirio e vistasi oramai perduta, Caterina si risvegliò. La sua pelle si ricoprì di scaglie metalliche che la lama di Seayne non riuscì a penetrare, i suoi capelli si fecero irsuti ed appuntiti come una specie di istrice mentre sulla schiena le spuntarono un paio di ali, alle quali seguì poi a crearsi una coda dall'aspetto ossuto e delle zampe artigliate al posto dei piedi. Ne seguì un urlo acuto ed assordante e poi, con un battito di ali, la Risbvegliata scagliò a terra la guerriera albina disarmandola e poi, con la sua mole la sovrastò. Era alta circa 3 o 4 metri, molto più di lei certo ma di dimensioni ridotte rispetto a certi risvegliati che la Numero 11 era andata ad affrontare nella sua carriera.
Comunque, la situazione si era messa molto male: Seayne era stata disarmata e non aveva un braccio, mentre Caterina continuava a strepitare. Però, forse a causa dell'improvvisa trasformazione, l’avversaria sembrava essere estremamente confusa. Si guardava intorno, affannosamente, come alla ricerca di qualcosa, ignorando la Numero 11 la quale, nonostante le ferite subite, non voleva lasciar andare Caterina, soprattutto ora che si era risvegliata, ben sapendo che livello di pericolo rappresentasse. Seayne cercò di approfittare dello stato confusionale della sua avversaria per tentare di recuperare la sua claymore e provare a usare la sua nuova tecinca per provare a uccidere la Risvegliata ma non ebbe fortuna. Caterina, notando il suo movimento, si accanì nuovamente contro di lei, ferendola al braccio sano, sollevandola in aria e sbattendola al suolo. Solo il terreno soffice della risaia impedì che Seayne riportasse ferite ben più gravi.
Poi Caterina, in preda alla fame, la abbandonò per sfamarsi con gli abitanti di Thierry per poi, una volta finito, spiccare il volo dirigendosi verso quel castello nel quale Hughes le aveva ordinato di non entrare. Seayne soffrì nel sentire l’eco delle urla della gente del villaggio ma era impotente: troppo gravi le sue ferite e troppo estese le sue emorragie per provare a combattere ancora. Alla Numero 11 non rimase altro da fare che, lentamente, riattaccare il suo braccio perduto e rigenerare le sue ferite, per poi tornare a Thierry a prestare soccorso alla popolazione la quale, in buona parte, lo rifiutò.
Tornata poi alla casetta per esaminarla meglio e con calma, Seayne scoprì una stanzetta segreta ben tenuta e pulita, arredata secondo uno stile che, Seayne ene era sicura, rispecchiava la personalità di Stephan. Oltre questo, Seayne rinvenne solo dei petali di rosa secchi e un mantello che la guerriera albina riconobbe essere quello di Ashton. Dei due uomini nessun’altra traccia e Seayne volle convincersi che, in qualche modo, i due fossero scappati dalle grinfie di Caterina la quale, sempre forse, si era innamorata di Stephan a sua volta, impazzendo dopo la sua fuga. Troppe domande e nessuna risposta e così a Seayne non rimase altro da fare che tornarsene a casa. Prese con se la claymore di Caterina, il cui strano simbolo non le diceva nulla e si avvolse nel mantello di Ashton prima di rimettersi sulla via.
La sua missione di ricerca e vendetta si era rivelata, almeno dal suo punto di vista, un fallimento. L’unica consolazione era che, adesso, Caterina non era più un problema soltanto suo ma lo sarebbe stato per l’intera Organizzazione, dal momento che si era risvegliata. Tuttavia, a parte il momento del suo risveglio, nel quale lo yoki della ribelle era diventato evidente, subito dopo la trasformazione esso era nuovamente scomparso e, per quanto ne sapeva, lei era l’unica a poterla riconoscere, avendola vista bene in faccia. Però, quello che più turbava Seayne era la constatazione che, nonostante mesi e mesi di meditazione ed esercizi spirituali, la guerriera albina si era fatta ancora una volta guidare dai suoi sentimenti, ignorando la prima e più importante delle quattro regole che costituivano i pilastri della sua dottrina. Aveva ancora molto su cui riflettere e meditare una volta fatto rapporto a Hughes e consegnata a lui la claymore che fu di Caterina.
Di una cosa però era sicura: almeno per il momento non avrebbe più chiesto di dare la caccia a un fantasma!

I am the one, the only one! I am the god of kingdom come! Gimme the prize!
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