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Il mostro della miniera [Hotenshi]
21-05-2012, 06:11 PM
Messaggio: #1
Il mostro della miniera [Hotenshi]
[SIZE="4"]Il mostro della miniera[/SIZE]
[SIZE="2"]Non tutto è oro quel che luccica[/SIZE]


La terra secca tendeva a rompersi in quadrati argillosi quando ci poggiava i piedi nudi, ed alle narici le giungeva aria riarsa; Andrea, un fenomeno da fiera di ragazza alta più di due metri, potè ora scorgere il luogo che l'uomo in nero le aveva indicato quella mattina, quando era stata svegliata alle prime luci dell'alba e portata da lui da un altro di quegli anonimi uomini incappucciati.
Si trovava nel cuore delle Terre dell'Est, e davanti a lei si estendeva un rilievo tavolato alto forse cinquecento metri, ma dal raggio di svariati chilometri che copriva l'orizzonte; ma Andrea non stava osservando quella massarossastra di roccia, ma una ben più modesta cavità alla base: si trattava di una miniera, il cui ingresso era puntellato da grosse travi robuste ma marciscenti, e questo assieme alla ruggine accumulatasi sui rinforzi in ferro suggeriva che fosse abbandonata da molto, molto tempo.
Ma si trattava del luogo indicatole, ne era certa: si ricordava bene le parole di Hayez.

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L'alba rosata si stava affacciando ancora timida all'orizzonte quando lei giunse nello spiazzo che segnava l'ingresso a Staph, una realtà di edifici pietrosi accatastata su più piani; fino a poco prima lei stessa stava riposando dentro uno di quegli edifici, quando era stata svegliata per presentarsi laggiù.
Andrea era una novizia, una Guerriera dell'Organizzazione ancora in addestramento, e come tale s'era presentata lì con la divisa a loro destinata: una semplice tuta bianca che lasciava nudi sia la mano che i piedi, una placca metallica alla schiena l'unica protezione, pensata per gli attacchi alla nuca; ma non serviva nemmeno da portaspada, tanto che Andrea, come tutte, era costretta a portare la sua claymore ancora priva di marchio in mano.
La sua unica mano.
Andrea era conscia di quanto gli uomini in nero vedessero in ciò un limite, quello e la sua spropositata altezza; ma nonostante ciò, fino ad allora era sempre sopravvissuta al duro addestramento di Staph.
Allo spiazzo, la novizia trovò ad attenderla una sola persona, un uomo vestito in modo assai eccentrico: portava una giacca nera abbottonata con bottoni d'oro, e pantaloni e scarpe dello stesso colore; sotto si vedeva bene una camicia candida di bucato incorniciata da un cravattino nero, mentre in testa portava un cappello a cilindro sempre nero e scuri occhiali a pince-nez. A coronare la visione, una rosa rossa all'occhiello e guanti bianchi alle mani che poggiavano su un bastone dal pommello d'oro.
Un abbigliamento mai visto nel continente, poco ma sicuro, e forse taluni potevano considerarlo di cattivo gusto.
L'uomo appena vide Andrea arrivare le sorrise, e prese a parlare mentre la ragazza si stava avvicinando.

«Il mio nome è Hayez. Tu sei Andrea, giusto?» l'uomo non attese risposta «Ti aspettavo.»

Hayez attese che Andrea fosse abbastanza vicina da potersi fermare, e quindi le indicò l'orizzonte albeggiante, inspirando delicatamente.

«Mmh... Senti che aria frizzante? Io amo il primo mattino, dà voglia di fare... Ma non ti ho fatta alzare così presto per questo motivo ovviamente.» tornò a osservarla, e dovette togliersi il cappello - sotto, i capelli erano neri, tirati indietro come se fossero bagnati - per guardare l'alta novizia negli occhi: Hayez le arrivava al collo, ad essere generosi «Conoscerai il Monte Rutilium, ti è stata di certo insegnata la geografia di questo mondo.» ovviamente: faceva parte dell'addestramento a cui era stata sottoposta «Laggiù c'è una vecchia miniera d'oro abbandonata da tempo perchè la vena aurea era stata esaurita; disgraziatamente, uno Yoma di recente pare averla ritenuta una tana ideale, e s'è stabilito nei suoi meandri per uscire ogni tanto per... Beh, andare a caccia.»

Hayez sospirò drammatico, come se fosse in pena per le vittime del mostro, e fece un paio di passi allontanandosi da Andrea.

«La tua missione è ucciderlo e porre fine così alle sue razzie. E' una missione importante, sappilo: ormai ti abbiamo insegnato tutto quello che potevi sapere, e se riuscirai nell'impresa entrerai nel novero delle Guerriere numerate. Buona fortuna.»

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Raggiungere la miniera ed uccidere lo Yoma. Facile a dirsi.
Ora che aveva raggiunto il posto, Andrea potè capire che il compito assegnatole non era così facile: la miniera era stata scavata da persone normali, ed a essere generosi la sommità era stata posta a un metro e ottanta d'altezza: troppo, troppo basso per lei, almeno se intendeva camminare eretta lì dentro.
Inoltre, l'interno era buio pesto, senza una minima fonte di luce.
Andrea, ora vicina alla miniera, si guardò intorno: riuscì solo a notare due ceste di canapa intrecciata dai bordi consunti e sfilacciati in un angolo, ed un vecchio setaccio consunto poco distante; quello e nient'altro lì fuori, neanche un arnese da scavo residuo.
No, non sarebbe stato affatto facile.





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Hotenshi
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Messaggi in questa discussione
Il mostro della miniera [Hotenshi] - Hayez - 21-05-2012 06:11 PM
Il mostro della miniera [Hotenshi] - Hayez - 03-07-2012, 03:33 PM

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