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[In Missione] Scheda di Sayo (Nuke)
30-11-2014, 03:57 PM
Messaggio: #3
RE: [In Missione] Scheda di Sayo (Nuke)
Capitolo I
Il Maledetto Segno Tombale

Qui riposa il corpo del Re, il corpo del Dio.

Era l'alba e Sayo stavo percorrendo i corridoi di Staph, dirigendosi verso l'ingresso della roccaforte. Nonostante fosse abbastanza presto e si fosse svegliata da poco, la novizia era già più che sveglia e attiva. Come da ordine impartitole, si era preparata e aveva recuperato una claymore senza marchio dall'armeria per poi dirigersi all'ingresso. Lì trovò ad attenderla Hayez, un uomo in nero che si poteva dire piuttosto particolare, che poco dopo passò a dirle il motivo per il quale l'aveva convocata. Era stata convocata per affrontare il sue test per diventare una vera e propria guerriera. L'incarico consisteva nell'andare in una vecchia tomba ad indagare sulla possibile presenza di uno yoma e, in caso affermativo, eliminarlo. Dopo aver fatto un leggero inchino in segno di congedo verso l'uomo, la novizia si incamminò verso la sua destinazione.

Durante il suo cammino pensò a come sarebbe stato combattere finalmente contro uno yoma, sperando di trovarsi di fronte un avversario che l'avrebbe fatta divertire. Ormai era trascorsa buona parte della giornata e all'orizzonte la ragazza poteva vedere del verde, segno della fine di quella distesa sabbiosa che aveva percorso in precedenza, e poco dopo notò anche una figura blu ferma nel bel mezzo della via. Una volta avvicinatasi, la ragazza poté identificare meglio quella figura. Si trattava di un beduino che non appena la vide, le corse incontro. Quello doveva essere la guida che Hayez le aveva detto avrebbe incontrato e che l'avrebbe accompagnata verso la tomba. L'uomo si presentò e, dopo averle indicato la via verso la tomba, si incamminò insieme alla novizia. Durante il tragitto, la ragazza approfittò di questo tempo morto per chiedere maggiori informazioni all'uomo riguardo alla leggenda del Re e riguardo a quello che era accaduto poco giorni prima. L'uomo le raccontò quello che sapeva sulla leggenda, aggiungendo qualche particolare rispetto alla versione dell'uomo in nero, e le mostrò una pergamena su cui era ritratta una piantina della tomba con relativa posizione delle trappole. Se fino a quel momento la sua missione sembrava piuttosto semplice, ora la cosa sembrava un pelo più complicata dato che si aggiungeva il problema rappresentato dalle trappole.

Dopo circa un'ora di cammino, i due arrivarono alla suddetta tomba. Quello che si trovarono davanti fu una bassa costruzione rettangolare che emergeva tra le sabbie del deserto, dove si poteva vedere un ingresso. Per loro sfortuna l'ingresso era chiuso da una lastra di pietra su cui erano incese strane figure. Non appena le vide, l'uomo si avvinò alla lastra per tradurre quello che vi era scritto. Sulla lastra era presente una formula rituale e poco più in basso un indizio che spiegava come aprire la porta. Dopo due tentativi falliti, Sayo riuscì finalmente ad aprire la porta. Una volta aperta la porta, la ragazza poté dare un'occhiata a quello che c'era all'interno. Quello che vide fu una grande sala rettangolare vuota che di fronte a lei si restringeva in un corridoio, alla fine del quale si intravedeva una figura. La novizia non riusciva a percepire nulla ma gli occhi dorati di quella figura non lasciavano alcun dubbio, quello era uno yoma. Ora aveva la conferma che il re era effettivamente uno yoma ed ora il suo incarico consisteva nell'ucciderlo. Sayo ascoltò immobile quello che disse lo yoma, trattenendosi dal lanciarsi all'attacco a causa delle trappole. Una volta finito di parlare, lo yoma si girò e corse verso l'interno del mausoleo, sparendo nell'ombra.

In seguito, dopo aver controllato che non vi fossero trappole all'ingresso, i due si inoltrarono nel mausoleo, percorrendo lo stesso corridoio che aveva percorso lo yoma in precedenza fino ad arrivare ad un bivio. Da quel punto la strada si diramava in due corridoi a L e in ognuno di essi era presente una trappola. La natura delle due trappole era scritta su una lastra presunte sul muro e, dopo che il vecchio ebbe tradotto quello che vi era scritto, la novizia decise di dirigersi verso il corridoio di sinistra perché le sembrava il meno pericoloso. Alla fine di questo corridoio era presente una parete con alcune mattonelle in rilievo su cui erano incisi degli animali e solo nel caso la ragazza avesse premuto quella giusta, i due sarebbero riusciti a proseguire verso l'interno. Dopo aver riflettuto su quale mattonella premere, Sayo aveva premuto quella raffigurante il serpente e questa si rivelò essere la scelta giusta, infatti la parete si spostò di lato e poté proseguire verso la stanza successiva. I due sbucarono in un ampia stanza in cui erano presenti diverse statue e il vecchio la identificò come l'anticamera della sala del sarcofago. Alla fine della stanza vi erano altre due porte, una chiusa ed una aperta. Quella aperta conduceva alla sala del tesoro mentre l'altra portava alla stanza del sarcofago. Nonostante passando dalla stanza del tesoro Sayo avrebbe potuto cogliere di sorpresa lo yoma, la ragazza decise invece di provare ad aprire la porta che portava alla stanza in cui si trovava il mostro in modo da poter avere uno scontro alla pari. Per poterla aprire, la novizia avrebbe dovuto premere nell'ordine giusto alcune mattonelle che si riferivano all'ufficio funebre. Dopo alcuni tentativi falliti in cui aveva fatto scattare diverse trappole finendo con il rimanere ferita, la ragazza era ormai vicina alla soluzione ma prima di fare un ultimo tentativo decise di rigenerare le ferite che aveva subito fino a quel momento. Una volta terminata la rigenerazione e dopo aver fatto tornare indietro il vecchio, la novizia provò un ulteriore volta ad aprire la porta. Questa volta la sequenza era quella giusta e finalmente avrebbe potuto affrontare lo yoma.

La porta si aprì e la novizia poté vedere abbastanza bene la stanza già da fuori. La stanza era piuttosto ampia e spoglia, con l'eccezione di un poderoso sarcofago di granito posto su un piano rialzato, quindi sembrava adatta per un combattimento. Appoggiato alla parete opposta all'entrata c'era lo yoma in attesa con un sorriso maligno stampato in faccia. Lo yoma sembrava essere molto sicuro di sé e quindi, non sapendo cosa avesse in mente, la ragazza avanzò lentamente nella stanza per poi fermarsi dopo aver fatto pochi passi. Lo yoma all'inizio rimase fermo non mostrando alcuna reazione ma poco dopo sembrò molto stizzito dal comportamento della novizia e subito scattò verso il sarcofago, lanciando poi il coperchio dello stesso verso la ragazza. Sayo si buttò a terra il più velocemente possibile, riuscendo così ad evitare quella lastra di granito. Scampato il pericolo, la ragazza si rialzò e poté constatare come lo yoma si era rifugiato nella stanza accanto, grazie alla sua percezione. In quella stanza era ancora presente una trappola attiva e per questo, Sayo decise di agire cautamente. Per prima cosa provò a provocare lo yoma per farlo venire allo scoperto, ma quest'ultimo non abboccò e allora si avvicinò con prudenza alla porta riuscendo così a vedere l'interno della sala. La stanza del tesoro era più grande di quella precedente ed era letteralmente ricoperta d'oro, fatta eccezione per sentiero serpentino che collegava le due vie d'accesso. Lo yoma si trovava fermo all'altezza dell'ultima curva di questo sentiero con un sorriso maligno stampato in volto e, come in precedenza, appariva non intenzionato a fare nulla. Non conoscendo la natura della trappola, ma ipotizzando che in qualche modo si attivasse in caso avesse toccato qualcosa, la novizia decise di avvicinarsi lentamente rimanendo in guardia. Vedendo ciò, lo yoma si incupì e subito si mise a correre verso l'altra uscita dirigendosi verso l'anticamera. Ora la ragazza aveva due alternative: rincorrere lo yoma oppure tornare indietro e fare il giro più lungo. Non sapendo ciò che aveva in mente lo yoma, Sayo decise di ripassare dalla porta da cui era entrata il più velocemente possibile, perchè la riteneva la strada più sicura. Ancora una volta la novizia non si era mossa come avrebbe voluto lo yoma e quest'ultimo accorgendosene, emise un grugnito di frustrazione e si mise a correre più velocemente, facendo cadere prima di uscire un vaso a terra. Subito si sentì un distinto rumore di meccanismi e sentendolo, la ragazza si buttò d'istinto verso l'uscita. Un attimo dopo dal pavimento della sala fuoriuscirono decine di spuntoni di ferro che raggiungevano il soffitto con le loro punte. Sayo si era salvata per poco e, subito, si rialzò e si precipitò verso l'anticamera con tutta la prudenza che il momento di tensione poteva concederle.

Una volta oltrepassata la porta, la novizia vide che lo yoma era ancora li fermo e non appena quest'ultimo la vide, fece saettare i suoi artigli verso di lei. Aspettandosi un attacco a sorpresa, la ragazza reagì prontamente liberando dello yoki e compiendo una capriola in avanti, evitando così gli artigli. In questo frangente lo yoma risultò essere piuttosto lento e per questo, la novizia ebbe modo di rialzarsi e di tranciargli il braccio sinistro senza che il mostro potesse reagire. Accusato il colpo, lo yoma cadde a terra e dopo pochi istanti si riprese, rialzandosi in tutta fretta per poi mettersi a correre verso l'uscita. Sayo liberò un ulteriore quantità di yoki e scattò subito al suo inseguimento. Essendo più veloce del mostro, lo raggiunse in fretta e, portandosi alla sua destra, gli tagliò anche la gamba destra facendolo così cadere. Con le ultime forze lo yoma riuscì a prenderla per il polso e a trascinarla a terra con lui. Ora i due si trovavano distesi uno vicino all'altro, con lo yoma che teneva saldamente il polso della ragazza. La novizia voleva assolutamente liberarsi per poter poi terminare lo scontro e per fare ciò diede un calcio allo yoma, colpendo la ferita che gli aveva appena inflitto. La presa del mostro si indebolì e Sayo si liberò senza alcuna difficoltà, portandosi successivamente sopra allo yoma tenendogli il braccio destro bloccato. In seguito portò la spada quasi ad appoggiarsi sulla gola dello yoma e rimase ferma a fissarlo per qualche secondo. Dopo qualche secondo decise che era giunto il momento di farla finita e fece scorrere la lama da sinistra verso destra andando così a decapitare il mostro. La testa del mostro rotolò via e questo segnava la conclusione del suo incarico e questa era la cosa più importante per lei. Sul luogo alla fine fece la sua comparsa Hayez che, dove aver constatato che la novizia aveva completato l'incarico, cominciò a parlarle. Quando ebbe finito di parlare, l'uomo si voltò e si diresse verso l'uscita per tornare all'organizzazione. Dopo aver azzerato il suo yoki e recuperate un po' di energie, anche la novizia si mise in cammino verso la sede dell'organizzazione, dove da lì a poco sarebbe diventata una guerriera a tutti gli effetti.
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RE: [In Missione] Scheda di Sayo (Nuke) - Nuke - 30-11-2014 03:57 PM

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