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TRAMA The Forgotten II [Nardo - Victoria - Ophelia]
11-08-2015, 06:50 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 11-08-2015 08:34 PM da Victoria.)
Messaggio: #3
RE: The Forgotten II [Nardo - Victoria - Ophelia]
Legenda:
narrato
parlato
pensato
parlato da altri



Neanche il tempo di esplorare un po' la zona a cui era stata assegnata, che Crystal era stata convocata per una nuova missione e nemmeno nel suo territorio, ma in un villaggio sperduto di nome Ben ai confini sud orientali di Toulouse.

Oh beh, poco male! Crystal di certo non piangeva all'idea di doversi allontanare da quella zona così arida e così vicina a "casa".
Per la neo promossa 34 la prospettiva di un viaggio era quanto mai allettante, seppur la portasse lontano dalle sue terre natali, nelle quali sperava un giorno di far ritorno.
Il messaggio che ricevette non diceva molto, solo come arrivare al villaggio e di attendere presso una quercia al limitare di esso, ma ciò non le dava pensiero alcuno, anzi era emozionata per la nuova missione e per il viaggio.
Crystal era uno spirito libero e ciò le era stato chiaro nel momento in cui, messo piede fuori dall'Organizzazione per la prima volta, si era messa a correre come una bambina che cerca di acchiappare una farfalla.
Si scrollò di dosso la sabbia del deserto e sistemò la spada dietro la schiena :-Capito Shirley? In marcia!- esclamò piena di entusiasmo.

Nessuna preoccupazione la attanagliò in quei giorni.
Non aveva più paura di dover comunicare con degli umani o affrontare Yoma, piuttosto la elettrizzava! Sentiva di essere migliorata e aver acquisito esperienza, molta esperienza in quel dannato labirinto e non stava nella pelle di poter testare le sue capacità.
Aveva ripensato in quel breve periodo di inattività a quello scontro, uno scontro che alla fine il suo cervello aveva risolto e questo le aveva dato un'importante lezione: non bastava essere forti, l'arguzia era la sua prima alleata e Crystal non l'avrebbe dimenticato.
Ma si era accorta anche di altri due aspetti. Il primo che anche l'eccessiva prudenza, inizialmente usata nella caccia, le si poteva ritorcere contro, tant'è che era finita a non esserlo per niente quando le era salito il sangue al cervello.
La seconda invece era più tecnica e riguardava il combattimento con lo Yoma. Aveva schivato troppo, giocando più in difesa che in attacco ancora una volta e, se non fosse stato per la sua buona abilità di leggere lo yoki, non avrebbe schivato il colpo premeditato del nemico, che si era chiaramente aspettato una nuova elusione da parte sua.

Oh ma questa missione sarebbe andata ancora meglio, avrebbe messo in pratica ciò che aveva imparato, o almeno questo era ciò che sperava.
E, contenendo a stento l'impazienza e mantenendo un sorriso sulle labbra, a stento fece caso all'ambiente circostante che passo dopo passo mutava, tranne quando finalmente notò vegetazione e non più solo rocce e sabbia.

Le ci volle qualche giorno, ma infine, allontanatasi dalle principali vie, si inoltrò per la campagna verso il villaggio di Ben.
L'impazienza non l'aveva resa tuttavia stupida e ora le sorgeva un dubbio. Aveva mantenuto attiva la sua percezione durante il viaggio ed era stata più attenta quando aveva abbandonato le terre che morfologicamente conosceva meglio, ma adesso che era lì, in mezzo al nulla, e non avvertiva proprio niente, non capiva quale poteva essere la minaccia.
Che la sua percezione avesse fatto cilecca? Beh, se così fosse stato allora era un bel problema, in quanto era l'arma migliore a disposizione del suo corpo mezzo demone.
Non si crucciò più di tanto, seppur non abbassò la guardia, e infine in lontananza poté scorgere la grande quercia alla quale era attesa e con essa... una stilla di yoki!
Drizzò le orecchie, come se avesse sentito il più sospetto dei rumori, e avanzò cauta, lasciando Shirley a riposo.
Quello yoki aveva qualcosa di diverso, che istintivamente riconduceva i suoi ricordi al test, quando aveva utilizzato la percezione per individuare la sorella nei sotterranei.

Non sbagliava e, giunta alla pianta, effettivamente una guerriera dai lunghissimi capelli albini, più chiari anche dei suoi, saltò fuori.
La sua figura era snella e longilinea, dava quasi l'idea di essere leggera, nonostante l'altezza che doveva essere all'incirca quella di Crystal.
Non fece molto caso comunque al suo aspetto e le labbra si piegarono in un sorrisetto enigmatico.
Allora ti eri nascosta, furbetta!
Pensò tra sé e sé divertita.
Strano per lei essere a cuor così leggero nell'incontrare una compagna, lei che era sempre stata intimorita dalle relazioni sociali. Eppure così si sentiva, tranquilla, di buon umore, probabilmente rallegrata dalla prospettiva della caccia.
C'era voluto un po', ma finalmente la farfalla stava sbucando dalla crisalide che per tanto tempo l'aveva protetta, pronta ad affrontare il mondo.

Ad ogni modo la compagna non si fece attendere e le rivolse la parola per prima, chiedendole se anche lei fosse stata convocata in quel luogo.

-Ehi compagna- la salutò con un sorriso ben disposto, più aperto del precedente :-Sono stata richiamata qua come te, presumo. Piacere di conoscerti, il mio nome è Crystal e sono la Numero 34- si presentò mascherando un certo orgoglio. Non doversi più riconoscere come Numero 42, del quale comunque non si era mai vergognata, ma come Numero 34 le dava una certa soddisfazione, seppur fosse ben a conoscenza che la strada da percorrere era ancora lunga.

Dopodiché conficcò Shirley in una zona all'ombra e si sedette appoggiando la schiena. Piegò il ginocchio destro e vi posizionò il rispettivo braccio, volgendo le ridenti iridi argentate alle fronde dell'albero.
Oh, come le piaceva guardare il cielo, le dava gioia e speranza.
Il suo momento di pace però non durò a lungo, che la sua percezione le rivelò l'arrivo di un'altra guerriera.
Anch'ella era alta quanto Crystal e Seayne, ma portava i lunghi capelli raccolti in una coda e altre ciocche legate in treccine. Singolari erano entrambe le orecchie forate in più punti. Tutti particolari che le davano un aspetto bizzarro, ma non per questo strano, anzi quell'atteggiamento e la sua figura le davano un'aria singolare.
Nel giro di poco più di un'ora arrivò anche una quarta guerriera, che fu accolta da un'allegra Numero 19, una quinta e perfino una sesta.

La biondina storse un po' la bocca per tutte quelle presenze, ma si rincuorò del fatto che almeno non si sarebbe ritrovata in silenzi imbarazzanti e che sarebbe riuscita ad essere lasciata un po' in pace a vagare per la sua testolina.

Decise che ormai erano fin in troppe, perciò, tornata in piedi e incastrata la claymore dietro la schiena, non poté non trattenere un commento :-Direi che siamo un bel numero. Mi chiedo in quante di noi saranno ancora a questo mondo una volta finito-
Un po' acida con quel ghignetto poco raccomandabile, ma dalla prima missione aveva appreso che anche esseri potenti come loro non erano immuni, e se non lo erano al proprio cuore, figuriamoci alle intemperie della vita.
Aveva fatto tutto ciò che era in suo potere per salvare Shirley e comunque non era servito; chi le assicurava che questa volta sarebbe riuscita a salvare la propria di vita?

-Colgo l'attimo per ripresentarmi: sono Crystal, la Numero 34- ripeté per poi passare a dare una propria risposta alle domande poste da Seayne :-Per quanto riguarda me, ho solo ricevuto l'ordine di recarmi qui e attendere e no, non ho mai lavorato in squadra-

Volse gli occhi dal taglio affilato alle compagne, scrutandole una ad una.
Attese.




Citazione:Yoki utilizzato: 0%
Stato fisico: ottimo
Stato psicologico: elettrizzata dalla prospettiva di mettere in pratica le proprie capacità; infastidita dalla presenza di così tante compagne, ma malinconica per il ricordo della sorte di Shirley e della fragilità della vita
Abilità utilizzate: percezione dello yoki (attiva fino all'arrivo di Juliet), lettura dello yoki (passiva)

«ciò che feci per sopravvivere uccise la mia anima»

[Immagine: claymore_priscilla_who_surpasses_the_aby...6b5fzm.jpg]
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RE: The Forgotten II [Nardo - Victoria - Ophelia] - Victoria - 11-08-2015 06:50 PM

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