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QUEST Alla Fiera dell' Est [La X di Miria - Nemas - Nonna_Tsunade]
24-09-2015, 09:49 PM
Messaggio: #29
RE: Alla Fiera dell' Est [La X di Miria - Nemas - Nonna_Tsunade]
La faccia di Gustàv espresse disappunto quando Angelica insisté per poter esaminare il contratto, mentre quella di Hassan si fece un po’ perplessa: la vedova Hamyn è l’unica a non mutare espressione e, dopo aver riflettuto per alcuni istanti, risponde:
 
Va bene, ragazza mia, se ci tieni tanto ti farò vedere il contratto firmato con i vostri capi anche se, onestamente, non comprendo questo tuo accanimento: non vi è stato forse detto che, se trovate degli yoma, il dovete eliminare? Vi abbiamo assunte per uccidere degli yoma che potrebbero essersi intrufolati nella festa dell’estate, vi stiamo dando anche una possibile traccia che, se risultasse vera, vi risparmierebbe tempo e fatica, e voi ancora esitate. Va bene, vorrà dire che discuteremo di questo in altra sede con chi di dovere. Datemi solo il tempo di mandare qualcuno a recuperare il documento, ve lo farò portare al vostro alloggio al più presto.
 
La donna prende una respiro profondo, poi riprende:
 
Non abbiamo trovato traccia delle merci sui carri delle vittime, altrimenti disporremmo già delle prove per incastrare Lei-Kung o chiunque possa essere stato e, per quanto riguarda quest’ultimo, la sua casa si affaccia sulla strada che divide il quartiere dei mercanti da quello degli artigiani, a circa cento metri dall’inizio della strada partendo dalla piazza principale, sulla sinistra. Nella sua casa è ricavato anche il suo negozio dov’è solito trattare le sue merci anche se, quando ha per le mani qualcosa di importante manda dei suoi uomini a declamare la cosa in giro per la città: cosa che facciamo anche noi, del resto…
 
I due uomini annuiscono alle parole della vedova Hamyn
 
Vista la particolarità delle merci che tratta, la sua clientela appartiene alla fascia della borghesia medio-alta della città o, comunque, parliamo di persone che possono spendere più denaro rispetto ai comuni cittadini. Io stessa ho acquistato alcuni beni da lui, tempo fa. Farvi un elenco dettagliato dei suoi clienti è un po’ difficile. Comunque Lei-Kung è un uomo alto circa un metro e settanta, piuttosto grasso, calvo, con gli occhi a mandorla e con un paio di baffetti sottili e molto lunghi che gli ricadono ai lati della bocca e oltre il mento. Ama vestirsi di tessuti preziosi e portare dei gioielli, ha molti servitori e, di solito, quando esce di casa, si fa accompagnare da quattro guardie del corpo.
 
Dopo la puntualizzazione di Rebecca riguardo i possibili legami tra Lei-Kung e gli Yoma, la vedova Hamyn, richiamata in causa dalla Numero 35, le si rivolge direttamente, usando un tono di voce che vi fa pensare a quello di una madre stanca che risponde per l’ennesima volta a delle bambine che le chiedono continuamente: perché?
 
Gli uomini che abbiamo mandato a indagare su Lei-Kung non erano né soldati né comuni cittadini. Erano delle persone di nostra fiducia, abili a intrufolarsi e a ficcare il naso nel nostro ambiente: se vogliamo dar loro un titolo, direi che possiamo definirli delle “spie”. Ne abbiamo mandati tre, sono tutti scomparsi prima di poterci riferire qualcosa.
 
Hassan e Gustàv annuiscono nuovamente alle parole della donna, la quale conclude:
 
Non c’è un intervallo preciso tra i ritrovamenti delle vittime, alcune volte sono passati pochi giorni, una volta quasi un mese. Le ultime vittime sono state rinvenute una settimana fa però… Lei-Kung non ha ancora messo nulla sul mercato. Posso solo supporre che o non ha trovato nulla che gli interessasse, oppure che intende vendere quello che ha trovato durante la fiera… Sempre che sia coinvolto in questa faccenda, ovviamente!
 
Citazione:A guadagno di tempo, passiamo all’arrivo al vostro alloggio. Se avete ancora delle domande fatemele pure via MP, nel qual caso risponderò mettendo in conoscenza tutti.
 
A quel punto, dopo essere uscite dal municipio, guidate dal Borgomastro Gareth Murn, girate a sinistra dell’edificio e imboccate lo stradone che, secondo la descrizione che vi ha dato Hans, divide il quartiere delle milizie da quello dell’amministrazione cittadina poi, dopo aver percorso circa un quarto della distanza, Gareth imbocca una stradina secondaria a sinistra la quale, dopo una cinquantina di metri, sbuca su una piccola piazzetta circolare con al centro un pozzo: il diametro della piazza è di circa un centinaio di metri e, su di essa, si affacciano quattro piccole casette a due piani, tutte abbastanza simili, fatte in pietra dipinta di bianco con porte, infissi e tetto in legno scuro. Gareth Murn si dirige alla prima costruzione sulla vostra destra, estraendo una chiave da una tasca che infila nella toppa della porta, aprendola e poi facendosi indietro per permettervi di entrare.
La casa all’interno ha una struttura molto semplice: tutto il pianterreno è largo quanto l’edificio ed è realizzato attorno a un grosso caminetto situato sulla parete a sinistra rispetto all’ingresso (la porta si apre verso l’interno e verso sinistra). Guardando verso il caminetto, sulla parete a sinistra c’è una cassapanca con schienale appoggiata al muro, davanti alla quale è piazzato un tavolo a pianta rettangolare, lungo quanto la panca stessa, con tre sedie sistemate sugli altri lati. Sulla parete destra è invece sistemato un mobile da cucina il quale però è completamente vuoto.
Dalla parte opposta del camino vi è un altro tavolo piazzato vicino all’angolo destro della parete, in modo tale da non ostruire un’evidente botola sul pavimento. Appesi alle pareti vi sono alcuni attrezzi e utensili da lavoro i quali non sembrano esser stati utilizzati da un bel po’ di tempo e un paio di lumi a olio che risultano essere pieni e pronti all’uso. Due finestre sulla parete ai lati della porta e due sulla parete opposta permettono alla luce del giorno di entrare.
Sopra le vostre teste, alcune grosse travi con le estremità incastonate nelle mura sostengono il pavimento in legno del piano superiore, al quale si accede tramite una scala collocata sulla parete esattamente di fronte alla porta d’ingresso. Una volta salite, scoprite che in questa stanza, un vero e proprio sottotetto, sono sistemati quattro letti e quattro cassepanche vuote. Quattro piccole finestre apribili, collocate sopra quelle principali al piano di sotto garantiscono un po’ di illuminazione durante il giorno e sono ampie a sufficienza per permettervi di vedere bene fuori.
Terminata l’ispezione, il Borgomastro porge la chiave della casetta ad Angelica e si congeda da voi dicendo:
 
Siccome voi siete reduci da un lungo viaggio, posso farvi portare qualcosa, se lo desiderate. Per il resto, se avete bisogno di me, oggi sarò tutto il pomeriggio al municipio per sovraintendere agli ultimi preparativi prima della fiera. Da domattina sarò in giro ma lascerò una persona a vostra disposizione al municipio che saprà sempre dirvi dove mi troverò.
 
Detto questo, se non avete altre cose da chiedere, oltre eventualmente al pranzo, l’uomo accenna a un inchino e si allontanerà subito dopo di buon passo…

Cosa farete adesso?

Turnazione:
Angelica
Rebecca
Elenwen
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RE: Alla Fiera dell' Est [La X di Miria - Nemas - Nonna_Tsunade] - Narratore - 24-09-2015 09:49 PM

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