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CACCIA I Misteri della Jungla Nera [clayfax-WolfSoul-La X di Miria-GioRix]
15-10-2019, 09:42 PM
Messaggio: #94
RE: I Misteri della Jungla Nera [clayfax-WolfSoul-La X di Miria-GioRix]
Detto quello che c’era da dire, ognuna di voi decide di prendersi un po' di tempo per sé
 
 
Camillah
Dopo che le tue compagne hanno preso congedo, ti stendi nuovamente sul letto che avevi occupato in precedenza e di nuovo, dopo un po', il tepore di quelle terre meridionali, il brusio delle attività in giardino che va via via affievolendosi e la sensazione che, oramai, quel che si poteva fare in vista della spedizione è stato fatto, ti aiutano a rilassarti e ad assopirti, facendo ritornare i tuoi pensieri in quella dimensione onirica nella quale le immagini del tuo passato assieme a quelle che potrebbero rappresentare il tuo futuro si susseguono senza nessuna logica apparente, mentre il tempo passa…
 
Un potente barrito emesso da uno degli elefanti nel giardino ti fa da sveglia la mattina successiva. La lunga notte di sonno ha contribuito a dissipare buona parte della tensione che ti sei portata dietro in questi mesi e ti senti bene come non ti sentivi da tempo. Non ti sei nemmeno accorta che, chissà a che ora, Luna e Triela erano rientrata nella stanza e, come te, sono state destate dal verso del pachiderma, mentre Angelica non c’è.
 
Ti dai una bella rinfrescata, indossi la tua corazza e, come da tue intenzioni, attendi il ritorno della Numero 23 per poi dirigerti con tutte le tue compagne all’adunata nel giardino di casa del mercante.
 
 
Angelica
Chissà, forse è stata la frustrazione dovuta al fatto di non poter mettere in pratica la tua idea a spingerti a isolarti dalle tue compagne e a cercarti un posticino tutto per te dove passare la notte. Comunque, dopo aver passeggiato un po' per l’ampio giardino della villa, assistendo con fare distaccato agli ultimi preparativi, una volta giunta sul retro della costruzione trovi qualcosa che forse fa al caso tuo.
A prima vista sembra un piccolo boschetto di canne di bambù cresciuto in maniera incontrollata tra il limite del giardino e una macchia di vegetazione spontanea che cresce poco oltre: le canne sono grosse e talmente fitte che sembra impossibile passarci attraverso senza tagliarle. Però a guardar bene in un punto defilato c’è una sorta di piccolo cancelletto in metallo il quale, incastrato in maniera opportuna tra le canne, ha impedito che in quel punto queste crescessero in modo da ostruire il passaggio.
Rimuovere il cancelletto richiede un minimo sforzo al tuo corpo ibrido ma comunque, per passare oltre, devi metterti a gattoni e fare attenzione che la tua armatura e l’elsa della tua claymore non si incastrino nel canneto. Una volta dentro, ti ritrovi in uno spazio semicircolare di circa tre metri di diametro, completamente libero dalle canne e ricoperto da un soffice strato d’erba ben curata: esattamente di fronte a te, dall’altro lato rispetto al punto d’ingresso, noti quello che sembra essere un piccolo, semplice altare in pietra, alto circa mezzo metro, dietro al quale è sistemata una piccola statuetta, apparentemente fatta della stessa pietra dell’altare, che rappresenta una figura umanoide un po' in carne con la testa di un elefante.
Sospetti che si tratti di un altare dedicato a un’altra divinità locale, chissà forse quella alla quale Ram Narayan è devoto: il tuo sospetto è rafforzato dalla costatazione che, per entrare qui, di fatto ti sei dovuta inginocchiare davanti alla statua, la quale sembra proprio guardare verso di te.
Detto questo, il posto sembra tranquillo e, tornata per un attimo là del cancelletto, scopri che lo puoi rimettere a posto anche dall’interno, per poi tornare nello spiazzo, piantare la tua claymore a terra, sbarazzarti dell’armatura e poi sistemarti per la notte libera dalle costrizioni della corazza. Chissà, forse è il delicato tepore che avvolge questa terra, o forse i profumi speziati che avverti nell’aria, oppure un senso di pace e protezione che, forse a causa di una sottile suggestione dovuta a tutte le storie di divinità così diverse da quelle delle quali avevi sempre sentito parlare, sembra provenire dalla figura in pietra la quale non sembra così minacciosa, al confronto con la spietata e terribile Yxuonei, oppure la protezione offerta dalla robusta barriera fatta dalle canne di bambù, unita alla stanchezza del lungo viaggio, appesantiscono le tue palpebre e scivoli in un lungo, pacifico, sonno senza sogni.
Apri gli occhi quando, a giudicare dalla luce che vedi in alto sembra essere l’alba. Con calma riprendi le tue cose, esci dal tuo riparo e risistemi il cancelletto al suo posto. Indossata poi l’armatura ritorni nel giardino davanti alla casa laddove assisti al risveglio dell’accampamento. Non ti sfugge un cenno di saluto da parte di Dahrak-Nà, da poco arrivata con la sua compagnia al gran completo, mentre rientri nella casa del mercante, per raggiungere le tue compagne.
 
 
Luna
Piacevolmente sorpresa dal gentile sorriso che Angelica ti ha rivolto al termine della sua spiegazione, chiedi a Suri di accompagnarti nel luogo suggerito da Ram Narayan per rilassarti. La giovane cameriera non si fa pregare e, preso lo scalone principale, inizia a scendere verso il basso, anche al di sotto del piano terra.
Mano a mano che scendete sotto quel livello, hai la sensazione che l’umidità nell’aria aumenti sempre di più finché, giunte in fondo alla scala, vi trovate davanti a una robusta porta a doppia anta, che però Suri apre senza nessuna difficoltà, mentre uno sbuffo di vapore caldo vi avvolge.
Una volta entrata, ti ritrovi in una grande sala di forma circolare col soffitto a cupola, le cui pareti sono rivestite con una pietra lucida dalle sfumature che vanno dal bianco all’azzurro intenso: al centro della sala vi è collocata una piscina di pianta quadrata con almeno quattro metri di lato, dalla cui superfice si eleva un leggero strato di vapore, segno che l’acqua dev’essere calda. In prossimità degli angoli del bordo piscina si elevano quattro colonne larghe mezzo metro e fatte della stessa pietra che ricopre i muri, le quali danno l’impressione di sostenere la cupola sovrastante e, su di esse, alcune lampade a olio di fine fattura garantiscono un'illuminazione tenue ma gradevole.
Nel frattempo Suri ha estratto da un bianco armadio posto vicino all’ingresso alcuni asciugamani grandi e piccoli e quattro piccole, strane cassette di legno, per poi rivolgersi a te:
 
Immergetevi pure nell’acqua, signorina. Potete sedervi su una delle panche sommerse o lasciare che il vostro corpo galleggi libero nella piscina. Nessuno verrà a disturbarvi e, finiti i preparativi vi lascerò da sola anche se Romi attenderà qui fuori per ogni vostra necessità. Comunque, se lo desiderate, potete avvolgervi in uno dei teli più grandi prima di entrare nella piscina.
 
Effettivamente, guardando meglio, da uno dei lati della piscina parte una scala larga un paio di metri che scende verso il fondo della vasca, la quale non sembra molto profonda. Mentre esamini la piscina, noti che Suri ha sistemato le quattro scatolette in prossimità delle colonne, per poi rivolgerti un leggero inchino:
 
Bene, signorina Luna. È tutto pronto. Entrate pure in acqua e pensate solo a rilassarvi. Se vi serve qualcosa, chiamate pure.
 
Detto questo la cameriera esce dalla sala termale, richiudendosi la porta alle spalle e lasciandoti libera di goderti il bagno come meglio credi. Mentre lo fai, ti rendi conto che dalle quattro piccole cassette di legno si spande un delicato profumo e, mentre il tuo corpo è avvolto dal tepore dell’acqua termale, lentamente quella sensazione di torpore che avevi provato mentre ti rilassavi nel pomeriggio si impadronisce nuovamente di te, sciogliendo tutte le tensioni che avevi accumulato in questi ultimi mesi…
E’ormai scesa la notte quando ti riscuoti da quella sensazione: non ricordi l’ultima volta nella quale ti sei sentita così bene. Dopo esserti asciugata e aver ripreso le tue cose, trovi Romi ad attenderti fuori dalla porta la quale ti riaccompagna alla stanza che condividi con le tue compagne, nella quale trovi Camillah e Triela addormentate e lentamente, per non disturbarle, ti accomodi sul tuo giaciglio, rilassandoti ancora un po' in attesa dell’ora del risveglio… segnalata da un improvviso, potente barrito emesso da uno degli elefanti che avevi visto in giardino, il quale ha l’effetto di riscuotere le tue compagne!
 
 
Triela
Romi non ci mette molto a ottemperare alla tua richiesta e così, poco dopo, ti ritrovi a camminare in giardino con in mano un cartoccio contenente alcune strisce di carne secca e leggermente speziata. Distratta da tutto quanto ti sta accadendo attorno, perdi di vista Angelica mentre fissi i due elefanti che stanno finendo di divorare la scorta di vegetali che i loro padroni avevano accumulato davanti a loro. Guardandoli bene e vedendo come loro guardano te, hai come la sensazione di percepire… intelligenza, dietro quei grandi occhi. Avvicinandoti un po' di più ai due pachidermi, arrivi quasi inconsapevolmente entro il raggio d’azione della proboscide di uno dei due, il quale la protende cercando di afferrarti per una gamba. Immediatamente uno dei due uomini che badavano agli elefanti gli dà dei leggeri colpetti col suo lungo bastone uncinato sulla sommità dell’imponente cranio del pachiderma, urlandogli:
 
TOOMAI! Quante volte devo dirti di lasciare in pace la gente?
 
Emettendo un sordo brontolio l’elefante ritira la proboscide e l’uomo si rivolge a te:
 
Dovete perdonare Toomai signorina! Spero non vi abbia spaventato… è che lui è molto curioso e forse, vedendo com’è… ricamata la vostra veste, ne è stato attirato! Perdonatelo, ve ne prego!
 
L’uomo sembra sinceramente imbarazzato e addolorato per il contrattempo, mentre ti sorge il sospetto che ci sia qualcosa in te che attira le bestie selvatiche.
Congedato come meglio credi l’uomo e il suo elefante, ti aggiri ancora per un po' tra l’accampamento oramai silente finché un grosso sbadiglio non ti convince che è ora di mettersi a letto. Raggiungi la stanza che dividi con le compagne e vi trovi soltanto la Caposquadra che sembra profondamente addormentata. Hai giusto il tempo di sistemarti sul letto prima che, cullata dalla temperatura gradevole e dalla comodità del giaciglio le tue palpebre lentamente si chiudano.
Chissà… forse avevi sognato nuovamente l’incontro con l’elefante perché, all’imprvviso, un barrito ti riscuote dal tuo sonno e scopri che, durante la notte, anche Luna è tornata mentre di Angelica non c’è traccia. Tuttavia la Numero 23 si ricongiunge con voi mentre vi apprestate a uscire in giardino per l’adunata.
 
*****
 
Dopo il saluto di Camillah, scendete nel cortile della grande villa, oramai ingombro di persone.
Non avete difficoltà a individuare il gruppo dei mercenari al comando di Dahrak-Nà e un secondo gruppo che sembra sia comandato da un uomo un po' più alto della mercenaria, un po' in carne ma anche molto muscoloso, con gli occhi stretti, pelle bronzea, un naso un po' a patata e un lungo barbone nero ma striato di grigio a incorniciargli il viso: l’uomo indossa un’armatura di cuoio nero rinforzata da borchie di metallo e brandisce senza apparente sforzo una grande ascia a doppia lama.
I due elefanti sono stati caricati con una bardatura che sostiene delle grosse casse che sporgono su entrambi i fianchi dei pachidermi e, sull’apice della schiena di tutti e due sono collocate delle strutture che ricordano delle grandi ceste. I loro conduttori sono seduti a cavalcioni subito dietro la testa dei grossi animali.
Poco distanti, assieme al padrone Ram Narayan e il suo fido Arjun, notate un altro bel giovane dalla pelle scura ma con gli occhi azzurri e capelli e una corta barba biondi e ben curati, due giovanotti molto simili tra loro, diversi da Arjun come aspetto ma con la stessa tonalità di carnagione e di capelli e, accovacciata a terra come se fosse un gatto, la tigre Darma.
Non appena fate la vostra comparsa, Ram Narayan, reggendosi sempre sul suo bastone, vi si fa incontro, rivolgendosi poi a tutti i presenti con voce ferma e decisa, indicandovi:
 
Queste sono le cacciatrici di Yoma che vi accompagneranno! Ricordatevi che loro non possono e non devono alzare le loro spada su nessun uomo, anche se si tratta di uno Shara. Per contro, loro vi proteggeranno se, come sospettiamo, degli Yoma vi attaccheranno assieme ai Settari! Non dimenticate però che il loro compito è raggiungere il tempio e ammazzare lo Yoma che finge di essere la dea Yxuonei e questa dev’essere la priorità per tutti voi!
 
Poi Ram si rivolge voi, con tono più gentile:
 
Signorine, questi saranno i vostri…compagni: conoscete già la capitana Dahrak-Nà, mentre l’altro gruppo di combattenti è comandato da Sambigliong.
 
L’omone con l’ascia si piega leggermente in avanti in segno di saluto, mentre Ram prosegue:

I due conduttori degli elefanti, che noi chiamiamo “Cornac” sono Ghana e Brona, mentre i loro pachidermi rispettivamente Toomai e Kala-Nag, mentre le vostre guide, oltre ad Arjun, che ha già esperienza nel combattere gli Shara e sarà il capo spedizione, abbiamo qui Shaka…
 
L’uomo con i capelli e la barba bionda ti rivolge un inchino, mentre Ram prosegue:
 
che conosce la Jungla come le sue tasche, poi abbiamo i due fratelli Aghur e Bhanu…
 
Entrambi salutano, chinando il capo
 
che hanno perso i genitori a causa degli Shara e non aspettano altra occasione per farne fuori il più possibile e poi…
 
Ram Narayan si porta vicino alla tigre, la quale si alza e, lasciandosi accarezzare dall’uomo, sfregando il suo muso sulle gambe di Ram:
 
Questa è Darma, anche lei indomita cacciatrice di Shara, il quali la conoscono e sanno quanto vale: molti di loro hanno assaggiato i suoi denti e artigli; pochi di loro sono sopravvissuti per raccontarlo!
 
Grida di giubilo e incoraggiamento partono in ordine sparso dai gruppi dei mercenari, mentre la tigre ritorna da Arjun e dal gruppetto delle guide, e Shaka sembra attardarsi un momento per abbracciare e baciare Romi.
Poco dopo Ram Narayan richiama l’attenzione di tutti un’ultima volta:
 
Bene, se non c’è altro da dire, andate e che i vostri dei vi siano propizi!
 
E’ giunta l’ora di mettersi in marcia: a un gesto di Arjun Darma si lancia in avanti e scompare poco dopo alla vostra vista, mentre lui e le altre guide si pongono in testa, seguiti da Ghana e dal suo Toomai, il più grosso dei due elefanti. Il drappello di Dahrak-Nà si dispone dietro l’animale e viene seguito da Brona con
Kala-Nag, ai quali si accodano Sambigliong col suo gruppo.
 
In breve, il vostro drappello attraversa una Stand ancora avvolta nel sonno, quindi con poca gente in giro, giungendo in breve al limite della cittadina e inoltrandosi poi nella fitta Jungla.

La vostra caccia è iniziata!
 
 
Citazione:Nel prossimo post descrivete le sensazioni delle vostre guerriere all’inizio della caccia e come intendete organizzarvi durante la marcia nella Jungla.

 
 
Turnazione
Camillah
Angelica
Luna
Triela
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RE: I Misteri della Jungla Nera [clayfax-WolfSoul-La X di Miria-GioRix] - Narratore - 15-10-2019 09:42 PM

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