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QUEST The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
29-11-2014, 02:41 AM
Messaggio: #80
RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
[Immagine: o_o_by_wlop-d7hxva8.jpg]



I suoi occhi tornarono pallidi come la luna ricoperta d'argento, il suo viso tornò tondo ed umano come quello di una bambina.

Nonostante avesse finito la rigenerazione dei tessuti della propria pelle, Dua, rimase ancora per qualche secondo seduta in terra perché l'orribile sensazione della pelle sciolta che si disassemblava ed univa nuovamente solo come dei fili di ferro potevano intrecciarsi andava prima dimenticata; la Guerriera doveva risanarsi prima dai dolori fisici e forse, un giorno, avrebbe potuto alleviare i dolori della propria mente anche se quel momento pareva semplicemente troppo lontano e non appartenente all'universo nel quale lei viveva.
Forse, doveva ammetterlo, dentro la sua pelle sopravviveva più che la gioia la tristezza: il lato poetico della vita, nato e partorito solo dal dolore e della morte; eppure che piacere poteva trarne quella ragazza così bizzarra, dal dolore?
Struggente era il suo desiderio di felicità, gioia e apprezzamento da parte degli altri ma come poteva conciliare queste sue voglie con qualcosa di diametralmente differente come il dolore, la paura e la sofferenza?
Ecco, sì: in questo se poteva denotare il carattere particolarmente duplice, spezzato a metà ed estremamente emotivo della Guerriera ma chi nel mondo non desidera due cose diverse ed ottenere averi a cui dovresti rinunciare?
Così Dua desiderava ardentemente il bene delle due compagne ma al tempo stesso, per ottenere ciò, avrebbe dovuto accantonare il proprio piacere e la propria gloria personale e non era sicura di essere abbastanza matura da accettare una cosa del genere.
Si alzò lentamente dal terreno osservando le due compagne, Angelica muta forse era racchiusa dentro il suo cranio di cristallo a meditare una nuova strategia mentre Morgana... Beh Morgana faceva poco o niente ma pensava di rendersi utile elargendo astute parole.
Doveva comunque ammettere, Dua, che la più inutile fino a quel momento era proprio lei: insomma, gran parte delle sventure erano capitate proprio a lei ed evidentemente non per caso. Se le meritava, meritava di soffrire ma non poteva trascinare per questo motivo le altre compagne nel baratro con lei.
Doveva lasciarle andare, in un certo senso.
Si sforzò, dunque, di sorridere ad Angelica e tentò con fare timido di darle una pacca sulla spalla; certo, sarebbe stato un tocco molto delicato ed impercettibile quasi, ammesso che la compagna volesse farsi toccare da lei.

Comunque, il viaggio proseguì, ormai il tempo non si distingueva più; era ancora notte e, se fosse stata notte, era la stessa notte nella quale si erano addentrare nelle catacombe? O forse era un giorno imprecisato del mese?
Ormai Dua non lo sapeva più, aveva perso la concezione del tempo e con esso anche la Percezione dello spazio: la quantità di Yoki in costante rilascio all'interno di quei luoghi era una nebbia scura nel quale loro tre si stavano muovendo. 
E ancora, nessuna delle sue compagne aveva avanzato ipotesi su cosa fosse e addirittura sembravano essersene dimenticate ma Dua no: non aveva mai cessato di pensarci. Quella sensazione era assai differente da un cupo e greve silenzio assordante, era più facilmente assimilabile ad un continuo brusio di sottofondo; sentivi, percepivi a volte parole a volte no, ma alla fine tutto diveniva piatto e monotono...
...Un caos continuo, ben diverso dal silenzio che avvolgeva il gruppo di caccia.
Dua si guardò intorno, ad un certo punto, assai sorpresa: dunque erano ritornati al punto di partenza e ora da che parte sarebbero andate?
Spettava a Morgana la decisione, come al solito infondo, ma Dua sapeva che non avevano affatto esplorato tutte le vie possibili e d'improvviso si ricordò tutte le domande che aveva fatto e le proposte che aveva avanzato che erano state lasciate cadere nel vuoto dalle sue compagne.
Un filo di rabbia le annebbiò il cervello e per un attimo pensò di mandare tutte e due a quel paese e di non fare niente ma il problema era uno: poco prima aveva scelto la strada in cui aveva deciso di rovinarsi in nome delle altre, ed ora voleva rovinarle in nome suo.
Come erano messe le cose? 
Balbettò qualcosa, incerta; se non per una vera e propria bontà d'animo, Dua alla fine scelse parole alate e morbide per timidezza.
-Ah...- Infondo il silenzio le rodeva soltanto lo stomaco.
-...Dunque.- 
Tacque qualche attimo, soppesando le parole e i tempi morti per lasciare assorbire alle due il messaggio assolutamente non necessario che stava per fornire.
-Vi avevo suggerito un'altra strada prima... Non so quanto prima. Vi ricordate, sì? Le domande che ho fatto e tutto il resto... E la strada che dicevo...-
Con timidezza stava anche, per altro, cercando di capire se le due avessero quantomento ascoltato le domande che precedentemente aveva fatto sui cadaveri e sullo Yoki presente in quei luoghi.
Ma quello l'avrebbe ferita soltanto, non le avevano risposto già una volta; aveva chiaramente scelto la via del malessere interiore.




Citazione:Yoki: 0% 
Stato fisico: Ferite risanate, permane una sensazione sgradevole sul suo corpo. 
Stato psicologico: Malessere interiore generato da diversi fattori.
Abilità utilizzate: Percezione dello yoki (passiva) 

[Immagine: tumblr_nwk6rtcmjP1uhzkrko1_1280.gif]
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria] - Lachesi - 29-11-2014 02:41 AM

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